giovedì 20 agosto 2009

Che disastro, il grande comunicatore!







E allora Berlusca non ha nulla da spiegare sul via vai di escort, stelline, veline etc, che comparivano alle sue cene .
Di solito i Premier nel mondo cenano o con la famiglia o con la famiglia e ambasciatori, personalità eminenti, uomini di cultura, perchè così ritengono di dovere interpretare la dignità dell'istituzione.
Va bene Silvio è diverso, un personaggio pittoresco è il tycoon dell'intrattenimento e per lui le cene eleganti e moralmente ineccepibili sono quelle delle quali tutti hanno appreso i particolari dai giornali di tutto il mondo, non tramite esternazioni incontrollabili di mitomani, ma da registrazioni di conversazioni, filmati, foto, alcuni entrati in procedimenti penali in corso a carico del suo procacciatore, perchè le sue tv e le altre da lui controllate per il 90 % del totale si sono autocensurate e non ne hanno informato la gente.
Tutti, si diceva, hanno appreso i particolari.
Salvo quelli che questi particolari li conoscevano già.
Per esempio l'ex direttore del Giornale (proprietà Berlusconi) e di Panorama (proprietà Berlusconi), ora direttore di Libero (secondo giornale più schierato pro Berlusconi dopo il Giornale), Maurizio Belpietro in uno degli ultimi editoriali di Panorama, (30 luglio 2009), prima di passare a dirigere Libero, ha scritto testualmente :
“Che il capo del governo si fosse intrattenuto con l'esuberante signora (la autodefintasi escort a pagamento Patrizia D'Addario) era già risaputo e perfino le frasi, il lettone di Putin e le farfalle (ciondoli d'oro regalati alle donne della scuderia del Premier) erano dettagli arcinoti”.
Povero Belpietro, mi è umanamente simpatico.
Chissà che cazziatone si sarà beccato!
Perchè il capo non era per niente d'accordo di riconoscere l'evidenza, confessarla e magari doverosamente scusarsi, come gli aveva consigliato saggiamente la miglior penna della sua scuderia e quella intellettualmente più dotata, Giuliano Ferrara sempre su Panorama il 2 luglio scorso.
Perfino l'ovattato, curiale senza tonaca, direttore di Avvenire Boffo gli aveva sussurrato con solito linguaggio allusivo che non si poteva più fare finta di niente e occorreva confessare quello che tutti già sapevano come ha detto Belpietro, le tonache di color porpora e quelle più numerose con lo zucchetto viola rossiccio ( i cardinali e i vescovi per chi non capisce le allusioni curiali) poi avrebbero particolarmente gradito delle parole di contrizione.
Niente da fare il capo se ne sbatte e sceglie di negare tutto.
Come?
Un politico vero, lasciamo perdere i livelli eccelsi alla Card, Richelieu, come Andreotti , ma un democristiano qualunque alla Giovanardi che avrebbero fatto?
Da frequentatori se non delle curie, almeno degli oratori quando erano ragazzi, avrebbero fatto la furbata ragionando così : ma chi è quel Boffo dell'Avvenire?
Io tratto a ben altro livello. La mia dichiarazione la mando nei sacri palazzi, all'Osservatore Romano e li frego tutti.
Perfetto.Sarebbe stato un colpo di teatro perfetto all'altezza di un grande comunicatore vero.
Ma l'osannato “grande comunicatore” non la pensa così, lui sceglie il rotocalco di gossip di famiglia Chi cercando di gabbare la gente inserendo le sue dichiarazioni in un ampio servizio sulle vacanze della famigliola felice dove i nonni non chiedono di meglio che passare il tempo a giocare con i nipoti.
Purtroppo la sua famiglia ha avuto vicissitudini private infelici, che vanno rispettate come quelle di tutti in casi analoghi, su questo non c'è dubbio.
La sua famiglia però soffre di un male ulteriore e purtroppo incurabile : quello del peso di una insostenibile quantità di danaro.
Mi spiace per loro ma non hanno speranza a meno che non scelgano il convento, ma mi pare di potere escludere tale eventualità.
Ma lasciamo perdere le amenità.
Quello che qui interessa è cercare dai fatti di capire come mai l'uomo che ancora pochi giorni fa l'editorialista principe del maggiore quotidiano italiano Angelo Panebianco, stimato ed equilibrato accademico, esaltava come geniale comunicatore sia caduto in una serie di errori pacchiani di comunicazione.
1 – ha scelto di negare tutto e questo è assurdo perchè andare contro l'evidenza non se lo può permettere nessuno e chi ci prova riesce solo ad inviperire coloro che prende per i fondelli;
2 – ha scelto un mezzo di comunicazione talmente di basso livello e inadatto alla bisogna da rendere con ciò steso offensiva la sfida col giornale dei vescovi, che ha regolarmente reagito dicendo che non polemizzerà mai con un foglio come Chi;
3 – sta dimostrando che pur potendo disporre di collaboratori fedeli e di alto livello come il Gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta non ha capito quasi niente dello stato dei rapporti col Vaticano.
E' convinto di poter fare quello che gli pare per il fatto che è in grado di aprire il portafoglio nel mercato delle vacche dei fondi al Vaticano.
Non si è reso conto che questa è diventata un'arma completamente spuntata perchè alla fine dell'era Ruini il Vaticano ha già avuto di più di quello che aveva chiesto e quindi non c'è più nessuna vacca da comprare.
Peggiorerà la situazione con un grottesco pellegrinaggio da Padre Pio?
I nostri vecchi dicevano :”attenti a scherzare coi santi !”
Forse è cominciata davvero la curva di discesa del berlusconismo, perchè il nostro Cav. era tanto che non ne sbagliava tante e di queste proprozioni.
Andiamo però ad accendere per tempo candele e facciamo offerte agli dei, perchè vengono i brividi a pensare Franceschini, Bersani, Marini, Di Pietro a gestire le nuove case dell'Aquila!

