Pensavamo
di averle già viste tutte, ma ci sbagliavamo, siamo riusciti a
mandare al governo dei dilettanti allo sbaraglio che sanno sempre
fare di peggio.
Errare
humanum est e infatti abbiamo sbagliato a votare per l’ennesima
volta, lo devo dire io che sono fra il sessanta ed oltre per cento
degli italiani che li ha votati per mancanza di alternative decenti.
Il
detto latino ha dietro si direbbe oggi un substrato subliminale che
incorpora una qualche forma di
auto-assoluzione
generica che però è generica fino a un certo punto perché nel
sentire comune in sostanza pone dei paletti, come dire, si può
assolvere l’errante volenteroso purché non ci ricada, purché
confessi l’errore, purché si penta, purché sia in buona fede e
abbia perseguito un fine apprezzabile, eccetera eccetera.
E’
possibile applicare questo metro di giudizio all’accozzaglia di
cavolate che sono per ora le uniche azioni di governo dei
giallo-verdi, quando le nebbiose intenzioni sono anche peggio?
E’
tale il livello di inconsistenza e di confusione mentale di questi
governanti che la reazione di nostri partner europei è passata da
una iniziale normale polemica verso una linea politica ritenuta
avversa al proprio modo di vedere a una sempre più aperta ironia,
che è l’atteggiamento che si assume verso una contro-parte che non
si ritiene degna di essere presa sul serio.
Ecco
suscitare questo tipo di reazione in politica è probabilmente il
peggio del peggio, anche perché ci siamo arrivati per la seconda
volta da quando in una non dimenticata conferenza stampa comune
Merkel e Sarkosy richiesti di commentare l’azione di governo di
Berlusconi scoppiarono a ridere all’unisono con terrificante
spontaneità.
E
Salvini si illude di essere l’uomo forte che gli europei avrebbero
in animo di eleggere alle elezioni europeee di primavera, come il
leader europeo dei sovranisti?
Che
riesca a fare incazzare neri Macron e Merkel, con codazzo olandese
eccetera, potrebbe anche andare bene, ma è ora che metta i piedi per
terra e prenda coscienza che se questi invece di incavolarsi si
mettono a ridere è finita per lui, ma sopratutto per noi.
Tutti
abbiamo ormai capito il gioco.
Fare
apparire DiMaio e compagni dei poveri sprovveduti capaci di governare
come la Raggi, per poi andare ad elezioni anticipate e far saltare il
banco con una travolgente vittoria leghista.
La
strategia potrebbe anche avere una sua coerenza e potrebbe anche
essere pagante per Salvini, sempre però che il gioco sia condotto
con la dovuta accortezza politica.
Con
al governo dei Toninelli capace di incappare in infortuni giganteschi
come quello sul traforo del Brennero, del quale ignorava tutto pur
essendo materia del suo ministero, un Fico fra le alte cariche
istituzionali che interpreta il suo ruolo come sabotatore del
governo, un Di Battista che parla dal SudAmerica per incarnare l’ala
più strampalata del Movimento eccetera eccetera, non parliamo del
capo, un Di Maio che ormai ha già dato il poco che poteva dare,
Salvini avrebbe gioco facile
a
sputtanarli.
Sempre
che sappia condurre il gioco, che è delicato e complicato, e che
quindi richiederebbe una testa politica che contenga almeno un po di
spirito di Richelieu, perché lo stesso Salvini sembra non rendersi
conto che se esagera nella denigrazione dell’alleato 5Stelle, anche
il governo del quale fa parte ne subisce le conseguenze.
Cioè
in poche parole per Salvini è costante il rischio di tagliare il
ramo dell’albero sul quale è seduto.
Capisco
che la pochezza dei Di Maio e l’assenza di una opposizione possano
dare a Salvini un delirio di onnipotenza, ma non si dimentichi di
Mattarella e dei poteri forti.
Se
la Lega tirasse la corda fino al punto di non ritorno, Salvini sa
che Mattarella non gli concederebbe facilmente le elezioni
anticipate, ma farebbe di tutto per celebrare delle oscene nozze fra
5Stelle e PD con Berlusconi nelle vesti di padre nobile di non si sa
che cosa.
E
quindi, prima di tutto imparare a trattare la UE con la dovuta
accortezza almeno per non farsi ridere in faccia, tenendo conto dei
recentissimi sondaggi che danno una strabocchevole maggioranza di
italiani favorevoli all’Euro e prima di fare fallire le banche.
Poi
assumere oltre a strateghi politici anche qualche professore di
economia che dia pochi rudimenti di quella non poi così ostica
materia.
In
poche parole a Bruxelles prenderemo sempre porte in faccia se non ci
inventiamo qualcosa per potere andare a dire loro che abbiamo un
piano per ridurre il debito.
Non
è una consolazione sapere che nemmeno Renzi l’avesse minimamente
capito.
Non
è lo zero virgola nel deficit che importa a Bruxelles, di quello se
ne fregherebbero, come fanno con quello francese, purché si abbia la
decenza di presentare un piano credibile di rientro del debito.
E’
incredibile che la Lega che governa da decenni non abbia ancora
compreso che questa e solo questa è la giusta priorità per essere
presi sul serio in Europa.
Poi
inventarle tutte per fare grossi investimenti con priorità assoluta.
Il
reddito di cittadinanza di per sé non è né bianco né nero,
dipende tutto da come lo si gestisce, e qui torniamo al punto di
partenza, per gestirlo nella giusta direzione ci vuole capacità
politica.
Salvini
dimostri di avere imparato qualcosa nelle aule di Scienze Politiche
della Statale, facendosi perdonare il fatto di non avere conseguito
la Laurea.
La
laurea vera gliela darà la politica se saprà gestirla.
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