giovedì 25 maggio 2017

Arcivescovo cattolico spara indegne invettive commemorando le vittime di Manchester



Mons. Luigi Negri, Arcivescovo in carica di Ferrara Comacchio (se ne andrà per limiti di età e per la fortuna del suo gregge il prossimo 2 giugno) ha scritto per la rivistina web “la nuova bussola quotidiana” ,di chiara impronta conservatrice, una indegna raccolta di improperi contro il mondo moderno, sottintendendo, ma non troppo, assoluto disprezzo per la gestione della chiesa di oggi.
Sono talmente sbracate e indecorose le esternazioni del monsignore, che persino una rivista di quella ispirazione ha avuto la decenza di impaginare l’articolo relativo in posizione defilata.

Il nostro Monsignore è ben noto da decenni a chi segue le vicende del mondo cattolico rappresentando uno dei principali teorici del nucleo storico di Comunione e Liberazione.
Qualche vaticanista potrebbe dire che si è incupito con l’età perché non è riuscito a fare abbastanza carriera e sopratutto perché il suo movimento non è riuscito a piazzare uno dei loro come papa all’ultimo concistoro, obiettivo che davano non solo raggiungibile ma addirittura scontato il giorno prima.
Ma non è così perché il nostro da giovane le sparava ancora più grosse di quanto non faccia da vecchio, probabilmente nessuno era più tradizionalista e integralista di lui.
Eppure, eppure è diventato vescovo, come parecchi altri che la pensano come lui.
E va bene ,la struttura monolitica e gerarchica della chiesa cattolica costringe a convivere a volte farisaicamente scuole di pensiero antitetiche fra loro e quindi , per chi sopporta queste cose, si dice che ci sia posto anche per chi la pensa come Mons Negri.
Ammesso e non concesso che vada bene così.

Una cosa è esprimere in modo garbato il proprio tradizionalismo, come fa da una vita il pontefice emerito Ratzinger, altra cosa è vomitare improperi senza ritegno coinvolgendo nella deplorazione le giovani vittime di un sanguinoso attentato, come quello di Manchester.
Posso capire che vedere che le proprie tesi non le segue più nessuno nel mondo moderno possa portare a irritazione, ma il nostro in quell’articolo mostra un’ira , un astio, un disprezzo che somigliano tanto all’odio contro il mondo intiero.

E’ terribile da dire, ma temo che questo modo di agire e di parlare metta sullo stesso piano morale chi pratica l’estremismo integralista su qualunque fronte religioso si trovi.
Se uno stramaledice il mondo moderno, che si ispiri gli integralisti cattolici o che si ispiri a Muhammad Ibn Abd al-Wahahab, il Sant’Agostino dei Sunniti sauditi, o a
Ahmed Abdel Rahman Muhammed al-Banna, il teorico dei Fratelli Musulmani, gli improperi, gli obiettivi, i nemici e la forma mentis, l’odio ideologico, sono uguali.
Come ho fatto in post precedenti, invito i lettori interessati ad andarsi a leggere qualche scritto significativo di Al Banna, facilmente reperibile sul web ,per verificare il senso di quanto detto sopra.
C’è una cosa sopratutto che un arcivescovo cattolico non poteva dire e che spero, anche se ci credo poco, porti il medesimo a subire le dovute censure canoniche e sono queste parole : “la Madonna ….vi consolerà di questa vita sprecata, non per colpa vostra ma dei vostri adulti”