martedì 18 agosto 2009

Silvio le bouffon de l'Europe; Benedetto XVI con uno share in caduta libera : chi dei due ci rimetterà le penne?





Silvio al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : non sono un santo, sono stato utilizzatore finale di molte donne, ma non mi devo scusare con nessuno perchè come diceva brillantemente il Marchese del Grillo,Gentiluomo si Sua Santità, ai suoi compagni di bisbocce quando arrivava il Bargello ai tempi del Papa-Re : "io so' io e voi non siete in c....o"

Benedetto al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : ho fatto finta di non vedere e di non sentire che una personalità molto in vista, anzi la più in vista su tutte le tv, giornali e rotocalchi,che si proclama cattolico, faceva tutto quello che noi dichiariamo da secoli vietatissimo, anzi la cosa più vietata di tutte : fornicava!!"

I due padri confessori, come da diritto canonico (Canone 959) sono tenuti a dare l'assoluzione, qualora il penitente si mostri contrito e quindi tutti e due escono assolti con una modica penitenza.
E va bene, fatti loro, ma la loro assoluzione sacramentale non sposta di un millimetro la situazione pubblica dei due personaggi, tutti e due rimangono come minimo un po' inguaiati.
Se il lettore vorrà farsi un giro sul web digitando “Berlusconi and escorts oppure showgirls oppure solo Berlusconi” nella casella di ricerca di qualsiasi grande giornale internazionale si beccherà una grandinata di sarcastiche battute non solo sul pittoresco personaggio ma “urbi et orbi” sugli italiani “che non sanno stare decentemente a tavola, come del resto ben si sapeva!” dicono loro.
Di Berlusconi potrebbe anche non importarcene nulla, ma quando a bagno per causa sua ci andiamo tutti noi la cosa comincia a scocciare e parecchio.
Nessuno di noi può più illudersi di poter isolarsi nel suo backyard, nel giardinetto dietro la propria casa, oggi “lo straniero”, il “furest”, abituiamoci ad usare la lingua padana perbacco!, non ce lo toglieremo dai piedi mai più e di quello che pensa a casa sua o a casa nostra dobbiamo e dovremo sempre più tenere conto.
Da quel giro sul web che sarebbe comunque utile e consigliabile fare si ricava un leit motiv unanime, sia che i giornali consultati siano di destra o di sinistra o di centro o trasversali : in qualsiasi altro paese del mondo sviluppato l'opinione pubblica avrebbe costretto il soggetto pittoresco a tornare nel suo privato lasciando ogni carica pubblica.
E allora fra Silvio e Benedetto è pacifico che a lasciarci le penne sarà Silvio?
Non è affatto detto, anzi la mia personale opinione è che la vittima del via vai di belle e non illibate ragazze a Palazzo Grazioli e ville varie berlusconiane non sarà Silvio, sarà Benedetto e che l'istituzione che Benedetto rappresenta riceverà da questa storia una tale botta da rischiare il KO.
I Cardinali che andavano allegramente e spudoratamente a puttane nel sedicesimo secolo non produssero grande sconquasso agli occhi dei romani che non si meravigliavano più di niente, ma produssero grande sconquasso nella mente e nella sensibilità raffinata del monaco agostiniano Martin Luther in visita-pellegrinaggio a Roma.
Nella mente di quell'uomo pio, coltissimo e sopratutto risolutissimo produssero la scintilla che ha causato il più colossale scossone dei tempi moderni nella chiesa cattolica.
