Va bene che
la politica attuale sarebbe “nuova”, “trasversale” e soprattutto diversa da come
si intendevano“destra” e “sinistra”, ma non si era mai visto che delle fazioni
di minoranza presentassero liste contrapposte a quella ufficiale del partito,
del quale sono tesserati, facendo regolarmente perdere le elezioni al partito
medesimo , come è successo in Liguria, senza che vengano buttati fuori.
L’art 49
della Costituzione recita :" tutti i cittadini hanno diritto di associarsi
liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la
politica nazionale".
E’ chiaro che
la parte più rilevate di quest’articolo è quella che recita “con metodo
democratico”.
A oltre
sessant’ anni dalla promulgazione della Costituzione purtroppo però il
Parlamento non ha mai legiferato per specificare cosa si deve intendere in
pratica per rispettare il dettato costituzionale.
E’ ridicolo
constatare che per esempio le assemblee di condominio o quelle dei soci delle
società commerciali dispongano, da quando sono sorte, di una regolamentazione
dettagliata per via legislativa ed i partiti, che sono entità ben più
importanti, navighino ancora nel vuoto e nella nebbia, e quindi costantemente a
rischio schianto.
Essendoci i
precedenti della regolamentazione delle assemblee, sopra citate, ben rodati e
funzionanti, ci vorrebbe veramente poco, anche solo per copiarne le linee
principali.
Stante la
peculiarità e l’importanza dei partiti, si lasci loro la possibilità di
autogestione, formulando ognuno il proprio statuto, come del resto capita per i
condomini coi regolamenti, che si approvano in autonomia.
Naturalmente
nell’ambito delle linee generali stabilite dalla legge.
Ma lo si
faccia, perché diversamente si sarà costretti a vedere oscenità ancora peggiori
di quelle attuali.
Che una
minoranza, come la così detta sinistra del PD, pretenda di avere diritto di
veto sulle deliberazioni della maggioranza, non è neanche lontanamente
democrazia, anzi è il suo contrario.
Che un
partito ,talmente radicato, da ricevere più del 20% come sono i 5Stelle, non abbia e pretenda il
diritto di non avere uno statuto dettagliato, è una scempiaggine inimmaginabile
ed è il contrario preciso della democrazia, che può essere tollerata solo
perché esiste e perdura il vuoto legislativo
del quale stiamo parlando.
Il PD, se
pure con un ritardo ingiustificabile, ha cominciato a parlarne ed ha fatto una
sua proposta.
Meglio tardi
che mai.
I cittadini
elettori hanno il sacrosanto diritto di sapere che il partito che votano,più o
meno turandosi il naso, non è il salotto nel quale si esibiscono i teatranti di
turno a loro piacimento, ma è una struttura seria, almeno quanto un condominio,
una società commerciale o la Canottieri Olona.
Nel quale ci
siano regole precise per assumere deliberazioni in modo da garantire, legalità,
trasparenza e rispetto delle minoranze.
Rispetto
delle minoranze, significa pari dignità, e garanzie per tutti gli aderenti di
esprimere le proprie valutazioni.
Però poi,
raccolte le libere valutazioni di tutti, si vota e si decide.
Nel
condominio, se la maggioranza decide per esempio di sostituire la caldaia del
riscaldamento a combustione con una più moderna caldaia a condensazione, si
sostituisce la caldaia, non ci si ferma perché c’è una minoranza contraria,
perché così dispongono le regole del
gioco più ovvie, quando una deliberazione è stata assunta nei modi di legge,
deve essere eseguita e la minoranza non alcun potere di veto, anzi nel
condominio deve pagare il dovuto comunque, diversamente l’amministratore può
provocare a suo carico un decreto esecutivo.
Di
conseguenza in un partito una minoranza che non accetta le candidature scelte
nei modi di statuto, non può presentare una lista contrapposta, perché questo
costituisce una violazione palese delle regole del gioco.
Renzi ha
subito la dissidenza aperta di Civati, Cofferati e soci, e in modo occulto di
tutto lo schieramento dei vecchi baroni, un tempo rossi, in un modo poco
consono alla fama di rottamatore e decisionista che costituisce praticamente
tutto il suo patrimonio di immagine.
