Nel
post precedente si era parlato del renzismo che dà ormai
l’impressione di avere esaurito gran parte della sua carica
originaria.
E
se esaurisce quella purtroppo non sembra in grado di offrire altro.
Renzi
si è costruita addosso quell’immmagine di attivismo, vitalismo,
giovanilismo, nuovismo, trasversalismo, che paiono essere le
sue sole ragion d’essere.
Non
ha ideologia, non ha mai coltivato riferimenti storici precisi.
Può
far comodo presentarsi come il nuovo assoluto, che per
definizione “rottama” tutto il “vecchio”.
Ma
questo atteggiamento, come tutte le medaglie ha due facce.
Una
volta riscossi i voti di chi non ne poteva più ,e a ragione, della
inconcludenza dei vecchi partitoni italiani, se ti identifichi come
un figlio di nessuno, quando passi due anni al governo, come ha ormai
fatto Renzi, ed in questi due annni esaurisci la carica
vitalista-decisionista in poche riformine ed ancor minori risultati
pratici per la gente, non ti rimane letteralmente più nessuna carta
in mano.
Tutti
capiscono che sei un leader personale senza idee e strategia e che
sei vissuto e vivi alla giornata tanto per rimanere in sella.
E’
vero che la crisi dei partiti storici aveva ridotto vent’anni fa la
vita politica ad una palude, nella quale le forze politiche si
muovevano con la velocità dei bradipi.
Ma
oggi quando i partiti storici : Democrazia Cristiana, Partito
Comunista, Partito Socialista sono stati sostituiti da altrettanti
“partiti personali” : il PD di Renzi, i 5 Stelle di
Grillo-Casaleggio, la Lega di Salvini, Forza Italia di Berlusconi e
partitini di contorno ,siamo diventati un “porto delle nebbie”,
nel quale la circolazione è ancora più difficoltosa e confusa di
quella che era nella precedente palude della prima repubblica.
Il
berlusconismo si è appassito progressivamente, dimostrando la totale
inconsistenza del suo leader personale.
E’
stato sostituito da un Renzi, che pare avere avuto l’unico disegno
politico di portar via a Berlusconi la sua base elettorale,
conservando solo qualche pezzo del vecchio PD di centro-sinistra.
Pare
che ci sia riuscito abbastanza bene, ma che pro ne è venuto per il
popolo italiano?
Un
giornale on-line di grande levatura cone “la Voce.it” redatto da
economisti in gran parte della Bocconi, ha cominciato a pubblicare
una serie di analisi impietose sui più che modesti risultati di due
anni di governo Renzi.
All’opposizione
di Renzi oggi si trova non più una destra ,da tempo in disfacimento,
ma il Movimento 5Stelle che ancora più di Renzi rivendica di essere
il portabandiera del nuovismo, del trasversalismo,
dell’anti-ideologismo , dell’anti-partitismo, e via di questo
passo.
Ma
il tempo passa anche per i pentastellati e i risultati stentano
penosamente a materializzarsi.
Grillo
maturava da tempo la sua marcia indietro verso il ritorno alla sua
professione di provenienza e almeno lui ne aveva una di professione,
verrebbe da dire.
E
quindi sembrava che la transizione del Movimento dal brillante ma
discusso capo storico ai “giovani” parlamentari, alcuni dei quali
avevano trovato modo di farsi apprezzare come l’istituzionale
DiMaio, avrebbe in qualche modo “normalizzato” l’immagine del
Movimento rendendolo sempre più appetibile per il solito
corpaccione dell’elettorato moderato.
Ma
i “colpi di ingegno” dell’altro leader storico, il tenebroso
Casaleggio che ama tirare le fila rimanendo nell’ombra davanti ai
monitor del suo armamentario informatico, stanno
terremotando il Movimento.
Inutile
dire che il repentino dietro-fornt dei 5Stelle sulla legge per le
unioni civili, si dice ordinato proprio da Casaleggio, potrebbe
provocare un vero disastro, perchè la gente capisce benissimo che
quella mossa, invece di essere il parto intelligentissimo
dell’intelligentone al vertice dei 5Stelle, non è altro che una
penosa mossa da vecchia politica per impedire a Renzi di intestarsi
il merito di aver fatto approvare una legge sulle unioni civili,che
nel resto d’Europa era già entrata da anni in tutti gli
ordinamenti dei nostri partner nell’Unione Europea.