Il paragone può sembrare esagerato, ma non credo poi tanto, perchè la religione è una materia delicata e complessa che ha regole tutte sue.
Non è la filosofia che può produrre anche idee strampalate, ma che è sempre ai confini della matematica e della logica e quindi si sa che le regole del gioco non consentono a nessuna teoria di collidere in alcun modo con la logica.
La religione è fede cioè voler credere in miti, simboli, precetti, sentimenti, stratificati nei secoli.
E se per generazioni millenarie i cattolici hanno scelto di avere la vita condizionata da tabù sessuali, non c'è più papa che possa permettersi di girare la testa dall'altra parte.
Non è affatto un problema di disquisizioni teologiche e codicilli di definizioni dogmatiche.
Qui si parla di quello che dettano ,passatemi la espressione poco elegante, le sensazioni di pancia dei cattolici.
Credetemi, dopo millenni di indottrinamento ai cattolici anche i papi possono raccontare tutte le balle che credono,se lo credessero, ma non possono andare a dirgli che si può fornicare come si vuole.
Ancora peggio non possono andare a dirgli che lui può perchè lui è lui e noi non siamo un c...o, anche se l'autorevole pubblicista Vittorio Messori sostiene senza vergognarsi affatto questa tesi ritenendola intelligentissima e saggissima,per il bene della Chiesa.
Sarebbe il peggiore degli autogol.
Ma lo hanno fatto.
Il papa non ha detto questo esplicitmente, ma ha taciuto, pur comparendo sugli schermi televisivi tutte le sante sere mentre sui medesimi schermi si tentava in modo maldestro e infantile di non riportare per niente o di circoscrivere quello che tutti sapevano e che comunque potevano facilmente trovare attraverso altri canali.
Ma cosa credono i furbacchioni padroni dei media, che la casalinga di Voghera non vada su Facebook e non abbia figli e nipoti, che col computer ci vivono?
Dai cardinali all'ultimo prete sarebbe difficile trovarne uno che non abbia scaricato o letto tutto quello che c'era da scaricare sull'argomento, dalle foto, alle registrazioni agli articoli di giornali.
Ma il papa ha taciuto e la Conferenza Episcopale ha taciuto o sussurrato,o accennato vagamente,il che è anche peggio.
Non la passeranno liscia.
La gente ha realizzato di essere stata presa per i fondelli da chi pensa di poter imporre una morale ai peones e voltarsi dall'altra parte quando a “fornicare” è l'uomo di potere il cui faccione trabocca da tutti i media.
Tutti i peccati gli avrebbero condonato e gli hanno condonato, ma che i preti gli perdonino anzi ignorino "il peccato" perchè lui è lui e noi non siamo un "c...o", questo è troppo.
La pagheranno cara, loro, non l'uomo di potere, che ha già tutto e che alla loro faccia si è già divertito abbastanza.

lunedì 17 agosto 2009

L'esercito del bene contro l'esercito del male

“Il governo, ha aggiunto il premier, ha la fortuna di essere sostenuto da una vasta e solida maggioranza, perciò resterà in carica altri 4 anni. E metterà in atto un piano a lungo termine e si spera definitivo contro le forze del male, non solo contro la criminalità diffusa ma anche contro la criminalità organizzata........Uno Stato ha il compito di difendersi anche dagli attacchi interni, mettendo in campo l'esercito del bene"
(dalla conferenza stampa di Ferragosto tenuta da Berlusconi,Maroni,Alfano)

