martedì 16 gennaio 2018

Renzi 25, Gentiloni 60, chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio?





Luca Ricolfi è professore di psicometria all’Università di Torino.
Una delle declinazioni principali della sua materia è di grandissima attualità e potrebbe tradursi in italiano come lo studio di come interpretare in modo corretto i numeri delle statistiche (sondaggi politici compresi).
Perchè c’è bisogno di una materia come la sua è presto detto, da sempre un po tutti ma i politici in particolare hanno il vizietto di sparare numeri come immaginaria controprova presentata appunto come dimostrazione indiscutibile della assoluta veridicità delle loro affermazioni “perché la matematica, i numeri non sono un’opinione”.

Errore! Certo che la matematica non è un’opinione ma i numeri citati senza contesto e sopratutto senza indicare fonte data e metodologia statistica sono tutti da discutere ed ecco allora la estrema utilità del lavoro degli studiosi come il sopracitato Ricolfi.
In tempi di “fake news” i più grandi giornali internazionali si sono dotati della nuova figura dello “statistical editor” compreso ad esempio il Corriere della Sera con Danilo Taino che è anche corrispondente da Berlino, proprio per dare ai lettori una garanzia in più sulla professionalità di chi spara e commenta i dati.
Ai tempi dei governi Berlusconi che brillavano per promesse e comunicati, ma pochi, pochissimi fatti, all’allora brillante ministro del tesoro Tremonti era stato attribuito il nuovo epiteto di inventore della “finanza creativa” per la sua abilità nel presentare come grandi risultati i soliti trend di un’Italia in decadenza da decenni, appunto facendo pare un uso disinvolto proprio delle cifre, magari confrontando con abilità se conveniva dati dell’Istat con dati dello stesso tipo della commissione Europea o viceversa, oppure dati raccolti con metodi diversi, o riferiti a periodi diversi, i trucchi studiati da chi cita statistiche sono infiniti.

Tutto questo per dire che il medesimo Ricolfi, la settimana scorsa ha scritto un articolo per evidenziare la grandissima distanza che intercorre fra la fiducia raccolta da Renzi e da Gentiloni con uno schiacciante risultato positivo a favore di quest’ultimo, usando ovviamente i numeri disponibili dai sondaggi.
Ricordo Renzi qualche anno fa in tour per l’Italia su camper prima di diventare Segretario del PD e Presidente del Consiglio.
Non eccelleva in una grande eloquenza, ma teneva ad accentuare l’uso di statistiche e numeri.
Aveva il vezzo degli “slides” da proiettare e dei discorsi di Obama ,presentato quasi con venerazione come fosse l’oracolo di Delfi.
Voglio sperare che dopo i non eccelsi risultati raccolti dallo stesso Renzi in una stagione nella quale ha esibito un ego straripante, conseguendo magri risultati ,si sia conservato l’interesse ed il rispetto per i numeri e che questi gli insegnino che la giovane età gli consentirebbe tranquillamente di saltare almeno un turno, lasciando lavorare Gentiloni anche per la prossima legislatura ,levandogli dai piedi il peso almeno dei più ingombranti dei “controllori” del suo “giglio magico”.
Non è detto che l’eccesso di arroganza non lo freghi ancora, ma il suo PD va talmente male nei sondaggi che questa volta potrebbe cominciare capire qualcosa per puro interesse.

Manca un mese e mezzo alle elezioni, però ormai le hanno sparate tutti talmente grosse che non vedo quali novità possano avere serbato per gli ultimi giorni.
Renzi lo abbiamo appena detto ha sprecato un grosso capitale che aveva conquistato per la sua giovane età e per la capacità che stava dimostrando come rinnovatore della vecchia classe dirigente, eccedendo in personalismo ed arroganza.

A questo punto però devo constatare che nel trio del 30% ciascuno (Centro- sinistra; centro-destra; movimento 5Stelle) è stato proprio l’eccesso nelle promesse e nelle esternazioni che può pesare gravemente sui risultati elettorali degli avversari del centro-sinistra.
I due clamorosi scivoloni di ieri sono gravi e significativi.

Il leghista di lungo corso Fontana che spara una battuta pazzesca tipica dei “suprematisti bianchi” dell’estrema destra americana, battuta talmente esagerata da rendere del tutto non credibile la correzione avanzata dall’interessato secondo la quale si sarebbe trattato di un puro errore di lessico, di terminologia.

Non meno preoccupante e con conseguenze imprevedibili sul suo elettorato la dichiarazione di DiMaio a proposito della sua volontà politica di abolire la legge Lorenzin sulla obbligatorietà delle vaccinazioni riducendo il numero di quelle obbligatorie a 4 e lasciando le altre 6 alla libera scelta.
Se le dichiarazioni di Fontana sono palesemente un problema per i simpatizzanti leghisti di propensioni moderate,o cattoliche che avrebbero visto bene quel candidato, come rappresentante del “leghismo istituzionale”, capace di governare senza infamia e senza lode, quelle di DiMaio potrebbero avere conseguenze catastrofiche su un elettorato giovane e di istruzione elevata, che vedono nei 5Stelle forse l’unica forza politica che si occuperebbe di loro, ma che non credo siano disposti a condividere castronate anti-scientifiche come quelle sui vaccini.
Ma per quali ragioni quei giovani che si “sono fatti un mazzo così” sui banchi delle università, dovrebbero ora condividere idee da ciarlatani che si fanno beffe della scienza, del metodo scientifico e relativi protocolli?
Il leghismo, purtroppo per lui ed i suoi seguaci non era certo nuovo a idee di estrema destra, vedi le esternazioni di qualche anno fa del senatore Borghezio e compagni.
Ma i 5Stelle, per quale arcana ragione si saranno mai accollati quelle insane e pericolose sciocchezze?

Volevano proprio dar ragione a tutti i costi all’accusa di inaffidabilità lanciata e ripetuta contro di loro dal vecchio furbastro di Arcore?
Non a caso il sondaggio settimanale del telegiornale di la 7 di ieri sera dava al movimento 5Stelle un calo repentino e in contro tendenza addirittura di un 1,5%.
I 5Stelle da tempo li hanno contro tutti e più si avvicina la data delle elezioni e più li avranno contro tutti, partiti, giornaloni e TV ma questo però fino ad oggi li ha favoriti, perchè sta a dimostrare la loro posizione coerentemente anti-sistema, anti-casta, anti establishment.
Va bene, lo sappiamo.
Si possono fare errore, li fanno tutti.
Ma non si possono predicare cose che la gran parte dei loro elettori giovani di elevata istruzione non possono che considerare come palesi scemenze.
Nessuno se l’aspettava, ma dato che i 5Stelle avevano già una lunga serie di punti deboli irrisolti, questa disastrosa esternazione di DiMaio potrebbe attivare una valanga a danno del movimento.

A questo punto Gentiloni è autorizzato a fregarsi le mani, per lui non potrebbe andare meglio.

Sarà uno che parla e si muove come un bradipo ma se i suoi avversari fanno gara a chi spara la battuta più disastrosa, molti e poi moltissimi preferiranno il bradipo, che non fa danni, si muove lento,ma va sicuro.

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