Non siamo neanche a
metà tragitto della campagna elettorale e già ne abbiamo viste e
sentite anche troppe, lo capiscono tutti, ma non lo capisce questa
classe politica di dilettanti allo sbaraglio che rischia di annegare
nella sua strabordante arroganza.
Milena
Gabanelli nella sua intervista di ieri all’Huffington Post ha detto
che si chiede se questa gente è mai stata a scuola.
Bella domanda.
Dietro a questa
gente non sembra esserci niente, non si vede un pensiero, un disegno
strategico, un’idea di quale Italia vorrebbero costruire se ne
fossero capaci.
Questi non sanno
immaginare, non sanno creare e tanto meno sanno sognare.
Ma che ce ne
facciamo.
Un vecchietto
pregiudicato per reati fiscali e quindi contro la società, che è
stato al governo vent’anni senza combinare nulla , che ha
portato il paese sulla imminente soglia del fallimento tipo Grecia,
nel drammatico 2011, quando lo spread rispetto al Bund tedesco era
schizzato a 574 punti (oggi è a 155) , che viene dato come il quasi
sicuro vincitore delle prossime elezioni.
A capo di una
coalizione di centro destra che ha sparato una serie di mirabolanti
promesse elettorali, alcune delle quali : udite! udite! di
inequivocabile colore socialista, come il reddito di cittadinanza da
lui denominato reddito di dignità, per evitare di copiare in toto
l’idea dagli avversari 5Stelle, nonché l’aumento delle pensioni
minime a 1.000 € per tredici mensilità, nonché ,tanto che c’era,
l’abolizione della legge Fornero per incentivare l’andata in
pensione accontentando aspiranti pensionati e liberando
contemporaneamente posti per i giovani in cerca di lavoro, il tutto
nella solita salsa di destra dell’abolizione delle tasse per i più
abbienti.
Evviva! Qualcuno ci
crederà? Temo di sì come è già capitato, ma voglio sperare che
nel frattempo, proprio perché si tratta di un dèjà vue e cioè di
una minestra stracotta e stra-riscaldata la si finisca con la
tiri-tera del tapparsi il naso e di andare a votare per il male
minore!
Basta.
Se ne avete piene le
scatole di gente di questa sorte, fate una bella cosa, se non trovate
alternative per voi digeribili da poter votare (che non siano
beninteso gli specchietti per le allodole dei “cespugli” così
detti centristi, collegati a una delle due corazzate (centro-destra e
centro-sinistra) affollati di politchini di terza fila che hanno già
dato tutto quello che potevano dare spesso in decenni di poltrone
scaldate senza costrutto), statevene a casa, se pure a malincuore per
non potere esercitare un vostro sacrosanto diritto, sarà meglio per
voi e per il resto degli italiani.
Quella di
Berlusconi è la prima corazzata, la seconda ovviamente è quella di
Renzi, che con la sfrontata arroganza dei suoi quarant’anni, beato
lui, sta conducendo i rimasugli di una sinistra talmente stinta da
non vedersi nemmeno più al progressivo esaurimento per mancanza
totale di progettualità e di idee.
Come gli altri
leader socialdemocratici ex socialisti ex cattolici sociali, ed ex
comunisti d’Europa, Renzi ha interpretato anche meglio degli altri
la svolta pro-mercato e pro-liberal -liberismo, che sta uccidendo per
consunzione tutti i movimenti aderenti all’internazionale
socialista, icona una volta gloriosa, come tante altre vecchie
signore.
Errore fatale del
quale come capita spesso in politica nessuno si assume la
responsabilità e nemmeno si dichiara pentito del mal-fatto, macchè
tirano avanti verso il nulla, altro che il vecchio “sol
dell’avvenir”, il loro è un nero tramonto senza luce alcuna.
Consiglio a tutti di
leggere il ben documentato libro inchiesta di una giovane
ricercatrice il cui titolo spiega tutto quello che c’è da spiegare
: ”Non è lavoro è sfruttamento” di Marta Fana Ed. Tempi Nuovi.
Il Jobs Act,
il solito simil inglese per nascondere una porc….
Hanno svenduto
i diritti costituzionali dei lavoratori in cambio di indegno lavoro
precario ben remunerato per gli imprenditori che incassano generosi
incentivi con la favola delle “tutele crescenti” “addavenì!”.
Il tutto condito
dalla corte del “giglio magico” del capo del partito personale
nel quale la vicenda della difesa a oltranza della famosissima Maria
Elena Boschi è più che sufficiente per far saltare i nervi del
normale cittadino di normale buon senso.
Non parliamo dei
presunti “salvataggi” delle banche locali toscane e venete!
Andate a chiederlo
ai cittadini che avevano le azioni o le obbligazione subordinate di
quelle banche cosa “è stato salvato” dei loro risparmi spesso di
una vita, ma non aspettatevi risposte cortesi o
politicamente-corrette.
E veniamo alla
terza corazzata, quella data per vincente come numero di voti per
singolo partito, i 5Stelle.
Sulla carta ed in
via teorica l’unica ciambella di salvataggio per non affondare.
Purtroppo però
siamo costretti a dover spaccare in quattro il cappello per vedere in
che misura sia sensato raccogliere quel salvagente nella pratica, nel
mondo reale.
Solo il fatto che si
sia costretti a spiegare che i 5Stelle sono l acorazzata data
vincente ma “solo” nel senso che è in netto vantaggio il “solo”
partito dei 5Stelle, ma che questo partito rifiuta di dichiarare in
anticipo con quale altro partito è disposto a fare maggioranza è un
problema.