Che cosa? Di fronte a degli adolescenti e a dei bambini, ai quali la vita è stata portata via da un fanatico, questo monsignore si permette di dire che la loro vita, è stata inutile, che sono vissuti per nulla?
Che hanno sprecato la loro breve o brevissima esistenza solo perché i loro genitori, vivendo nel mondo moderno, non hanno ritenuto di imporre loro la credenza in dogmi interpretati in modo estremistico e fanatico?
La terribile esternazione di Mons. Negri ha avuto scarsa copertura mediatica, ma è un peccato perché non è giusto che venga lasciata passare come se niente fosse successo.
Un sacerdote e un vescovo non può permettersi di straparlare in questo modo.
Quante censure canoniche si sono presi Mancuso, Drewermann, Kueng, e tanti altri senza che sia loro nemmeno stato concesso di discutere le proprie tesi e un vescovo si può permettere di sputare il proprio odio per il mondo nel quale vive senza fermarsi nemmeno di fronte alla sacralità della morte?
Leggetelo in integrale quell’articolo è utile che sia conosciuto.
Forse non tutti hanno realizzato cosa sarebbe successo se al conclave che ha eletto Papa Francesco avesse invece prevalso la fazione alla quale appartiene il nostro Monsignore, i nostalgici di Lepanto e della Vandea.
Il mondo moderno avrebbe prodotto vite inutili e quindi degne di morire ?
Meditino i cattolici meno propensi ad esercitare la propria responsabilità ed il proprio razioncinio e proni ad accettare invece la dogmatica così com’è e i testi sacri così come sono, alla lettera.
E’ proprio vero che liberté, fraternité, egalité sono insiti nel patrimonio culturale del cristianesimo e non invece il prodotto di una evoluzione culturale laica della quale il cristianesimo è debitore, ma che avuto la furbizia o semplicemente l’intelligenza di incorporare.

Se il cristianesimo non è come l’Islam, è perché ha saputo dialogare col mondo moderno, accettando una buona parte del pensiero illuminista, diritti umani in testa, mentre l’Islam ha accumulato una arretratezza culturale impressionante, che si è immediatamente riverberata nella vita pratica, condannando per secoli al non sviluppo l’intiero mondo arabo.
Purtroppo però nel processo di evoluzione della chiesa verso il futuro qualcuno si è attardato a rimpiangere un passato tutt’altro che da venerare , si è trovato come un pesce fuor d’acqua e straparla.
Si può capirlo, ma non si può tollerare che sia vescovo e la passi liscia.
Anche al bar sport capiscono che il messaggio di Cristo è un’altra cosa.


martedì 16 maggio 2017

I politici e i dirigenti pubblici rispondano una buona volta di quello che fanno e di quello che non fanno







Tutti i giorni ne capita una, a volte anche molto grossa ,come l'affare del Cara di Isola Capo Rizzuto (centro accoglienza richiedenti asilo) più grande d'italia che apprendiamo essere stato gestito in pratica dalla mafia da anni e possiamo essere certi che nessuno dei responsabili istituzionali politici nazionali, regionali o locali pagherà nulla ,a meno che non si trovasse in associazione a delinquere ,che nel caso specifico sarebbe associazione mafiosa con i malavitosi.
Siamo talmente abituati a questo andazzo indegno di un paese civile che nemmeno ci accorgiamo che il problema non è quello sopra accennato, cioè che la magistratura becchi con le mani nel sacco gestori di cooperative e appaltatori vari che passano tangenti ai politici.

Il problema è che l'episodio di quel Cara, come ce l'hanno descritto i magistrati inquirenti e i giornalisti che oggi ne hanno parlato, non è un episodio, ma è un evento che durava nel tempo e che in loco pare che tutti conoscessero, ma non è venuto alla luce se non quando la magistratura è riuscita a raccogliere abbastanza prove da poter arrestare quasi 70 persone.
Il problema vero è che in un paese che funziona appena appena, lo stato, la regione, la provincia, i comuni ,eccetera hanno non la facoltà, ma il preciso dovere istituzionale di vigilare e di controllare quello che succede nel loro territorio con particolare attenzione a come vengono eseguiti gli appalti e i servizi pubblici, pagati con i soldi dei contribuenti.

C'è un funzionario pubblico del quale non si ricorda nemmeno più il nome un po’ arcaico e che di conseguenza del quale nessuno teme più la funzione : "l'ispettore".
Scomparso, messo in ombra e ridicolizzato dall'arroganza dei politici, che non riescono a sopportare l'esistenza di figure istituzionali per definizione terze, indipendenti dal loro potere e dai loro inciuci.
Eppure è facile che qualcuno di noi si ricordi di avere assistito nella nostra carriera scolastica alla visita in classe di un ispettore ministeriale.
Possibile che le nostre istituzioni siano riuscite a disfarsi di una figura organizzativa della quale non vedo come si possa fare a meno?
Non possono non esserci funzionari adibiti specificamente a controllare, ma è ovvio che questi non possono assolutamente essere assunti dai politici, perchè allora sarebbe una presa in giro,infatti non può esistere il controllore-controllato, non esiste, è una contraddizione di termini, I controllori devono godere di una posizione terza e indipendente.

