mercoledì 21 maggio 2014



Grillo da Bruno Vespa, si poteva evitare?




Sarò l’unico italiano che la pensa in questo modo, ma continuo  a non sopportare il fatto che la politica in Italia si debba fare praticamente solo per televisione.
Eppure  non credo di  essere fuori dal mondo quando sostengo questa tesi, se la leader del paese leader  d’Europa, cioè Angela Merkel, non frequenta e non ha mai frequengato i salotti televisivi , e  il leader uscente della democrazia più grande del mondo, come dimensione,  cioè l’indiano Singh è noto per avere concesso quattro interviste in cinque anni di governo.
Questo significa che, volendo, si può fare, o dobbiamo considerare gli italiani più immaturi  e analfabeti  degli indiani?
Eppure anche Grillo, che rappresenta l’unica opposizione e l’unico elemento di novità e di cambiamento nella nostra vita politica, ha ritenuto di doversi assoggettare al teatrino  di Vespa, anche se la cosa contrasta con la linea che si era scelto il movimento 5Stelle e i sui militanti non hanno affatto gradito questa sua decisione.
I suoi consiglieri sostengono che  non aveva altro modo per fare vedere  al pubblico degli anziani e delle casalinghe (considerati i fruitori per eccellenza della televisione come unico  canale  di  informazione),  che Grillo non mangia i bambini e che non è né Hitler né Stalin.
Può darsi che il calcolo utilitaristico sia stato corretto, ma personalmente non mi è piaciuto per niente.
I 5 stelle sono stati finora credibili, e non è stato facile esserlo, perché occorre dimostrare molta coerenza, quando hanno affermato la loro radicale diversità, forse con eccessiva foga giacobina.
Intendiamoci,  tutte le forze politiche, da sempre, si sono presentate come l’incarnazione del “noi siamo ben diversi dagli altri”.
I vecchi DC, fruendo della benedizione della chiesa,  che aveva spianato loro la strada usando perfino il mezzo estremo  della  scomunica dei suoi avversari, i comunisti, erano per antonomasia diversi da tutti gli altri, essendo gli unici che avevano la garanzia di non andare all’inferno, e per chi  ci crede, non è poco.
I comunisti, da parte loro, si sono sempre definiti diversi perfino antropologicamente da tutti gli altri, loro non rubavano ed erano animati dagli ideali più alti, dicevano, mentre gli altri seguivano solo interessi materiali.
Non parliamo poi ,in tempi più recenti, del mantra berlusconiano dell’imprenditore, prestato alla politica, ma talmente diverso dagli altri e così disinteressato, che per schiodarlo dalla poltrona politica dopo  vent’anni, c’è voluto il quasi fallimento del paese nel novembre 2011.
Il movimento 5 stelle è  anche troppo diverso strutturalmente  e ideologicamente dagli altri, tanto che questa radicale diversità fa si che la gente, forse, non sia ancora abbastanza preparata per accettarlo.
Però, marcare la differenza è il suo punto di forza più vistoso.
I rimborsi elettorali, che sarebbero spettati  al movimento sono  stati restituiti  solo ed unicamente dai 5stelle.
Non dimentichiamocelo questo fatto.
Stiamo parlando di alcune decine di milioni, non di noccioline, e tutti gli altri partiti se li sono tenuti.
La regola ferrea anti- casta, del deputato come portavoce, che quindi acquisisce incarichi solo a tempo e che viene quindi sostituito da altri, dopo poco tempo, è stata rigorosamente rispettata, anche se era sembrata troppo austera e radicale anche a me, che considero un complimento e non un insulto essere avvicinato ai giacobini.
Questa direttiva è stata seguita solo ed unicamente dai 5stelle.
L’altra regola ferrea, per la quale si accettano nel movimento e vengono messi in lista, solo persone con il certificato carichi pendenti immacolato, è stata rispettata ed è stata applicata solo ed unicamente dai 5stelle.
La regola che prevede il ricorso alla democrazia diretta attraverso consultazioni sulla rete, sia per la designazione dei candidati, sia per decidere l’orientamento del movimento è stata ed è seguita solo ed unicamente dai 5stelle.
E’ molto facile dire che il ricorso alla rete fa si che quelle decisioni vengano prese da un numero limitato di persone ( i soli iscritti al movimento, che vi partecipano) , ma anche gli altri partiti potrebbero farlo  e non vogliono farlo, perché questa prassi azzererebbe le caste e le clientele, cioè loro sarebbero annientati.
Anche un bambino capisce che è meglio coinvolgere nelle scelte relativamente poche persone, come fanno i 5stelle,  piuttosto che quattro notabili, che decidono per tutti.
Questo è il punto più delicato, occorre riconoscerlo.
Anzitutto, perché l’alfabetizzazione, che consente l’uso delle moderne tecnologie, in Italia è ancora troppo limitata e questo fa sì che il maggior punto di forza del movimento, la sua novità e diversità assoluta, sia di fatto costretto ad essere anche un suo punto di debolezza, se una parte dell’elettorato (in gran parte anziani e casalinghe) non è materialmente nelle condizioni di poter capire veramente cosa significhi votare continuamente usando internet.
L’idea della democrazia diretta è fantastica e non c’è dubbio, che in questo senso evolverà la democrazia nel  futuro, il problema è che  essendo un’idea del tutto nuova e del tutto innovativa, i mezzi adeguati e convincenti per metterla in pratica hanno bisogno di tempo per essere  scelti e calibrati.
