Chi ha indotto gli italiani ad accettare questo
governo, a livello istituzionale, con le
motivazioni più implausibili, e la classe giornalistica, che ha accettato di
accettare, contraddicendo la missione stessa della propria professione, che non
è quella di indottrinare, come nei regimi totalitari, bensì quella di indurre i lettori a vagliare
criticamente le notizie, si sono assunti una responsabilità enorme.
Non bastavano i guasti provocati dai vent’anni di
deriva e di declino, fatti subire al paese da un berlusconismo, che non aveva
nulla da proporre, se non la difesa degli interessi privati del suo patron, con
annessa corte privata di clienti e platea di elettori determinati ad osteggiare
qualsiasi modernizzazione del paese.
Ci voleva ancora l’imposizione di questo assurdo “pensiero
unico”, per il quale è diventato obbligatorio credere che la sinistra è uguale
alla destra e che anche il delinquente,
se fa comodo e ha una qualche copertura
politica, va riverito come fosse il papa.
Ogni giorno in più che durerà questo governo, che
non avrebbe dovuto mai nascere, verrà imposta agli italiani un giorno in più di
una didattica perversa, che propina un insegnamento immorale e illogico, in
base al quale i giudici andrebbero trattati da delinquenti e i delinquenti andrebbero
riveriti e onorati.
A Gambadilegno ,ladro matricolato, nato dalla
fantasia di Walt Disney, alla quale tutti abbiamo attinto da ragazzi, andrebbe dato il comando del commissariato di
Topolinia e il Commissario Bassettoni, dovrebbe invece essere schiaffato in
galera.
Sembra impossibile che agli editorialisti dei
grandi giornali italiani, autoproclamatesi “pacificatori” non venga in mente, che denigrare la
magistratura ed esaltare i delinquenti, se coperti politicamente, sia l’atto
più nichilistico e più votato a promuovere il caos sociale, che ci possa
essere.
Siamo uno di paesi più corrotti del mondo e
andiamo a dare a tutti i malfattori d’Italia il segnale che coloro violano le
leggi, per di più non occasionalmente, ma sistematicamente, possano venire
“sdoganati”, se si da ai loro traffici una pur anche risibile, motivazione
politica.
Tutti i cittadini devono apprendere ogni giorno da
questa didattica all’incontrario, che i valori ideali, sui quali si sono
alimentate le forze politiche in ogni parte del mondo, per dare un senso, una
prospettiva, una visione di lungo periodo alla propria presenza storica, non
valgono nulla.
La cultura, la politica, la storia politica delle
grande forze, che hanno impresso al
mondo quell’anima, quell’energia, che hanno
prodotto tutte quelle svolte, che
chiamiamo modernità e progresso, sono degli optional, l’essenziale, la priorità
assoluta sarebbe consentire alle esistenti nomenclature di destra e di sinistra
di governare e basta.
Anni di inchieste hanno finalmente convinto il
popolo italiano che queste nomenclature, che dispongono dei partiti, si chiamano
“casta”, che è composta da una classe politica, che non vale nulla, perché
nulla di buono ha combinato negli ultimi decenni di occupazione del potere e
che per di più risulta essere una delle più corrotte, incolte e impreparate
dell’occidente.
Ma la grande didattica del “pensiero unico”,
amministrataci dal “giornale unico”, dal momento che tutti i grandi giornali italiani
scrivono in materia le stesse cose, ci dice ogni giorno che è ora di farla
finita con le dispute politiche e che occorre lasciarli lavorare, lor signori al
governo,perché sono gli unici politici che abbiamo.
Personaggi disgustosi, perfino a livello estetico,
arrancano su un palco dal quale troneggia uno striscione con l’ultimo verbo
dell’immoralismo, imposto dal pensiero unico : “siamo tutti puttane” e si mette
il rossetto ripreso dalle telecamere, per compiacere gli eccessi e le
travalicazioni del suo capo.
Esponenti governativi provenienti da un movimento
ecclesiale, che dovrebbe essere stato sepolto dagli scandali, generati per anni
dai suoi uomini più in vista, invocano la obbligatorietà di una fantomatica
“pacificazione nazionale”, che imporrebbe di chiudersi gli occhi e le orecchie
di fronte alla difesa dell’immoralismo promosso a virtù civica.