L'esercito del bene contro l'esercito del male,non è nuova la pensata, anzi!
Viene da Mani, teologo patristico del terzo secolo, contro le idee del quale Agostino ha scritto la maggior parte delle sue opere, dopo avervi aderito in un primo tempo.
Nei tempi moderni influenzò tutti i fondamentalismi e totalitarismi ed in particolare le idee dell'Islam radicale dal Wahabismo in Arabia Saudita alla più recente rivoluzione komeinista in Iran.
Il nemico numero uno del terrorismo islamico George W. Bush, notoriamente uomo di cultura posticcia e raffazzonata, fece sua la visione manichea dei suoi nemici.
The war on terror fu più volte presentata come la guerra del bene contro il male.
Come mai questo slogan che è forse il più semplicistico che si possa immaginare viene tirato ora fuori dal cappello del “Buffoon of Europe”, come lo ha largamente definito la stampa internazionale (L'Express), non sempre in senso offensivo, ma per accentuare le sue mosse volutamente teatrali, fino ad ora apprezzate da una parte dell'elettorato.
Possibile che la gente in Italia sia culturalmente terra terra come gli americani provinciali della Belt Bible ai quali si rivolgeva Bush?
Il Cav. notoriamente si muove davanti alle telecamere recitando sempre un copione accuratamente preparato dai migliori specialisti del settore (ai quali è perfettamente in grado di pagare le parcelle).
Non c'è mai nulla né di spontaneo né di improvvisato.
La cosa però non è simpatica, perchè se dei capoccioni di scienza delle comunicazioni ritengono seriamente che possa essere efficace questo slogan, che, statene sicuri ,il copione prevede che venga ripetuto fino a completo incretinimento dello spettatore, allora è bene allarmarsi sulle nostre condizioni psico fisiche, sul nostro bagaglio culturale.
Se all'incirca 220 anni dopo l'illuminismo ascoltiamo il nostro capo del governo che se ne esce con uno slogan del genere pensando che sia il più adatto per noi ,perchè non saremmo in grado di capire cose più raffinate e non corriamo a Palazzo Chigi per prenderlo a calci nel sedere, vuol dire che andiamo veramente male.
Senza andare su Marte per ricordare il livello dei discorsi elettorali di Obama, rimaniamo in Europa e riandiamo allo slogan più ripetuto da Blair per conquisare i dodoci anni di governo laburista, interrompendo i diciotto dei conservatori : “Britain deserve better”.
Anche noi abbiamo diritto di pensare che meritiamo di più della massa di cialtroni di destra e di sinistra che compongono l'attuale classe politica.

giovedì 9 luglio 2009

La normalità tedesca cosa può insegnarci per uscire dalla stagnazione ?





Non si parla di uscita dalla crisi che è cominciata con la bolla immobiliare e poi col credit crunch che ha colpito l'Italia come tutto il mondo.
Si parla della stagnazione del sistema Italia che dura da vent'anni e che si manifesta con tassi di crescita al di sotto regolarmente e costantemente da quelli dei nostri partners e che è causata da alcuni difetti strutturali del nostro paese, che la politica che oggi è di destra e che ieri era di centro sinistra non ha nemmeno saputo affrontare, mentre la classe politica inglese francese, tedesca e spagnola lo ha fatto.
I nostri politici non lo hanno fatto perchè si tratta di problemi difficilissimi da identificare? Assolutamente no.
Basta almeno leggere i giornali tutti i giorni per sapere benissimo di cosa si parla.
Se ne parla da sempre anche in tutti i bar sport di tutt'Italia, magari inovcando soluzioni semplicistiche, ma se ne parla e si è a consocenza dei problemi.
Volete un elenco? Eccolo, lo prendo da una sintesi di Mario Monti sul Corriere ma chiunque lo conosce anche senza scomodare il presidente della Bocconi :
riforma delle pensioni per ridurre gli sbilanci della spesa pubblica rispetto a quella dei partners e ribalanciameto del wellfaire con spostamento di risorse dalla protezione del posto di lavoro anche se improduttivo alla protezione del singolo lavoratore;
aumento significativo degli investimenti in istruzione e ricerca;
investimento significativo nell'ammodernamento delle infrastrutture;
iniziare un processo di azzeramento delle rendite di posizione corporative nelle professioni (dall'abolizione degli ordini professonali all'introduzione della carriera con progressione attraverso criteri meritocratici obiettivi e trasparenti nelle università etc.);
iniziare un processo di azzeramento delle posizioni di rendita di posizione nell'economia per fare in modo che tutte le attività siano aperte alla concorrenza (es. servizi pubblici locali , dalle concessioni ai privati, dalle frequenze radio televisive alle autostrade etc).
All'elenco misurato del Prof.Monti aggiuingeri due cose:
impegno prioritario nella lotta all'evasione fiscale (per le dichiarazioni fiscali il 50% delle società sarebbe in perdita e il reddito medio degli italiani sarebbe di circa 1.100 € mensili, non è facile cederci);
oltre al superamento del conflitto di interessi in materia dei media occorre ridiscutere l'alloccazine della pubicità (si pensi che in Gran Bretagna l'editoria di qualità prospera si pensi all'Economist che tira 1.400.000 copie anche perchè c'è equilibrio fra media diciamo di evasione ed editoria di qualità)

