Cincischiando sulla legge anticorruzione
Renzi rischia di perdere la faccia dimostrando che la sua sedia è appoggiata su "accordi indicibili"
Tre mesi fà Renzi aveva fatto l'ennesimo annuncio di una
draconiana legge anticorruzione, poi su quel provvedimento solo annunciato è
calata la nebbia.
Eppure non c'è
cittadino italiano, salvo i corrotti e i corruttori ,che non soffra a vedere
quanto sia diffusa e capillare la corruzione in Italia. Ci
sono poi gli economisti ,che hanno calcolato i danni che provoca la corruzione dilagante,
che è uno strumento di alterazione delle leggi del mercato, quantificandoli in
punti di Pil, che semplicemente vengono persi.
Questo significa che una delle cause fondamentali che
impediscono la crescita dell'economia, ferma da un bel pezzo, è proprio la
corruzione dilagante.
Di conseguenza, la logica vorrebbe, che un qualsiasi
governo dovrebbe impegnarsi a fare approvare una legge molto ma molto più
severa delle attuali, ben sapendo, che se così facesse, i suoi consensi
aumenterebbero di molto.
E invece niente,
la legge viene rimandata di mese in mese e come se questo non bastasse lo
schema di legge, che il governo porta avanti fa semplicemente
schifo,perchè lascierebbe le cose come
stanno nei punti più sensibili e addirittura, taglierebbe le unghie agli
inquirenti in punti essenziali. Non
è necessario essere dei tecnici del diritto per sapere che al disastro attuale hanno portato due o tre
leggi introdotte dai governi Berlusconi
ed in particolare :
-la quasi abolizione totale del falso in bilancio;
-e la riduzione abnorme
dei tempi di prescrizione.
L'abolizione
del falso in bilancio è la madre di ogni corruzione perchè consente alle imprese
di costituire fondi neri da utilizzare come tangenti per corrompere pubblici
amministratori.
La riduzione abnorme dei tempi di prescrizione è invece lo strumento principe per
fornire l'immunità ai corrotti e ai corruttori
se possono permettersi di pagare un avvocato capace di utilizzare tutte le
norme ultra garantiste contenute nella nostra procedura penale, per fare durare
i processi il più a lungo possibile fino a fare scattare la famosa
prescrizione.
In questo modo i
corrotti e corruttori raggiungono così facilmente il risultato osceno di
costringere i magistrati giudicanti ad
emettere sentenze nelle quali scrivono che l'imputato è risultato colpevole dei
reati ascrittegli nel corso del procedimento, ma che costui
rimarrà senza macchia perchè prescritto. Si tratta di una insensatezza inconcepibile,
ma così Berlusconi ha ridotto l'Italia, con l'attiva collaborazione anche dei
governi successivi, (Monti, Letta, Renzi)
che non hanno avuto la volontà politica di cassare immediatamente quelle
leggi indecenti, perchè dovevano inchinarsi al dogma della stabilità a tutti i
costi, garantita dalle larghe intese, volute con caparbietà dall'ex Presidente
Napolitano .
Renzi con quel suo cinico modo di agire, ha creduto di
poter giocare tutti quanti col famoso "patto del Nazareno" che per il
fatto di essere segreto nessuno sa cosa contenesse realmente.
Ora però Berlusconi, rimasto a controllare a quanto opare
solo un terzo del suo partito, si è trovato costretto a fare marcia indietro e
ad uscire dal patto, addebitando il dietro front a Renzi, che nella corsa per
il Quirinale non ha fatto votare il candidato concordato con lui (Amato), il
che è anche vero formalmente, ma nella sostanza
non c'entra nulla, perchè se Fitto e
Brunetta non gli avessero portato via due terzi del partito anche Berlusconi
avrebbe fatto votare Mattarella, rimanendo protagonista del gioco, dal quale
invece oggi è sostanzialmente escluso,
non contando ormai quasi nulla.
Ma allora Renzi che fa? Si è ammatito? Come mai non fa una legge anticorruzione
vera col battage pubblicitario, nel quale è maestro, acchiappando un sacco di
voti a destra e a manca?
