giovedì 21 gennaio 2016

I cattolici tradizionalisti ricorrono alla piazza con l'ennesimo “family day” per dimostrare contro la linea di Papa Francesco



Questo papa “che viene da un altro mondo” non riesce proprio a capire questa chiesa italiana che viene invece “dal medioevo” e che continua spavaldamente a fare politica come se fossimo ancora ai tempi del “Papa re”.
E lo possiamo capire, altrove non usa proprio quello che da noi è la norma.
Il Cardinale Bagnasco, al secolo Generale di Brigata come ex comandante dei Cappellani Militari, che non disdegnava posti in ospedali e banche, senza esserne minimamente imbarazzato, da quando è succeduto all'ancor più anacronistico Ruini, alla testa della Conferenza Episcopale Italiana, non ha mai cessato di interloquire nel dibattito politico italiano come se fosse stato il segretario di un partito qualunque, su questioni anche tecniche e di dettaglio , dove era semplicemente ridicolo pensare che potesse avere una anche minima competenza per ritenete di dire la sua.
Altrove un simile interventismo di un alto esponente della gerarchia cattolica sarebbe considerata cosa da non credere, talmente è fuori dal tempo e dalla storia.
E' abbastanza evidente che questo papa non sapeva che il Vaticano è sede di correnti di potere contrapposte che non hanno alcuna riserva a mostrasi apertamente.
E' ancora abbastanza evidente che non ha ancora capito bene che in Vaticano come nelle trame di tutti i film western che si rispettino sopravvive solo chi spara per primo, perché anche in questa vicenda si trova a dover sparare per secondo, non avendo previsto l'offensiva- vigliaccata, e si troverà inevitabilmente a perdere il duello.
Bagnasco andava cacciato subito, non è bastato affiancarlo come segretario da un pur brillante e muscoloso Galantino.
Il papa evidentemente non pensava che avrebbe osato sfruttare la prima occasione per portare in piazza le truppe dei tradizionalisti di sempre per mostrare la loro forza.
Organizzare il Family day negli enormi spazi del Circo Massimo è una vera e propria sfida.
E invece ha osato, come ha osato Mons.Negri, come osa pur con un po più di decenza Scola eccetera eccetera.
E questa gente abituata da decenni a fare politica ideologica spicciola, mascherandosi sotto la tonaca o addirittura la porpora, hanno acquisito da decenni di esperienza la furbizia di tutti gli altri politichini italiani senza tonaca e sanno saltare sul treno giusto al volo.
Come questa volta.
Ruini era riuscito a far perdere all'Italia uno degli ultimi treni per non rimanere l'ultima in Europa nell'applicazione completa dei diritti civili ed aveva stoppato brutalmente il povero Prodi impedendogli di poter attuare i Dico, termine usato allora per indicare le unioni civili.
Oggi ci riprovano, in una situazione completamente diversa e quindi con un'azione ancora più anacronistica e sempre più oscurantista.
Il prode Berlusconi a suo tempo giocava tutta la sua strategia politica scommettendo sulla scarsa maturazione culturale della “casalinga di Voghera” , assunta ad icona dell'elettore tipo, ed ha avuto ragione, perché ha conservato il potere per vent'anni, che non è poco, col rimanere fedele a quella strategia.
Oggi i vari Bagnasco ,Negri, Scola e seguaci scommettono sempre sulla scarsa maturazione culturale del cattolico medio italiano, che non ritiene di andare oltre alle quattro sommarie nozioni acquisite da bambino e che se ci va va ancora in chiesa la domenica per “farsi spiegare il Vangelo”, anche se è professore di qualcosa o manager di qualcos'altro.
In Italia non ha attaccato la riforma luterana nel 1500 ed anche l'illuminismo tre secoli dopo, non è attaccato un gran che.
Ne è derivata una sudditanza culturale a teologie dogmatiche decrepite, che i pochi fedeli rimasti nemmeno avvertono, perché non hanno ancora acquisito l'abitudine di sottoporre al vaglio del pensiero critico quanto hanno assunto dall' indottrinamento subito da bambini, che non hanno di fatto mai più ritenuto di mettere in discussione.
Da questa inconscia sudditanza culturale a dogmi decrepiti derivano conseguenze pratiche molto rilevanti, quando i medesimi fedeli si trovano a confrontarsi ad esempio con i problemi della così detta bioetica.