Non può
nascondersi dietro al fatto formale che Civati e Cofferati ed altri sono
ufficialmente usciti dal PD, perché tutti sanno che i voti, che hanno fatto
perdere la Liguria a Renzi,(pochi e sotto alle aspettative dei promotori) andati a Luca
Pastorino ,candidato sostenuto da Civati, Cofferati e c. in Liguria, sono la
misura di quasi tutto lo schieramento
della così detta sinistra , cioè della vecchia guardia del PD.
Renzi non è
ancora ricorso alle espulsioni, perché se lo facesse non gli tornerebbero più i
conto in parlamento, e questa sua prudenza la si può anche capire, ma non può
pensare di andare avanti, come dice e ripete fino al 2018, con una parte del
partito che agisce regolarmente come se
fosse un altro partito, senza ritenere
di avere l'obbligo di sottomettersi alle
deliberazioni della maggioranza, nè un
vincolo di lealtà verso il partito del quale ha la tessera e dal quale ha avuto
onori e prebende per una vita intera.
Purtroppo in
Italia per vent’anni Berlusconi è sempre andato avanti senza
degnarsi di celebrare regolari congressi
nel partito che ha fondato, con liste e candidati contrapposti ed è così riuscito
a vendere ad un elettorato poco informato la panzana che i partiti sarebbero
superati e che di loro si può fare tranquillamente
a meno.
E’ come se
in un condominio un amministratore furbo e scaltro riuscisse a convincere i
condomini a stare pigramente a casa loro, che le assemblee sono superate e che
per amministrare il condominio basta solo lui, così si evitano inutili liti e
discussioni.
E’ una
scemenza colossale, eppure gli italiani ci sono cascati e ricascati.
Così adesso
si sono disabituati a considerare i partiti
come l’unica istituzione possibile per partecipare all’amministrazione
della “casa comune”, della “res publica” e come l'unica garanzia per loro di
potersi ritrovare a ricadere in esperienze totalitarie.
Anzi si sono
convinti che quello che è pubblico fa anche un po’ schifo e che è inefficiente
e corrotto per definizione.
Berlusconi
non era certo un’aquila in politica e quelle poche idee contradditorie ed
elementari che esprimeva le aveva tutte copiate dai peggiori Repubblicani
americani.
E infatti il
suo amico W.Bush dopo avere ridotto ai
minimi termini le strutture pubbliche, comprese alcune di prima necessità, come
la protezione civile, quando New Orleans è stata invasa dalle acque ha scoperto
con sorpresa ,che non era in grado di fare nulla, perché le strutture di
intervento non c’erano più.
Così per
mesi l’amministrazione americana ha dovuto mostrare al mondo la sua impotenza e
la pochezza del suo leader.
Finito il
berlusconismo per consunzione, in Italia stanno avendo il vento in poppa i così
detti “movimenti anti- sistema” di Salvini e di Grillo.
Renzi, lo si
è ripetuto in molti articoli precedenti, gioca tutto il suo successo
sull’immagine di rinnovatore e di “castiga matti”, cioè dell’uomo capace di
decidere quelle cose, che chi lo ha preceduto non era stato capace di fare e di
riportare disciplina in un paese rimasto allo sbando per troppo tempo.
Però, se
nelle azioni pratiche lo stesso Renzi va in contraddizione rispetto a questa
immagine , è finito.
Di
conseguenza non può mostrare di essere in balia della sua minoranza.
O la
costringe alla scissione, o la butta fuori, o va alle elezioni, o,cosa più
intelligente, si accorda con la parte più pensante e responsabile, ma non può
andare avanti vivendo alla giornata, perché così invece di essere Renzi, sembra
ridursi nelle vesti degli inconcludenti Letta e predecessori
e la gente non lo seguirà più, se non darà un segnale forte di capacità di
leadership.
Lo si vede
con l'ormai penoso declino di Berlusconi : nei
"partiti personali" se va in crisi l'immagine del capo è la fine.
Berlusconi
c'è riuscito nell'impresa di scendere dall'oltre 40% del '94 e seguenti
all'attuale 10%.
Renzi ci
rifletta, così è la politica, o come dice in modo aulico, la chiesa "la
gloria mundi" : oggi sugli altari, domani nella polvere.
Solo che
vorremmo, nel caso prendesse la decisione sbagliata, evitare di seguirlo, dato
che di polvere negli ultimi decenni ne abbiamo già mangiata abbastanza.
Siamo
sinceri, anche per nostro demerito, pigrizia, mancanza di informazione, di
partecipazione, eccetera.
Nessun commento:
Posta un commento