mercoledì 28 giugno 2023

Domino Rivista sul mondo che cambia Il mondo contro Nella guerra di Ucraina il Sud Globale è con la Russia (e con la Cina). Contro di noi. Mentre Francesco prova a mediare n.6 – 2023 - recensione

 





Finalmente è arrivato questo argomento.

Ma forse, se ci mettiamo nei panni di Direttore e analisti di Domino vedremmo che non potevano fare diversamente, perché questo è obiettivamente il discorso più ostico da fare per i lettori, informati solo dai notiziari tv e ancora peggio dagli editorialisti della carta stampata, tutti allineati. Sul pessimo dogma, secondo il quale la guerra d’Ucraina va seguita rigorosamente dividendo il mondo in buoni e cattivi ,in modo netto, ed anzi sottolineando l’ancora peggiore aggiunta “senza se e senza ma”.

E’ abbastanza ridicolo che tutti questi commentatori si ritengano tutti ”liberaloni”, che ,se fossero tali davvero, dovrebbero essere figli di Voltaire, che però giurerei ,che se li sentisse e li leggesse si rivolterebbe irritatissimo nella tomba.

Cerchiamo di capirci, a me è sembrato illuminante l’articolo molto calibrato ed acuto del gesuita, direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, che compare quasi alla fine di questo fascicolo.

Particolarmente là dove propone questo argomento.

Il giudizio della storia sul nazismo e su Adolf Hitler è quello che è, ma a nessuno verrebbe in mente di bollare come filo-nazista chi si chiede del tutto legittimamente : ma come è nato il nazismo?

Come sappiamo la risposta, che gli storici danno ,come più verosimile è : a causa delle perniciose conseguenze del trattati di Versailles, che hanno imposto condizioni umilianti per il popolo tedesco, dopo a sconfitta nella prima guerra mondiale, alimentandone il revanscismo

E allora ,perché, è così isolato e criticato il parere di Papa Francesco quando dice : l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia è un fatto esecrabile certo, ma ora a guerra in corso e in considerazione dell’enorme costo umano che ha già avuto, occorre pensare alla pace e sostituire le armi con la diplomazia, perché tutte le guerre finiscono.

Ed allora per convincere le parti ad accostarsi a un tavoli di trattativa, occorre analizzare gli avvenimenti per capire il perché della guerra e le sue cause più verosimili.

E’ lo stesso ragionamento fatto sopra a proposito del nazismo.

Se uno ragiona così va etichettato come pro -Mosca?

Spero di no, se no rimane veramente poco spazio per avviarsi su una qualsiasi strada razionale.

Certo che è paradossale dover sentire dire dal Papa : questa non è la favola di Cappuccetto Rosso, che mette i tutti buoni da una parte e i tutti cattivi dall’altra ,esercitando una didattica di tipo infantile, questa è una guerra reale, che ogni giorno che passa aumenta il peso delle sofferenze.

Del giudizio si occuperà chi di dovere nell’Altro Mondo, noi che siamo nel mondo di qui dobbiamo usare il buon senso e la ragione non i dogmi per trovare un compromesso accettabile per le parti.

Per potere avviarci su questa strada, dobbiamo avere l’umiltà di esaminare quelle che per le parti sono le ragioni; gli interessi; le narrazioni; le radici storiche; i sentimenti diffusi ,eccetera.

Dobbiamo cioè cercare di capire i due contendenti (tutti e due non uno solo scelto a priori) per via razionale non per dogmatismi ideologici, o per ragioni di schieramento aprioristico, come fanno i tifosi delle curve nel mondo del calcio.

Ecco, questa è la premessa, che credo sia indispensabile fare ,per uscire dalle opposte propagande ed entrare nella realtà togliendoci le fette di salame ideologiche che ci inducono a metterci davanti agli occhi.

E se ci mettiamo in questa prospettiva allora viene il bello, come argomentano le analisi di questo numero di Domino, che ci propone dati sgradevoli, ma che sono dati non interpretazioni o commenti.

La quasi totalità del mondo non è così facile agli entusiasmi a stelle e strisce come sembra siamo noi in questa Europa.

Anzi, il prestigio e la reputazione dell’America nei due terzi abbondanti del mondo che non è Occidente è in costante declino.

Il resto del mondo, che ora viene denominato Sud Globale, ha chiara un’idea : non gli va proprio giù che qualcuno gli imponga di schierarsi nelle schiere di un egemone qualsiasi.

E invece rivendicano il diritto di conservare la propria autonomia e la conseguente libertà di fare affari con l’uno e con l’altro, senza essere coinvolti in dispute ,che non coinvolgono i loro interessi.

Ma sopratutto, non digeriscono e non digeriranno nemmeno in futuro, la proclamazione del “nostri valori” come presunti universali e quindi da dovere accettare a scatola chiusa.

Nel mondo occorre prendere atto che esistono più filosofie, più culture, più storie.

E quindi nessuno è legittimato a dire che il suo universo valoriale è l’unico accettabile e che sarebbe migliore di quello di altre culture imponendo agli altri ad affrettarsi per accettare i “nostri valori”perché superiori.

L’arroganza occidental-europea di stampo coloniale è finita con la decolonizzazione e l’acquisita indipendenza dei paesi ex colonizzati negli anni ‘60.

Bisogna che ci mettiamo in testa, che il periodo coloniale non è stato indolore e senza conseguenze per chi l’ha vissuto dall’altra parte della barriccata.

E’ rimasto rancore e poca indulgenza per chi aveva avuto la cattiva idea di andare a “civilizzare” i popoli, che ,per loro sfortuna ,erano più deboli di noi e non erano in grado di far valere le lori ragioni.

La nostra pretesa di “esportare la democrazia” e “i diritti umani” ,come proclama l’afflato retorico del presunto messianismo imperiale degli Usa, va un momentino analizzato nel suo sviluppo storico per vedere se è così nobile, come sembra, o se non nasconde altro che troppo nobile non è.

Democrazia e diritti umani nel resto del mondo che è la maggioranza cosa significano e come sono intesi?

Forse è venuto il momento di chiederselo.

Il Sud Globale sospetta da sempre che i “nostri valori” siano interpretati regolarmente a senso unico, cioè conformemente non ad alti principi filosofici, ma ai nostri interessi e che siano usati ,quasi sempre, come foglia di fico.

Occorre prenderne atto di queste sensibilità, se non vogliamo finire in una terza guerra mondiale, semplicemente perché non vogliamo informarci e vedere la realtà.

Non è mai agevole e piacevole dire cose, che sono ben diverse dal “main stream” del momento, perché si suscita quanto meno la sorpresa del lettore, ma quando ci vuole ci vuole.















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