In questo paese bislacco la parte più oscurantista
della cultura cattolica da tempo strepita contro le sempre più diffuse
celebrazioni di Halloween anche in Italia, facendo finta di ignorare che quelle
celebrazioni appartengono da sempre alla nostra storia e cultura, avendo
origini antiche, indiscutibilmente celtiche.
Indiscutibile pure è il fatto che celti siano i
nostri antenati, almeno se parliamo di Italia del nord.
Ma chi ce l’ha con Halloween, non è interessato
alle sue radici storiche ed etniche, ma reagisce semplicemente al fatto che si
tratta di una festa pagana, mosso per istinto da un pregiudizio religioso
fondamentalista.
Quella di Halloween è’ una festa pagana, non si
discute.
Ma che vuol dire.
La contrapposizione cattolicesimo- paganesimo,
fatta per descrivere la pretesa superiorità culturale del cristianesimo su un
paganesimo presunto barbaro è una bufala penosa, che purtroppo è largamente
diffusa, ma per questa ragione non è meno penosa.
Se avesse un senso l’equiparazione del paganesimo
ad una cultura inferiore ,sarebbe come dire ad esempio che la filosofia greca sarebbe
un prodotto culturale di serie B, in confronto alla presunta superiorità delle
mitologie e dei dogmi del cattolicesimo tradizionalista, che per definizione
sarebbe la sola cultura degna della serie A.
E’ chiaramente un non senso, ma secoli di
propaganda religiosa in senso clericale hanno scolpito nella gente pregiudizi
irragionevoli ma diffusissimi, dei quali questo della presunta inferiorità
delle culture pre -cristiane è soltanto una.
La storia della religioni ed ancora più le
acquisizioni dell’antropologia hanno evidenziato che l’origine delle religioni si
ritrova nella primordiale ricerca di contrastare la paura della morte.
Prima del consolidamento del cristianesimo la
gente accedeva alle religioni pagane per soddisfare lo stesso tipo di esigenze
esistenziali per le quali si è poi rivolta al cristianesimo.
Halloween
richiama uno dei riti più antichi, del resto presenti in tutte le
culture, inventati per lo scopo sopra accennato, cioè lo stesso per il quale
sono state inventate le religioni.
La zucca scavata per ricavarne le sembianze di un
volto umano, con inserita dentro una fonte di luce è una ritualizzazione
chiaramente mirata ad evocare il mondo dell’occulto, degli spiriti o dello spirito,
secondo le esigenze culturali di ognuno di noi.
La zucca è naturalmente fatta per essere esposta
di notte, e quanto è più nera è la notte, più è efficace l’evocazione
simbolica.
Qualunque negozio o supermercato presenta poi in
abbondanza gli ulteriori oggetti- simbolo di questo rito.
Cappelli da strega, pipistrelli, disegni di alberi
da Sabbah.
Da una parte quindi vi sono oggetti volti ad
evocare la notte e le paure ad essa collegate e dall’altra c’è
indissolubilmente legata la luce, che sia la fiammella dentro alla zucca
scavata o che siano i falò, fatti con le foglie secche del mais, mietuto da
poco, che da secoli si sono ripetuti sulle aie delle nostre campagne.
Il fuoco per mettere in ritirata le paure della
notte, evocatrice della morte.
E quanti sono i riti cattolici, che hanno
letteralmente saccheggiato l’intero armamentario inventato nei tempi pagani,
dal cero al fonte battesimale, alla benedizione del fuoco nella liturgia
notturna della messa di Pasqua.
E le a volte enormi teche, con le presunte
reliquie dei santi, presenti in ogni cattedrale, che evocano non i riti pagani,
ma vanno addirittura più indietro nel tempo, fino ai riti diretti al culto
degli antenati ?
Parlare con disprezzo del paganesimo è quindi pericolosamente
indice di poca cultura, o semplicemente di non avere mai approfondito il
problema, accontentandosi dei pregiudizi diffusi dalla parte più retriva del
cattolicesimo.
Fatta questa doverosa premessa sul senso di
Halloween, veniamo a quanto si è affermato nel titolo.
La politica italiana, ormai, è tanto lontana dalla
vita della gente normale ,da muoversi per vie esoteriche (cose riservate a
pochi iniziati, che i non iniziati non possono comprendere, secondo il
dizionario Treccani).
E quindi Halloween è la sua festa, è la sua icona,
la sua rappresentazione più veritiera, perché questa politica italiana è una
cosa sempre in bilico fra il giochetto e una possibile tragedia.
Giochetto, farsa, tragedia è un paese in ostaggio
di un personaggio politico, ex leader, con la fedina penale irrimediabilmente
macchiata.
In quelle condizioni, per legge, uno non può
andare a fare il bidello in una scuola, il portantino in un ospedale, lo
spazzino in un comune, ma questo pretende di fare il leader politico, il
parlamentare e ripresentarsi alle elezioni per diventare ancora presidente del
consiglio, cioè capo del governo, dopo aver rischiato di diventare capo dello
stato.
Non è una cosa
normale.
Giochetto, farsa, tragedia è il fatto che un
bravissimo comico sia diventato leader dell’opposizione, dopo avere preso tanti
voti come il primo arrivato, entrando in politica usando le stesse tecniche dei
suoi spettacoli, dopo aver rischiato di poter essere determinante in un qualunque
governo, se solo l’avesse voluto.
Anche questo non è normale.
C’è oggi in carica un debolissimo governo formato
da una coalizione fra il diavolo e l’acquasanta, cioè fra due forze politiche,
che hanno preso i pochi voti (nel senso di molti, ma molti meno di quelli che
avevano prima) dichiarando che l’attuale alleato era il suo nemico da battere e
che mai gli sarebbe andato insieme.
Normale?
C’è oggi al Quirinale un esponente molto anziano dei mandarini ex comunisti, che aveva
dichiarato e monitato più volte che mai e poi mai avrebbe accettato un nuovo
mandato, e che invece l’ha accettato.
Che, per giudizio unanime, è il vero dominus di
questo governo, pur essendo l’Italia tutt’ora una repubblica parlamentare e non
presidenziale, che si è talmente avvolto in una serie di scelte cervellotiche
che ora, come tutti gli altri, non sa
più che pesci pigliare.
L’unico partito storico rimasto, colonna dell’area
di centro-sinistra, dopo un lungo periodo, nel quale visibilmente non comandava
nessuno e le mille fazioni se le davano di santa ragione, è ora imbambolato in
attesa di proclamare leader, con procedure complesse fino alla follia, un giovane leader mediatico, che dopo
diversi anni di giri per il paese e per le televisioni per farsi conoscere, non
solo manca ancora totalmente di un disegno politico coerente, una visione del
futuro da costruire, ma anche della più
elementare trasparenza su come risolverebbe i principali problemi del paese in
concreto.
Spettatore di questa notte di Halloween, che in
Italia dura tutto l’anno c’è un popolo che ha perso la sua anima, che non ha
più fiducia in nessuno e nemmeno in sé stesso, che ha paura del futuro.
Si dice che non ha ancora preso a legnate i
politici, perché sta ancora troppo bene, essendo assicurato il pane e il
companatico.
In parte questo è tutt’ora vero, ma l’area dei “non
aventi” sta aumentando in progressione geometrica rispetto a quella degli “aventi”.
Bisogna che ci troviamo in fretta qualche ricetta
finalmente “normale” per uscire da questo caos o il caso sceglierà per noi
silenti e assenti l’ennesimo buffone.
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