mercoledì 26 giugno 2013

Il “leader perpetuo” nella sua vita privata può fare quello che gli pare. L’Arcivescovo Fisichella e il Card. Ruini benedicono ancora?



L’unico o quasi intellettuale della destra, oltre a Marcello Veneziani, cioè l’elefantino Giuliano Ferrara si è esibito ieri in Piazza Farnese in una manifestazione in appoggio di Berlusconi, nella quale si dava la linea, del resto prevedibile, perché gia espressa e ripetuta per  anni, dopo che sono divenute pubbliche le “marachelle” notturne dell’anziano ex premier.
La vita privata e lo stile di vita di un sedicente uomo di stato non avrebbero alcuna rilevanza per il giudizio che la gente da su di lui, anzi, se qualcuno si azzarda a giudicarne le travalicazioni è un codino moralista.
Quindi sanatoria assoluta per i vizi privati.
E se poi spuntassero anche dei vizi pubblici, ancora nessun problema perché il fatto che il presunto uomo di stato sia stato investito del suo potere da una regolare votazione politica, questo sana tutto, perchè significa che se anche fosse un ladro matricolato e colto in fragrante, il fatto che l’elettorato
fosse a conoscenza di queste sue singolari pulsioni e lo avesse votato lo stesso, significherebbe che gli va bene così com’è.
Snocciolate le litanie di cui sopra, l’elefantino è esploso nel pezzo di teatro : e poi diciamocela tutta : siamo tutti puttane!
Applausi scroscianti da parte dell’eletto e selezionato pubblico di politici berlusconiani di specchiata moralità, ma gravati dal fastidio di spiacevoli pendenze giudiziarie, come il loro capo, accompagnati da alcune dalle amazzoni di punta per fare colore.
E va bene, tutto scontato, ma quando si va in piazza, si corre sempre qualche rischio e infatti le telecamere hanno mostrato implacabili  grossi cartelli e striscioni vistosi  con su scritto: Berlusconi leader perpetuo.
Commovente dimostrazione di affetto.
Nelle chiacchiere della piazza aleggiava non il fantasma del leader perpetuo, in via di imbalsamazione, ma quello incombente della infanta della real casa, pronta alla successione dinastica appena avverrà l’abdicazione di re Silvio.
Se si verificherà questa operazione, data da molti bene informati come sicura, nessuno capirà che già nel lontano ’94 la mitica discesa in campo del salvatore della patria era effettivamente diretta non a un qualunque interesse per il paese, ma alla salvaguardia degli interessi privati di un gruppo imprenditoriale privato, per di più gestore di un servizio basato sulla concessione delle frequenze televisive pubbliche e quindi ineleggibile, per  una legge ignorata vergognosamente per vent’anni.
Questo elenco di immoralismi, snocciolato al comizio di piazza Farnese dal  più noto degli “atei devoti” come Ferrara, è stato coltivato da chi per decenni ha detenuto il potere presso la Conferenza Episcopale Italiana e il Vaticano.
Per decenni la linea Ruini ,applaudita dalle truppe cammellate di CL era la medesima.
Che Berlusconi frequentasse tutti i bordelli che voleva in privato, purchè nella sua azione da “uomo di stato” sganciasse soldi abbondanti alle medesime gerarchie ecclesiastiche e assecondasse nell’azione legislativa il divieto assoluto all’attuazione piena dei diritti civili, che tutti gli altri cittadini europei fruivano da anni, in ossequio alle secolari fisime del Vaticano.
Berlusconi ha eseguito e Ruini e compagni hanno benedetto.
Dopo vent’anni quei “pastori” raccolgono quello che hanno seminato, con un livello di fiducia nei sondaggi ormai pari a quello dei politici e diretto verso il fondo scala.
Ma la notizia che più mi entusiasma è quella della prossima discesa in campo di Marina Berlusconi, da tutti i commentatori avvicinata alla successione a suo tempo verificatasi in Francia di Marine Lepen al posto del padre.
Sono mesi che dico e scrivo che lo spazio politico del PDL è ormai quello di coprire l’area para-fascista che in Francia è coperto dalla omonima Lepen.
Ma non si può dirlo, nel pensiero unico del giornalismo italiano è vietato.
Si può dire dietro a Berlusconi gli epiteti più infamanti, ma non gli su può dare del fascista, nemmeno nella accezione di rappresentate dell’area politica, che dà voce alla cultura “para- fascista”, come avevo chiarito in numerosi post precedenti  (16 maggio 2013 ecc.).
Qui da noi il fascismo è ancora una fobia intrattabile, come il sesso e le donne per i preti, non si può nemmeno parlarne.
Eppure mi sia consentito dire almeno che la comparsa di cartelli inneggianti al “leader perpetuo” suonano un evidentissimo registro fascista.
Continuare a sottovalutare queste cose ridendoci sopra non è saggio.
L’Italia è in una situazione di crisi drammatica, che può sfuggire di mano da un momento all’altro e avvitarsi su sé stessa.
In questi momenti ,quando ci sono  i referenti dell’area para- fascista, per di più in una situazione di decrepitezza e di degrado, ma dotati di mezzi quasi illimitati , di entrature molto rilevanti e soprattutto, confortati da un’ampia area elettorale di coloro che non vogliono cambiare nulla perché sull’esistente ci campano e sarebbero invece minacciati dal nuovo, questo Berlusconi, ormai ferito e in formato che richiama il Mussolini di Salò è tutt’altro che fuori gioco.

Se l’elettorato si vedesse chiamato alle urne, fra un Berlusconi (Padre o figlia) che conosce e che sa che non farà mai nulla per minacciare i loro privilegi, le loro corporazioni, le loro caste, prebende, evasioni,  elusioni, comitati d’affari e magari anche di malaffare, e con contrapposto niente altro di ben definito come alternativo, cioè  fra Berlusconi e un Letta o chi per lui e quindi fra l’originale e l’imitazione, sceglierebbe per l’ennesima volta l’originale.

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