Perchè sono portati a prendere per buone delle teorie puramente ideologiche, in contrasto prima di tutto con il messaggio evangelico, e poi con la scienza moderna, i diritti umani ed il semplice buon- senso, che partono da quelle sommarie nozioni ricevute ai tempi lontani della Comunione- Cresima, ben sostenute da una martellante e ininterrotta propaganda religiosa.
Forse fa fine, ma sopratutto fa comodo per la carriera aderire a quelle piccole massonerie bianche che sono “i giuristi cattolici”, i “medici Cattolici” eccetera.
Però in nessuna facoltà di giurisprudenza italiana ci sono per fortuna cattedre dalle quali anche gli iscritti a quelle associazioni si sottraggono al loro dovere istituzionale di insegnare il concetto di “diritto positivo” fondamento del nostro ordinamento giuridico , che si basa su una convenzione sociale accettata e pattuita fra i cittadini e non su una presunta “legge di Dio” mosaica ad altro da accettare sulla base di un principio di autorità, che per definizione è bandito dagli ordinnamenti moderni.
I medesimi professori aderenti alle associazioni sopra menzionate, quando si trovano a presentarsi appunto come aderenti a quelle, sono invece tenuti a professare la loro sudditanza intellettuale alla presunta “legge naturale” che la teologia dogmatica cattolica tradizionale ha elaborato nel corso dei secoli e della quale la gerarchia non ha mai ritenuto di sbarazzarsi non ostante le sue contraddizioni logiche ed il suo totale anacronismo.
Così siamo venuti al punto.
Se si aderisce alla così detta “legge naturale” i gay non esistono, non sono ammessi.
I matrimoni civili di fatto, orrore!
La “step child adoption”, cioè l'adozione del figlio del compagno, orrore doppio.
I matrimoni fra persone dello stesso sesso, orrore triplo.
Tutto sulla base di pregiudizi ideologici, basati per lo più sulla non conoscenza dei dati scientifici, di quelli statistici e della sociologia della famiglia, che è essenziale invece conoscere per non parlare a vanvera.
Per carità, c'è un sacco di buana gente che in assoluta buona fede è perplessa proprio perché non ha mai studiato seriamente il problema ed è su questa massa che i furbacchioni in tonaca e porpora dei quali si è parlato sopra , fondano sulla loro strategia.
Il diritto positivo dice che le leggi si fondano sul consenso pattizio dei cittadini di un certo stato.
Benissimo ed allora invece che straparlare, perché non si va a leggere le documentatissime opere dei sociologi della famiglia che descrivono nei dettagli cos'è e com'è la famiglia oggi, non quella delle società pastorali descritte dalla Bibbia.
Tanto per fare un nome le opere di Chiara Saraceno.
Negli stati democratici moderni compito della classe politica è quello di formalizzare in leggi le consuetudini pattizie che i cittadini hanno dimostrato col coro consenso di preferire in un dato momento storico.
E' solo nelle decrepite monarchie formalmente teocratiche islamiche che si impone la shaharia, cioè la legge letteralmente riportata dal Corano come legge positiva, basata su una presunta autorità divina e non sul consenso pattizio.
La differenza è enorme ed è tutta qui.
Va anche detto che sia le forze politiche di destra dove trovano spazio i così detti “atei devoti”,sia le correnti tradizionaliste della gerarchia cattolica, in Italia tutt'ora maggioritarie , potenti e ben finanziate, hanno un peso calante da tempo sull'insieme dell'elettorato e dell'opinione pubblica.
Ma spiace vedere che fra i cattolici rimasti, ce ne siano ancora parecchi che in buona fede sono perplessi e in difficoltà a prendere posizione su questi temi e che nel dubbio, seguono regolarmente i peggiori pastori, temendo di rischiare ad usare la propria testa.
Peccato perché se si decidessero a documentarsi non avrebbero difficoltà a realizzare che la così detta “legge naturale” non è mai stata in piedi sul piano logico e che uno stato laico non può non adottare in pieno il principio del “diritto positivo”.
Imporre per legge le proprie convinzioni religiose, è improponibile.
Sopratutto quando si tratta di convinzioni religiose ,che nulla hanno a che vedere col messaggio evangelico, ma sono solo costruzioni ideologiche farlocche ,anacronistiche ed antiscientifiche.


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