venerdì 5 luglio 2013

Il governo Letta è instabile e inefficiente, il 60 % degli italiani non lo vuole, ma dicono che durerà 5 anni, e la sinistra che aspetta?



Chi ha indotto gli italiani ad accettare questo governo, a livello  istituzionale, con le motivazioni più implausibili, e la classe giornalistica, che ha accettato di accettare, contraddicendo la missione stessa della propria professione, che non è quella di indottrinare, come nei regimi totalitari, bensì  quella di indurre i lettori a vagliare criticamente le notizie, si sono assunti una responsabilità enorme.
Non bastavano i guasti provocati dai vent’anni di deriva e di declino, fatti subire al paese da un berlusconismo, che non aveva nulla da proporre, se non la difesa degli interessi privati del suo patron, con annessa corte privata di clienti e platea di elettori determinati ad osteggiare  qualsiasi modernizzazione del paese.
Ci voleva ancora l’imposizione di questo assurdo “pensiero unico”, per il quale è diventato obbligatorio credere che la sinistra è uguale alla destra e  che anche il delinquente, se fa comodo e ha  una qualche copertura politica, va riverito come fosse il papa.
Ogni giorno in più che durerà questo governo, che non avrebbe dovuto mai nascere, verrà imposta agli italiani un giorno in più di una didattica perversa, che propina un insegnamento immorale e illogico, in base al quale  i giudici andrebbero  trattati da delinquenti e i delinquenti andrebbero riveriti e onorati.
A Gambadilegno ,ladro matricolato, nato dalla fantasia di Walt Disney, alla quale tutti abbiamo attinto da ragazzi,  andrebbe dato il comando del commissariato di Topolinia e il Commissario Bassettoni, dovrebbe invece essere schiaffato in galera.
Sembra impossibile che agli editorialisti dei grandi giornali italiani, autoproclamatesi “pacificatori”  non venga in mente, che denigrare la magistratura ed esaltare i delinquenti, se coperti politicamente, sia l’atto più nichilistico e più votato a promuovere il caos sociale, che ci possa essere.
Siamo uno di paesi più corrotti del mondo e andiamo a dare a tutti i malfattori d’Italia il segnale che coloro violano le leggi, per di più non occasionalmente, ma sistematicamente, possano venire “sdoganati”, se si da ai loro traffici una pur anche risibile, motivazione politica.
Tutti i cittadini devono apprendere ogni giorno da questa didattica all’incontrario, che i valori ideali, sui quali si sono alimentate le forze politiche in ogni parte del mondo, per dare un senso, una prospettiva, una visione di lungo periodo alla propria presenza storica, non valgono nulla.
La cultura, la politica, la storia politica delle grande forze,  che hanno impresso al mondo quell’anima,  quell’energia, che hanno prodotto   tutte quelle svolte, che chiamiamo modernità e progresso, sono degli optional, l’essenziale, la priorità assoluta sarebbe consentire alle esistenti nomenclature di destra e di sinistra di governare e basta.
Anni di inchieste hanno finalmente convinto il popolo italiano che queste nomenclature, che dispongono dei partiti, si chiamano “casta”, che è composta da una classe politica, che non vale nulla, perché nulla di buono ha combinato negli ultimi decenni di occupazione del potere e che per di più risulta essere una delle più corrotte, incolte e impreparate dell’occidente.
Ma la grande didattica del “pensiero unico”, amministrataci dal “giornale unico”, dal momento che tutti i grandi giornali italiani scrivono in materia le stesse cose, ci dice ogni giorno che è ora di farla finita con le dispute politiche e che occorre lasciarli lavorare, lor signori al governo,perché sono gli unici politici che abbiamo.
Personaggi disgustosi, perfino a livello estetico, arrancano su un palco dal quale troneggia uno striscione con l’ultimo verbo dell’immoralismo, imposto dal pensiero unico : “siamo tutti puttane” e si mette il rossetto ripreso dalle telecamere, per compiacere gli eccessi e le travalicazioni del suo capo.
Esponenti governativi provenienti da un movimento ecclesiale, che dovrebbe essere stato sepolto dagli scandali, generati per anni dai suoi uomini più in vista, invocano la obbligatorietà di una fantomatica “pacificazione nazionale”, che imporrebbe di chiudersi gli occhi e le orecchie di fronte alla difesa dell’immoralismo promosso a virtù civica.