La figura dell'ispettore probabilmente soffre della maledizione ideologica che si era abbattuta qualche decennio fa per esempio sui prefetti, visti come icona dello statalismo, in nome di un federalismo all'italiana, che è stato realizzato in un modo tanto pasticciato da sconvolgere la coerenza dell'impianto normativo che costruisce la nostra pubblica amministrazione.
Una matricola di giurisprudenza alle prime lezioni si sente fare il discorso assolutamente fondamentale dei principi generali del diritto fra i quali ai primi posti si pone il principio della gerarchia delle leggi, in base al quale non può essere che una fonte normativa inferiore assuma norme in contrasto con quelle emanate da organi superiori, in parole povere per esempio un consiglio regionale non può approvare leggi in contrasto con leggi nazionali.
Oggi invece in un caos generale ogni organo legifera come gli pare.

La parola gerarchia è guardata con sospetto, come se qualsiasi manuale di organizzazione aziendale non fosse incentrato sulla figura dell'"organigramma" aziendale, fondato appunto sul principio di gerarchia.
Ma non rimaniamo prigionieri della semantica di un termine, andiamo alla sostanza, cioè se non vogliamo chiamarlo ispettore, chiamiamolo come vogliamo, ma tiriamolo fuori, paghiamogli un lauto stipendio, perchè la sua funzione lo merita e sguinzagliamolo nel territorio con in mano la lente di Sherlock Holmes.
Se constatiamo che il nostro paese è in decadenza anche perchè poche cose funzionano a dovere, ebbene, preoccupiamoci in modo prioritario di avere delle figure organizzative che vadano a evidenziare le cose che non funzionano.

Non è possibile che in un dato territorio occorra aspettare i mesi o gli anni che occorrono alla magiostratura inquirente, per accorgersi che è in atto una colossale mangeria a danno di centinaia di poveracci immigrati
E' tipicamente italiano che in questa mangeria non manchi proprio nessuno sulla base dell'ipotesi investigativa in corso : parroco, sindaco, coop, associazioni religiose tradizionali, come le Miseriordie.

Ma il Vescovo non vedeva? L'opposizione in consiglio comunale non vedeva?Gli organi regionali non vedevano?Il prefetto non vedeva?E i ministri?
Proprio facciamo di tutto perchè i nostri partner europei ridano di noi.
Altro che andare dalla Merkel e da Junker a dire che vogliamo rinegoziare i trattati europei e che non ci danno abbastanza soldi per affrontare il fenoomeno migratorio, se poi i soldi che ci danno li lasciamo gestire dalla mafia e ce ne accorgiamo anni dopo, perchè nessuno controllava e nessuno vedeva.
Sono abbastanza terribili le foto dei politici di tutto lo schieramento immortalati mentre stringono la mano degli accusati di quei crimini infamanti.

I politici non riescono a fare pressochè nulla di sostanziale con la scusa che non ci sarebbero i soldi.
Ma se cominciassero a controllare che i soldi degli appalti e dei servizi pubblici non finiscano nell'immondizia della mafia non sarebbe meglio?
Le aziende lo fanno, sono attrezzate per ridurre al minimo gli sprechi e per dare la massima efficenza alle spese, non si vede perchè nel pubblico non possa essere possibile.
Non sarebbe possibile perchè i politici sarebbero irrimidebialmente incapaci e corrotti?
Attenzione, perchè se la pensiamo così stiamo buttando a mare la democrazia e ci avviamo a fantasticare un regime "pulito" e "funzionale" guidato da un generale o da un magistrato.
Quando nel mondo hanno sperimentato queste soluzioni i risultati sono stati disastrosi, quindi meglio tenerci la democrazia.
Ma democrazia però non vuole dire andare a votare distrattamente e poi finirla li, occorre partecipare, occorre pretendere, non fare i pecoroni, i clienti o i lecchini dei potenti.

