Se fossi Renzi dopo questa
affermazione di Silvio Berlusconi non avrei più il coraggio di
uscire di casa, per la vergogna.
Renzi invece non sembra scosso
per niente, ma questo non è un complimento per lui.
Come dicevo nei panni di Renzi
sarei più che turbato a sentire un ultraottantenne che da a me
quarantenne (nei panni di Renzi) una lezione di politica così
lucida.
Berlusconi si è da
sempre imposto di parlare alla gente indirizzandosi all'italiano
medio di media bassa cultura , che i politologi descrivono
come uno che non agisce troppo di testa come fanno o dovrebbero fare
gli intellettuali, ma di pancia, d'istinto, sull'onda dell'ultima
emozione più forte delle altre.
Seguendo questa filosofia ha
sempre cercato di confezionare il messaggio che vuol far passare
portandolo al massimo della semplificazione ricorrendo a questo
scopo alla più elementare delle tipologie politche che consiste
nella contrapposione fra "noi e loro" per indurre la gente
a chiedersi : da che parte sto io? quali sono i miei amici e quali
sono i miei nemici?
Il giochino è
semplicissimo e sopratutto in politica funziona sempre a meraviglia,
ma siccome è abbastanza complicato definire la propria identità, i
più furbi fra i politici Berlusca in testa sanno che si fa prima a
spingere la gente a identificare il proprio nemico.
E infatti sappiamo tutti che
Berlusconi a partire dalla sua "discesa in politica" nel
lontano 94 ha invitato i suoi fedeli a identificare i loro nemici
genericamente nei "comunisti", che nel mondo reale non
esistevano più ,essendo caduto il comunismo insieme al muro di
Berlino nel 1989.
Ma
Berlusconi aveva intuito che era rimasto
nell'animo dei "moderati" il
rancore, se non la paura di quel generico "Babau" del
“comunismo”,che ti potrebbe portar via la casa o le case,
le tue proprietà, la tua posizione sociale per la quale hai dato il
sangue, con tutti i privilegi piccoli o grandi annessi e connessi.
Allora gli abbiamo detto
dietro che tirare in ballo il comunismo in quegli anni era una
castronata anacronistica, ma ora non possiamo negare che
politicamente la cosa ha pagato , ha funzionato a meraviglia.
Ed è una genialata e non una
castronata l'uso che oggi ne rifà Berlusconi , proprio perchè oggi
,oltre vent'anni di tempo dopo alla sua prima discesa in campo è
ancora più chiaro che quell'invito a temere e ad opporsi ai
comunisti non significa affatto pensare ai comunisti storici che non
esistono più da un bel pezzo, ma a chi ed alle cose che i "moderati"
più o meno benestanti aborrono da sempre, tanto per fare un esempio
a chi vuole aumentare le tasse, difendere la burocrazia, aumentare
l’ingerenza dello stato in economia eccetera.
In questa ottica,
l'odierna demonizzazione dei 5Stelle da parte di Berlusconi, invece
che la vecchia demonizzazione di generica sinistra o centro-sinistra,
come un tempo, non è solo dovuta ai sondaggi ,he al momento danno i
5Stelle come il primo partito italiano, ma va più alla sostanza.
Renzi e il suo partito per
Berlusconi non possono più fregiarsi del titolo col significato
metaforico di "comunisti", cioè di alternativi
politicamente rispetto ai moderati, perchè ormai è chiaro a tutti
che quel ruolo oggi è visto dalla gente come l'"identità"
dei 5Stelle e non del PD, che Renzi ha confuso e offuscato,
cacciandolo in una nebbia di "non identità".
Che ci sia o non ci sia un
patto fra Berlusconi e Renzi, che impegni quest'ultimo ad appoggiare
un governo di centro-destra, dopo le elezioni, ha poca importanza,
perchè nell'immaginario della gente, che è quello che conta in
politica, sono convinto che sia ormai passata la convinzine che
Renzi, se mai lo è stato, non è più la forza antagonista alle
truppe "moderate" identificate nei berlusconiani, perchè
questo ruolo è coperto con molta maggiore chiarezza e forza politica
dai 5Stelle.
Bravo Berlusca, verrebbe da
dire, hai il doppio degli anni di Renzi ma senti ancora bene il polso
della gente.
Mentre Renzi a furia di fare
il furbetto fuori dal suo "giglio magico" dei fedelissimi
non sembra percepire più cosa pensa la gente.
Mancano tre mesi alle elezioni
e quindi non dico che i giochi sono fatti, ma quasi.
Trovare la credibilità
perduta con soli tre mesi di tempo mi sembra impresa impossibile per
Renzi e seguaci.
Dicono tutti che è molto
probabile che le elezioni le vinca il centro-destra.
Ma ancora più probabile è
che questo non significhi nulla, perchè quella legge elettorale del
cavolo, oggi in vigore, farà si che, per bene che vada, se un
governo riuscisse a raccattare i voti necessari tappandosi naso,
orecchie e occhi per imbarcare chissachì, sarà tuttalpiù un
governicchio, destinato a durare quel tanto necessario a partorire
con estrema fatica un’ altra legge elettorale, meno folle per
andare nuovamente a votare.
Ammesso che la gente ,che poi
siamo noi ,non si scocci dell'irresponsabilità di questi politici e
non cerchi di affidarsi invece che ai "moderati"
berlusconiani o piddini ,ai vituperati "populisti" ma non
quelli di oggi cioè ai 5Stelle.
Ma se I 5Stelle
continuassero a non riuscire a diventare forza determinante di
governo la gente è verosimile che non vada più a votare mettendosi
alla ricerca di altri “populisti” che promettano di usare metodi
di governo se non proprio autoritari, certo più decisionisti e con
polso più fermo, con tutti i rischi annessi e connessi.
Nessun commento:
Posta un commento