L’unico o quasi intellettuale della destra, oltre a Marcello Veneziani, cioè l’elefantino Giuliano Ferrara si è esibito ieri in Piazza Farnese in
una manifestazione in appoggio di Berlusconi, nella quale si dava la linea, del
resto prevedibile, perché gia espressa e ripetuta per anni, dopo che sono divenute pubbliche le
“marachelle” notturne dell’anziano ex premier.
La vita privata e lo stile di vita di un sedicente uomo di
stato non avrebbero alcuna rilevanza per il giudizio che la gente da su di lui,
anzi, se qualcuno si azzarda a giudicarne le travalicazioni è un codino
moralista.
Quindi sanatoria assoluta per i vizi privati.
E se poi spuntassero anche dei vizi pubblici, ancora nessun
problema perché il fatto che il presunto uomo di stato sia stato investito del
suo potere da una regolare votazione politica, questo sana tutto, perchè
significa che se anche fosse un ladro matricolato e colto in fragrante, il
fatto che l’elettorato
fosse a conoscenza di queste sue singolari pulsioni e lo avesse
votato lo stesso, significherebbe che gli va bene così com’è.
Snocciolate le litanie di cui sopra, l’elefantino è esploso
nel pezzo di teatro : e poi diciamocela tutta : siamo tutti puttane!
Applausi scroscianti da parte dell’eletto e selezionato
pubblico di politici berlusconiani di specchiata moralità, ma gravati dal fastidio
di spiacevoli pendenze giudiziarie, come il loro capo, accompagnati da alcune dalle
amazzoni di punta per fare colore.
E va bene, tutto scontato, ma quando si va in piazza, si
corre sempre qualche rischio e infatti le telecamere hanno mostrato
implacabili grossi cartelli e striscioni
vistosi con su scritto: Berlusconi
leader perpetuo.
Commovente dimostrazione di affetto.
Nelle chiacchiere della piazza aleggiava non il fantasma del
leader perpetuo, in via di imbalsamazione, ma quello incombente della infanta
della real casa, pronta alla successione dinastica appena avverrà l’abdicazione
di re Silvio.
Se si verificherà questa operazione, data da molti bene
informati come sicura, nessuno capirà che già nel lontano ’94 la mitica discesa
in campo del salvatore della patria era effettivamente diretta non a un
qualunque interesse per il paese, ma alla salvaguardia degli interessi privati
di un gruppo imprenditoriale privato, per di più gestore di un servizio basato
sulla concessione delle frequenze televisive pubbliche e quindi ineleggibile, per una legge ignorata vergognosamente per
vent’anni.
Questo elenco di immoralismi, snocciolato al comizio di
piazza Farnese dal più noto degli “atei
devoti” come Ferrara, è stato coltivato da chi per decenni ha detenuto il
potere presso la Conferenza Episcopale Italiana e il Vaticano.
Per decenni la linea Ruini ,applaudita dalle truppe
cammellate di CL era la medesima.
Che Berlusconi frequentasse tutti i bordelli che voleva in
privato, purchè nella sua azione da “uomo di stato” sganciasse soldi abbondanti
alle medesime gerarchie ecclesiastiche e assecondasse nell’azione legislativa
il divieto assoluto all’attuazione piena dei diritti civili, che tutti gli
altri cittadini europei fruivano da anni, in ossequio alle secolari fisime del
Vaticano.
Berlusconi ha eseguito e Ruini e compagni hanno benedetto.
Dopo vent’anni quei “pastori” raccolgono quello che hanno
seminato, con un livello di fiducia nei sondaggi ormai pari a quello dei
politici e diretto verso il fondo scala.
Ma la notizia che più mi entusiasma è quella della prossima
discesa in campo di Marina Berlusconi, da tutti i commentatori avvicinata alla
successione a suo tempo verificatasi in Francia di Marine Lepen al posto del
padre.
Sono mesi che dico e scrivo che lo spazio politico del PDL è
ormai quello di coprire l’area para-fascista che in Francia è coperto dalla
omonima Lepen.
Ma non si può dirlo, nel pensiero unico del giornalismo
italiano è vietato.
Si può dire dietro a Berlusconi gli epiteti più infamanti,
ma non gli su può dare del fascista, nemmeno nella accezione di rappresentate
dell’area politica, che dà voce alla cultura “para- fascista”, come avevo
chiarito in numerosi post precedenti (16
maggio 2013 ecc.).
Qui da noi il fascismo è ancora una fobia intrattabile, come
il sesso e le donne per i preti, non si può nemmeno parlarne.
Eppure mi sia consentito dire almeno che la comparsa di cartelli
inneggianti al “leader perpetuo” suonano un evidentissimo registro fascista.
Continuare a sottovalutare queste cose ridendoci sopra non è
saggio.
L’Italia è in una situazione di crisi drammatica, che può
sfuggire di mano da un momento all’altro e avvitarsi su sé stessa.
In questi momenti ,quando ci sono i referenti dell’area para- fascista, per di
più in una situazione di decrepitezza e di degrado, ma dotati di mezzi quasi
illimitati , di entrature molto rilevanti e soprattutto, confortati da un’ampia
area elettorale di coloro che non vogliono cambiare nulla perché sull’esistente
ci campano e sarebbero invece minacciati dal nuovo, questo Berlusconi, ormai
ferito e in formato che richiama il Mussolini di Salò è tutt’altro che fuori
gioco.
Se l’elettorato si vedesse chiamato alle urne, fra un
Berlusconi (Padre o figlia) che conosce e che sa che non farà mai nulla per
minacciare i loro privilegi, le loro corporazioni, le loro caste, prebende, evasioni,
elusioni, comitati d’affari e magari
anche di malaffare, e con contrapposto niente altro di ben definito come
alternativo, cioè fra Berlusconi e un
Letta o chi per lui e quindi fra l’originale e l’imitazione, sceglierebbe per
l’ennesima volta l’originale.
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