Il Rosatellum è una
legge elettorale tagliata apposta per mescolare proporzionale e
maggioritario , collegi uninominali e non uninominali, in modo da
costringere i partiti a coalizzarsi, ma i 5Stelle faticano a buttare
nella spazzatura una volta per tutte la incredibile serie di fisime
con le quali erano nati : il partito non partito; lo statuto non
statuto; gli eletti denominati non rappresentanti, ma portavoce con
tempi assurdamente brevi di permanenza in carica; autoriduzione
feroce degli stipendi; designazione dei candidati esclusivamente con
votazioni sul web; democrazia che va a farsi benedire quando si
ritrovano i due vertici del movimento non eletti, ma autonominatisi
in quando fondatori dei quali uno è in conflitto di interesse perché
titolare della ditta che gestisce i servizi web del movimento,
eccetera eccetera.
Poi non si può
trascurare il peso del fondamentalismo ideologico ambientalista che
impedisce la costruzione o l’accesso a inceneritori, anche quando
non si può razionalmente farne a meno; oppure l’intransigenza
ideologica contro l’alta velocità ferroviaria, sopratutto in Val
di Susa eccetera eccetera.
Poi ci sono le
incertezze su temi della massima serietà tipo Europa sì Europa no;
Euro sì, Euro no; vaccini obbligatori sì, vaccini obbligatori no.
Poi permane la
scarsissima propensione a fare i conti dei costi delle riforme
annunziate, va bene lo fanno anche tutti gli altri ed almeno i
5Stelle del reddito di cittadinanza sono praticamente i detentori del
copy-right, ma serietà vorrebbe che…..
Ultimamente si sono
ufficialmente emendati superando alcune delle storture più evidenti
cambiando lo statuto non statuto.
Poi ci sono i
risultati che proprio non vengono nelle amministrazioni nelle quali
governano.
Fa un certo effetto
vedere la perdurante totale paralisi della giunta Raggi a Roma con
pre-allarme per la situazione rifiuti e vedere riportato dai media
che Pizzarotti, riconfermato sindaco di Parma, a suo tempo buttato
fuori dal movimento 5Stelle, senza che avesse avuto la possibilità
di far valere le sue ragioni di fronte a un’autorità interna
terza, come usa perfino nei nostri partiti italiani, sia arrivato al
record assoluto di raccolta differenziata all’80%.
Al tempo della sua
cacciata la causa era stata proprio il fondamentalismo ideologico che
impediva a Grillo e soci di accettare che a Parma si portasse a
termine la costruzione di un forno già appaltato.
Pura follia, della
quale non ritengono nemmeno di dover chiedere scusa, dopo che il loro
ex è diventato una icona di buon ambientalista nella realtà e non
nei programmi.
Hanno avuto la
fortuna di ritrovarsi nelle loro file un Di Maio che è nato pacato,
educatino e in doppio petto.
Grillo ha avuto la
furbizia di sceglierlo subito e di preferirlo al più schietto ma
troppo barricadero Di Battista o al troppo duro e puro Fico.
Funzionerà?
Oggi che la politica
è anche troppo personalizzata e quindi Di Maio è indubbiamente una
risorsa, anche se la più che giovane età gli fa fare qualche
scivolone quando non fa in tempo a consultare Google in tempo e spara
diciamo qualche “imprecisione”.
Potremo
fidarci?
Se guardiamo
agli altri dovrei dire di sì.
Mi fanno veramente
rabbia gli eterni “moderati” che guardano con sussiego dall’alto
in basso i giovani e impreparati esponenti 5Stelle, come se la corte
dei renziani o dei berlusconiani fossero state in grado di servirci
grandi statisti come ministri.
E’ già tanto se
non sono finiti o se finiscono in galera e quanto alla scuola che
avrebbero dovuto frequentare, condivido in pieno la battuta della
Gabanelli che ho riportato all’inizio.
Se guardiamo
all’attendibilità dei loro programmi vengono dei dubbi.
Possiamo rassegnarci
forse a non ricercare a quale ideologia si ispirano, visto che
apertamente si definiscono come dei moderni trasversali alle
ideologie.
E del resto le altre
due corazzate a quale ideologia si riferiscono idealmente?
Facciamoci una
risata e resistiamo alle facili battutacce!
A mio parere
il vero punto di forza morale e storico dei 5Stelle è il fatto,
difficilmente contestabile, che loro e solo loro raccolgono e
rappresentano politicamente ormai da anni le aspirazioni dei
giovani, delle generazioni che gli altri partiti hanno trascurato o
peggio hanno caricato, fregandosene, di debiti, di condizioni di
lavoro indegne, di perdita di diritti, in poche parole di un futuro
degno.
Basta?
A conti fatti quindi
si ,probabilmente ci potremo fidare dei 5Stelle.
Non trascuriamo
anche un’ultima annotazione che però potrebbe divenire di grande
peso.
Se le mirabolanti
promesse che ci sono state propinate di verificheranno, come è
probabile fra un mese e mezzo delle prese per i fondelli, si
diffonderà a macchio d’olio una sensazione di impotenza e di
inadeguatezza di questa classe politica.
Cerchiamo di evitare
che i giovani, che purtroppo non hanno molto a da perdere se fallisse
il salvagente dei 5Stelle, comincino seriamente a pensare e ricercare
soluzioni autoritarie.
Non un fascismo
storicamente troppo impresentabile, ma Putin, Erdogan, Orban,
Austria, e peggio Polonia insegnano.
Si va a votare
ancora, ma si vota per chi ha il pugno duro.
Del resto dopo un
certo punto non rimarrebbe altro, c’è sempre una linea rossa .
Dopo di che altro
che turarsi il naso, centristi , moderati , minestrine riscaldate e
oddio i 5Stelle!
Pensiamoci prima.
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