Questa democrazia comincia a scricchiolare e tutti ci comportiamo come se
nulla fosse.
Ci sono in atto almeno due storture, che per di più sono in via di
aggravamento.
Un capo del governo non eletto.
E una legge elettorale che stanno confezionando in fretta a furia in corso
d’opera, cioè alla vigilia della scadenza della Legislatura al solo fine di
bloccare il partito emergente di Grillo, cioè stanno cercando di impedire al
popolo di fare vincere le elezioni a una lista sgradita dalla casta politica
attuale.
Cominciamo dal Prof Monti, che è diventato capo del governo a seguito di
una manovra politica condotta direttamente dal Presidente Napolitano, esattamente un anno fa.
Allora riconosco di averla giudicata come una pensata politica anomala,
irrituale, ma dotata di una certa genialità.
Di fronte al discredito internazionale che il paese subiva a seguito del
dissolversi del berlusconismo nel ridicolo, che è il peggiore dei mali e alla
palese incapacità della classe politica in carica di risolvere una crisi
economica pesantissima e fuori controllo, restava come via maestra la facoltà
del Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere mandando il paese al
voto al più presto. E’ la via che con esiti diversi hanno scelto la Spagna e la
Grecia.
Napolitano scelse invece un’altra strada che era chiaramente una strada
traversa, nominando Monti senatore a vita e quindi creando le condizioni
formali necessarie per dargli l’incarico di costituire una sorta di governo di
salute nazionale.
Riconosco altresì di avere in passato avvertito nel berlusconismo che si
dissolveva un tale pericolo anche per la stabilità della democrazia che anche
su questo blog avevo auspicato che se in Italia ci fosse stato una qualsiasi
figura di potere in grado di fornire ( o promettere credibilmente di fornire)
una sorta di “lascia passare giudiziario” a Berlusconi, pur di togliercelo
dalla circolazione questi sarebbe stato benvenuto.
Per questa ragione un anno fa avevo ammirato la mossa di Napolitano alla
quale avevo addirittura attribuito perfino il carattere di una certa genialità,
giustificata dal marasma e dalla palude immobile nella quale il paese stava
andando a rotoli per precisa responsabilità di quella classe di governo
incapace e corrotta.
Oggi dopo un anno di cura del governo Monti, definito farisaicamente
tecnico, come se potesse esistere un governo non politico, ho molti dubbi sulla
bontà di quella scelta.
Forse la strada maestra delle elezioni anticipate allora sarebbe stata di
gran lunga la migliore.
Prima di tutto avrebbe consegnato alla storia ed all’elettorato un giudizio
netto sul berlusconismo e sulla sua incapacità di governare alcunché.
Se gli interessi sul debito pubblico italiano erano arrivati un anno fa a
percentuali da bancarotta non era per opera dello spirito santo o della cattiva
sorte, ma di un governo preciso, e quindi
sarebbe stato giusto chiamare questo stesso governo a renderne conto ed a
pagare politicamente il conto relativo.
Poi avrebbe mandando a casa subito i parlamentari più indegni della storia
repubblicana, se si pensa che gli indagati, pregiudicati o prescritti, che
siedono nel parlamento attuale sono più di cento e quindi la loro cacciata sarebbe
stata veramente indifferibile per salvaguardare la dignità delle istituzioni.
E infine ci avrebbe risparmiato la sceneggiata di un governo, presunto
tecnico, che è servito solo a fare da foglia di fico per nascondere la
incapacità già nota e accertata del berlusconismo a fare una qualsiasi azione
politica atta a fare riprendere il paese e l’altra speculare incapacità di una
sinistra che non è più definibile come tale e che pure non è stata in grado né di
fare e nemmeno di proporre una politica alternativa, tanto che ha accettato di
buon grado l’inciucio con quello che avrebbe dovuto essere il suo arci-nemico,
cioè il berlusconismo per di più in via di decomposizione.
Il governo presunto tecnico è stato di fatto la prosecuzione del
berlusconismo, alleato a quella che era stata per vent’anni la sua controparte.
Cioè uno spettacolo del quale si sono vergognati gli stessi attori (vi
ricordate quando i vertici si svolgevano per passaggi segreti cercando di
nascondere finanche il fatto che fossero avvenuti?).
Poi purtroppo gli italiani si bevono tutto per tirare avanti e hanno fatto
finta di niente.
Ma non è stata una buona idea.
Dopo un anno di governo Monti non è stato raggiunto un solo obiettivo rilevante
per il futuro del paese, che sta ora peggio di prima, salvo gli interessi sul
debito, diminuiti, ma tutt’altro che al sicuro.
La politica economica di Monti avvallata dai berlusconiani e dalla ex
sinistra è un liberismo ragionieristico senza alcuna visione né progetto sul medio-lungo periodo.
È una politica che è intrinsecamente sbagliata e che porterà al peggio.
L’Europa che imporrebbe tutto è un’altra foglia di fico per nascondere l’inanità
di questa classe politica che sarebbe stato meglio mandare a casa un’ anno fa.
Ora per male che vada si andrà a votare al più tardi in aprile, ma sarebbe
stato più saggio evitare dopo vent’anni di stagnazione questo ulteriore anno
tutt’altro che brillante, dato che le premesse erano tali da non poter
promettere nulla di nuovo.
Nessun commento:
Posta un commento