giovedì 10 febbraio 2011

Questa volta Berlusconi comunque ne esca dal Ruby gate si è giocato il Quirinale

E va bene ad Arcore le serate di relax per il premier si svolgevano in un clima di generale eleganza.
Si cenava fra attempati gentiluomini intervallati a tavola da giovani o giovanissime fanciulle di bell’aspetto alcune delle quali laureate, anche se pare molto poco loquaci.
Si chiaccherava, il premier parlava del suo lavoro lasciando cadere qualche aneddoto relativo ai grandi della terra da lui incontrati, cose che sono sempre apprezzate perché fanno ritenere ai commensali di essere al livello dei personaggi che vengono menzionati.
Finita la cena il premier prima di ritirarsi per dare un’ultima scorsa a qualcuna delle cartelle contenenti affari di stato invitava tutti al piano inferiore dove si trova una tavernetta, discoteca, teatrino per un rituale denominato bunga- bunga.
Notoriamente il premier ama cantare canzoni francesi o accompagnarsi al suo cantante o accompagnatore Apicella specializzato in canzoni napoletane.
Non trascurava probabilmente di tirare fuori qualche barzelletta delle quali va notoriamente fiero.
Dopo un po i più accorti dei commensali approfittando dell’ora già tarda se ne andavano.
Poi quello che succedeva, secondo i verbali della Procura di Milano, sarebbe qualcosa di inusuale per un uomo di stato e non più visto almeno dai tempi di Nerone e di Caligola.
Ma ai verbali della Procura di Milano non dobbiamo credere prima di tutto perché fanno parte di una macchinazione della medesima per ingerirsi indebitamente nella politica e mettere fuori combattimento un premier legittimamente eletto dal popolo, poi perché sono basati su chiacchere, pettegolezzi di ragazze con personalità di dubbio spessore, che per essere valutati non possono essere estrapolati dal contesto e in ogni caso vanno “contestualizzati”.
E in ogni caso quand’anche fossero veritieri e non lo sono il premier, come ognuno, in casa sua può fare quello che gli pare.
Anzi è una vergogna che un cittadino possa essere intercettato in modo così invasivo.
Questa che abbiamo esposto sopra è la vulgata diffusa dalla aspirante real casa.
Per prenderla per buona ci vuole proprio molta buona volontà.
Ma ammettiamo di averla e prendiamola per buona.
Tutto a posto allora? La onorabilità, il buon nome, il prestigio del premier, la sua statura rimangono intatti?
Ne dubito.
Ne dubito perché per tanto che si neghi e si “contestualizzino” le carte, vengono fuori alcune deduzioni sufficienti per ritenere che dopo queste vicende il nostro si sia giocata definitivamente la possibilità di salire al Colle come inquilino.
- non è un reato dimostrare di non avere il minimo interesse per la cultura e di frequentare esclusivamente canzonette, sciantose e barzellette (notare che siamo rimasti nel rispetto più rigido della versione della real casa, cioè nella versione ritenuta da quella corte più soft e presentabile delle serate di Arcore).
Non è un reato ma non è certo un buon viatico per salire al colle, anzi è una controindicazione.
- le serate si svolgevano in un clima di generale eleganza, ma la presenza contemporanea di quindici, venti ,venticinque giovinette, vestite in modo che nei conventi una volta, ma forse anche oggi, si definisce “immodesto” accanto ad attempati gentiluomini , ben noti per le loro elevate posizioni nella società, avrebbe inevitabilmente creato imbarazzo in questi ultimi, che quanto meno si sarebbero chiesti a quale titolo le suddette giovinette fossero state invitate.
Ragazze del mondo dello spettacolo, si dice negli ambienti della real casa, ma allora sarebbero state presenti per poi esibirsi in che cosa ? Canzoni, danza o recitazione ?
Va bene ma 20/25 è un numero da coro parrocchiale e la real casa non ha mai parlato di esibizioni corali e se la real casa non è riuscita a trovare una qualunque giustificazione plausibile per detto numero significa inevitabilmente che questo è motivo di serio imbarazzo.
Si noti che è possibile “contestualizzare” le chiacchere delle ragazze, ma che il numero può essere dimostrato dai tabulati telefonici e questo è un problema.
Ricordiamo per inciso che la real casa conta su un collegio di avvocati di prim’ordine e fama nel numero di oltre una decina e che il gruppo parlamentare del Pdl è stato composto in modo da comprendere oltre 70, dicesi 70 avvocati, che in quella veste sono stati convocati dal premier nei giorni scorsi per mettere insieme idee per una linea di difesa.
Però questo consesso di professionalità non sembra abbia trovato una giustificazione su questo punto, che rimane quindi altamente imbarazzante.
E non si manda al Colle una persona che imbarazza i commensali con inviti quanto meno stravaganti.
-il numero delle giovani commensali sarà probabilmente l’incubo dei consiglieri del principe, perché non è elemento di reato e questo conforta il collegio di difesa, ma non certo i consiglieri politici, perché rischia di fare ancora più danno di un indizio di reato a causa degli elementi di ridicolo e di grottesco che provoca inevitabilmente nella gente.
