Sul numero di Libero
del 12 scorso, Antonio Socci ha scritto una violentissima invettiva contro papa
Francesco, assolutamente senza precedenti nei tempi moderni.
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Eretico il Cardinale Kasper, imboccato da papa Francesco
e quindi eretico Francesco. Inutile
rilevare che la polemica a questi livelli è qualcosa del tutto incompatibile
con l’appartenenza alla comunità ecclesiale, alla quale Socci si vede che
presume di appartenere “motu proprio” e non perché tale riconosciuto dalla
legittima autorità gerarchica, come sancito dalla vigente dottrina cattolica;
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Da rottamare questo
papa argentino imbottito di peronismo e di ferri vecchi come la teologia
della liberazione.
E ci risiamo, qui la polemica
scade ulteriormente ai livelli più bassi e l’autore finge di non sapere che
papa Bergoglio da Provinciale dei Gesuiti in Argentina, aveva combattuto a viso
aperto la dittatura militar- fascista argentina, rischiando la pelle per anni e
anni;
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Questo papa starebbe governando da una posizione di
consapevole minoranza schiacciando la maggioranza che gli è contraria,
fregandosene della sostanza dei problemi delle famiglie. Papa Francesco non ha
convocato questo Sinodo, se lo è ritrovato come eredità di Benedetto XVI,
questo è essenziale da ricordare, perché questo papa sa benissimo che non è
opportuno andare a invischiare in discussioni teologiche consessi che discutono
del sesso degli angeli, per lasciare le
cose come sono, e quindi non è uno sprovveduto, sapeva in anticipo che si
sarebbe trovato in minoranza;
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L’ipotesi di dare la comunione ai divorziati sarebbe
osteggiata dal 65% del Sinodo e sulle
aperture alla condizione degli omosessuali sarebbe contraria la quasi totalità,
essendo secondo Socci la teoria gender, una ideologia che ha preso il posto del
marxismo. Questa insistenza nel denominare
comunista ogni idea diversa dalle proprie l’avevamo già sentita con sofferenza
durante il ventennio berlusconiano, che per Socci è stata ovviamente l’età
dell’oro, ma che senso ha, applicarla a un dibattito, che dovrebbe essere di
ben altro spessore, all’interno della Chiesa?
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La maggioranza tradizionalista del Sinodo, secondo
Socci, sarebbe la parte cattolica e quindi il papa e i suoi se ne deduce che sarebbero
scismatici. Questa è un’altra esagerazione polemica,
che non mi risulta sia mai stata usata di recente, se non dallo scismatico
Mons. Levebvre;
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Papa Francesco non sarebbe affatto popolare, perché la
sua popolarità sarebbe montata ad arte dai media laicisti, che fornirebbero una
informazione filtrata. Questa è
bella, i deprecati “laicisti”, se sono laicisti, sono per definizione contro i
clericali, ed allora perché mai dovrebbero loro darsi da fare per montare il
successo mediatico del papa?
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Il papa sarebbe parte di una squadra che sta perdendo 5
a 0, ma che con la furbizia dei calciatori argentini vuol vincere la partita, perché
l’arbitro papa li farà vincere a tavolino. Ebbene ci siamo arrivati, qui siamo
ai commenti tipici del livello da bar sport, nelle leghiste valli bergamasche
più sperdute.
Ripeto ancora che per norma costantemente riconosciuta, questo tipo di
polemica è incompatibile con la comunione ecclesiale di chi la pratica;
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L’unico conforto per la chiesa sarebbe oggi sarebbe
secondo Socci la saggezza del vecchio papa
emerito Ratzinger, che già in un Sinodo precedente distillava appunto la
sua illuminata saggezza, con questa norma : “rimanete assolutamente fermi sulla
dottrina!”, dottrina che Socci, con una interpretazione teologica ardita
identifica con Cristo stesso, mentre Scrittura, e dottrina, interpretata dalla
tradizione, non sono affatto la stessa
cosa, ma non addentriamoci in un dibattito teologico serio, che Socci non
merita che venga speso;
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Per fortuna, argomenta Socci, che c’è una chiesa in
vertiginosa ascesa, che è quella africana, con 200 milioni di fedeli, mentre le
vecchie chiese dei novatori e cioè quelle sudamericana identificata con
Bergoglio, tedesca identificata ovviamente col Card.Kasper autore
dell’introduzione al Sinodo di carattere innovativo, e olandese identificata col Card. Danieels ,altro
innovatore, sono al tracollo. Inutile
rilevare, che per esaltare e prendere per buone le “conversioni” di milioni di analfabeti dei villaggi africani, ci
vuole un bello stomaco.