Perchè nelle aziende i controllori ci sono e funzionano?
Perchè se uno sgarra o anche solo non raggiunge gli obiettivi prefissati per lui dalla dirigenza, semplicemente viene cacciato o degradato.
E’ così che si fanno funzionare le cose.
I dirigenti amministrativi pubblici che sono responsabili di un settore o della realizzazione di un appalto che non vedono quello che dovrebbero vedere vanno cacciati.

E I politici responsabili eletti che reggono quelle istituzioni vanno destituiti.

sabato 13 maggio 2017

La vittoria di Macron lascia perplessi perchè richiama anche troppo la situazione italiana




I cugini francesi hanno votato Macron non per il suo programma, ma per paura di una possibile vittoria della Lepen.

Votare un candidato per evitare che vada al potere un altro, assomiglia tanto al vecchio slogan coniato da Indro Montanelli : andate a votare la Democrazia Cristiana turandovi il naso (per non far riuscire i comunisti).
Non è un gran ragionamento e lo è ancora meno in salsa italiana.
Per decenni gli italiani hanno dato retta a Montanelli ed hanno tenuto al potere una DC che aveva ormai esaurito tutta la sua carica vitale, era un guscio vuoto, con il solo riusultato di rimandare la soluzione dei problemi strutturali del paese acumulando  un debito pubblico folle.

Visto da dopo non era stato un buon consiglio quello di Montanelli, perchè l'Italia aveva bisogno di un cambiamento radicale da allora, non del rinvio dei problemi. Quello che è successo in Francia temo che si possa valutare con lo stesso metro.
Alla vigilia delle elezioni francesi in uno degli ormai mille talk politici, una sociologa con tutta tranquillità ha contraddetto gli altri ospiti tutti allineati nell'auspicare una vittoria di Macron per fermare la Lepen dicendo :si è probabile che adesso la Lepen ne esca sconfitta, ma siccome nessuno dei suoi oppositori Macron compreso ha messo in cantiere la soluzione dei problemi strutturali della Francia, come ha invece indicato la Lepen, questa vincerà tranquillamente fra i prossimi quattro anni, che risulteranno probabilmente inconcludenti.
Lo si era detto nei post precedenti :

la paura del cambiamento tipica dei ceti che politicamente rientrano nella tipologia dei "moderati" e che sono tutt'ora maggioritari è un bel guaio, perchè la loro paura li induce a considerare saggio il consiglio di Montanelli, che se posso parlare liberamente li "freghera'" sempre, perchè non è possibile rinviare la soluzione dei problemi strutturali che bloccano da vent'anni la crescita del nostro paese.

E per cambiare bisogna necessariamente correre rischi, compreso quello di sbagliare cavallo, anche se non sono affatto sicuro che i vecchi cavalli, per rimanere nella medesima metafora, sperimentati con esito negativo, siano migliori di quelli nuovi che fanno paura perchè poco conosciuti e poco pratici nell'uso del potere.
Eleggendo Macron l'elettorato francese ha copiato gli atteggiamenti di quello italiano, ma noi siamo sempre i migliori e pur ritrovandoci nella medesima situazione quanto a orientamento dell'elettorato, non abbiamo per nostra sfortuna l'impianto politico a suo tempo voluto da De Gaulle per dare stabilità e certezze.
Noi abbiamo una mitizzata costituzione ,narrata come la più bella del mondo che garantisce perenne instabilità politica e il quadruplo dei cambiamenti di governo rispetto a francesi o tedeschi.
Anche a causa di leggi elettorali deplorevoli.


Oggi poi ci ritroviamo nella situazione semplicemente folle di non avere nemmeno leggi elettorali per l'elezione delle camere e ci sono  commentatori goliardi che cominciano a dire cinicamente che forse va bene se ci trovassimo ad andare avanti anche senza governo, come è capitato in Belgio e in Spagna con risultati niente affatto malvagi.
Con il ritorno sul trono di Renzi siamo tornati nel clima di campagna elettorale permanente e tutti si chiedono : ma Renzi vuole votare a ottobre 17 o ad aprile 18? Se, come sembra c'è un distruttivo orientamento generale a tornare al proporzionale per garantire sedie per tutti i partiti e partitini e governi inconsistenti per gli italiani, poco cambierebbe perchè in questo quadro si arriverebbe a una verosimile coalizione traballante PD-Forza Italia fatta apposta per non combinare nulla, garantendo però il potere a lor signori.
L'alternativa sarebbe un 5Stelle con appoggio esterno della Lega, non meno traballante, ma almeno con la prospettiva di affrontare qualcuno dei problemi di struttura.