Ecco
quindi un altro segno di disfacimento delle ragion d’essere
dell’altro “partito personale” più importante d’Italia, dopo
il PD di Renzi.
Il
“partito personale” ,per tanto che cerchino di
imbelletarcelo ,è una grandissima cavolata, perchè non risolve
alcuno dei suoi peccati di origine, come dimostra la clamorosa crisi
dei due principali partiti italiani il PD di Renzi e il Movimento
5Dtelle, che sono appunto “partiti personali”.
Questa
tipologia di partito non risolve per nulla il problema dei problemi
per qualsiasi movimento politico, cioè quello di definirsi se
non in una precisa ispirazione ideale, almeno in una ben definita
strategia di lungo periodo.
Facciamo
finta di credere che sia ammissibile che un partito oggi non sappia
con chiarezza definirsi nè di destra nè di sinistra, perchè la
socità odierna è molto complessa, c’è la globalizzazione ,è
necessario trovare nuove forme di aggregazione politica, eccetera,
eccetera.
Ma
non si può vendere come sano pragmatismo la totale mancanza di idee,
perchè se l’opinione pubblica accettasse una simile assurdità,
finirebbe per condannarsi ad essere eternamente presa per i fondelli,
da politici improvvisati ,che vivono alla giornata e che quindi si
ritengono autorizzati a cambiare parere un giorno si e uno no.
E’
indispensabile pretendere dai partiti l’enunciazione di una
ispirazione ideale precisa, da tradurre in una altrettanto precisa
strategia e in un programma dettagliato, senza di che non c’è
partito.
Il
secondo peccato capitale al quale non sfuggono i partiti personali è
una democrazia interna definita e garantita da uno statuto ben
articolato.
L’opinione
pubblica e lo stato devono pretendere almeno questo.
Non
ha senso che debba avere uno statuto un qualunque circolo sportivo di
paese, e che possa non avere alcuno statuto il secondo partito
politico italiano che sono i 5Stelle, perchè la cosa
metterebbe in difficoltà Casaleggio, che sarebbe costretto ad uscire
dalla comoda ombra nella quale si è nascosto finora per definirsi in
una casella precisa e trasparente.
I
5Stelle la devono piantare di nascondersi dietro al giochino non
verificabile del voto dei pochissimi iscritti sul Web e darsi delle
regole trasparenti e verificabili almeno appunto come quelle del
circolo sportivo di Canicattì.
E
Renzi la deve piantare di umiliare la tradizione culturale e
ideologica del PD erede dei due principali partiti storici italiani
sottomettendo quel partito al così detto “giglio magico” dei
suoi amici personali, spesso dalle idee strampalate come quelle del
suo guru economista Gutgeld, e di modestissima caratura.
Prova
ne è la più che modesta qualità politica media del governo Renzi,
che emula quella del peggiore berlusconismo.
Rimaniamo
a vedere come evolverà la situazione, ma è un fatto che nel PD,
c’è talmente tanto caos e disagio che cominciano a materializzarsi
congiure di palazzo per far fuori Renzi e questa è l’ennesima
prova che un “partito personale” non riesce a gestirsi secondo le
normali linee democratiche.
Specularmente
i giornali cominciano ad avere delle prove tangibili dell’esistenza
di una prima forma di dissenso interno ai 5Stelle ,che si manifesta
nella forma classica delle “soffiate” ai giornali stessi, anche
questo fenomeno è il sintomo della mancanza di un reale meccanismo
di funzionamento della democrazia all’interno dei 5Stelle, già
duramente provato da un numero abnorme di espulsioni di dissidenti.
Oggi
però i nostri partenrs europei e peggio ancora i mercati non
hanno alcuna intenzione di stare pazientemente ad aspettare
l’evoluzione democratica di PD e dei 5Stelle e sono pronti a
legnarci appena se ne presenta l’occasione.
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