lunedì 4 dicembre 2017

Ce le siamo inventate tutte pur di lasciare le cose come stanno : centristi, terzisti governo del Presidente e chi vuol cambiare lo chiamiamo populista



Durante i decenni di governo incontrastato della balena bianca, la D.C., questo partitone fra le altre furbate per tener buono il suo vasto elettorato si era inventato la tipologia politica definita col termine "centrista",che è una pura astrazione senza alcun riscontro nella realtà politica mondiale.

Gli inglesi che come è noto, la democrazia come sistema politico l'hanno inventato avevano ovviamente molta difficoltà a capire cosa significasse il così detto centrismo, dato che il loro sistema prevedeva una struttura rigidamente bipolare, ben rappresentata addirittura logisticamente e graficamente dalla disposizione della loro Camera dei Comuni, rettangolare con i banchi dei deputati disposti sui lati più lunghi, da una parte i conservatori e in faccia a loro sui banchi dell'altro lato più lungo i laburisti, punto e basta.
Con il governo non disposto in mezzo, cioè su uno dei lati più corti, ma ospitato dalla parte del partito che aveva vinto le ultime elezioni.
Semplicità lineare.
Legge elettorale rigidamente fondata sui collegi uninominali dove vince il candidato che prende più voti, ancora semplicità lineare.
Troppo semplice per noi perchè il sistema elettorale maggioritario che è appunto quello inglese, è un sistema ammazza-partitini, mentre noi vogliamo dare spazio anche una volta al "partito della bistecca", ed oggi al "partito animalista", tanto per dire.
La conseguenza è che i partitini ballerini e mutevoli nelle loro esigenze di poltrone causano maggioranze composite e costituzionalmente instabili.

I Francesi che avevano nel dopoguerra un sistema proporzionale simile al nostro e quindi soffrivano cronicamente come noi di governicchi instabili, a un certo punto dopo aver subito lo shock della decolonizzazione e la guerra d'Algeria, hanno accettato di cambiare e di posizionarsi su un sistema molto più efficente che è quello presidenziale.
Anche da noi, se la classe politica avesse un po di buonsenso invece di produrre leggi elettorali folli, come quella con la quale andremo a votare a marzo, costituita da un bel coctail di 2/3 di proporzionale con 1/3 di maggioritario, si discuterebbe seriamente di scegliere prendendo in esame solo sistemi che esistono e che sono semplici appunto come quello inglese o quello francese, senza nemmeno considerare la variante di alchimie che mettano insieme pezzi dell'uno e pezzi dell'altro.

Da noi stupidamente si è sempre avuto addirittura paura anche solo di parlare di un sistema presidenziale evocando regolarmente il rischio di ricadute nel fascismo, come se il tempo non passasse mai.
Oggi uno che dica che Macron rischia di portare la Francia verso il fascismo verrebbe considerato un povero mentecatto, ma tantè, da noi ancora si perde tempo a discutere di fascismo e antifascismo, realtà storiche che hanno le loro valenze o le loro colpe, ma che sono chiaramente lontane e irrepetibili.
Ed allora la palude, la massa dei moderati, la borghesia poco illuminata che non sa e non vuole scegliere torna al vecchio trucco del "centrismo", tipologia che non esiste e non è mai esistita, è solo appunto un trucco astratto per giustificare la propria reale intenzione di lasciare le cose come stanno per non rischiare di perdere i propri piccoli privilegi ,le proprie rendite di posizione, per chi le ha ancora ,e sono tanti (dai tassisti ai farmacisti agli impiegati pubblici eccetera) o semplicemente temono di rischiare la propria posizione sociale per altro peggiorata negli anni , se nella cabina elettorale dovessero decidersi di fare il "salto nel buio" per cambiare effettivamente le cose.
La DC nei cinquant'anni che ha governato praticamente incontrastata ha prodotto riforme sociali di grandissimo peso ai tempi di Fanfani . riforma agraria per superare latifondo e poi mezzadria, case popolari, grande industria di stato con l'Iri che ha causato un certo livello di corruzione, ma che ha anche visto il paese presente in tutti i grandi settori industriali strategici con imprese di grandi dimensioni, e cosa non da poco, welfaire sanitario e previdenziale tanto per fare alcuni esempi per chi si fosse dimenticato di cosa ha fatto la DC in quegli anni.

Però nella sua struttura quella era di fatto un parito conservatore se pure con sprazzi anche consistenti di realizzazioni che universalmente si chiamano socialiste.
Il suo maggior rappresentante, Alcide De Gasperi aveva denominato la DC, "partito di centro che guarda a sinistra".
Bella definizione, che rispecchia la strategia di quel grande, ma che non può oscurare la sostanziale realtà di un partito che nella sua larga maggioranza era ed è sempre stato un partito conservatore, se proprio ci fa schifo dire di destra e vogliamo indorare la pillola tirando in ballo un centro che in politica non significa nulla e serve solo a confondere spesso volutamente le idee.

In questi ultimi anni, il grosso dell'elettorato conservatore che prima votava DC, non ha avuto difficoltà a trovare la propria nuova casa nella berlusconiana Forza Italia.

Più recentemente però, forse perchè il termine centrista si era logorato e immiserito facendo riferimento ai parititini di Casini ,Cesa, eccetera, alcune menti del "Corrierone" giornale principe nel bene e nel male della borghesia italiana, si sono inventati la posizione di "terzista".
I terzisti sono quelli che non vogliono scegliere fra destra e sinistra, perchè non si sentono rappresentati dai partiti che oggi coprono quegli spazi.
Dicono di volere le riforme, ma rimangono nel limbo e nella palude.
Sembra abbastanza chiaro però che si vedono come avversari dei "populisti", cioè di quelli che vogliono cambiare davvero, cioè alla fin fine di 5Stelle e Lega di Salvini.
Ai terzisti alla Mieli, Berlusconi fa effettivamente schifo da sempre.
Renzi per loro puzza un po meno, ma oggi come oggi fa schifo nanche lui.
Però non si sentono di fare il "salto nel buio" verso i "populisti".
E allora?
Allora viva il conte Gentiloni, purchè si scrolli di dosso Renzi e i renziani del cerchio magico, resistendo fino allo scioglimento delle camere, ormai prossimo.
Dopo di che avremo le elezioni di marzo senza vincitori nè vinti.
E Mattarella si prevede che faccia uscire dal cappello il Governo del Presidente sempre con Gentiloni attorniato dai ministri che hanno funzionato di più, come Padoan e Minniti in testa, ma via magari le belle signore del giglio magico ed al loro posto personalità della società civile di indiscusso prestigio.
Potrebbe funzionare un governo di tal fatta, per discutersi una nuova legge elettorale e magare parlare dei problemi del paese, invece che dei partiti e partitini.
Potrebbe anche andar bene, rinviare, ma a un certo punto bisognerà pure svegliarsi e dire agli italiani la verità a cominciare dal debito pubblico che va affrontato come prima priorità assoluta.
Non si può però rinviare all'infinito, a un certo punto bisognerà scegliere o di quì o di là, perchè ,checchè ne dicano centristi e terzisti, stare un po di quì e un po di là non si può, mettiamocelo in testa.


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