Oggi come oggi lo strumento c’è, ma è terribilmente grezzo e lascia fuori dalla porta chi non sa accedere all’uso di internet e che  quindi rimane infastidito dall’idea di rimanere tagliato fuori.
C’è probabilmente un solo modo per fare accedere ad internet chiunque e soprattutto anziani e casalinghe ed è quello di accedere alla rete  internet mediante il televisore domestico.
La tecnologia  c’è già ed è acquistabile in qualsiasi  negozio di elettronica, sono i così detti televisori smart, che però costano il  doppio di quelli  normali (siamo nell’ordine dei 600/800 € almeno) e poi ci vuole un abbonamento alla società dei telefoni per avere un modem- router Wi-Fi ed almeno questa è la cosa più facile, perché qui i prezzi sono alla portata di tutti, parliamo di circa 30 € al mese.
Che ne abbiano voglia o no sono tutti gli altri che dovranno seguire la stessa  via dei 5 stelle su questa strada della trasparenza e della democrazia diretta sulla rete, anche che se oggi la snobbano.
E i rendiconti delle spese messe sempre su internet e quindi consultabili da chiunque, sono ancora una prassi in uso solo e unicamente dai 5stelle.
Da quando l’allegra brigata dei giovani deputati e senatori 5stelle è entrata in parlamento è passato un anno e tre mesi.
Andavano incontro a una prova estremamente difficile con tutta la casta contro e soprattutto con contro tutto, assolutamente tutto il circo mediatico giornali e tv, che fanno contro informazione e che ignorano sistematicamente l’attività parlamentare quotidiana dei 5stelle (voti, leggi presentate e naturalmente mai calendarizzate, attività ispettiva per smascherare la casta affaristica ecc.)
L’unico  alleato che hanno trovato è la magistratura, di fatto si sostengono a vicenda nel difficile tentativo di difendere la legalità in un paese profondamente corrotto.
Il circo mediatico cerca di difendere lo status quo, voluto dai suoi azionisti, descrivendo i 5stelle come un partito  inutile, che avrebbe messo in frigorifero dieci milioni  di voti, perché il  movimento rifiuta accordi  di  governo  con i partiti delle così dette larghe intese.
Ma questa è un’opera di disinformazione colossale, perché mai e  poi mai  e poi mai  una  coalizione sostenuta da Berlusconi e dai dalemiani, come  quella al governo sarà disponibile a fare una legge anticorruzione, una  legge elettorale che restituisca le preferenze, una politica economica espansiva di  investimenti massicci per assorbire l’enorme disoccupazione.
Il movimento di fronte a offerte di potere allettanti è riuscito a mantenere fede  alle  promesse iniziali, dimostrando coi fatti di essere l’unico diverso  dal sistema.
La scelta radicale di  non partecipare ai talk show televisivi era stata fatta proprio per rimarcare questa diversità che è  la ricchezza fondamentale  del movimento.
Negli ultimi tempi si  è deciso di allargare le maglie, soprattutto per  l’esigenza ben comprensibile di  far vedere alla gente che Grillo è il fondatore e una risorsa fondamentale, ma  che il movimento  nelle istituzioni non è Grillo, ma sono i giovani parlamentari, che nel frattempo, sono molto cresciuti  e si sono fatti le ossa.
Di fronte alla squadra di incompetenti  e dilettanti allo sbaraglio, che ha messo  insieme Renzi, per fare il suo governo, quotidianamente traballante come quelli precedenti, i 5 stelle non sfigurano sicuramente.
Giusto farsi vedere per cercare di comunicare alla gente quello che si è fatto, ma i talk show sono combinati in modo da consentire a chi ci va di  informare la  gente?
Ne  dubito molto.
Lo stesso Grillo, uomo di spettacolo, capace di riempire e scaldare le piazze,  di fronte alla malizia curiale di Bruno Vespa, ha fatto sì il record dello share con quasi il  28% di  ascolti contro il 18 di Renzi e il 12 di Berlusca, ma nella prima mezzora ha rischiato quasi il flop, perché chiaramente non era quello il suo ambiente, la sua  oratoria frizzante veniva continuamente stoppata.
Ha rischiato molto.
I risultati elettorali diranno  se ne valeva la pena.
Forse sì, non ostante il mio parere contrario, perché l’Italia di oggi è molto diversa  da  quella  di ieri.
Fa tenerezza vedere Berlusconi, dipinto come un quadro da fiera dell’antiquariato, per nascondere età e acciacchi,  ripetere le stesse cose di vent’anni fa, come se il paese fosse ancora quello : animo,, animo, dice lui, se ci mettiamo insieme io Angelino e gli ex fascisti facciamo sempre la maggioranza dei moderati, che è la maggioranza degli italiani.
Ma non è più così da anni.
Ci sono milioni di  italiani,  buttati fuori da imprese che hanno chiuso, che non possono stare né con lui né col Pd, suo alleato.
Ci  sono milioni di giovani, che il lavoro non ce l’hanno e non l’avranno mai, se non si cambia radicalmente politica economica,  che non possono stare né con lui né col  Pd, suo alleato.
Ci sono milioni di partite  iva a guadagno zero, se va bene, che sono state tradite  da vent’anni di berlusconismo, che non è stato capace  di fare nulla per ridurre burocrazia  e tasse, come aveva promesso, che non possono stare né con lui né col Pd, suo alleato.
C’è un ceto medio impoverito, che  non può  non averla giurata a quel  Berlusconismo,  che  lo  ha messo  nell’angolo, sempre alleato con l’apparato dalemiano del PD, che Renzi non ha affatto rottamato.
Se facciamo due più due, questa dovrebbe essere la volta buona,  la volta del ribaltone col quale si caccia via questa classe politica inetta e corrotta.





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