Socci,
poi, trascinato dalla polemica, si lascia andare a riconoscere che anche la
chiesa italiana ha fedeli, che continuano a diminuire, ovviamente, per colpa di
Bergoglio che è arrivato da due anni e
non di quelli che hanno governato prima
di lui per decenni;
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La buona gente avrebbe ormai l’impressione che con
Bergoglio papa sta venendo giù tutto. Se vi è
capitata la sfortuna di assistere ad un talk show con presente un
perennemente igrugnato Antonio Socci, saprete già che il nostro segue una
filosofia apocalittica e quindi non vi meraviglierete del suo cupo
pessimismo.
Del resto in uno di quei talk show Socci aveva modestamente confessato
di avere letto tutte le 12 mila pagine scritte da Agostino e quindi il
risultato è consequenziale;
Socci passa quindi all’elencazione degli errori marchiani
commessi del papa, che con le sue inconcepibili aperture ha reso possibile il “coming
out” pubblico di Mons.Charamsa con le pretese di cambiare la legge morale
sull’omosessualità, secondo Socci basata sulla parola di Dio. E questa è un’emerita castronata.
Perchè è semplicemente insensato che Socci si riferisca addirittura alla
Parola (espressa in quali passi, lo sa solo lui, evidentemente, dato che è
opinione generale dei biblisti che di omosessualità la Bibbia non ne
parla affatto) per condannare eventuali
aperture.
- Altro errore marchiano sarebbe il motu
proprio di papa Francesco col quale ha riformato le procedure rotali, che avrebbero
introdotto il divorzio nel cattolicesimo. Socci
evidentemente condivide l’indecente ipocrisia di chi ha fatto finta di non
sapere quale corruzione si celasse dietro alle sentenze rotali, e quali ancora
più indecenti ipocrisie si celassero dietro alle presunte “cause di nullità”,
come ad esempio i millantati accordi prematrimoniali fra coniugi a non avere
figli;
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E poi l’errore colossale sull’immigrazione con
l’atteggiamento del papa di resa verso l’Islam e i regimi comunisti
(sic!). Mescolare
bassa politica e presunta dottrina cattolica è veramente stomachevole a questi
livelli. Sono
costretto a ripetermi : papa Bergoglio è tale solo da due anni e se i cattolici
sono costretti a fuggire in massa dal Medio Oriente in un processo ininterrotto
che dura da decenni, una delle cause sarà o no forse da ricercare nella
politica sbagliata praticata in quelle aree da Woityla e da Ratzinger ? E non è invece forse più produttiva la
politica praticata da papa Francesco costretto dalle circostanze ad appoggiarsi
all’interventismo in armi nella regione da parte di Putin, di fronte alla
inazione di Usa e UE, come riconoscono anche i più qualificati osservatori di
politica internazionale?
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Poi Socci si lancia contro i comizi no global di
Bergoglio diretti contro l’economia capitalistica che secondo Bergoglio
ucciderebbe, mentre Socci dottamente cita la Fao per dire che al contrario le
statistiche dimostrano che le persone denutrite nel mondo sono molto diminuite
e così pure la povertà estrema, smentendo le teorie maltusiane. Socci ovviamente
non si è accorto che da parecchio tempo gli esperti di geopolitica non parlano
più di crescita della povertà, ma di crescita delle ineguaglianze, che
potrebbero provocare la delegittimazione anche delle più consolidate
democrazie, se non si interviene in merito, e di crescita delle disuguaglianze
parla correttamente anche papa Francesco nella sua ultima enciclica;
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Socci si fa quindi prendere la mano dalla polemica che
sostiene e ne spara una veramente di un involontario umorismo formidabile,
quando dice che i dati sull’ambiente propagati da Bergoglio sarebbero radicalmente
sbagliati ed invece lo stesso Socci scrive letteralmente che infatti oggi
l’aria è molto migliorata.
