Superato il primo
momento di affettuosa empatia alla vista dei disperati tentativi del
vecchietto di nascondere la pelle incartapecorita, tipica degli
ottantenni, sotto un centimetro di trattamenti vari, viene una certa
rabbia nel sentirgli riproporre con la solita sicumera l’ormai
trito trucchetto elettorale degli specchietti e delle collanine
buttati là per conquistarsi gli elettori- presunti selvaggi, come se
fossimo ancora ai tempi di Cristoforo Colombo.
L’ultima che
si è inventata è quella del “reddito di dignità” ,che ,guarda
caso ,scava furbescamente nell’immaginario collettivo riproponendo
la fatidica e immaginifica cifra di “mille euro al mese”.
Nel sapere attingere
alle corde del subconscio per il proprio tornaconto il Berlusca li
batte tutti, su questo : “chapeau”!, gli è dovuto tanto di
cappello.
Peccato che arrivi
su questo argomento buon ultimo e questo testimonia che gli anni
pesano anche per lui, nonostante i belletti.
Infatti chiunque
legga almeno ogni tanto un giornale, o veda i telegiornali o si sia
letto ,al limite, anche per solo divertimento il blog di Beppe
Grillo, sa che il “reddito di cittadinanza” gode del copyright
5Stelle, che l’hanno inventato parecchi anni fa non per farne una
boutade elettorale, ma perché questa era ed è la risposta politica
prioritaria che i 5Stelle danno al nocciolo duro del loro elettorato
che è quello dei giovani, male occupati come precari a vita o
disoccupati o “neet” cioè sfiduciati che il lavoro non lo
cercano nemmeno più perché ci hanno provato troppe volte a cercarlo
senza successo.
Renzi si era
già inventato nell’agosto di quest’anno un molto più modesto
“reddito di inclusione” a favore delle famiglie più povere,
sulla scia del precedente “bonus incapienti”, che risaliva al
2013.
Renzi del resto non
è certo inferiore a Berlusconi su questo piano degli specchietti e
collanine, vedasi ad esempio gli stra-famosi 80 €, venduti come
“riforme di struttura”.
Ma povero Renzi se
si mette in gara per vedere chi arrivo prima fra lui e Berlusconi per
furbizia, scaltrezza, arroganza, mancanza di scrupoli, mancanza di un
progetto politico , assenza di ideali, scelta di collaboratori
impreparati come il capo, perderà sempre.
E infatti Berlusca
già mesi fa quando, mal consigliato dai soliti collaboratori
lecchini, si era convinto che fosse imminente una sentenza della
Corte di Giustizia di Strasburgo a lui favorevole (contro
l’applicabilità nel suo caso della legge Severino che lo dichiara
ineleggibile in quanto pregiudicato a pena superiore a due anni),
sentenza che gli avrebbe consentito di correre alle elezioni come
candidato presidente di un centro -destra ,dato dai sondaggi per
vincente, aveva già cominciata di fatto la campagna elettorale
buttando là un po’ di tutto:
dalla promessa
di abolizione di tasse sulla prima casa e prima auto, sulle
successioni, a sgravi fiscali per i proprietari di animali da
compagnia ,aumento delle pensioni minime ancora a 1.000€ per tutti,
flat tax imprecisata ma forse al 20%, abolizione pare sui redditi da
capital gain.
Se c’è un
politico che “non è mai salito su un autobus” per condividere
almeno per qualche minuto la vita di tutti i i giorni dei comuni
cittadini è lui, il Berlusca, però questo personaggio, fin da
quando doveva studiare la psicologia della gente per rifilare loro le
case che aveva costruito nella sua prima attività imprenditoriale,
ha affinato nel tempo la capacità di leggere le esigenze, i tic, i
pregiudizi e i desiderata del suo elettorato di riferimento.
Lui arriverà
sempre primo e Renzi no, per la semplice ragione che fra l’originale
e l’imitazione la gente preferirà inevitabilmente l’originale.
Ma nel frattempo le
cose sono cambiate tutte a sfavore di Renzi, e il primo partito non è
più il PD, ma ai sondaggi da tempo risultano essere i 5Stelle.
E questa è la vera
angoscia ,l’incubo del Cavaliere.
Per lui Renzi ,capo
di un finto partito di sinistra ,colui che era riuscito a
ridicolizzare gli ideali ,la tradizione dei comunisti , dei
socialisti e dei cattolici-sociali italiani per questo era da lui
visto come il suo “figlioccio” naturale, come colui che era
destinato a succedergli seppure il modo anomalo,cioè non nel suo
partito ma in un altro, così come anomala è la politica italiana.
Oggi però quel
giochino si è rotto perché dopo che l’arrogante solipsismo dello
stesso Renzi ha costretto le così dette sinistre del partito e
comunque quelli non allineati allo stravolgimento del PD nel partito
personale del capo a uscire da quel PD che non avrebbe loro dato
alcuno spazio nelle liste delle elezioni alle porte, Renzi ha
perso il peso e la dignità di interlocutore principe dello stesso
Berlusconi, insieme al ruolo di capo dell’ormai ex partito di
maggioranza relativa nel paese.
L’interlocutore
di Berlusconi diventa ormai sulla forza delle cose il movimento
5Stelle e non più il PD.
Certo che il nostro
vecchietto potrà continuare a fare “patti del Nazzareno” più o
meni segreti ma se lo farà, e lo farà, questi vedranno le parti
invertite e Renzi col cappello in mano nella parte simile a quella di
Verdini negli ultimi mesi di quest’anno per garantire il cammino
del governo Gentiloni.
I 5Stelle saranno il
nuovo interlocutore del Berlusca, capo del centro-destra, ma in un
quadro completamente nuovo perché è ovvio che non sono possibili né
verosimili “patti” fra Berlusconi e i 5Stelle, ma solo
opposizione.
Berlusca lo ha
capito per tempo e, come si diceva, ne è terrorizzato, proprio
perché sa che con quelli c’è poco da trattare per lui, se vincono
loro lui è finito, mentre se fosse verosimile una vittoria per
Renzi, per lui i giochi sarebbero apertissimi.
Nel nuovo quadro
politico che si prospetta come prevedibile e plausibile per il 4
marzo ,che è la data delle elezioni, c’è un altro incubo per il
povero Berlusca ed è la posizione di Salvini ,nuovo leader della
Lega, una Lega, che Berlusconi come tutti noi ha notato che quattro
volte su cinque dice le stesse cose che dicono i 5Stelle.
In politica
contano i fatti e i rapporti di forza, allora come fa Berlusconi a
fare il capo del centro-destra se la Lega che è più o meno allo
stesso livello di consensi di Forza Italia si proclama sempre come
forza di centro-destra, ma va palesemente più d’accordo con i
5stelle che col Berlusca?
E’ vero che è
molto difficile che possa nascere un governo DiMaio-Salvini, anche
perché sarebbe francamente un gran casino, se mi si passa il
termine.
Ma i 5Stelle puntano
più a concordare di volta in volta provvedimenti condivisi con chi
ci sta che a fare governi con altri.
Se i numeri ormai
ripetuti da tempo dai sondaggi dovessero essere confermati fra due
mesi, e i 5Stelle avessero l’accortezza di proporre in anticipo una
compagine di governo del loro colore,ma capace di schierare un buon
numero di personalità della società civile di livello adeguato, in
modo da non sembrare troppo un monocolore, il gioco se pure scivoloso
e mai tentato prima potrebbe anche riuscire.
Ma non è finito il
drammatico incubo notturno di Berlusconi, perché sulla scia del
quadro che stiamo cercando di delineare come possibile per dopo le
elezioni è prevista verosimilmente anche la ciliegina sulla torta :
una ciliegina rosso-fiamma.
E sì. Mi
spiace tanto per Berlusca, ma in questo quadro ci sarebbe anche un
posto e non trascurabile per i “comunisti” di Grasso che non si
vede come potrebbero non essere presenti e determinanti nel sostenere
i provvedimenti sociali che certo non mancano nel programma politico
dei 5Stelle.
Mi rendo conto che
un governo di fatto DiMaio-Salvini-Grasso potrebbe apparire un po
difficile da metabolizzare e che i giornaloni e i TG della borghesia
italiana non cesserebbero di dipingerlo con toni quotidiani i più
foschi possibile, ma fortunatamente in politica come nella vita i
numeri, almeno loro, non mentono e quindi con quelli bisognerà fare
i conti.
I commentatori
politici giustamente fanno presente che ci potrebbe essere anche
un’altra ipotesi plausibile consistente in un Governo Gentiloni che
dal provvisorio transiti lentamente come un bradipo a
definitivo, spolpando il potere di Renzi a poco a poco fino a mettere
il PD nelle mani di qualche esponente più equilibrato.
Gentiloni in effetti
si è mosso finora con accortezza evitando ogni giorno il crash con
Renzi e la sua corte più che ingombrante di incompetenti molto
saccenti.
E’ sufficiente
reggere nel tempo? Potrebbe anche essere, sempre che il Conte sappia
alternare somministrazioni di tisane alla camomilla a sottili
strategie alla Cardinal Richelieu.
Del resto il
personaggio ha innate delle movenze tipicamente curiali, chissà che
non gli possano giovare, tanto più che il moderatismo italico già
sta facendo il tifo più per lui che per Berlusca e ha già scaricato
Renzi.
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