Ma quanto è originale questo libro.
Mi veniva da dire strano ma mi sono corretto in corsa perché avrebbe potuto sembrare una valutazione negativa che non intendo dare.
Non è distopico, non è dark e si potrebbe andare avanti con le tipologie.
La definizione che mi sembra più azzeccata e che si può trovare anche fra le righe della presentazione di copertina è sperimentale.
L’interesse per il libro nasce anche dalla personalità dell’autore.
Anche se la presentazione dell’autore nell’ultima pagina di copertina è stringatissima e la solita ricerca su Google non arricchisce di molto il curriculum.
Sappiamo che è un giovane scrittore americano, cosa ha scritto e che ora risiede in Giappone. Punto.
Gli editori di solito sono molto più loquaci sui loro protetti.
Accontentiamoci.
Il libro di circa 470 pagine riporta tredici racconti brevi.
Devo dire che dopo aver cominciato a leggerlo ho subito trovato la molla che mi induceva a proseguire fino alla fine.
Con questo non è detto tutto ma è detta probabilmente la cosa più importante e cioè che pur essendo una raccolta di una certa mole si fa leggere tenendo vivo l’interesse del lettore.
Mi sembra risulti evidente un filo conduttore che transita per praticamente tutti i racconti e che è individuabile in situazioni di vita che sono vicine a quello che oggi si definisce come trans-umanesimo, cioè nell’applicazione alla vita umana di elementi di tecnologia avanzata che spingono l’uomo più avanti rispetto diciamo al suo status “naturale”.
Tipico dell’autore è descrivere queste situazioni quasi sempre con sottile ironia.
Sono situazioni che magari non sono ancora state sperimentate nella realtà, ma che sono verosimili perché le tecnologie per realizzarle esistono già.
Direi che fra tutti i racconti mi sono trovato in imbarazzo una sola volta nel racconto intitolato “anime perse”.
Fosco,dark, gotico, mi sembrava di essere nel mondo di Edgar Allan Poe.
Va bene la sperimentazione ma questa è un po’ dura da digerire.
Non descrivo volutamente la situazione della quale stiamo parlando per lasciare al lettore il piacere della scoperta, ma è un po’ forte ecco, non adatta a persone impressionabili o che attraversano un periodo di depressione.
La sperimentazione arriva al limite nel racconto intitolato “da leggere al contrario”.
Quando sono arrivato a quel punto, mi sono chiesto che significa ? Che bisogna leggere da destra a sinistra come in arabo?
E no, la cosa è molto più sostanziale, vedrete e difficilmente vi potreste aspettare una visione così radicale.
Ecco però detto tutto questo non vorrei avere indotto il lettore a pensare che il libro sia una raccolta magari riuscita, ma di stramberie buttate là.
Non è così perché forse la singolarità del modo di scrivere di quest’autore è quello sì di lasciarsi andare a sperimentazioni di situazioni di vita un po’ al limite, ma presentandoci contemporaneamente dei personaggi molto umani.
Si avverte per tutto il libro una forte empatia fra l’autore e i suoi personaggi, per singolari che siano.
Forse il fascino di questo modo di scrivere sta proprio nel fluire parallelo di situazioni sperimentali al limite però all’interno di una visione dei personaggi assolutamente calata in un mondo interiore oserei dire “tradizionale”, nel senso di un chiaro affermare per esempio alcuni valori molto forti.
Il senso di protezione della famiglia, la ricerca di inserirsi nella natura per ritrovare il proprio equilibrio, il valore della lealtà nei rapporti inter personali, la difficoltà di relazionarsi con l’altro, ma senza perdere la fiducia nel poterci riuscire, in alcune situazioni addirittura il patriottismo, questo tipicamente americano.
E infatti il racconto che riporta il medesimo titolo del libro che lo raccoglie è un racconto tipicamente americano, è godibilissimo ed è forse il più “tradizionale” dei racconti della raccolta.
Questo libro non è l’opera prima per il nostro autore, ma data la sua giovane età (presunta) fa ben sperare per il prosieguo della sua carriera
Tra l’altro veniamo informati dall’Editore che i grandi Network televisivi si sono già accaparrati i diritti per sfruttare cinematograficamente ben otto dei tredici racconti.
Il ragazzo quindi è già messo più che bene finanziariamente, buon per lui.
E buona cosa anche per i lettori che saranno invogliati ad andare a vedersi le versioni televisive quando usciranno.
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