mercoledì 27 settembre 2023

Roberto Vannacci : il mondo al contrario Edizione : autoprodotto




Dopo averne sentito tanto parlare, non potevo non leggere il libro del Generale Vannacci.

Prima di tutto è un caso editoriale :si parla di 150.000 copie vendute in due tre settimane.

Poi e sopratutto è un caso politico.

Tutti sappiamo, che di questo libro si è sparlato più che parlato.

Non c’è commentatore,fra quelli che ho sentito , che parlandone non si sia sentito obbligato a mostrare un risolino di compatimento.

Dopo averlo letto, temo però, che il risolino di compatimento lo meritino i commentatori medesimi, che del libro hanno straparlato, probabilmente senza averlo letto ,o avendolo solo fatto passare in velocità.

E così ritenendosi sacerdoti autorizzati a celebrare costantemente ,solo ed esclusivamente il pensiero unico, non hanno capito, che non si trattava affatto delle esternazioni di un reazionario, che poi essendo in divisa, chissà perché, avrebbe dovuto quasi automaticamente essere anche un po' fascistone ,ma uno sforzo serio di presentare a quella che un tempo si era denominata “maggioranza silenziosa” quasi un vero e proprio “manifesto politico” .

Manifesto politico che mancava, stante anche la composizione non molto omogenea della attuale maggioranza di governo.

Mancava un collante, scritto non come un barboso programma di partito ,che nessuno avrebbe letto.

O tanto meno un testo di analisi che ricercasse una presunta ideologia politica ,sottostante alla medesima maggioranza di governo.

Coi tempi che corrono, nè uno né l’altro sarebbero stati di particolare interesse.

Ribadisco, non ho trovato nel libro nulla di estremistico, né di fondamentalista, nè di volutamente offensivo nei confronti di chi la pensa in modo diverso o opposto rispetto all’Autore.

Le idee, l’analisi e le proposte politiche mi sembrano quelle proprie in Occidente alla destra d’accordo, ma direi certamente “destra moderata”.

Per carità, ognuno ha la sua storia e la sua sensibilità.

Ne consegue che per esempio anche se gran parte delle osservazioni avanzate dall’Autore le ho trovate spesso sensate, la sua visione sul ruolo della donna nella società attuale,mi è sembrata francamente fuori fase.

Nel senso che se è vero ,che da un punto di vista puramente economico, se le donne madri invece che lavorare ,come propone il Gen.Vannacci ,si dedicassero almeno temporaneamente a tempo pieno a far crescere i figli più piccoli, sostenute da una contribuzione dello stato, saremmo di fronte a una situazione win win, come si dice.

Ma non sono affatto convinto ,personalmente, che una donna in generale possa sentirsi realizzata, senza avere un proprio lavoro, diversamente da come la pensa l’Autore.

Su questo punto non lo seguo e mi sembra che la sua tesi sia un può fuori dalla realtà.

Altro argomento caldo toccato dall’Autore è quello della teoria gender sul quale   alcune delle osservazioni di fondo dell’Autore,lo hanno fatto bollare dalla gran parte dei commentatori come un "omofobo".

Ma non mi sembra il caso, nel senso che le sue osservazioni probabilmente ,non fanno che constatare, che moltissima gente si senta infastidita dalla pretesa delle forze politiche ,sedicenti progressiste, di porre i diritti degli LGBT, che sono una   minoranza ,probabilmente già sufficientemente riconosciuta e tutelata ,come il problema dei problemi.

Ripeto è un argomento delicato ,anche perché ,non è così agevole distinguere le conoscenze scientifiche acquisite ,da pretese ideologiche ,tutte da verificare, ma che se questo tema si sia  probabilmente esagerato mi sembra che si possa dire senza passare per reazionari.

Con calma e serenità si cerchi di chiarirsi le idee su differenze biologiche nette e innegabili e le propensione e i gusti sessuali ,che sono cose del tutto diverse.

In altre parole riconoscere i diritti degli omosessuali ad assere tali, mentre un tempo non lontano erano purtroppo emarginati e bistrattati è doveroso, ci mancherebbe altro, ma diversa cosa è cercare di imporre a tutti modelli ideologici minoritari, fatti passare per scientificamente assodati, e volerli imporre a tutti.

Consentire il riconoscimento giuridico delle unioni fra persone dello stesso sesso è una cosa, ma volere imporre queste unioni come un nuovo modello progresssista di famiglia è ritenuta un’aberrazione dalla gran parte dei cittadini, ci dice il Gen. Vannacci.

Chi la pensa diversamente ha ovviamente tutto il diritto di farlo, ma possibilmente evitando di imporre la dittatura di una minoranza, come molti ritengono che stia succedendo, soprattutto dove gli esponenti  più estremisti del partito democratico americano riescono a imporre la loro prevaricazione nella cultura, sostenuti da media e lobby molto potenti.

Per quanto poi attiene ai quotidiani problemi politici ,che so io, tasse ,casa, sicurezza, eccetera, l’esposizione del libro mi sembra a volte anche brillante, essendo molto corredata di esempi, che sono da tutti facilmente verificabili.

Devo dire però che questo libro può sembrare un tentativo di manifesto politico, come avevo accennato all’inizio, ma in realtà non lo è, perché, come tale, manca anche di una minimale completezza.

Nel libro infatti non si parla quasi ad esempio di sanità, di scuola,di immigrazione, di politica estera, che non possono mancare in un manifesto politico.

Ma certo c’è un’ispirazione unitaria in questo libro, che credo sia condivisa da una fetta molto larga di italiani, che non si sentono sufficientemente rappresentati a livello politico.

Per questo credo che sia verosimile aspettarsi una consequenziale e imminente “discesa in politica” del Generale Roberto Vannacci. 

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