Un settantaquattrenne che si circonda di decine di giovinette è un fatto comunque anomalo e i fatti anomali fanno notizia, fanno parlare e non nel senso favorevole per un aspirante al Colle.
-dal ” Ruby gate” gli italiani che prima non se ne erano accorti hanno appreso che il numero delle “ragazze di spettacolo” che sono entrate a vario titolo nel governo , nel parlamento italiano ed europeo, nei consigli regionali ecc. è molto più elevato di quello che si pensava ed anzi sono la seconda categoria più numerosa dopo quella degli avvocati.
Ora è noto che se c’è un posto per nominare qualcuno qualcosa da senatore a vita a cavaliere del lavoro questo è il Colle.
E ci mandiamo uno che nominerebbe baronette tutto il suo entourage di belle figliole?
-il premier è accertato dai tabulati e dagli "agganciamenti" alle celle telefoniche territoriali, che non sono né di destra né di sinistra ma sono registrazioni automatiche ,scambia telefonate con le medesime “ragazze di spettacolo” in numero decisamente elevato.
Ora se uno fa l’avvocato la sua rubrica telefonica riporta prevalentemente i numeri di altri avvocati, operatori del diritto clienti, ecc. e così via analogamente per le altre professioni.
Nel nostro caso però queste ragazze col mondo del governo del paese e della politica non c’entrano un bel nulla.
Il commento più obiettivo che possiamo fare, quand’anche accettassimo la vulgata della real casa per la quale appunto si tratterebbe di “ragazze di spettacolo” e non di “escort” è prima di tutto che sono troppe come numero, secondo che fra di loro i personaggi di basso o bassissimo lignaggio sarebbero troppi perfino per il prestigio di un uscere di ministero.
Un uomo di tal fatta non può salire al Colle.
-prendiamo per buona la versione della real casa sulla famosa telefonata del premier alla pefettura di Milano per evitare il soggiorno in una casa di accoglienza e non discutiamo sul reato di concussione che gli è stato contestato ed anzi consideriamo il premier del tutto innocente.
Quel che emerge è comunque pesantissimo. Un premier impegnato pare a Parigi che quivi riceve telefonate dal sottobosco delle “ragazze di spettacolo”, che ovviamente hanno accesso al suo cellulare e che decide di spendere il tempo necessario per fare telefonate in varie direzioni per quell’affare fino a spendere la sua faccia con la questura di Milano.
Aiutava le giovinette in stato di bisogno come la beata Angela Merici?
No, un uomo così non può salire al Quirinale.
- “Uno a casa sua può fare quello che vuole e invitare chi vuole” questa è proprio l’extrema ratio usata dalla real casa quando ha esaurito tutti gli argomenti più convincenti perché a questo rosario se pur ripetuto fino alla noia è chiaro che non crede nessuno , perché gli italiani per quanto disorientati sanno ancora benissimo che un uomo pubblico ha il dover di preservare il decoro della carica che ricopre per rispetto ai concittadini, se perde di rispetto all’istituzione è come se perdesse di rispetto a tutti i Signor Rossi ed a tutte le casalinghe di Voghera.
-e la questione della "fidanzata"? Quelle indicate dai giornali erano una più imbarazzante dell'altra.
-ultimo tassello, forse qualcuno distratto si è scordato il fatto che il Presidente della Repubblica è anche il Presidente dell’organismo di autogoverno dei giudici (il Consiglio Superiore della Magistratura).Non spendo nemmeno una parola di commento perché sarebbe troppo facile evidenziare il fatto che in quella poltrona può sedere chiunque ma non chi ha denigrato quotidianamente la magistratura, perché è ovvio che se l’attuale premier entrasse a Palazzo di Marescialli come Presidente, uscirebbero immediatamente tutti i componenti non nominati da lui e la frittata sarebbe fatta.
Quindi no Berlusconi al Quirinale non ci può andare perché se lo è giocato con i suoi comportamenti insensati.
Questo dice la logica e la ragione.
Ma gli italiani da tempo pare non seguano né l’una né l’altra in politica e fosse per loro voterebbero ancora per quella che inelegantemente è stata definita la “mignottocrazia” da un senatore ex berlusconiano.
Se Berlusconi non salirà al Quirinale gli italiani dovranno ringraziare non loro stessi, che per compiacere al loro pigro conformismo tollererebbero anche questa, ma paradossalmente l’unica monarchia assoluta rimasta in Europa, che ha sede nell’altro Colle, quello di fronte al Quirinale.
Gli italiani non hanno ancora fatto indigestione di Berlusconismo, ma il Vaticano sì.
Il Vaticano va con tempi lunghi e con criteri a volte arcaici e discutibili ma con un fondo di solida cultura che quando dice: no ora è troppo anche giudicando col criterio della ragion di stato, nessuno riesce più a modificarne il corso.
La scarsissima classe politica italiana è ancora impegnata quotidianamente a giocare al “Ruby gate”, il Vaticano sta già tessendo inesorabilmente gli organigrammi del dopo Berlusconi.
Fra un po’ ci arriveranno anche gli italiani, ma dopo e questo per loro non è un complimento.

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