E' talmente strano che un paese di tradizione culturale elevata ed altretanto sviluppato come l'Italia si rassegni alla stagnazione ed alla serie B senza reagire per vent'anni , che alcuni politologi, cominciano a teorizzare che la cosa non sia un caso, ma una scelta, cioè la magggioranza degli italiani consapevolmente e pigramente avrebbe scelto di continuare a riscuotere la sua rendita senza dover pagare il conto che i cittadini degli altri paesi hanno già pagato per usufruire dei vantaggi della modernità, della globalizzazione eccetera.
Per capirci poniamo il problema in modo esagerato. Alla gente di Scarpia della legalità, della cultura della modernità etc.. non gliene frega niente, purchè la camorra provveda a dare ad ognuno di loro il sussidio o il salario che li fa vivere. E' l'antica squallida filosofia di “Franza o Spagna purchè se magna”.
Il paragone è al limite, ma c'è poi molta differenza fra la gente di Scarpia e la marea di datori di lavoro che fanno lavorare gente in nero?
i professionisti che non si ricordano di fare la fattura?
i baroni universitari che sistemano moglie amante e figli tutti nel loro istituto, come facevano i papi prima della riforma di Lutero?
i politici che occupano le istituzioni e le imprese di pubblici servizi con lo stessa fame di tangenti dei loro omologhi del Turkmenistan ?
i gestori dei servizi pubblici di trasporto che fanno tornare i conti tagliando sistematicamente le manutenzioni e mettendo così a repentaglio i passeggeri?
Sarebbe semplice e facile se il problema fosse Berlusconi con le sue inadeguatezze, basterebbe sostituirlo. Non è così, Berlusconi si inserisce prefettamente in questa diagnosi perchè è più che probabile che la maggioranza degli italiani lo abbia sostenuto e lo sostenga proprio perchè sa che non modificherà nulla di sostanziale e lascerà che tutti continuino a fare i cavoli loro come lui fa quelli che favoriscono i suoi affari privati.

