venerdì 29 dicembre 2017

Berlusconi e Renzi aprono la campagna elettorale esibendo specchietti e collanine ai presunti selvaggi come fece Cristoforo Colombo sei secoli fa



Superato il primo momento di affettuosa empatia alla vista dei disperati tentativi del vecchietto di nascondere la pelle incartapecorita, tipica degli ottantenni, sotto un centimetro di trattamenti vari, viene una certa rabbia nel sentirgli riproporre con la solita sicumera l’ormai trito trucchetto elettorale degli specchietti e delle collanine buttati là per conquistarsi gli elettori- presunti selvaggi, come se fossimo ancora ai tempi di Cristoforo Colombo.

L’ultima che si è inventata è quella del “reddito di dignità” ,che ,guarda caso ,scava furbescamente nell’immaginario collettivo riproponendo la fatidica e immaginifica cifra di “mille euro al mese”.
Nel sapere attingere alle corde del subconscio per il proprio tornaconto il Berlusca li batte tutti, su questo : “chapeau”!, gli è dovuto tanto di cappello.
Peccato che arrivi su questo argomento buon ultimo e questo testimonia che gli anni pesano anche per lui, nonostante i belletti.
Infatti chiunque legga almeno ogni tanto un giornale, o veda i telegiornali o si sia letto ,al limite, anche per solo divertimento il blog di Beppe Grillo, sa che il “reddito di cittadinanza” gode del copyright 5Stelle, che l’hanno inventato parecchi anni fa non per farne una boutade elettorale, ma perché questa era ed è la risposta politica prioritaria che i 5Stelle danno al nocciolo duro del loro elettorato che è quello dei giovani, male occupati come precari a vita o disoccupati o “neet” cioè sfiduciati che il lavoro non lo cercano nemmeno più perché ci hanno provato troppe volte a cercarlo senza successo.

Renzi si era già inventato nell’agosto di quest’anno un molto più modesto “reddito di inclusione” a favore delle famiglie più povere, sulla scia del precedente “bonus incapienti”, che risaliva al 2013.
Renzi del resto non è certo inferiore a Berlusconi su questo piano degli specchietti e collanine, vedasi ad esempio gli stra-famosi 80 €, venduti come “riforme di struttura”.
Ma povero Renzi se si mette in gara per vedere chi arrivo prima fra lui e Berlusconi per furbizia, scaltrezza, arroganza, mancanza di scrupoli, mancanza di un progetto politico , assenza di ideali, scelta di collaboratori impreparati come il capo, perderà sempre.
E infatti Berlusca già mesi fa quando, mal consigliato dai soliti collaboratori lecchini, si era convinto che fosse imminente una sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo a lui favorevole (contro l’applicabilità nel suo caso della legge Severino che lo dichiara ineleggibile in quanto pregiudicato a pena superiore a due anni), sentenza che gli avrebbe consentito di correre alle elezioni come candidato presidente di un centro -destra ,dato dai sondaggi per vincente, aveva già cominciata di fatto la campagna elettorale buttando là un po’ di tutto:

dalla promessa di abolizione di tasse sulla prima casa e prima auto, sulle successioni, a sgravi fiscali per i proprietari di animali da compagnia ,aumento delle pensioni minime ancora a 1.000€ per tutti, flat tax imprecisata ma forse al 20%, abolizione pare sui redditi da capital gain.
Se c’è un politico che “non è mai salito su un autobus” per condividere almeno per qualche minuto la vita di tutti i i giorni dei comuni cittadini è lui, il Berlusca, però questo personaggio, fin da quando doveva studiare la psicologia della gente per rifilare loro le case che aveva costruito nella sua prima attività imprenditoriale, ha affinato nel tempo la capacità di leggere le esigenze, i tic, i pregiudizi e i desiderata del suo elettorato di riferimento.

Lui arriverà sempre primo e Renzi no, per la semplice ragione che fra l’originale e l’imitazione la gente preferirà inevitabilmente l’originale.
Ma nel frattempo le cose sono cambiate tutte a sfavore di Renzi, e il primo partito non è più il PD, ma ai sondaggi da tempo risultano essere i 5Stelle.
E questa è la vera angoscia ,l’incubo del Cavaliere.
Per lui Renzi ,capo di un finto partito di sinistra ,colui che era riuscito a ridicolizzare gli ideali ,la tradizione dei comunisti , dei socialisti e dei cattolici-sociali italiani per questo era da lui visto come il suo “figlioccio” naturale, come colui che era destinato a succedergli seppure il modo anomalo,cioè non nel suo partito ma in un altro, così come anomala è la politica italiana.
Oggi però quel giochino si è rotto perché dopo che l’arrogante solipsismo dello stesso Renzi ha costretto le così dette sinistre del partito e comunque quelli non allineati allo stravolgimento del PD nel partito personale del capo a uscire da quel PD che non avrebbe loro dato alcuno spazio nelle liste delle elezioni alle porte, Renzi ha perso il peso e la dignità di interlocutore principe dello stesso Berlusconi, insieme al ruolo di capo dell’ormai ex partito di maggioranza relativa nel paese.
L’interlocutore di Berlusconi diventa ormai sulla forza delle cose il movimento 5Stelle e non più il PD.