Un deputato del PD, cioè della così detta sinistra,
si copre di ridicolo parlando dell’acquisto dei costosissimi caccia bombardieri F35, come di elicotteri,
utili per operazioni di spegnimento di incendi e nessuno al vertice del suo
partito reagisce o pensa di buttarlo fuori.
Quel che rimane di quel partito non ha ancora
capito che non esiste più la ragione politica, che ne giustifichi la sua permanenza
in vita ed è appagato dal solo fatto di essere seduto in un governo che non
governa.
Il partito non- partito, venuto dal nulla al quale
9 milioni di elettori, in cerca di una alternativa vera e radicale a questo
marasma hanno dato la loro fiducia, li delude continuamente, dimostrando la
propria inadeguatezza e incapacità ad acquisire un qualunque risultato
concreto.
Ci accingiamo a passare un’estate strana, che più
“lettiana” di così non potrebbe essere, perché è perfino fisicamente una intesa
tacita di non fare nulla e di rinviare tutto al prossimo autunno quando potrebbe
scoppiare la rabbia sociale.
Oppure, e molto peggio, potrebbe scoppiare la
rassegnazione generale ad accettare la
menzogna, che il pensiero unico vorrebbe imporci.
Rassegnazione, magari con fiammate qua e la, ma
rassegnazione, come sta succedendo in Grecia.
Non sembra possibile che gli italiani si possano disporre
ad accettare ancora mesi, se non anni di austerità, manovre su manovre, cioè
ulteriori tasse e prelievi, con un governo che fa il giochetto delle tre carte : ti tolgo questa tassa e te
ne metto un’altra che ti costerà più della prima.
E lo stato sociale te le toglierò pezzo per pezzo,
perché il solo termine “sociale” non sta bene, è superato.
Non sembra possibile che possa continuare, senza
che la gente se ne accorga e si ribelli,
questa folle politica economica
alla Robin Hood all’incontrario : togliere ai poveri, per dare ai ricchi, che diventano ricchissimi,
mentre il ceto medio si impoverisce costantemente, e la schiera della gente,
che per mangiare va alla mensa dei Francescani aumenta in continuazione.
Non sembra possibile, che mentre tutto questo
succede, a sinistra non si sia capaci di mettere insieme una forza politica,
che rappresenti la maggioranza degli italiani e finalmente sbugiardi il mantra del berlusconismo, che
sostiene che la stragrande maggioranza degli italiani sarebbe da sempre di
destra.
Fingono di non conoscere la storia, e nemmeno
l’aritmetica elementare, in base alla quale non è difficile rilevare, che alle
ultime elezioni politiche un terzo degli italiani ha votato 5 Stelle, perché
voleva un cambiamento radicale (che in base al vocabolario di italiano
significa politica di sinistra) e un altro terzo ha votato Partito Democratico
(composto da ex comunisti ed ex sinistra democristiana e quindi teoricamente sinistra).
Se ne deduce che i due terzi degli italiani hanno
votato a sinistra.
Solo che la sinistra non c’è, non è rappresentata
politicamente.
L’area politica è sguarnita, nel senso che il Sel di
Vendola ,se pure apprezzabile ed encomiabile nella sua coerenza, è troppo piccolo e francamente del tutto
inadeguato, anche nella leadership, a rappresentare i due terzi degli italiani.
L’enorme successo dei 5 Stelle ha dimostrato che
l’elettorato è maturo e pronto ad accogliere novità anche radicali.
Queste cose tutti le sanno, ma però ancora tutti
traccheggiano e nessuno a sinistra ha il coraggio di metterci la faccia.
C’è Maurizio Barca nel PD, c’è Civati ed altri sempre nel PD, c’è
Landini capo della Fiom, c’è una pattuglia tutt’altro che modesta di
intellettuali, che soffrono, come tutti coloro che hanno sensibilità sociale e
di sinistra, ci sono i preti da strada e le loro istituzioni che animano da
sempre la società e la politica con la loro palese testimonianza degli ideali
evangelici, c’è Sel, c’è la nuova formazione di Ingroia, se pure discutibile
per il fatto che nasce come l’ennesimo partitino personale, ma quando fa
bisogno e bisogna contare i voti, tutto fa brodo.
Le forze ci sono, ma la gravità della situazione
impone di affrettarsi, occorre mettersi insieme, trovare un leader appena
credibile ed essere visibili come nucleo di attrazione per i quadri e gli
elettori che lasciano e lasceranno il PD e il Movimento 5 Stelle.
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