venerdì 19 ottobre 2018

Questo governo è un ectoplasma senza né capo né coda, ma sopratutto senza capo





Pensavamo di averle già viste tutte, ma ci sbagliavamo, siamo riusciti a mandare al governo dei dilettanti allo sbaraglio che sanno sempre fare di peggio.
Errare humanum est e infatti abbiamo sbagliato a votare per l’ennesima volta, lo devo dire io che sono fra il sessanta ed oltre per cento degli italiani che li ha votati per mancanza di alternative decenti.
Il detto latino ha dietro si direbbe oggi un substrato subliminale che incorpora una qualche forma di
auto-assoluzione generica che però è generica fino a un certo punto perché nel sentire comune in sostanza pone dei paletti, come dire, si può assolvere l’errante volenteroso purché non ci ricada, purché confessi l’errore, purché si penta, purché sia in buona fede e abbia perseguito un fine apprezzabile, eccetera eccetera.
E’ possibile applicare questo metro di giudizio all’accozzaglia di cavolate che sono per ora le uniche azioni di governo dei giallo-verdi, quando le nebbiose intenzioni sono anche peggio?

E’ tale il livello di inconsistenza e di confusione mentale di questi governanti che la reazione di nostri partner europei è passata da una iniziale normale polemica verso una linea politica ritenuta avversa al proprio modo di vedere a una sempre più aperta ironia, che è l’atteggiamento che si assume verso una contro-parte che non si ritiene degna di essere presa sul serio.
Ecco suscitare questo tipo di reazione in politica è probabilmente il peggio del peggio, anche perché ci siamo arrivati per la seconda volta da quando in una non dimenticata conferenza stampa comune Merkel e Sarkosy richiesti di commentare l’azione di governo di Berlusconi scoppiarono a ridere all’unisono con terrificante spontaneità.

E Salvini si illude di essere l’uomo forte che gli europei avrebbero in animo di eleggere alle elezioni europeee di primavera, come il leader europeo dei sovranisti?
Che riesca a fare incazzare neri Macron e Merkel, con codazzo olandese eccetera, potrebbe anche andare bene, ma è ora che metta i piedi per terra e prenda coscienza che se questi invece di incavolarsi si mettono a ridere è finita per lui, ma sopratutto per noi.
Tutti abbiamo ormai capito il gioco.

Fare apparire DiMaio e compagni dei poveri sprovveduti capaci di governare come la Raggi, per poi andare ad elezioni anticipate e far saltare il banco con una travolgente vittoria leghista.
La strategia potrebbe anche avere una sua coerenza e potrebbe anche essere pagante per Salvini, sempre però che il gioco sia condotto con la dovuta accortezza politica.
Con al governo dei Toninelli capace di incappare in infortuni giganteschi come quello sul traforo del Brennero, del quale ignorava tutto pur essendo materia del suo ministero, un Fico fra le alte cariche istituzionali che interpreta il suo ruolo come sabotatore del governo, un Di Battista che parla dal SudAmerica per incarnare l’ala più strampalata del Movimento eccetera eccetera, non parliamo del capo, un Di Maio che ormai ha già dato il poco che poteva dare, Salvini avrebbe gioco facile
a sputtanarli.

Sempre che sappia condurre il gioco, che è delicato e complicato, e che quindi richiederebbe una testa politica che contenga almeno un po di spirito di Richelieu, perché lo stesso Salvini sembra non rendersi conto che se esagera nella denigrazione dell’alleato 5Stelle, anche il governo del quale fa parte ne subisce le conseguenze.
Cioè in poche parole per Salvini è costante il rischio di tagliare il ramo dell’albero sul quale è seduto.
Capisco che la pochezza dei Di Maio e l’assenza di una opposizione possano dare a Salvini un delirio di onnipotenza, ma non si dimentichi di Mattarella e dei poteri forti.
Se la Lega tirasse la corda fino al punto di non ritorno, Salvini sa che Mattarella non gli concederebbe facilmente le elezioni anticipate, ma farebbe di tutto per celebrare delle oscene nozze fra 5Stelle e PD con Berlusconi nelle vesti di padre nobile di non si sa che cosa.
E quindi, prima di tutto imparare a trattare la UE con la dovuta accortezza almeno per non farsi ridere in faccia, tenendo conto dei recentissimi sondaggi che danno una strabocchevole maggioranza di italiani favorevoli all’Euro e prima di fare fallire le banche.
Poi assumere oltre a strateghi politici anche qualche professore di economia che dia pochi rudimenti di quella non poi così ostica materia.

In poche parole a Bruxelles prenderemo sempre porte in faccia se non ci inventiamo qualcosa per potere andare a dire loro che abbiamo un piano per ridurre il debito.
Non è una consolazione sapere che nemmeno Renzi l’avesse minimamente capito.
Non è lo zero virgola nel deficit che importa a Bruxelles, di quello se ne fregherebbero, come fanno con quello francese, purché si abbia la decenza di presentare un piano credibile di rientro del debito.
E’ incredibile che la Lega che governa da decenni non abbia ancora compreso che questa e solo questa è la giusta priorità per essere presi sul serio in Europa.
Poi inventarle tutte per fare grossi investimenti con priorità assoluta.
Il reddito di cittadinanza di per sé non è né bianco né nero, dipende tutto da come lo si gestisce, e qui torniamo al punto di partenza, per gestirlo nella giusta direzione ci vuole capacità politica.
Salvini dimostri di avere imparato qualcosa nelle aule di Scienze Politiche della Statale, facendosi perdonare il fatto di non avere conseguito la Laurea.
La laurea vera gliela darà la politica se saprà gestirla.

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