Abbiamo un sistema politico che non ha la volontà politica di affrontare i problemi che tengono il paese in serie B e che ne frenano lo sviluppo, e allora cosa occorrerebbe fare per uscirne?
Dall'estero ci sono pochi esempi di politici di successo.
Uno è il giovane Obama, sull'onda di un successo mondiale senza precedenti e con una “vision” molto ambiziosa.
E allora è semplice, imitiamolo. Già ma con chi? Siamo realisti e accontentiamoci di molto meno.
L'altro esempio di politico di successo anche se di stile molto diverso e con ambizioni più ridotte è quello di Angela Merkel, più vicino e più abbordabile per il nostro sistema politico.
La Merkel non è un leader carismatico, non ha slanci intellettuali visionari, si è guardata di bene di dire al suo paese che occorreva ricostruire tutto come ha fatto Obama.
Non è un gran che come comunicatore, non ha atteggiamenti populistici.
Non è prigioniera di ideologie, è pragmatista.
La Merkel però ha un consenso stabile nel tempo, è vista come affidabile, dà fiducia perchè ha uno stile politico che si basa sulla ricerca del consenso, del consenso, non dell'inciucio.
Ha conservato il meglio della cultura democristiana senza il minimo profumo di incenso (è luterana al capo del partito dei cattolici e questo ha un suo peso).
Il suo partito la CDU è da sempre alleato con la bavaese CSU, non molto dissimile dalla lega, senza le degenarazioni sbracate e populistiche della lega.
E' un leader di area moderata che però sa guardare avanti e non indietro.
Guida una grande coalizione coi socialisti dell'SPD con equilibrio senza dover pagare prezzi superiori alla sensibilità del paese.
La Germania, sta meglio di noi ma non di molto, sta meglio di noi forse più per una cultura e sensibilità civica superiore e condivisa, che per uno sviluppo economico superiore.
Lo stato in Germania c'è e suscita rispetto, c'è più legalità, meno ccorruzione, più senso dello stato, ma tutto in termini relativi.
Finora l'unica riforma di peso che è stata portata avanti dalla grande coalizione è quella dell'elevazione dell'età pensionabile, che però non è poco.
Ha promosso nei fatti le energie da fonti rinnovabili arrivando alla più alta produzione europea di KW/H da pannelli solari.
Ha fatto fare al suo paese colossali affari nell'Est Europa e in Cina, cioè ha affrontato al meglio i guai della globalizzazione.
Ha affrontato il problema di un epocale flusso migratorio con misure serie ed equilibrate improntato all'accoglienza dei lavoratori che dimostrino volontà di integrazione anche con l'apprendimento del tedesco in tempi ragionevolmente brevi e con l'espulsione di chi non ha lavoro e non si integra.
Ha una politica economica che privilegia la quadratura dei conti rispetto all'entusiamo per i maxi investimenti statali ora portati avanti dalla finanza anglosassone , vista con scarsa simpatia essendo quella che ha provocato la crisi mondiale.
Ha spinto su educazione e ricerca con fondi adeguati.
Come si vede è lontana dagli entusiasmi visionari di Obama, ma è anche molto, molto lontana dal populismo velleitario e teatrale di Berlusconi.
Per noi pensare di passare da Berlusconi a Obama è come sognare di andare su Marte.
Fermiamoci alla Luna e accontentiamoci di zia Angela.

mercoledì 8 luglio 2009

C'è un futuro per il Partito Democratico?