Qui Socci fa solo ridere.
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Gli ultimi due errori bergogliani sarebbero aver
favorito l’intesa statunitense con Cuba , dimenticando che si tratta di un
regime sanguinario. Non
perdo altro tempo per commentare la fobia anticomunista, che toglie letteralmente
la ragione a chi ne è affetto, ancora Berlusconi docet;
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e Socci conclude con ultimo errore bergogliano
consistente nella lite da strapaese col sindaco Marino.
Questa la
riconosco a Socci, avendo già scritto in un articolo precedente su Marino, che
questo attacco del papa al sindaco eletto di Roma è stato inappropriato.
Ce n’è abbastanza, anche se le 95
tesi di Lutero affisse alla porta della chiesa di Wittemberg sei secoli fa
,rivelavano ben altro livello culturale e intellettuale, il tono di aperta
sfida e disprezzo per l’avversario (il papa), sembrano proprio
anacronisticamente ipotizzare il contributo per spingere qualcuno verso uno scisma : o fuori lui o fuori noi!
Che dire di tanta arrogante e
sproporzionata sicumera?
Prima di tutto si rivela che
nella Chiesa c’è stata sempre una dialettica fra posizioni diverse, ma qui si
va proprio ai tempi peggiori.
Almeno una volta, ma anche in tempi
recenti, chi si levava ad criticare il papa, mostrava una certa creanza civile
nell’esposizione e faceva almeno finta di credere in qualcosa di diverso dalla
posizione di tifoso acritico della sua congrega di potere.
Socci, andando ben al di là
dell’osservanza delle regole di un rispettoso e civile confronto di idee, usa
sfrontatamente parole di dileggio nei confronti del papa regnante, al quale
sempre si riferisce come Bergoglio, mai come papa o papa Francesco.
Chiama i padri sinodali che lo
seguono “modernisti”.
E chiama invece “cattolici” i padri sinodali di parere
diverso.
Sembra di risentire Mons.Lefevre,
Socci chiama consapevolmente allo scisma.
Il fedele comune a torto o a
ragione ha assimilato nel suo universo di pensiero il concetto di sacralità
delle figura del papa, che le gerarchie gli hanno instillato fin da bambino.
E questo è quello che è arrivato
nella pratica comune perché questo è uno dei pilastri dottrinari fondamentali,
sui quali si regge, per chi ci crede, Santa Romana Chiesa : il primato del papa.
Non sto nemmeno a citare i
riferimenti dogmatici, perché sono troppo ovvi, mi limito a ricordate il canone
882 del vigente catechismo della Chiesa Cattolica : ….”il Papa ha sulla Chiesa
potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente”
Non posso infine trattenermi dal
citare il formidabile paragrafo 3 dell’articolo 333 del vigente Codice di
Diritto Canonico che recita :”non si dà appello né ricorso contro la sentenza o
il decreto del romano pontefice”, dizione che, appunto, “senza appello”
conferisce al Papa il potere assoluto di unico sovrano rinascimentale, rimasto al mondo.
E allora Socci e compagni compresi
quelli in tonaca, più o meno color porpora, come la mettono?
Eravamo abituati a sentire
ripetere dai propagandisti della loro parte come un mantra fino alla noia che
il contenuto del “depositum fidei” è uno e indivisibile e loro invece contestano
addirittura il primato papale?
Questo si che è un dogma, che se
contestato, farebbe cadere tutto in pezzi, non certo le vedute
sull’omosessualità, la cui natura, gli sviluppi scientifici non erano stati in
grado di rivelare se non in tempi recentissimi.
