Grillo da Bruno Vespa, si poteva
evitare?
Sarò l’unico italiano che la pensa
in questo modo, ma continuo a non
sopportare il fatto che la politica in Italia si debba fare praticamente solo
per televisione.
Eppure non credo di
essere fuori dal mondo quando sostengo questa tesi, se la leader del
paese leader d’Europa, cioè Angela
Merkel, non frequenta e non ha mai frequengato i salotti televisivi , e il leader uscente della democrazia più grande
del mondo, come dimensione, cioè
l’indiano Singh è noto per avere concesso quattro interviste in cinque anni di
governo.
Questo significa che, volendo, si
può fare, o dobbiamo considerare gli italiani più immaturi e analfabeti
degli indiani?
Eppure anche Grillo, che
rappresenta l’unica opposizione e l’unico elemento di novità e di cambiamento
nella nostra vita politica, ha ritenuto di doversi assoggettare al
teatrino di Vespa, anche se la cosa
contrasta con la linea che si era scelto il movimento 5Stelle e i sui militanti
non hanno affatto gradito questa sua decisione.
I suoi consiglieri sostengono
che non aveva altro modo per fare
vedere al pubblico degli anziani e delle
casalinghe (considerati i fruitori per eccellenza della televisione come
unico canale di
informazione), che Grillo non
mangia i bambini e che non è né Hitler né Stalin.
Può darsi che il calcolo
utilitaristico sia stato corretto, ma personalmente non mi è piaciuto per
niente.
I 5 stelle sono stati finora credibili,
e non è stato facile esserlo, perché occorre dimostrare molta coerenza, quando
hanno affermato la loro radicale diversità, forse con eccessiva foga giacobina.
Intendiamoci, tutte le forze politiche, da sempre, si sono
presentate come l’incarnazione del “noi siamo ben diversi dagli altri”.
I vecchi DC, fruendo della
benedizione della chiesa, che aveva
spianato loro la strada usando perfino il mezzo estremo della
scomunica dei suoi avversari, i comunisti, erano per antonomasia diversi
da tutti gli altri, essendo gli unici che avevano la garanzia di non andare
all’inferno, e per chi ci crede, non è
poco.
I comunisti, da parte loro, si sono
sempre definiti diversi perfino antropologicamente da tutti gli altri, loro non
rubavano ed erano animati dagli ideali più alti, dicevano, mentre gli altri
seguivano solo interessi materiali.
Non parliamo poi ,in tempi più
recenti, del mantra berlusconiano dell’imprenditore, prestato alla politica, ma
talmente diverso dagli altri e così disinteressato, che per schiodarlo dalla
poltrona politica dopo vent’anni, c’è
voluto il quasi fallimento del paese nel novembre 2011.
Il movimento 5 stelle è anche troppo diverso strutturalmente e ideologicamente dagli altri, tanto che
questa radicale diversità fa si che la gente, forse, non sia ancora abbastanza
preparata per accettarlo.
Però, marcare la differenza è il
suo punto di forza più vistoso.
I rimborsi elettorali, che
sarebbero spettati al movimento
sono stati restituiti solo ed unicamente dai 5stelle.
Non dimentichiamocelo questo fatto.
Stiamo parlando di alcune decine di
milioni, non di noccioline, e tutti gli altri partiti se li sono tenuti.
La regola ferrea anti- casta, del
deputato come portavoce, che quindi acquisisce incarichi solo a tempo e che
viene quindi sostituito da altri, dopo poco tempo, è stata rigorosamente
rispettata, anche se era sembrata troppo austera e radicale anche a me, che
considero un complimento e non un insulto essere avvicinato ai giacobini.
Questa direttiva è stata seguita
solo ed unicamente dai 5stelle.
L’altra regola ferrea, per la quale
si accettano nel movimento e vengono messi in lista, solo persone con il
certificato carichi pendenti immacolato, è stata rispettata ed è stata
applicata solo ed unicamente dai 5stelle.
La regola che prevede il ricorso
alla democrazia diretta attraverso consultazioni sulla rete, sia per la
designazione dei candidati, sia per decidere l’orientamento del movimento è
stata ed è seguita solo ed unicamente dai 5stelle.
E’ molto facile dire che il ricorso
alla rete fa si che quelle decisioni vengano prese da un numero limitato di
persone ( i soli iscritti al movimento, che vi partecipano) , ma anche gli
altri partiti potrebbero farlo e non
vogliono farlo, perché questa prassi azzererebbe le caste e le clientele, cioè
loro sarebbero annientati.
Anche un bambino capisce che è
meglio coinvolgere nelle scelte relativamente poche persone, come fanno i
5stelle, piuttosto che quattro notabili,
che decidono per tutti.
Questo è il punto più delicato,
occorre riconoscerlo.
Anzitutto, perché
l’alfabetizzazione, che consente l’uso delle moderne tecnologie, in Italia è
ancora troppo limitata e questo fa sì che il maggior punto di forza del
movimento, la sua novità e diversità assoluta, sia di fatto costretto ad essere
anche un suo punto di debolezza, se una parte dell’elettorato (in gran parte
anziani e casalinghe) non è materialmente nelle condizioni di poter capire
veramente cosa significhi votare continuamente usando internet.
L’idea della democrazia diretta è
fantastica e non c’è dubbio, che in questo senso evolverà la democrazia
nel futuro, il problema è che essendo un’idea del tutto nuova e del tutto
innovativa, i mezzi adeguati e convincenti per metterla in pratica hanno
bisogno di tempo per essere scelti e
calibrati.
Oggi come oggi lo strumento c’è, ma
è terribilmente grezzo e lascia fuori dalla porta chi non sa accedere all’uso
di internet e che quindi rimane
infastidito dall’idea di rimanere tagliato fuori.