Se non lo fa è perchè avrebbe le mani legati da
"patti indicibili" , contenuti
nell'"accordo del Nazareno", dicono autorevoli commentatori politici
come ad esempio l'ex magistrato Bruno Tinti.
Questa spiegazione mi sembrava un
po' esagerata, ma quando oggi devo constatare che nel progetto di legge del
governo ci sarebbe addirittura il divieto per i magistrati inquirenti di
disporre delle intercettazioni telefoniche
,allora cadono veramente le braccia, perchè tutti sanno che senza di
quello strumento i pubblici ministeri e la polizia giudiziaria sarebbero
costretti a passare il tempo giocando a scopa, non a fare indagini anticorruzione.
Senza le intercettazioni, mani pulite non sarebbe nemmeno
esistita, niente indagini sul Mose, niente indagini sulla mafia romana, niente
di niente.
Proviamo per
ipotesi a prendere per buona la spiegazione degli "accordi
indicibili".
In questo caso Berlusconi quale contropartita sarebbe
stato in grado di dare a Renzi?
Ovviamente i voti aperti o sottobanco per tenere in piedi il suo
governo.
Ma ora Berlusconi
è il fantasma di sè stesso, cosa può garantire a Renzi?
Possibile che questo Renzi "energetico", come lo
descrivono giornali di lingua inglese,
sia così ridotto male da rimanere a galla solo se Berlusconi gli fa avere
sottobanco una manciata di voti?
Ma
poi Berlusconi è un politico da sempre anomalo, perchè il Berlusconi vero è
l'uomo azienda, ragione per cui nei patti del Nazareno è più che verosimile che
solo per metà si sia trattato di politica, ma che per l'altra metà si sia
trattato delle sue aziende, e questo è un bel rospo da digerire per un
presidente del Consiglio, che dovrebbe essere
guidato dal solo interesse nazionale. E
poi non è finita perchè non esiste un Berlusconi staccato dall'elenco infinito
dsei suoi guai giudiziari, ragione per cui è ancora più che verosimile che i
medesimi patti del Nazareno contenessero concessioni esplicite alla così detta
"agibilità politica" del personaggio, peccato che quella formula
edulcorata nasconda in realtà una forma di "immunità" non
riconoscibile a nessuno in un regime democratico.
Quello che assolutamente non mi riesce comprensibile è come mai,
ora che Renzi deve constatare che
la controparte che ha contrattato con lui quergli accordi, oggi non è
almeno apparentemente in grado di dargli nessuna contropartita, non si diriga
apertamente e finalmente verso elezioni al più presto, elezioni con le quali
tra l'altro si libererebbe una volta per tutte dai D'Alema, dai Bersani, Dai
Fassina, Cuperlo e compagnia.
Ha paura di perderle?
Forse sì se no alle elezioni ci sarebbe già andato, però non sembra
verosimile che altri possano vincere.
Salvini è appena arrivato. In Francia il movimento Lepenista che lo
stesso Salvini cerca di copiare ha lavorato un decennio per arrivare all'oltre
30% che raccoglie ora, quindi Salvini per ora non potrebbe farcela, come leader
del centro- destra al posto di Berlusconi.
E Grillo purtroppo è
ancora saldamente rinchiuso nel frigorifero nel quale si è caparbiamente
cacciato e continua ad essere ininfluente.
In teoria tutto sembra congiurare per avere un Renzi al
governo per vent' anni.
Ma lui nicchia come se avesse paura e va avanti a vivere
come un funambolo che può cadere al primo colpo di vento, quando potrebbe
liberarsi di ogni impaccio alle elezioni.
Forse, cominciando a conoscere meglio il personaggio
un'altra spiegazione potrebbe essere questa, che non ha paura, ma semplicemente
è talmente pieno di sé, da sopravvalutare
fuori misura la sua capacità di
leadership e di manovra e pensa di potersi permettere gli “accordi indicibili”
con l’altro “superego” della politica italiana, quel Berlusconi che forse, come
Renzi continua a sopravvalutare sé stesso e pensa di potere fare in pubblico la
sceneggiata dell’oppositore, per poi rispettare gli accordi del Nazareno
sottobanco.
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