Insomma è inutile ripeterci che abbiamo una classe politica che fa pena, se poi continuiamo ad andare a votare per non cambiare nulla.

Grillo è uno che grida e che fa paura, i suoi non saprebbero governare, Salvini sarebbe un estremista, anche un po fascista, dal quale guardarsi, e va bene , allora teniamoci il parolaio Renzi e le sue grandi ministre e sottosegretarie con congreghe bancarie al seguito, costringendo i nostri figli e nipoti a vivere in un paese in decadenza che non è in grado di dare lavoro.

giovedì 4 maggio 2017

Renzi ha vinto le primarie e adesso ricomincia la commedia del bla bla






Ha vinto bene o ha vinto male? Si direbbe maluccio se si guarda al numero dei votanti che erano meno di quelli della tornata precedente.
Si direbbe bene se si guarda alla percentuale dei suffragi, che lo hanno eletto che sono risultati leggermente maggiori rispetto al turno precedente.

Ma Renzi non è più quello di prima perchè ha perso malamente un referendum che per sua insipienza politica aveva presentato come un plebiscito pro o contro la sua persona, cosa assurda trattandosi di una riforma costituzionale di alto profilo, che la personalizzazione da lui voluta ha indotto gli elettori a non concentrarsi sul merito del referendum  e quindi a non capire il  senso strategico di quel voto, che andava ben oltre alle fortune o meno del Presidente del Consiglio in carica.
E non è più quello di prima perchè ha costretto alla scissione l'anima ex PCI del suo partito, con la quale semplicemente non ha mai dialogato, considerandola solo una scocciatura della quale liberarsi, solo che quegli scocciatori non più legati a vincoli di partito adesso non sono più tenuti a votare la fiducia al governo, che per interposta persona ha fatto presiedere dal povero Gentiloni, che si ritrova circondato dai soliti ministri renziani sfegatati, salvo il tecnico Padovan e la componente ex berlusconiana di Alfano.

Si dice che lo spettacolo imprevisto e per molti versi inspiegabile delle code che ci sono state per andare a votare in alcuni gazebo per quelle primarie siano la chiave di lettura di quell'avvenimento ,che consisterebbe nel fatto che militanti e simpatizzanti PD sarebbero andati a votare per Renzi non perchè hanno fiducia in lui, ma perchè interpretavano quel voto come l'unico modo per fermare i 5Stelle.
E' possibile, anche se non condivido il senso di questo ragionamento

