venerdì 9 marzo 2012

Bravissimo Riccardi questa politica fa schifo ma allora andiamo a votare

Ieri il governo Monti ha ricevuto il primo scossone con rischio di deragliamento da parte del segretario dei berlusconiani, Angelino Alfano, che aveva necessità di fare vedere che esiste anche lui e che ogni tanto è capace di fare qualcosa di suo senza eseguire sempre pedissequamente gli ordini del capo e così ha fatto saltare la riunione programmata del vertice fra i tre segretari della maggioranza (PD-PDL-UDC).
La cosa però era talmente sporca (evitare di discutere di Rai TV e di leggi sulla corruzzione, cioè le uniche cose che stanno veramente a cuore a Berlusconi) che il ministro Riccardi ha commentato : questo modo di far politica mi fa schifo.
Apriti cielo, decine di senatori berlusconiani ne hanno chieste le dimissioni presumendo evidentemente di essere l’oggetto dello schifo.
Riccardi non è un ministro qualunque. E’ un tecnico nel senso che non è un politico di professione, è professore universitario, storico della chiesa.
Ma soprattutto è uno degli esponenti più “puliti” del così detto “mondo cattolico”, essendo il fondatore di Sant’Egidio, movimento cattolico nato a Transtevere dedicato alla cura degli ultimi e divenuto celebre per i suoi interventi nel campo della cooperazione internazionale, quando con un lavoro di cerotosina pazienza è riuscito a fare dialogare i capi delle opposte fazioni, che si combattevano da anni ferocemente in Mozambico riuscendo a portandovi la pace sulla base di un progetto intelligente,capace di tener conto degli interessi legittimi delle parti.
Sottolineo l’aggettivo “puliti” perché dopo la deriva della gerarchia cattolica italiana che si è spesa per vent’anni a favore di un berlusconismo che rappresentava tutto il contrario dello spirito evangelico, della morale cattolica, della dottrina sociale cattolica e che si era appoggiata in modo preferenziale al movimento di CL, la cui deriva affaristica è al disonore delle cronache quasi quotidianamente, era ben ora che sotto i riflettori ci andasse chi rispetto a quei mondi era sempre stato “altro”.
E’ venuta finalmente in luce una parte importante dell’altra faccia della luna del mondo cattolico.
Bravo Riccardi! Il suo commento sui fatti di ieri è perfettamente in linea con la sua storia personale e con quello che rappresenta.
Evidenzia però tutta la debolezza del governo dei tecnici risultati vincitori nell’abbattimento dello spread cioè in altre parole nell’avere impedito all’Italia di fallire trascinandosi dietro l’Europa.
Non è poco, ma a che prezzo?
Il sobrio e pure “pulito” Monti ha dovuto chiedere e coltivare la fiducia di un parlamento composto da un numero incredibile e indecoroso di pregiudicati e indagati per i reati più infamanti per dei politici, da un’altra fetta di faccendieri, una fetta di incapaci finiti lì per caso e da un pattuglia di poveracci onestuomini in cattiva compagnia.
Come possono gente come Monti e Riccardi vivere politicamente solo se conservano il favore e il consenso di così tanta gente di quel tipo?
Per salvare l’Italia si fa anche questo, l’argomento ha una sua logica, ma è inevitabile che dopo un po di tempo uno sbotti come Riccardi a dire : tutto questo mi fa schifo!
Quando è sorto il governo Monti si era detto che c’era prioritario un problema di tempo, cioè che c’era pochissimo tempo per varare le misure chieste dalla UE o il paese andava a gambe all’aria e che quindi non c’era tempo per consentire alla gente di andare al voto mandando a casa chi era stato responsabile di avere provocato la bancarotta con lo spread a 570 punti, corrispondente a un interesse sul debito decennale dell’8%.
Probabilmente era vero, ma tutto questo aveva un costo pesante che consisteva non solo nel non punire e mandare a casa subito chi aveva provocato il disastro, ma al contrario di legittimare quei furfanti in qualche modo offrendo loro una qualche via immeritata di riabilitazione facendoli partecipi dei buoni risultati che avrebbe ottenuto un governo di persone competenti e pulite.
Più si va avanti e più l’impresentabilità del vecchio parlamento diventa imbarazzante.
Risulta sempre più chiaro che il berlusconismo era stato un incredibile abbaglio collettivo.
Che non aveva mai avuto alcun vero progetto politico, essendo solo un partito padronale a supporto degli interessi delle imprese private del gruppo Fininvest Mediaset.
Televisioni e giustizia-corruzione questi sono le sole priorità del PDL come i fatti di ieri hanno dimostrato, cioè non i problemi del paese ma quelli di un imprenditore le cui imprese guarda caso si trovano oggi in cattive acque.
Una opposizione politicamente inesistente, incapace e corrotta come i berlusconiani ha peggiorato le cose.
Però insomma tutto questo è una ragione maggiore per farla finita e sciogliere questo parlamento indecente.
Monti e la sua squadra hanno bene operato e meritano la gratitudine del paese, ma non si può prolungare più di tanto il trucchetto della foglia di fico del governo tecnico.
Il governo tecnico non esiste. Ci sono solo governi politici appoggiati da forze politiche.
Monti non può illudersi di prolungare più di tanto il progetto di governare per un anno turandosi il naso per tornare alla Bocconi come Cincinnato facendo finta di non essersi sporcate le mani.
La politica costringe a fare della strada con chi c’è, questo è vero.
Però se chi c’è è una compagnia di briganti è meglio trovarsene una diversa e più consona alla propria personalità ed al proprio passato.
Mi spiace per lui e per la sua squadra di governo, ma è venuto ormai il momento che finisca la recita del governo tecnico che tecnico non è e non può essere.
Se vogliono veramente rendere al paese un beneficio durevole occorre che questi tecnici “entrino” in politica.
Berlusconi a suo tempo (1994) aveva affermato con un lapsus inconscio di grande interesse per il Dottor Freud che aveva deciso di “scendere” in politica.
Ora è necessario che Monti e i suoi “entrino” in politica o scegliendo forze politiche esistenti (sconsigliato) o inventandosi qualcosa di nuovo.
Comincino magari con una bella fondazione, poi da cosa nasce cosa, tanto più quando la fiducia della gente per loro è ancora alta e le aspettative sono ancora più alte.
Prendano esempio dai nuovi sindaci che hanno sparigliato completamente i giochi delle vecchie e inservibili oligarchie di partito.
Però bisogna spendersi e rischiare facendola finita col giocare a Cincinnato.

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