Durante i decenni di governo
incontrastato della balena bianca, la D.C., questo
partitone fra le altre furbate per tener buono il suo vasto
elettorato si era inventato la tipologia politica definita col
termine "centrista",che è una pura astrazione
senza alcun riscontro nella realtà politica mondiale.
Gli inglesi che come
è noto, la democrazia come sistema politico l'hanno
inventato avevano ovviamente molta difficoltà a capire
cosa significasse il così detto centrismo,
dato che il loro sistema
prevedeva una struttura rigidamente bipolare, ben
rappresentata addirittura logisticamente e graficamente dalla
disposizione della loro Camera dei Comuni, rettangolare con i banchi
dei deputati disposti sui lati più lunghi, da una parte i
conservatori e in faccia a loro sui banchi dell'altro lato più lungo
i laburisti, punto e basta.
Con il governo non disposto in
mezzo, cioè su uno dei lati più corti, ma ospitato dalla parte del
partito che aveva vinto le ultime elezioni.
Semplicità lineare.
Legge elettorale rigidamente
fondata sui collegi uninominali dove vince il candidato che prende
più voti, ancora semplicità lineare.
Troppo semplice per noi perchè
il sistema elettorale maggioritario che è appunto quello inglese, è
un sistema ammazza-partitini, mentre noi vogliamo dare spazio anche
una volta al "partito della bistecca", ed oggi al "partito
animalista", tanto per dire.
La conseguenza è che i
partitini ballerini e mutevoli nelle loro esigenze di poltrone
causano maggioranze composite e costituzionalmente instabili.
I Francesi che avevano
nel dopoguerra un sistema proporzionale simile al nostro e quindi
soffrivano cronicamente come noi di
governicchi instabili, a un certo punto dopo aver subito lo
shock della decolonizzazione e la guerra d'Algeria, hanno
accettato di cambiare e di posizionarsi su un sistema
molto più efficente che è quello
presidenziale.
Anche da noi, se la classe
politica avesse un po di buonsenso invece di produrre leggi
elettorali folli, come quella con la quale andremo a votare a marzo,
costituita da un bel coctail di 2/3 di proporzionale con 1/3 di
maggioritario, si discuterebbe seriamente di scegliere prendendo in
esame solo sistemi che esistono e che sono semplici appunto come
quello inglese o quello francese, senza nemmeno considerare la
variante di alchimie che mettano insieme pezzi dell'uno e pezzi
dell'altro.
Da noi stupidamente si è
sempre avuto addirittura paura anche solo di parlare di un sistema
presidenziale evocando regolarmente il rischio di ricadute nel
fascismo, come se il tempo non passasse mai.
Oggi uno che dica che Macron
rischia di portare la Francia verso il fascismo verrebbe considerato
un povero mentecatto, ma tantè, da noi ancora si perde tempo a
discutere di fascismo e antifascismo, realtà storiche che hanno le
loro valenze o le loro colpe, ma che sono chiaramente lontane e
irrepetibili.
Ed allora la palude, la massa
dei moderati, la borghesia poco illuminata che non sa e non vuole
scegliere torna al vecchio trucco del "centrismo",
tipologia che non esiste e non è mai esistita, è solo appunto un
trucco astratto per giustificare la propria reale intenzione di
lasciare le cose come stanno per non rischiare di perdere i propri
piccoli privilegi ,le proprie rendite di posizione, per chi le ha
ancora ,e sono tanti (dai tassisti ai farmacisti agli impiegati
pubblici eccetera) o semplicemente temono di rischiare la propria
posizione sociale per altro peggiorata negli anni , se nella cabina
elettorale dovessero decidersi di fare il "salto nel buio"
per cambiare effettivamente le cose.
La DC nei cinquant'anni che ha
governato praticamente incontrastata ha prodotto riforme sociali di
grandissimo peso ai tempi di Fanfani . riforma agraria per superare
latifondo e poi mezzadria, case popolari, grande industria di stato
con l'Iri che ha causato un certo livello di corruzione, ma che ha
anche visto il paese presente in tutti i grandi settori industriali
strategici con imprese di grandi dimensioni, e cosa non da poco,
welfaire sanitario e previdenziale tanto per fare alcuni esempi per
chi si fosse dimenticato di cosa ha fatto la DC in quegli anni.
Però nella sua
struttura quella era di fatto un parito
conservatore se pure con sprazzi anche consistenti di realizzazioni
che universalmente si chiamano socialiste.
Il suo maggior rappresentante,
Alcide De Gasperi aveva denominato la DC, "partito di centro che
guarda a sinistra".
Bella definizione, che
rispecchia la strategia di quel grande, ma che non può oscurare la
sostanziale realtà di un partito che nella sua larga maggioranza era
ed è sempre stato un partito conservatore, se proprio ci fa
schifo dire di destra e vogliamo indorare la pillola tirando in ballo
un centro che in politica non significa nulla e serve solo a
confondere spesso volutamente le idee.
In questi ultimi anni,
il grosso dell'elettorato conservatore che prima votava DC, non ha
avuto difficoltà a trovare la propria nuova casa nella berlusconiana
Forza Italia.
Più recentemente però,
forse perchè il termine centrista si era logorato e immiserito
facendo riferimento ai parititini di Casini ,Cesa, eccetera,
alcune menti del "Corrierone" giornale
principe nel bene e nel male della borghesia italiana, si sono
inventati la posizione di "terzista".
I terzisti sono quelli che non
vogliono scegliere fra destra e sinistra, perchè non si sentono
rappresentati dai partiti che oggi coprono quegli spazi.
Dicono di volere le riforme,
ma rimangono nel limbo e nella palude.
Sembra abbastanza chiaro però
che si vedono come avversari dei "populisti", cioè di
quelli che vogliono cambiare davvero, cioè alla fin fine di 5Stelle
e Lega di Salvini.
Ai terzisti alla Mieli,
Berlusconi fa effettivamente schifo da sempre.
Renzi per loro puzza un po
meno, ma oggi come oggi fa schifo nanche lui.
Però non si sentono di fare
il "salto nel buio" verso i "populisti".
E allora?
Allora viva il conte
Gentiloni, purchè si scrolli di dosso Renzi e i renziani del cerchio
magico, resistendo fino allo scioglimento delle camere, ormai
prossimo.
Dopo di che avremo le
elezioni di marzo senza vincitori nè vinti.
E Mattarella si
prevede che faccia uscire
dal cappello il Governo del Presidente sempre con Gentiloni
attorniato dai ministri che hanno funzionato di più, come Padoan e
Minniti in testa, ma via magari le belle signore del giglio magico ed
al loro posto personalità della società civile di indiscusso
prestigio.
Potrebbe funzionare un governo
di tal fatta, per discutersi una nuova legge elettorale e magare
parlare dei problemi del paese, invece che dei partiti e partitini.
Potrebbe anche andar bene,
rinviare, ma a un certo punto bisognerà pure svegliarsi e dire agli
italiani la verità a cominciare dal debito pubblico che va
affrontato come prima priorità assoluta.
Non si può però
rinviare all'infinito, a un certo punto bisognerà scegliere o di quì
o di là, perchè ,checchè ne dicano centristi e terzisti, stare un
po di quì e un po di là non si può, mettiamocelo in testa.
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