Ma Socci ha scritto quello che ha
scritto consapevolmente se è vero che nel numero di Libero di oggi torna apertamente
proprio sulla sostanza del problema e di
fatto chiama allo scisma.
Scrive infatti che il papa non
sarebbe un sovrano assoluto e non potrebbe arrogarsi di decidere quello che
vuole.
Riparandosi dietro a un discorso
di Benedetto XVI del 2005, scrive che il papa non può fare ciò che vuole, essendo sottomesso a Cristo ed alla sua
Parola, nonché alle sue interpretazioni
vincolanti che la Chiesa ha elaborato nel tempo e che non è influenzabile dai
continui cambiamenti delle mode.
E questa è una pura ovvietà, ma
non è ovvia l’interpretazione che ne da il nostro Socci quando sentenzia che
nessun papa può ribaltare la legge di dio
e la dottrina cattolica e qui arriviamo al punto cruciale :”a meno
che non voglia cadere in eresia e così decadere”.
E questo è un esplicito appello allo scisma,
esattamente come aveva fatto a suo tempo Mons.Lefebvre quando disconobbe gli
atti del Vaticano II.
Nell’articolo di oggi Socci appoggia ovviamente la ormai
famosa lettera dei 13 cardinali che hanno scritto al papa contestando le
procedure dettate per i lavori del sinodo, e soprattutto quelle che darebbero
al papa, tramite la commissione incaricata di scrivere la relazione finale ,
costituita da ecclesiastici, tutti suoi fedeli, il potere di decidere quello
che vuole.
Il sinodo non è finito e quindi
la relazione finale non c’è ancora, ma Socci e compagni si sono spinti ora
apertamente a minacciare : guarda papa che se quel documento esce, come
temiamo, noi diremo che è contro la Parola di Dio e quindi tu diventi eretico e
di fatto decadi.
Socci per la verità non è nuovo
ad operazioni dirompenti e strampalate di questo tipo, sentendosi ispirato ,presumibilmente
dall’Altissimo in persona, e infatti aveva scritto l’anno scorso tra
l’esaltazione dei miracoli di Mediugorje ed altre mirabilia dello stesso tipo,
un libro (Non è Francesco) nel quale sosteneva la tesi arrischiatissima e
pasticciata che l’elezione di Bergoglio al Conclave, sarebbe stata inficiata da
irregolarità irreparabili.
Non è quindi la prima volta che
Socci straparla.
Ma le potentissime lobby che gli
stanno dietro sono determinate ad arrivare così lontano?
Non lo credo proprio, ma forse
fanno sparare queste vistose e rumorose cannonate medianiche, per iniziare una campagna
elettorale, che porti a un eventuale e
futuro Conclave a riportare tutto indietro all’epoca di Pio IX, il papa che
considerava la modernità, i diritti umani e la scienza moderna il peggiore dei mali, ispirati dal demonio.
Ma a loro probabilmente
basterebbe tornare a un Papa Ratzinger, un vecchietto presentabile, intento a
fare le sue ricerche teologiche ,mentre loro gestiscono potere e soldi a loro
piacimento.
Socci è uno che le spara troppo
grosse per essere preso sul serio e per fare dei danni reali, ma le tesi degli
ultraconservatori, che rappresenta, sono veramente singolari nella loro
assoluta illogicità.
Infatti il loro discorso
alla fine si riduce a questo sillogismo, che non sta in piedi : la Chiesa
va talmente male, che a furia di perdere posizion, rischia di affondare
definitivamente, ed allora che fare? La risposta è ,come dice Socci, citando
Papa Ratzinger :”rimanete assolutamente fermi sulla dottrina”.
Traducendo in italiano : siamo su
una macchina che va a sbattere, ma per carità non aggiustiamo il motore cambiando
i pezzi che non funzionano, andiamo avanti lasciando dentro i pezzi avariati e
consumati ,così andremo a sbattere ancora peggio.