A pochi giorni dal voto si parla di tutto meno che di Euro, eccetera.
Perchè i
politici sono tutti una manica di
incoscienti?
Magari in parte
si, ma la ragione vera è che non sanno che pesci pigliare.
Le implicazioni
di Euro si, Euro no e, se Europa si, quale Europa, non sono alla loro portata,
a quanto pare.
Del resto si
tratta di una minorità politica che viene da lontano.
Infatti durante
tutto il cinquantennio democristiano gli analisti più preparati hanno sempre
sostenuto che l’Italia non aveva mai
avuto una politica estera sua, seguiva pedissequamente quella americana, anche
perché la situazione geopolitica di allora (guerra fredda e posizione strategica
dell’Italia in essa) dava all’Italia, terra di frontiera fra est e ovest, un
vantaggio competitivo.
I nostri
governanti di allora non si erano nemmeno mai curati di imparare l’americano, non ce n’era bisogno,
era talmente strategica la posizione dell’Italia che a Washington i tappeti rossi si sprecavano
per accoglierli e coccolarli.
Oggi è tutto
diverso.
La guerra fredda
è finita, l’Italia non è più una frontiera verso nessun avversario.
L’America da
tempo guarda all’Asia con più interesse
che all’Europa, che, oltretutto, gli americani faticano a capire.
Perché mai
questi europei, arroganti e
pasticcioni, non riescono a mettersi
nella testa che non conteranno mai nulla
fino a quando non saranno un solo
paese, possibilmente con una sola lingua
di riferimento e un solo governo, una sola economia, un solo esercito,
per gli americani risulta
incomprensibile.
Per loro,
formidabili pragmatici, il ragionamento è così semplice, che lo capirebbe
subito anche un bambino.
Per noi invece è
talmente difficile e complicato che non
ci esercitiamo nemmeno a parlare di Europa.
Stiamo per
andare a votare per gli organi rappresentativi e dirigenti dell’Unione Europea,
pensando solo e unicamente ai miserabili problemi del nostro pollaio politico :
chi è più gallo fra Renzi, Grillo e il vecchio Berlusca?
Il nostro
ragionamento politico non esce da questi confini.
Il Pd di Renzi è
apertamente filoeuropeista e filo Euro.
L'unica
rivendicazione dichiarata che porta a Bruxelles e Strasburgo è di sforare il
limite del 3%, se lo si fa per fare
investimenti.
E' meglio che
niente, ma è certo un po' poco e
comunque si tratta di una posizione del tutto insufficiente di fronte alle
urgenze richieste dalla crisi economia italiana, dopo venti o trent’anni di
stagnazione.
Forza Italia
dell'ex cavaliere ed ex- tutto sembrava
tempo fa determinata a cavalcare in queste elezioni la posizione tipicamente populista
dell’euro-scetticismo.
Oggi l’ex tutto
sembra più preso dal problema di sopravvivere al disastro delle sue pene ancora
tutte da scontare e dal puro problema della sopravvivenza che da altro.
La linea per lui
sono la mutua per cani e gatti e dentiere per tutti, ha appena aggiunto
stipendi e pensioni alle casalinghe, ma c’è ancora una settimana per spararne
di più grosse e grossolane.
L’Europa non c’è
e quando ne accenna, lo fa come sempre in modo generico e ambiguo, ragionando
sempre da pollaio, contro la cattiva chioccia Angela Merkel e il cattivissimo
gallo rosso Schultz, venuto in Italia a sostenere un Pd sempre più
politicamente penoso, per totale mancanza di idee.
Ma non entrando
mai nella sostanza dei problemi :
- rispetto del
tetto di deficit del 3% si o no?
- conservare il
fiscal compact (impegno a ridurre il debito tagliando ogni anno 10 miliardi e
quindi in pratica disfando lo stato sociale) si o no?
-rinegoziare il
trattato di Maastricht si o no ?
-sul caldissimo
dossier dell’immigrazione, accettare gli accordi di Dublino che accollano tutto
al paese primo ospitante si o no?
Si noti bene che
tutti i punti sopra elencati sono stati a suo tempo votati e firmati sia dal PD
che da Berlusconi, ma forse l’avevano fatto
a loro insaputa?
Rimane per
fortuna Grillo.
Euroscettico, ma
trasparente, con un suo programma scritto, nero su bianco : no al tetto del 3%,
no al fiscal compact, trattati di Maastricht da rinegoziare, referendum sulla
permanenza nella zona Euro.
Buone o non
buone queste idee, sono idee nuove da discutere, non sono ragionamenti da
pollaio.
Le indagini
demoscopiche dicono che l’elettorato dei 5Stelle é quello che conta il maggior
numero di laureati e di giovani e che il Movimento incontra difficoltà a
sfondare fra gli anziani e le casalinghe (ecco il perché della campagna pro
dentiere e casalinghe di Berlusca, che ha altri difetti, ma che i sondaggi li
conosce bene), ma che non ostante questo va benissimo al Sud, dove forse
l’esasperazione è arrivata al culmine.
Perfino la
struttura dell’elettorato sta a significare che i 5Stelle sono il nuovo e che
tutti gli altri partiti sono il vecchio
e la conservazione dell’esistente.
Vi sta bene
l’esistente ? Votate PD o Berlusconi.
Volete cambiare?
Votate 5Stelle.
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