Mi sono avvicinato a questo libro senza avere alcuna intenzione di andare a piantare una attività in Cina, dal momento che non gestisco alcuna attività commerciale.
Questo è un libro esplicitamente dedicato a chi opera sul mercato, con finalità molto pratiche, nel senso che è scritto da un manager ,divenuto consulente, che ha sviluppato una sua lunga esperienza sul campo, e che ha ritenuto utile utile rivolgersi sopratutto a gestori di piccole e medie imprese italiane, che hanno in programma di sbarcare in Cina, per evitare loro di commettere errori pacchiani ,che sarebbero destinati a fare perdere, invece che guadagnare soldi.
Il mio personale campo di interesse ,come sa chi ha la bontà di seguire questo blog ,è prevalentemente la geopolitica, e quindi mi sono interessato a questo libro con il solo scopo di cercare notizie di prima mano sulla Cina da chi ha maturato una seria esperienza sul campo.
Seguendo questa chiave di lettura ,ho trovato diverse dritte di primario interesse.
Anzitutto, ho molto apprezzato il consiglio base elargito da Gallu : se volete portare in Cina la vostra attività, avvicinatevi facendo subito un esercizio di umiltà ,che significa spendere il tempo dovuto,cioè molto di più di quello che pensate, per farvi un’idea seria di cosa sia un mondo di valori ,cultura e usi, ben diversi da quelli che ci sono abituali in Occidente.
Partiti col piede giusto, mettete in pratica quello che avete appreso, tenendo sempre in mente che quelli che volete raggiungere come clienti del vostro business ,ragionano da cinesi e non da occidentali.
Un analista di geopoltica direbbe esattamente la stessa cosa : se volete capire i cinesi cercate di ragionare da cinesi, perché se se aveste l’arroganza di giudicare quell’immenso paese ,con i parametri nostri ,sarete destinati a non capire niente ad a cadere da un equivoco a un altro.
Gli esempi che porta Gallu sono moltissimi.
I cinesi ,a differenza di noi occidentali, tendono a tenere molto più vicine e intrecciate attività di business e vita privata e quindi tengono in conto in modo primario la conoscenza personale e diretta, abbastanza sviluppata, tanto da consentire loro di acquisire o meno un senso di fiducia personale, prima ancora che professionale.
Rimando al libro i consigli praticissimi su come approcciarsi alle lunghe cene di lavoro, di prammatica in quel paese.
Dall’etichetta che impone di seguire criteri gerarchici nel salutare i commensali, all’atteggiamento di ascolto (molto apprezzato) al dimostrare di avere le idee chiare sull’attività ,che si vuole portare in Cina, non solo a parole, ma presentando un business plan, scritto nel modo dovuto.
A differenza di quello che comunemente pensiamo,ci viene detto che la lingua inglese è diffusa solo ai livelli alti e quindi il materiale di presentazione e accompagnamento va redatto in cinese corretto.
Anche a questo proposito, Gallu ripete l’esortazione a non improvvisare mai ed a servirsi per ogni cosa di professionisti cinesi in loco, perché è indispensabile prestare molta attenzione a tutto quello che significa tradurre in cinese, che richiedendo traslitterazione ,va ben ponderato con professionisti locali ,per non incorrere in disastrosi equivoci dovuti a fonetiche con significati per loro negativi o ridicoli.
Un’altra dritta importante ,dovuta a diversità culturali ,è il valore dato ai contratti.
Per noi il contratto è tutto, con valore sacrale, per loro, è solo una dichiarazione di orientamento, in fieri ,e quindi soggetto a cambiamenti, in relazione alle mutanti condizioni di mercato.
Attenzione anche ai colori : per loro il rosso va sempre bene come il blu, mentre il bianco non va bene affatto, essendo accostato alla morte.
Stesso discorso per i numeri : attenti al 4, da evitare per la stessa ragione del bianco.
Gallu ,ovviamente, non da queste indicazioni per rendere interessante la narrazione con spunti esotici, ma perché sono elementi assolutamente basilari ad esempio per la scelta del brand, del logo aziendale eccetera.
Ma non mi dilungo e rimando alla lettura del libro, che molto opportunamente riporta anche un accurato riassunto, capitolo per capitolo.
In conclusione ribadisco che anche per chi ha interessi non strettamente legati ad aprire una attività in Cina , la lettura di questo libro è utile, perché costituisce una buona occasione per arricchire la nostra conoscenza della mentalità cinese.
Nessun commento:
Posta un commento