C’è probabilmente un solo modo per
fare accedere ad internet chiunque e soprattutto anziani e casalinghe ed è
quello di accedere alla rete internet
mediante il televisore domestico.
La tecnologia c’è già ed è acquistabile in qualsiasi negozio di elettronica, sono i così detti
televisori smart, che però costano il
doppio di quelli normali (siamo
nell’ordine dei 600/800 € almeno) e poi ci vuole un abbonamento alla società
dei telefoni per avere un modem- router Wi-Fi ed almeno questa è la cosa più
facile, perché qui i prezzi sono alla portata di tutti, parliamo di circa 30 €
al mese.
Che ne abbiano voglia o no sono
tutti gli altri che dovranno seguire la stessa
via dei 5 stelle su questa strada della trasparenza e della democrazia
diretta sulla rete, anche che se oggi la snobbano.
E i rendiconti delle spese messe
sempre su internet e quindi consultabili da chiunque, sono ancora una prassi in
uso solo e unicamente dai 5stelle.
Da quando l’allegra brigata dei
giovani deputati e senatori 5stelle è entrata in parlamento è passato un anno e
tre mesi.
Andavano incontro a una prova
estremamente difficile con tutta la casta contro e soprattutto con contro
tutto, assolutamente tutto il circo mediatico giornali e tv, che fanno contro
informazione e che ignorano sistematicamente l’attività parlamentare quotidiana
dei 5stelle (voti, leggi presentate e naturalmente mai calendarizzate, attività
ispettiva per smascherare la casta affaristica ecc.)
L’unico alleato che hanno trovato è la magistratura,
di fatto si sostengono a vicenda nel difficile tentativo di difendere la legalità
in un paese profondamente corrotto.
Il circo mediatico cerca di
difendere lo status quo, voluto dai suoi azionisti, descrivendo i 5stelle come
un partito inutile, che avrebbe messo in
frigorifero dieci milioni di voti,
perché il movimento rifiuta accordi di
governo con i partiti delle così
dette larghe intese.
Ma questa è un’opera di
disinformazione colossale, perché mai e
poi mai e poi mai una
coalizione sostenuta da Berlusconi e dai dalemiani, come quella al governo sarà disponibile a fare una
legge anticorruzione, una legge
elettorale che restituisca le preferenze, una politica economica espansiva
di investimenti massicci per assorbire
l’enorme disoccupazione.
Il movimento di fronte a offerte di
potere allettanti è riuscito a mantenere fede
alle promesse iniziali,
dimostrando coi fatti di essere l’unico diverso
dal sistema.
La scelta radicale di non partecipare ai talk show televisivi era
stata fatta proprio per rimarcare questa diversità che è la ricchezza fondamentale del movimento.
Negli ultimi tempi si è deciso di allargare le maglie, soprattutto
per l’esigenza ben comprensibile di far vedere alla gente che Grillo è il
fondatore e una risorsa fondamentale, ma
che il movimento nelle
istituzioni non è Grillo, ma sono i giovani parlamentari, che nel frattempo,
sono molto cresciuti e si sono fatti le
ossa.
Di fronte alla squadra di
incompetenti e dilettanti allo
sbaraglio, che ha messo insieme Renzi,
per fare il suo governo, quotidianamente traballante come quelli precedenti, i
5 stelle non sfigurano sicuramente.
Giusto farsi vedere per cercare di
comunicare alla gente quello che si è fatto, ma i talk show sono combinati in
modo da consentire a chi ci va di
informare la gente?
Ne
dubito molto.
Lo stesso Grillo, uomo di spettacolo,
capace di riempire e scaldare le piazze,
di fronte alla malizia curiale di Bruno Vespa, ha fatto sì il record
dello share con quasi il 28% di ascolti contro il 18 di Renzi e il 12 di
Berlusca, ma nella prima mezzora ha rischiato quasi il flop, perché chiaramente
non era quello il suo ambiente, la sua
oratoria frizzante veniva continuamente stoppata.
Ha rischiato molto.
I risultati elettorali diranno se ne valeva la pena.
Forse sì, non ostante il mio parere
contrario, perché l’Italia di oggi è molto diversa da
quella di ieri.
Fa tenerezza vedere Berlusconi,
dipinto come un quadro da fiera dell’antiquariato, per nascondere età e
acciacchi, ripetere le stesse cose di
vent’anni fa, come se il paese fosse ancora quello : animo,, animo, dice lui,
se ci mettiamo insieme io Angelino e gli ex fascisti facciamo sempre la
maggioranza dei moderati, che è la maggioranza degli italiani.
Ma non è più così da anni.
Ci sono milioni di italiani,
buttati fuori da imprese che hanno chiuso, che non possono stare né con
lui né col Pd, suo alleato.
Ci
sono milioni di giovani, che il lavoro non ce l’hanno e non l’avranno
mai, se non si cambia radicalmente politica economica, che non possono stare né con lui né col Pd, suo alleato.
Ci sono milioni di partite iva a guadagno zero, se va bene, che sono
state tradite da vent’anni di
berlusconismo, che non è stato capace di
fare nulla per ridurre burocrazia e
tasse, come aveva promesso, che non possono stare né con lui né col Pd, suo
alleato.
C’è un ceto medio impoverito,
che non può non averla giurata a quel Berlusconismo, che
lo ha messo nell’angolo, sempre alleato con l’apparato
dalemiano del PD, che Renzi non ha affatto rottamato.
Se facciamo due più due, questa
dovrebbe essere la volta buona, la volta
del ribaltone col quale si caccia via questa classe politica inetta e corrotta.
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