Un deputato del PD, cioè della così detta sinistra, si copre di ridicolo parlando dell’acquisto dei costosissimi  caccia bombardieri F35, come di elicotteri, utili per operazioni di spegnimento di incendi e nessuno al vertice del suo partito reagisce o pensa di buttarlo fuori.
Quel che rimane di quel partito non ha ancora capito che non esiste più la ragione politica, che ne giustifichi la sua permanenza in vita ed è appagato dal solo fatto di essere seduto in un governo che non governa.
Il partito non- partito, venuto dal nulla al quale 9 milioni di elettori, in cerca di una alternativa vera e radicale a questo marasma hanno dato la loro fiducia, li delude continuamente, dimostrando la propria inadeguatezza e incapacità ad acquisire un qualunque risultato concreto.
Ci accingiamo a passare un’estate strana, che più “lettiana” di così non potrebbe essere, perché è perfino fisicamente una intesa tacita di non fare nulla e di rinviare tutto al prossimo autunno quando potrebbe scoppiare la rabbia sociale.
Oppure, e molto peggio, potrebbe scoppiare la rassegnazione generale ad accettare  la menzogna, che il pensiero unico vorrebbe imporci.
Rassegnazione, magari con fiammate qua e la, ma rassegnazione, come sta succedendo in Grecia.
Non sembra possibile che gli italiani si possano disporre ad accettare ancora mesi, se non anni di austerità, manovre su manovre, cioè ulteriori tasse e prelievi, con un governo che fa il giochetto  delle tre carte : ti tolgo questa tassa e te ne metto un’altra che ti costerà più della prima.
E lo stato sociale te le toglierò pezzo per pezzo, perché il solo termine “sociale” non sta bene, è superato.
Non sembra possibile che possa continuare, senza che la gente se ne accorga e si ribelli,  questa folle politica  economica alla Robin Hood all’incontrario : togliere ai poveri,  per dare ai ricchi, che diventano ricchissimi, mentre il ceto medio si impoverisce costantemente, e la schiera della gente, che per mangiare va alla mensa dei Francescani aumenta in continuazione.
Non sembra possibile, che mentre tutto questo succede, a sinistra non si sia capaci di mettere insieme una forza politica, che rappresenti la maggioranza degli italiani e finalmente  sbugiardi il mantra del berlusconismo, che sostiene che la stragrande maggioranza degli italiani sarebbe da sempre di destra.
Fingono di non conoscere la storia, e nemmeno l’aritmetica elementare, in base alla quale non è difficile rilevare, che alle ultime elezioni politiche un terzo degli italiani ha votato 5 Stelle, perché voleva un cambiamento radicale (che in base al vocabolario di italiano significa politica di sinistra) e un altro terzo ha votato Partito Democratico (composto da ex comunisti ed ex sinistra democristiana e quindi teoricamente sinistra).
Se ne deduce che i due terzi degli italiani hanno votato a sinistra.
Solo che la sinistra non c’è, non è rappresentata politicamente.
L’area politica è sguarnita, nel senso che il Sel di Vendola ,se pure apprezzabile ed encomiabile nella sua coerenza,  è troppo piccolo e francamente del tutto inadeguato, anche nella leadership, a rappresentare i due terzi degli italiani.
L’enorme successo dei 5 Stelle ha dimostrato che l’elettorato è maturo e pronto ad accogliere novità anche  radicali.
Queste cose tutti le sanno, ma però ancora tutti traccheggiano e nessuno a sinistra ha il coraggio di  metterci la faccia.
C’è Maurizio Barca nel PD,  c’è Civati ed altri sempre nel PD, c’è Landini capo della Fiom, c’è una pattuglia tutt’altro che modesta di intellettuali, che soffrono, come tutti coloro che hanno sensibilità sociale e di sinistra, ci sono i preti da strada e le loro istituzioni che animano da sempre la società e la politica con la loro palese testimonianza degli ideali evangelici, c’è Sel, c’è la nuova formazione di Ingroia, se pure discutibile per il fatto che nasce come l’ennesimo partitino personale, ma quando fa bisogno e bisogna contare i voti, tutto fa brodo.

Le forze ci sono, ma la gravità della situazione impone di affrettarsi, occorre mettersi insieme, trovare un leader appena credibile ed essere visibili come nucleo di attrazione per i quadri e gli elettori che lasciano e lasceranno il PD e il Movimento 5 Stelle.

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