Certo che il nostro vecchietto potrà continuare a fare “patti del Nazzareno” più o meni segreti ma se lo farà, e lo farà, questi vedranno le parti invertite e Renzi col cappello in mano nella parte simile a quella di Verdini negli ultimi mesi di quest’anno per garantire il cammino del governo Gentiloni.
I 5Stelle saranno il nuovo interlocutore del Berlusca, capo del centro-destra, ma in un quadro completamente nuovo perché è ovvio che non sono possibili né verosimili “patti” fra Berlusconi e i 5Stelle, ma solo opposizione.
Berlusca lo ha capito per tempo e, come si diceva, ne è terrorizzato, proprio perché sa che con quelli c’è poco da trattare per lui, se vincono loro lui è finito, mentre se fosse verosimile una vittoria per Renzi, per lui i giochi sarebbero apertissimi.
Nel nuovo quadro politico che si prospetta come prevedibile e plausibile per il 4 marzo ,che è la data delle elezioni, c’è un altro incubo per il povero Berlusca ed è la posizione di Salvini ,nuovo leader della Lega, una Lega, che Berlusconi come tutti noi ha notato che quattro volte su cinque dice le stesse cose che dicono i 5Stelle.

In politica contano i fatti e i rapporti di forza, allora come fa Berlusconi a fare il capo del centro-destra se la Lega che è più o meno allo stesso livello di consensi di Forza Italia si proclama sempre come forza di centro-destra, ma va palesemente più d’accordo con i 5stelle che col Berlusca?
E’ vero che è molto difficile che possa nascere un governo DiMaio-Salvini, anche perché sarebbe francamente un gran casino, se mi si passa il termine.
Ma i 5Stelle puntano più a concordare di volta in volta provvedimenti condivisi con chi ci sta che a fare governi con altri.
Se i numeri ormai ripetuti da tempo dai sondaggi dovessero essere confermati fra due mesi, e i 5Stelle avessero l’accortezza di proporre in anticipo una compagine di governo del loro colore,ma capace di schierare un buon numero di personalità della società civile di livello adeguato, in modo da non sembrare troppo un monocolore, il gioco se pure scivoloso e mai tentato prima potrebbe anche riuscire.
Ma non è finito il drammatico incubo notturno di Berlusconi, perché sulla scia del quadro che stiamo cercando di delineare come possibile per dopo le elezioni è prevista verosimilmente anche la ciliegina sulla torta : una ciliegina rosso-fiamma.

E sì. Mi spiace tanto per Berlusca, ma in questo quadro ci sarebbe anche un posto e non trascurabile per i “comunisti” di Grasso che non si vede come potrebbero non essere presenti e determinanti nel sostenere i provvedimenti sociali che certo non mancano nel programma politico dei 5Stelle.
Mi rendo conto che un governo di fatto DiMaio-Salvini-Grasso potrebbe apparire un po difficile da metabolizzare e che i giornaloni e i TG della borghesia italiana non cesserebbero di dipingerlo con toni quotidiani i più foschi possibile, ma fortunatamente in politica come nella vita i numeri, almeno loro, non mentono e quindi con quelli bisognerà fare i conti.

I commentatori politici giustamente fanno presente che ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi plausibile consistente in un Governo Gentiloni che dal provvisorio transiti lentamente come un bradipo a definitivo, spolpando il potere di Renzi a poco a poco fino a mettere il PD nelle mani di qualche esponente più equilibrato.

Gentiloni in effetti si è mosso finora con accortezza evitando ogni giorno il crash con Renzi e la sua corte più che ingombrante di incompetenti molto saccenti.
E’ sufficiente reggere nel tempo? Potrebbe anche essere, sempre che il Conte sappia alternare somministrazioni di tisane alla camomilla a sottili strategie alla Cardinal Richelieu.
Del resto il personaggio ha innate delle movenze tipicamente curiali, chissà che non gli possano giovare, tanto più che il moderatismo italico già sta facendo il tifo più per lui che per Berlusca e ha già scaricato Renzi.


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