martedì 17 maggio 2022

Cristina De Stefano : Il bambino è il maestro Vita di Maria Montessori – Editore Rizzoli – recensione

 



Probabilmente è impossibile che qualche lettore non abbia mai sentito parlare di Maria Montessori o del Metodo Montessori, ma è altrettanto probabile che ben pochi sarebbero in grado di formulare nemmeno un succinto riassunto in proposito.

Mi è capitato di avere avuto in famiglia ben due zie di professione maestre e quindi mi trovo forse in una posizione privilegiata, ma nonostante ciò del metodo Montessori sapevo solo che le mie zie non ne erano affatto entusiaste come la la stragrande maggioranza del corpo docente dei loro tempi.

Nient’altro.

E questa è la ragione per la quale ho avuto un grande interesse a informarmi nel modo dovuto leggendo appunto il libro del quale parliamo ora.

Sapevo che Maria Montessori aveva avuto un grande successo nel mondo ma non nel suo paese.

Avendo macinato tutto il curriculum scolastico nelle scuole pubbliche italiane, una volta appreso in cosa consiste il Metodo Montessori, la cosa mi risulta addirittura ovvia, perché il Metodo Montessori è fondato sulla filosofia opposta a quella sulla quale è inchiodato il nostro sistema scolastico.

Tanto per cominciare e per dare un idea il principio di autorità è il primo che viene buttato nel cestino.

Oibòhh! esclameranno in coro accademici , prof e maestri di tutte le tendenze ideologiche, se non riconosciamo l’ intrinseca diseguaglianza fra docenti che sanno e discenti che non sanno facciamo la scuola degli ignoranti.

Ebbene è ovvio che la Montessori non era sicuramente fautrice del principio “uno vale uno” che oggi qualche sprovveduto culturale ha tirato fuori credendo di avere scoperto chissachè.

Il suo presupposto filosofico che poi è stato integralmente confermato dallo sviluppo delle neuroscienze è che il neonato e poi il bambino è stato dotato da madre natura da una tale elasticità del sistema cognitivo da possedere una capacità di apprendimento che non avrà uguali in altri periodi della vita.

Ne consegue che i metodi didattici basati sul principio di autorità coi dovuti corollari dei voti e quindi di punizioni e premi frenano anziché favorire i processi di apprendimento.

Il docente non deve arrogantemente mettersi sopra al bambino ingabbiandolo perché lui conosce quello che il discente ancora non sa.

L’ambiente fisico è della massima importanza nel metodo Montessori.

L’atteggiamento del docente dovrebbe essere quello di un osservatore che cerca di capire il lavoro mentale che i bambini fanno in continuazione.

Favorendo questa attitudine al lavoro con strumenti didattici a misura di bambino così come l’ambiente scolastico deve essere progettato a misura di bambino.

Basta mi fermo.

Maria Montessori era uno dei più grandi geni del suo tempo e quindi cercare di riassumere in quattro parole il pensiero di un genio è semplicemente stupido.

La stessa autrice del volume si è vista costretta a concludere la sua ricerca con una nota nella quale mette in evidenza la difficoltà che ha incontrato nel confezionare una narrazione accostandosi a un materiale immenso, perché appunto vastissimo è l’insieme dei saggi che si sono accumulati nel tempo sul metodo e sulla vita di Maria Montessori.

Attenzione però : questo libro non è un saggio costruito per spiegare in cosa consiste il Metodo Montessori, è parzialmente anche questo, ma è sopratutto una biografia di questa donna straordinaria.

Carattere anche troppo forte che come è inevitabile le ha portato più problemi che vantaggi.

Femminista più che convinta.

Innamorata solamente del proprio lavoro.

Estimatrice di tutto meno che del matrimonio.

Ha avuto un amore dal quale è nato un amatissimo figlio, nato però fuori del matrimonio con tutto quello che ne derivava a quei tempi non potendo fare riconoscere legalmente la situazione.

Ha avuto un pessimo rapporto col denaro cosa che la ha lasciata per un bel pezzo della sua vita in condizioni di precarietà.

Col mondo accademico non parliamone,sono state più le spine che le rose.

Era e si considerava sopratutto una donna di scienza e quindi rifiutava per principio di essere incasellata in appartenenze ideologiche, da qui gli ovvi guai che le ha causato il rapporto travagliato col regime fascista.

Bene ho detto forse anche troppo, ma sentivo la necessità di proporre elementi di interesse per il lettore.

Di testo proprio in questo libro ci sono 330 pagine, non sono poche, ma capisco che l’autrice temesse di banalizzare una vita di così elevato livello.

Buona lettura.




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