Il PD con Franceschini è andato meglio che con Veltroni, ma dai sondaggi risulta che nemmeno i suoi elettori sono soddisfatti da come è gestito, figuriamoci gli altri.
Il partito paga un prezzo pesantissimo perchè la gente si è accorta che quando era al potere non ha fatto nulla per risolvere i problemi che oggi imputa a Berlusconi, perdendo di credibilità.
Conflitto di interessi, politiche per la sicurezza, contenimento dell'immigrazione, liberalizzazioni, salvagente per i disoccuati e precari, politica energetica che favorisca le fonti rinnovabili etc.
Per di più la gente ricorda con insofferenza i continui tira molla dei sinistri al cachemir o con lo yacht che dicevano solo di no a quel mollaccione di Prodi, spalancando così le porte al presidente operaio , quello diverso dagli altri, quello “io sono uno di voi”, l'uomo del fare.
Poi si pagano anche e sopratutto gli errori storici, cioè l'incapacità degli ex comunisti di fare i conti con un passato screditato dalla storia.
Dalla fine della guerra alla caduta del muro di Berlino siamo rimasti prigionieri di una democrazia bloccata perchè la durezza di mente e l'incapacità politica dei Pepponi italiani non hanno loro permesso di diventare socialdemocratici quando era il tempo per farlo ed il paese è rimasto senza possibilità di alternativa al potere democristiano ,che ci ha dormito sopra per alcuni decenni.
Poi c'è stato il suicidio di una intiera classe politica che non ha avuto il coraggio di affrontarea viso aperto tangentopoli facenedo pagare il dovuto dazio agli indifendibili, ma salvando i partiti storici rivendicando il primato della politica.
Invece per codardia hanno di fatto delegato il potere per alcuni anni alla corporazione giudiziaria che non riesce nemmeno a fare con un minimo di efficienza il proprio normale mestiere istituzionale.
E qui altro tragico errore gli ex PCI hanno avuto la poca intelligenza di sposare come vangelo le tesi della medesima corporazione forse col poco nobile fine di essere gli unici a non pagare nulla per tangentopoli, così Berlusca può ora permettersi di sputtanare la casta giudiziaria quotidianamente col consenso della maggioranza degli italiani.
L'altra componente delll'attuale PD, i pii don Camilli della margherita ed i prodini anche loro dimostrando tutto il loro carattere coraggioso hanno fatto a gara con i berluschini per baciare le sacre ciabatte vaticane, quando nel resto del mondo si combattevano le battaglie per i diritti civili, civili e non teocratici, ma non è servito a nulla, hanno riscosso solo calci nel sedere.
A loro è stato preferito il noto cattolicissimo Berlusca, che tanto ha fatto con le sue televisioni per educare al culto dei valori cristiani intere generazioni di italiani, che ora rincorrono tutte le gare televisive per partecipare ai ritiri spirituali ivi officiati.
Schiere di giovinette fanno la coda per diventare converse nel nuovo ordine delle veline.
Complimenti signori monsignori per la vostra coerenza e il vostro buon esempio, ormai è sempre più chiaro a tutti che di quello che disse e fece il fondatore della vostra religione non ve ne potrebbe importare di meno.
E allora, non ci sono speranze?
Destra o sinistra non cambierebbe nulla?
Non è certamente così destra e sinistra non sono affatto la stessa cosa e se al governo oggi ci fosse anche solo quel modesto centro sinistra che è l'unico che offre il mercato, sarebbe sempre qualcosa di più dignitoso e sensato del governissimo debolissimo e piccolissimo di testa e di caratura morale che c'è oggi.
I centro sinistri sono antipatici, intellettuali radical-scic, a volte arroganti, al governo hanno realizzato poco, ma vivaddio i destri cosa sono?
Sono palesemente nulli e questi attuali poi sono impresentabili in Europa, a cominciare dal loro capo.
Però c'è un però. Non possiamo pensare che la gente debba scegliere in eterno quello che ritiene il meno peggio.
Per rappresentare un'alternativa credibile al berlusconismo occorre basarsi su delle idee forti.
Il centro sinistra è universalmente riconosciuto antipatico perchè è troppo intellettuale, bene, invece di vergognarsene, ne faccia la sua bandiera.
La partita della modernità e della globalizzazione si vince prima di tutto con l'educazione, con la coltivazione delle risorse umane.
Invece di blaterare stronzate come quelle sul partito leggero senza sedi senza tessere e senza nulla, come faceva Franceschini quando è nato il PD, i Democratici pensino a tornare a radicarsi nel territorio con sedi, gazebo, volontari, con scuole di formazione politica e strumenti di informazione per la gente, strappandola dal monopolio televisivo.
L'enorme finaziamento pubblico dei partiti venga usato per fare manifesti che seguano i problemi.
La Lega non ha niente da insegnare ai vuoti nuovisti del PD?
Quelli si sono rimboccati le maniche, invece di andare a perdere tempo nel loft a riscaldare vecchie minestre.
Fare politica vuol dire stare in mezzo alla gente, parlare con loro,ascoltare con pazienza, darsi da fare per risolvere i loro problemi immediati sul territorio, girare per i mercarti, prendere gli autobus.
In TV ci vadano i berluschini, chi se ne frega, non c'è solo la tv, la politica si può fare meglio sul territorio, ma costa fatica.
Non sono certo le penose apparizioni televisive di rito di sconosciuti giovanotti della Lega che hanno portato al quasi trionfo di quel partito.
E' così difficile capire che chi gioca in casa è avvantaggiato? In Tv Berlusca è a casa sua fra suoi dipendenti, lì gli avversari li batterà sempre.
Perchè il centro sinistra non prova a non metterci più un piede ai talk show? E magari anche a ridurre alla dovuta sobrietà i loro spazi nei telegiornali come si fa nel resto del mondo civile, lasciando il teleschermo ai giornalisti camerieri del padrone ?
Un bell'Aventino televisivo, forse sarebbe la volta che il centro-sinistra vincerebbe, tanto a questo punto varrrebbe la pena di provare anche cure drastiche no?
La gente il gazebo lo vede e vede che ci sono dentro persone che aspettano di parlare con qualcuno.
Il manifesto pure lo vede.
Internet per intiere generazioni di giovani e anche in parte di non giovani ma acculturati è il compagno di vita, la fonte primaria .
Per chi è arrivato a internet i telegiornali e i giornali padronali italiani sono solo programmi comici, di questi per chi è informato si può solo ridere.
E' proprio vero che esiste solo quello che c'è in Tv, e se il re fosse nudo?
Qui si può battere il berlusconismo, lasciandolo solo.