venerdì 16 febbraio 2024

Francesco Billari : Domani è oggi – Costruire il futuro con le lenti della demografia Ed. Egea – recensione

 



Che il rettore della Bocconi si impegni a scrivere un breve e leggibilissimo saggio sulla sua materia è già solo questo un ottimo segno.

Voglio dire che l’accademia per antonomasia si apra cerando di spiegarsi e di riassumere il succo delle proprie competenze non è cosa poi così comune per l’università italiana.

Ben venga allora questo saggio di estrema utilità per chi tiene ad informarsi da fonti sicure e non si accontenta dei soli media o dei social.

Dopo averlo letto questo libro immagino che l’autore, come tutti gli autori si augura di essere letto da quante più persone possibili, ma amerebbe particolarmente che se lo leggessero ,o meglio studiassero i politici e sopratutto quelli al governo.

Perchè la demografia, che per il nostro paese significa andamento demografico negativo, è un problema dei più seri e se non affrontato è destinato a peggiorare.

Per ragioni non facili da spiegarsi, questo problema è affrontato in modo marginale e occasionale, anche perchè non è sostanzialmente compreso nella sua gravità a livello di opinione pubblica.

Le abitudini mentali consolidate sono difficili da scuotere.

Eravamo abituati a goderci decenni di pace e di prosperità e ci eravamo illusi che quella situazione fosse destinata ad essere eterna.

Poi, dalle strampalate guerre americane ,tutte regolarmente perse, anche se ben vendute con le giustificazioni più nobili,ha cominciato a manifestarsi l’incapacità della potenza egemone di fare il poliziotto del mondo,quando la medesima non è è più riuscita a contenere instabilità, rancori, paure e guerre, nate come limitate e regionali, ma poi divenute di estrema pericolosità.

La guerra mondiale a rate, lo slogan buttato là da Papa Francesco ,riassume bene la situazione.

In questa situazione ogni paese è costretto a chiedersi : ma noi come stiamo? Cosa contiamo nel mondo e cosa dobbiamo fare per garantirci un minimo di sicurezza?

Come sappiamo ,proprio a causa di questa situazione di palese cambiamento degli equilibri precedenti e di instabilità, mai vista prima, per cercare di capirci qualcosa di serio, la gente ha cominciato ad accostarsi all’analisi della geopolitica.

Eccoci allora al dunque.

La geopolitica rimanda ai fondamentali dei tempi lunghi ed in particolare alla demografia, come punto di forza o di debolezza di una nazione.

Ecco perché prendere sul serio la situazione demografica e le sue tendenze di lungo periodo è diventato di primaria importanza.

Il Prof. Billari ,cita nelle prime righe della sua esposizione, la metafora di Alfred Sauvy, demografo francese ,che invitava a pensare alla demografia ,fissando l’attenzione a un orologio analogico con le tre lancette di rigore : quella veloce dei secondi; quella più lenta dei minuti e quella ancora più lenta delle ore.

Ebbene, diceva Sauvy, la politica si muove come la lancetta dei secondi, troppo veloce per cogliere i movimenti di fondo; l’economia invece si muove come la lancetta dei minuti, coglie periodi più lunghi; mentre la demografia si muove come la lancetta delle ore, scandisce movimenti di lungo periodo, che avranno l’influenza maggiore sulle vite delle persone.

L’analisi del libro è molto penetrante e puntuale anche nella scelta delle rappresentazioni grafiche più opportune per rendere i concetti esposti immediatamente comprensivi.

La rivoluzione demografica che è partita dagli anni dell’Unità d’Italia ha visto periodi di grande espansione, anche se caratterizzati da flussi di emigranti italiani molto pesanti nei primi anni del 900, per non parlare delle spaventose perdite, patite a causa delle due guerre mondiali.

Poi la ripresa con gli anni del boom economico e poi l’avvio a un lento declino.

Ecco allora il passaggio da un grafico a piramide a uno a forma di nave.

Il Prof. Billari ha il pregio di saper evidenziare bene la situazione di fatto, ma nel contempo l’abilità di saper proporre le famose riforme di struttura, che ritiene sarebbero efficaci e comunque non rinviabili in due settori fondamentali : anzitutto la scuola con un l’introduzione di una scuola superiore, con una struttura unica, per dare una formazione di base universale ,pur riconoscendo la necessità di conciliare le diverse attitudini e interessi degli studenti.

Poi un sostanziale superamento della normativa esistente per l’immigrazione legale e programmata che si avvicini alle cifre che uniche garantirebbe un equilibrio demografico.

L’aritmetica non è né di destra né di sinistra, è quella per tutti.


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