domenica 27 maggio 2018

Il Presidente Mattarella prima si dimette e meglio è, per noi e per lui






Facciamola breve, la Germania fa i suoi interessi come qualsiasi paese è giusto che faccia nei confronti dei propri cittadini.
Quali sono i suoi interessi? Rimanere il primo paese manifatturiero d’Europa, con meno concorrenza possibile.
Il caso vuole che l’Italia sia il secondo paese manifatturiero d’Europa e quindi il principale concorrente della Germania medesima.
E allora? E allora la Germania fa e farà di tutto per “fare le scarpe” come si suol dire all’Italia, mettendola in difficoltà in tutti i modi per cercare di ridurre la sua economia a turismo ed agricoltura, esattamente come già fatto con la Grecia.
Noi siamo molto più grossi, ma la politica tedesca è la stessa.
Poi per ragioni sue, complici pare un complesso quasi paranoico di terrore per l’inflazione incontrollabile al tempo della Repubblica di Weimar, è portata a sostenere qualsiasi politica che minimizzi l’inflazione , da qui : il rigore,il rigore, naturalmente per gli altri, più che per sé, tanto che le loro Sparkassen, che sarebbero le casse di risparmio locali sono da sempre tenute in una zona grigia nella quale nessuno sia in grado di capire bene quale sia la loro reale situazione, ma sono essenziali per finanziare il diffuso clientelismo tutto all’italiana a vantaggio dei due principali partiti.
L’Europa in realtà in tutti questi anni è stata la Germania che imponeva i suoi interessi nazionali.
C’erano diversi modi per consentire all’Italia di “ridiventare normale” liberandosi di una parte del suo assurdo pesantissimo debito pubblico.
Per esempio emettendo bond europei, o calcolando debito pubblico sommato al debito privato (molto più alto in Germania) per far quadrare i nostri conti, ma anche quelli francesi e spagnoli, per esempio.
La la Germania si è sempre tenacemente opposta.
In questi giorni di trattative di governo in Italia, nelle quali l’atteggiamento verso l’Europa era l’argomento principale, tutto l’establishment guidato dalle banche, piene di BTP e quindi sensibilissime allo spread, erano rigidamente schierati contro al nascente governo perché questi era chiaramente in posizione critica verso questa finta Europa.
Basta un piccolo aumento dello spread che aumenta il tasso dei BTP e corrispondemente diminuisce il valore dei medesimi BTP che di conseguenza porta le nostre banche ad essere meno ricche.
I media italiani sono tutti grossi debitori delle banche che in alcuni casi sono addirittura loro azioniste e quindi la musica che suonano è obbligatoriamente quella che è in consonanza con le banche.
Ma guarda un po’ nelle elezioni di marzo il popolo italiano si è espresso a maggioranza bulgara in favore di partiti “euroscettici”.
Non si può hanno detto le banche e quindi immediatamente non si può hanno detto i media dipendenti dalle banche per le ragioni elementari elencate sopra.
Va bene, comprendiamo il loro punto di vista, cioè l’interesse economico elementare delle aziende-banche che tengono giustamente a fare i loro profitti.
Ma noi cosa siamo andati a votare a fare?
La stragrande maggioranza degli italiani si è espressa. Punto, questo è incontestabile.
Nessuno è tanto ingenuo da pensare che si possa andare a Bruxelles a “picchiare i pugni sul tavolo”, perché non siampo abbastanza su posizioni di forza per poterlo fare, ma almeno che non si vada a sparare con pistole ad acqua.
In altre parole se chi è “euroscettico”, pur lavorando per rimanere in Europa non è in grado di minacciare : o accettate almeno in parte quello che vi chiediamo o ce ne andiamo, è chiaro che non otterremo mai nulla.
Ma allora com’è che il Presidente della Repubblica si mette per traverso e dice che quelle che gli hanno proposto i due partiti che insieme passano abbondantemente la maggioranza ,ma ai quali sarebbe corretto e doveroso aggiungere anche i partiti della Meloni e di Berlusconi pure euroscettici, raggiungendo una maggioranza bulgara sono idee contrarie all’interesse degli italiani?
Ma da quando in qua il Presidente si mette a esternare sue idee di politica economica?
Lui è il garante della Costituzione.
Per chi non lo sapesse la Costituzione gli vieta espressamente di fare politica per ragioni ovvie.
Il garante è l’arbitro e quindi se si mette a enunciare delle sue politiche è come se in una partita un arbitro si mettesse a tirare il pallone dove gli pare.
Tanto che l’art.90 della medesima Costituzione prevede che in caso di alto tradimento o di sconfinamento del Presidente in politica, la maggioranza assoluta del Parlamento lo può mettere in stato d’accusa.
Come mai una personalità navigata come Mattarella si sia messo in questo guaio è inverosimile.
Forse i politici della vecchia guardia non riescono proprio a realizzare che da tempo è cambiato tutto e che le meline formali delle consultazioni non sono il meglio per esprimere il proprio ruolo istituzionale.
Adesso che fa? Non starà ad aspettare che gli venga comunicato ufficialmente da un voto del parlamento che non gode più della fiducia degli eletti dal popolo?
Francamente mi sarei aspettato che invece di nominare un nuovo presidente incaricato questa sera, avrebbe capito che l’unico modo per uscirne con meno danni per lui e per noi sarebbe stato di dimettersi subito.
Non l’ha capito e si è lasciato trascinare in una crisi istituzionale senza precedenti, con danni e rischi che avrebbe potuto e dovuto evitare.
Ma a questo punto è comunque bruciato.



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