lunedì 31 ottobre 2011

L’eredità di Berlusconi : ora l’Italia è pronta anche per il fascismo

Manganello e olio di ricino? ma no,sappiamo tutti che non è questo il caso, non c’è pericolo.
Pingue portafoglio sempre aperto e non a favore della migliore umanità, questo invece sappiamo tutti che è il “core business” del berlusconismo.
Il potere il berlusconismo non lo esercita con la violenza del manganello, ma con l’uso spregiudicato e straripante del danaro.
I fatali discorsi dal balcone di Piazza Venezia trasmessi su ogni piazza d’Italia dalla radio, il TG di allora?
No, nel berlusconismo non c’è niente di fatale, perché non c’è niente di grande perché è il movimento dei mediocri al potere, il suo colore è il grigio assoluto.
Ma è un grigio che ha i mezzi per mordere molto più della radio delle camice nere anni 20 e 30.
La corazzata televisiva che trasmette a reti unificate, meno una, gli stessi slogan e la stessa disinformazione è uno strumento di potere molto ma molto più potente e temibile.
Mussolini era temuto e stimato dalla maggior parte delle cancellerie in tutto il mondo ,Berlusconi si è visto rifiutare quello che in diplomazia si dice “il bilaterale”, cioè in altre parole nessuna cancelleria straniera lo ritiene più un interlocutore abbastanza stimabile da perderci del tempo.
Peggio ridono di lui e ancora peggio a causa sua ridono di noi.
Mussolini non ha mai fatto ridere nessuno.
Ma in Italia c’è la democrazia, si va a votare anche troppo.
Bella scoperta! Il problema è proprio questo, oggi la gente si accorge che questa è una democrazia da operetta se è fondata sugli Scilipoti e comincia a dubitare di tutto.
Si va a votare va bene, ma se non c’è un governo in grado di governare, se non c’è un’opposizione credibile, se non c’è un sistema di informazione (televisivo si intende perché è quello che fa opinione pubblica in Italia) indipendente, se non c’è un capo dello stato che si sappia avvalere dei poteri di sciogliere delle camere assolutamente screditate, avvalendosi dei poteri che gli da la Costituzione, se si va sempre di più verso lo scontro sociale, se la giustizia è sotto attacco da anni e poi ci mette anche del suo per essere poco credibile, se la chiesa …..lasciamo perdere, a cosa si possono attaccare gli italiani?
Il berlusconismo in diciotto anni ha arato sistematicamente a poco a poco le istituzioni e il credo della democrazia italiana, lasciando il vuoto.
E’ significativo quello che sta facendo il portabandiera dei giornali “indipendenti” italiani il Corriere delle Sera quasi regalando i testi sacri sui quali è fondata la nostra democrazia : De Gasperi, Sturzo, Dossetti, Croce, Gobetti, Einaudi, Amendola, Foa…..
Quanti italiani hanno in casa un solo testo con gli scritti dei padri della Patria ?
Quasi nessuno ed è colpa loro, ma anche di un berlusconismo che per quasi un ventennio ha umiliato tutto ciò che è cultura per la semplice ragione che in questo settore non poteva schierare praticamente nessun simpatizzante, nemmeno aprendo il portafoglio, come d’uso per il suo mondo.
Si potrebbe andare avanti così elencando macerie per un bel pezzo, tanto che le librerie italiane sono piene di saggi e di dossier che raccontano queste amare verità.
Il berlusconismo non chiama le folle nelle piazze a osannare il ducetto.
Non chiama i giovani a far ginnastica paramilitare il sabato.
Non offre ai migliori giovani intellettuali l’opportunità di misurarsi nel littoriali.
No il berlusconismo usa la tattica della camomilla o del cloroformio : rincoglionitevi davanti alla mia televisione, che gli affari li faccio io, se voi siete nelle condizioni di non sentire e di non sapere tanto meglio.
Berlusconi è l’icona del grande sonno italiano.
Ma la Cina corre e gli svegli saltano sul treno trainato dalla locomotiva.
C’è per fortuna un’Italia che vorrebbe correre e quindi c’è speranza.
Ma c’è anche un’Italia che ha voluto Berlusconi perché preferisce dormire.
Oggi Berlusconi non è più nessuno anche se ha la maggioranza in parlamento.
Ma ci sono i berlusconiani senza Berlusconi in cerca di un nuovo qualcuno, che li rappresenti.
E non è finita, c’è il popolo padano senza Bossi che pure non è più nessuno anche se continua a recitare penosamente da capo e il suo popolo però cerca disperatamente un altro capo.
E poi c’è il popolo degli ex comunisti guidati da un Bersani che non è più nessuno, in cerca di qualcosa o qualcuno.
C’è il popolo dei cattolici democratici guidati da una Bindi che ….lasciamo perdere, in cerca di qualcosa o qualcuno.
Enormi opportunità, ma anche enormi pericoli.
Una folla enorme di gente in cerca di rappresentanza è una formidabile opportunità per un vero leader moderno.
Ma è anche una terribile attrazione per un populista credibile.
Va bene tenere accesa la speranza, è legittimo e doveroso farlo, ma non sottovalutiamo gli enormi rischi di una situazione come questa che nel passato ha quasi sempre aperto la porta ai fascismi.
A mio avviso il rischio è ancora più grande perché dopo Mussolini e Almirante l’Italia non ha mai più avuto un leader di destra credibile.
Ora purtroppo c’è uno spazio immenso da coprire per chi ci sapesse fare, ci ha pensato Berlusconi ad arare il terreno, che ora è pronto.
Forse l’euro è l’ultimo baluardo simbolico, abbandoniamo quello ed avremo abbandonato l’ultimo aggancio con le democrazie.
Non è casuale che l’ultimo attacco all’euro sia venuto proprio dalla ormai perfino comica incapacità politica di un Berlusconi allo sbando.

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