martedì 7 giugno 2016

Dal primo turno delle amministrative viene l'ennesima conferma : Renzi è un leader inadeguato





Abbiamo conosciuto nella prima repubblica una serie di leader democristiani senza grandi pretese ma capaci di galleggiare sul filo del 5 che poteva estendersi al 6-.

galleggiare fra il 5 e il 6- non è sostenibile per un Renzi che vuole essere "il ducetto"
Oggi di molti di questi personaggi non si ricorda impietosamente nemmeno più il nome.
Archiviato il primo turno delle amministrative i commentatori sono quasi unanimi a dare a Renzi un voto appunto fra il 5 e il 6-, ma anche solo un 6- per Renzi pesa molto più negativamente di quello conseguito da certi vecchi democristiani, perché quelli come si è detto non avevano pretese, mentre Renzi campa sull'immagine del “ducetto”.
E se il politico che si costruisce questo tipo di immagine comincia ad afflosciarsi, la sua credibilità non regge più.
Renzi ha giocato tutto per identificarsi con quelle caratteristiche ed oggi non può più fare marcia indietro, almeno da quando ha indetto arrogantemente quel benedetto referendum- plebiscito proprio su sé stesso fissato per il prossimo ottobre.
I due anni di governo di Renzi non sono stati troppo modesti solo sul piano dei risultati concreti, ma sono stati ancora più deludenti sul piano della politica pura, nel senso che in questi due anni l'identità del Pd si è liquefatta.

un  PD che vince solo ai Parioli e in Via Montenapo è una mostruosità politica
E' scioccante nella sua efficacia visuale l'immagine che è circolata nei telegiornali di ieri sera quando ci hanno presentato uno “slide” direbbe Renzi rappresentante il cerchio compreso nel grande raccordo anulare di Roma tutto colorato di giallo (ad indicare le zone conquistate dai 5Stelle) salvo un piccolo cerchio rosso (a rappresentare le zone conquistate dal PD) perfettamente nel centro di Roma.
La rappresentazione visiva di un PD, che viene votato solo ai Parioli e dintorni è un pugno nello stomaco, non ha senso, è politicamente un mostro.
Disgraziatamente questa anomala distribuzione elettorale si è rivelata anche a Milano, dove a Montenapo eccetera hanno votato PD ed a Lorenteggio, Gratosoglio eccetera hanno votato Parisi.
Assoluto non senso politico.
E quindi se Renzi come capo del governo è stato quanto meno scarso, come segretario del PD è stato un Attila.
Sarà antipatico essere impietosi verso politici in difficoltà, ma pensiamo a quello che Renzi considerava la sua maggiore “furbata” politica : l'assegno degli 80 € ai redditi medio-bassi, ma non ai redditi minimi, cioè nella fascia 8.000- 24.000 €.
Il meccanismo macchinoso di erogazione studiato per farlo passare come riduzione fiscale invece che come sussidio ha fatto sì che oggi quasi un milione e mezzo di cittadini che lo avevano riscosso mese dopo mese adesso lo devono restituire tutto insieme (per il gioco anticipo-conguaglio dopo la dichiarazione dei redditi, tipico della materia fiscale), in quanto non più rientranti nei limiti di reddito stabiliti.

Renzi ha perso la rappresentanza dei ceti medi impoveriti 
Se pensiamo che questo atto politico (dell'erogazione di quell'assegno) voleva essere la forma concreta di un rinnovato patto PD -ceto medio, il suo fallimento risulta ancora più clamoroso come è documentato dalle più recenti indagini sulla distribuzione del voto realizzate da Ilvo Diamanti, in base alle quali risulta che il ceto medio non ha votato PD.
Essendo questi i dati, riconosciamo che non c'è santo che tenga : non può esistere un partito o un leader politico che non sia in grado di ancorarsi a una identità definita a sua volta specificata nella rappresentanza credibile degli interessi di ceti sociali precisi.
Chi non raggiunge questi risultati non fa politica ma solo della chiacchiera destinata a svanire come l'acqua che scorre.
Su questo tema, Galli della Loggia ha scritto nel suo editoriale sul Corriere di oggi proprio della incapacità di Renzi a qualificare sé e il suo partito nella rappresentanza degli interessi di ceti ben definiti.

gestione immigrazione e gestione crisi bancaria voto 4
Galli fonda il suo giudizio su questa argomentazione : Renzi non è riuscito a rappresentare gli interessi del ceto medio in due dei settori che stanno più a cuore a questo ceto.
Innanzitutto nella gestione del fenomeno dell'immigrazione, dove non è riuscito ad ottenere dall'Europa un bel nulla.
Due, nella gestione della crisi- salvataggio anti- fallimento delle banche locali, ben note dalla cronaca, non ha affatto saputo prendere la parte dei piccoli risparmiatori, ma anzi ha dato l'impressione non di difendere, ma di tollerare benevolmente la tardiva uscita di scena con osceni emolumenti dei pescecani locali, responsabili del disastro.
Sul medesimo tema, un' altro commentatore politico di grande qualità, come Massimo Gramellini sulla Stampa di venerdì scorso ha sottolineato l'incapacità di Renzi ad ascoltare “il grido di dolore proveniente dai salottini” del ceto medio impoverito.

dietro l'angolo stanno ammiccando i "lepenisti" di turno
Andando più a fondo, Gramellini ha messo in evidenza quello che bolle sotto la superficie di quei “salottini” e cioè il fatto che questi ceti, che sono sempre stati politicamente determinanti, se si sentono esclusi perché i loro problemi vengono trascurati, cominciano a pensare che se il sistema democratico va avanti senza o contro di loro, ebbene loro cominceranno a rivolgersi altrove.
Il problema a questo punto diventa serio, perché è vero che a un certo momento quando arriviamo alla sensazione di troppo pieno siamo portati a pensare che se i Renzi o i Berlusconi falliscono, chi se ne frega.
Però non so se possiamo permettercelo quando oramai i movimenti “lepenisti” stanno attecchendo in tutto il mondo proprio a causa della inadeguatezza dei leader democratici.
E' chiaro che questo non significa che Renzi o Berlusconi o chi altro non avrebbero alternative, perché questa è la litania che da sempre ripetono i conservatori che hanno il terrore di cambiare e in realtà vogliono comunque lasciare le cose come stanno.
A questo punto le alternative occorre trovarle mettendo fuori il dovuto coraggio ed i connessi rischi, perché dietro l'angolo il posto è già occupato e questo comporta rischi ancora più seri.


Nessun commento: