domenica 7 marzo 2021

Rocco Casalino il portavoce -recensione

 





Il libro consiste in un autobiografia scritta dal personaggio Rocco Casalino e si trova attualmente

alla test dei best seller.

Per chi non lo sapesse l’autore è stato lo spin doctor di Giuseppe Conte da pochissimo ex Presidente del Consiglio, ma la sua fama sta forse ancora di più nel fatto di essere stato un personaggione dello spettacolo come partecipante fino all’ultima settimana del Grande Fratello, partecipazione che gli ha procurato una gran notorietà giustamente monetizzata dall’interessato facendosi rappresentare come agente a quei tempi da Lele Mora.

Quella partecipazione è stata ai tempi una grande fortuna, ma ci dice l’autore è stata anche una terribile maledizione una volta sfumati quei momenti di grande notorietà, perché gli è rimasto addosso il marchio di personaggio televisivo di caratura non proprio culturale.

E ci vorrebbe il Dr. Freud per riuscire a spiegare perché vent’anni dopo quella presenza televisiva e con all’attivo una laurea in ingegneria e professionalmente impegnato in tutt’altri ruoli fino ad occupare l’ufficio di Palazzo Chigi che da sul balcone delle bandiere, l’autore sia costretto a disperarsi quando si accorge che gente delle più disparate estrazioni trovi da dire perché uno che ha quasi vinto il Grande Fratello diciamo in gioventù si trovi da persona adulta e matura a ricoprire ruoli pubblici di notevole rilevanza.

Per intenderci i porta voce dei presidenti del consiglio accompagnano i loro referenti nei summit internazionali anche più ristretti e si trovano a cenare con i grandi della Terra gomito a gomito.

Questo libro avrebbe un interesse relativo se Giuseppe Conte, Giusepi per Donald Trump, fosse un qualunque politico di professione e non uno avvocato pugliese pure con cattedra accademica e legato a uno studio blasonato, ma sconosciuto ai suoi connazionali, uscito fortunosamente dal cappello dei 5 Stelle quando c’è stato da esprimere un candidato alla Presidenza del primo governo con la Lega e la Lega medesima aveva posto il veto all’investitura in quella carica del candidato naturale dei Grillini che era notoriamente Luigi DiMaio.

E se Rocco Casalino, come da tradizione fosse stato un alto burocrate di carriera magari proveniente dalla Corte dei Conti e non un personaggio dalla vita assai complessa comprensiva anche della nota appendice televisiva.

Due assoluti outsider che si trovano a gestire la politica in un paese che era rimasto ingessato per decenni

L’uno, Conte, che non ha mai avuto in tasca una tessera si partito.

L’altro che ha avuto da studente quella di Rifondazione Comunista e che poi è diventato al seguito di Gian Alberto Casaleggio un influente protagonista del Movimento 5Stelle.

Nel libro c’è ovviamente tutto questo, ma la ragione per la quale la lettura di questo libro ha destato in me un grande interesse è decisamente un’altra ed è lo spessore umano non comune del personaggio.

Personaggio che è un professionista della comunicazione d’accordo, ma che dimostra anche di avere delle doti non comuni nel saper scrivere, perché questo è un libro scritto bene e che sa trasmettere autentica partecipazione emotiva nel lettore che viene coinvolto in una vita all’apparenza di un uomo di successo.

Ma che in realtà ha lottato e sofferto molto ed al quale nessuno come dice lui nessuno ha mai regalato nulla.

Ha lottato anzitutto contro la povertà nera di due genitori provenienti da un paesello della Puglia costretti ad andare in Germania a prendere qualsiasi lavoro sarebbe stato possibile fare.

Rocco Casalino nasce quindi in una sconosciuta cittadina tedesca vicina ad Heidelberg.

Si descrive di costituzione fragile e di sensibilità un po esasperata e fin da piccolo si trova a dover subire il rapporto che diviene quasi subito impossibile con un padre-padrone che fa l’operaio di giorno ed alla sera torna regolarmente ubriaco e picchia tutti ma sopratutto la moglie.

La cosa va avanti non per un po ma per sempre fino alla morte del padre quando Rocco è già divenuto grande.

Ha lottato contro i pregiudizi e le obiettive diversità caratterali dei compagni di scuola tedeschi.

Bullizzato e pestato spesso anche perché il fatto di riuscire bene a scuola irritava ancora di più

i suoi compagni che vedevano turchi e italiani come cittadini di serie B e comunque non al loro livello, guai quindi a chi per merito in un paese magari xenofobo ma profondamente meritocratico arrivava davanti a loro.

Rocco non sapeva bene l’italiano perché in casa i suoi parlavano dialetto pugliese, ma il tedesco lo ha imparato bene, diversamente a scuola sarebbe stato bloccato.

Ma non è finita.

A complicargli la vita e non poco c’è stata fin da bambino una per lui indecifrabile inclinazione sessuale che lo ha sempre portato ad alternare fidanzate a rapporti omosessuali.

Casalino racconta che prima di rendersi conto di essere decisamente omosessuale era arrivato all’età adulta a 36 anni.

Ecco il libro forse indulge un po’ troppo nel narrare le complicate vicende legate a questa ambigua inclinazione sessuale, che non si chiariva mai, ma forse è giusto che l’autore le dedichi lo spazio che vi ha dedicato per sottolineare quanto questo gli abbia complicato la vita, aggiungendo problemi a problemi.

Sul piano professionale forse ci ritroviamo dove poteva essere prevedibile ritrovarsi.

Infatti la famosa partecipazione al Grande Fratello sarà stata anche una maledizione ma in un personaggio dotato chiaramente più del normale di comunicativa quella è stata per Casalino l’occasione della vita per acquisire le nozioni del mestiere.

Va bene l’occasione di fare la bella vita, ma chiaramente il nostro ne ha approfittato per studiarci sopra e per imparare la professione oggi molto apprezzata e ricercata di tecnico della comunicazione.

Ma come ho già detto sopra a mio avviso la sostanza del libro sta nella vicenda umana molto sofferta che ne viene fuori sommando il terribile rapporto col padre ,che arriva a perdonare in cuor suo solo in tempi recentissimi con la difficoltà a trovare un “normale” rapporto con una compagna o con un compagno, come quello con cui ora convive e che si è portato al seguito fino alle cerimonie ufficiali al Quirinale.

In positivo ci descrive un magnifico e salvifico rapporto con la madre, che ha sempre avuto e che ora che dalla vita ha ottenuto molto più degli degli altri cerca di ricompensare per le sofferenze che ha subito negli anni bui della Germania, offrendole tutti gli agi possibili.

A proposito di Germania ,Casalino ha un debole per Angela Merkel che ha avuto la ventura di conoscere da vicino, e che descrive come la personalità che più lo ha impressionato per statura e intelligenza, beninteso e non poteva essere diversamente, dopo Conte.

Beh, arrivati alla fine, lo avete capito, questo libro mi è veramente piaciuto e quindi ne consiglio vivamente la lettura.







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