A mio avviso i 5Stelle, quando chi di dovere si degnerà di mandarci a votare, vinceranno comunque per la semplice ragione che c'è nel paese un blocco sociale che ritengo maggioritario che  è contrario a chi ha portato il Paese in queste deplorevoli condizioni senza sapere affrontare decentemente nessuno dei problemi strutturali aperti : mancanza di lavoro, assenza di investimenti, asservimento a politiche europee dannose per i nostri interessi nazionali , abnorme flusso di immigrazione ormai fuori controllo eccetera eccetera.
Quei militanti e simpatizzanti PD  che si sono presi la responsabilità di intronizzare Renzi non per meriti suoi, che proprio non ha dimostrato di avere, ma per contrastare una paura, si sono comportati come si era accennato nel post precedente : hanno ripetuto l'errore dei moderati di sempre di rifuggire dalla paura del "salto nel buio".
Ma il cambiamento è sempre in una certa misura un salto nel buio, se no non sarebbe un cambiamento.
Fatto sta che stiamo assistendo a comportamenti politici per lo meno abnormi, sia da parte degli attori della politica e cioè da parte dei politici di professione, sia da parte dei cittadini elettori.
Gli elettori simpatizzanti e militanti PD votano per Renzi non perchè credono in Renzi, cioè perché credono nella visione politica  e nei programmi  proposti da Renzi, ma per fermare i 5Stelle.
Da parte sua Renzi esiste politicamente come uno che propone non una visione e dei programmi politici, ma si limita a proporre sè stesso, arrivando addirittura a dirlo apertamente ed infatti prima delle primarie  ha affermato che sul problema Alitalia e il resto si sarebbe espresso dopo il 15 maggio e quindi i suoi sostenitori sono andati a votarlo al buio.
A questo punto , è inutile nasconderlo, siamo arrivati alla patologia della politica, perchè va bene tutto, ma non può andare bene che uno si presenti per una carica politica importante come la segreteria nazionale del secondo partito italiano, ex primo, dicendo votatemi che quello che farò ve lo dirò dopo, e va bene ancora meno che un numero molto elevato di iscritti e di simpatizzanti  prenda per buono questo modo di agire ed anzi  promuova col suo voto politici di tal fatta.
A questo punto di linee rosse ne abbiamo superate parecchie e di conseguenza mi pare veramente stucchevole che tanti concittadini moderati impauriti dal nuovo, che intendono il loro moderatismo come una manifestazione di saggezza e di scelta del male minore, continuino a reagire drizzando i peli come reazione a qualsiasi manifestazione politica del 5Stelle o di Salvini perchè "populisti" e poi però digeriscano tranquillamente l'assoluta anomalia del PD degenerato in partito personale di Renzi, con tutto quello che comporta in termini di servilismo verso il capo di un codazzo di capetti e supporters di più che basso livello politico.

E' stucchevole che si vada ad esaminare ridacchiandoci sopra l'uso a volte disinvolto dei congiuntivi da parte di DiMaio e poi si ignori di proposito la tesi scopiazzata della ministra di Renzi.
Gli uomini dei 5Stelle non sono abbastanza preparati, e quelli del governo Renzi? Lasciamo perdere per carità di patria l'apporto nel governo degli alleati tipo Alfano e Lorenzini, ma Poletti per esempio? E il "deus ex machina" del governo che è la sottosegretaria M.E. Boschi?
E la ministra alla pubblica amministrazione e quella dell'istruzione? Qualcuno mi spieghi  perchè mai questi politici sperimentati per quasi quattro anni sarebbero meglio e più preparati del personale politico dei 5Stelle.
Renzi ha vinto, buon per lui, ma non per noi.

Ma questa è bella, lo hanno votato per paura dei 5Stelle, che hanno messo in rete programmi dettagliati ,che chiunque può andare a studiarsi, ma non sanno neanche lontanamente cosa andrà a fare Renzi, perchè questo non lo sa nemmeno lui.
Non lo sa ma per esempio quel poco che sta farfugliando sul problema Alitalia fa presagire il peggio del peggio ,che consiste nella ripetizione all'infinito degli errori più macroscopici della nostra classe politica cronicamente incapace di esprimere soluzioni diverse dalle precedenti.
Non nazionalizzazione a parole, ma prosecuzione nell'erogazione a spese dei contribuenti di flussi di danaro ingenti per mantenere in vita un'azienda decotta, fallita industrialmente da anni, quando vengono lasciate fallire e chiudere innumerevoli aziende ogni giorno.
E via di questo passo.

Il  nuovo fa paura perchè sarebbe "populista", ma in sua mancanza ci sorbiamo sempre la solita palude e di questa non abbiamo paura, si fa fatica a capire perchè.  

venerdì 28 aprile 2017

Marine Lepen non ci tocca votarla, ma anche per noi le urne sono dietro l'angolo






Siamo troppo vicini alla Francia in senso territoriale e culturale per non sentire come nostra la pesante scelta elettorale che dovranno fare i cugini d’oltralpe fra poco più di una settimana. Prendiamola come una simulazione della scelta che dovremo fare nella primavera dell'anno prossimo.
Del resto è chiaro a tutti che basta sostituire il cognome Lepen con Grillo e Salvini e la simulazione diventa realtà anche per noi. Purtroppo o non purtroppo sono finiti i tempi dei partitoni storici.
Destra e sinistra vogliono dire sempre meno.
Per esempio dire che il Pd rappresenti lo schieramento della sinistra fa solo ridere, se si è informati anche solo a livello minimale.
Attenzione però che da noi ,a differenza della Francia ,dire che Forza Italia e soci se pur litigiosi, rappresenti la destra, questo affermazione rimane verosimile e questo dato di fatto avrà  il suo peso
Difficile però se non impossibile qualificare in termini di sinistra o di destra i 5Stelle e in buona parte nemmeno la Lega come la vuole Salvini, che se è vero che pende più a destra che a sinistra però è chiaro che si qualifica per temi trasversali : immigrazione, sicurezza, messa in discussione di questa Europa ed Euro, lavoro per i giovani, apertura a Putin e Trump eccetera.
Ed ecco che trascinati dal discorso siamo stati costretti a entrare nel vivo delle argomentazioni sul merito. Cioè siamo stati costretti a elencare i temi sui quali andremo a votare.
E questo è il senso del completamente nuovo, che forse non tutti riescono ad avvertire.
Per la prima volta andremo a votare, quando e se la nostra disastrosa classe politica ci consentirà di farlo, ma quasi sicuramente nella primavera del 2018, che è la data di normale scadenza della Legislatura e che solo per questo diventa quasi sicura, dovendo fare riferimento a criteri di riferimento diversi da quelli che abbiamo adottato  nelle tornate precedenti.
Non c'è niente da fare, lo dicono i neuroscienziati, la nostra mente è organizzata in modo da proporci come prima scelta "l'usato sicuro", cioè quella che abbiamo già fatto in passato, e quindi siamo  per "natura" portati ad essere conservatori.
La scelta a favore della continuità, della stabilità, ci viene proposta dalla nostra mente in prima battuta perchè ci viene presentata come quella che ci dovrebbe procurare meno problemi.
Oggi però questa prima scelta è diventata inadeguata per definizione per il semplice fatto che non possiamo non renderci conto che il mondo nel quale viviamo oggi va a una velocità alla quale facciamo fatica a tenerle dietro e quindi è giocoforza riconoscere che i criteri di giudizio ai quali facevamo riferimento ieri è molto probabile che non abbiano più senso oggi.
Infatti, che senso avrebbe per un cittadini "di sinistra" o comunque con vocazione a privilegiare una forte sensibilità ai temi "sociali"  votare per un partito come il Pd che è diventato tutt'altro e che in ogni caso è un partito "personale" di Renzi e che quindi non dichiara di essere legato ad alcu decalogo ideologico ?
Salta quindi il criterio di riferimento alle propensioni ideologiche.
Come si diceva sopra però in Italia da parecchio tempo, andiamo avanti ma sempre un passo indietro agli altri e quindi se il discorso che stiamo facendo fila liscio a proposito del PD, lo stesso non può ripetersi pari pari per lo scheramento di destra, perchè sarebbe difficile sostenere che Forza Italia, la Lega in buona parte  e Fratelli d'Italia della Meloni non facciano riferimento chiaramente ai tradizionali temi ideologici che qualificano la destra.
Per questo schieramento, ma anche per gli altri, tuttal più va fatto un altro discorso e cioè se il capo riconosciuto che rimane Silvio Berlusconi è credibile ed è in grado di realizzare quello che promette o se è tutto un blà blà, perchè il punto debole di questo schieramento è proprio la figura del capo, che è logorato dall'età anagrafica avanzata e dall'inefficenza dimostrata dal medesimo nel corso della sua ormai lunga carriera politica, nonchè dal fatto di essere esplicitamente il fondatore di un partito "personale" che per definizione rifiuta di giurare fedeltà al solito decalogo ideologico per lasciarsi le mani libere.
Come dire : grosso modo sono l'uomo della destra, ma farò quello che mi parrà opportuno di volta in volta. Non è una grande garanzia per l'elettore. Finora però abbiamo parlato dei partiti che rappresentano l' "establishment", la "casta" le "elites", i responsabili dell'esistente, che in continuità hanno governato degli scorsi decenni.
Solo per questo è difficile pensare che questi farebbero qualcosa di diverso se dovessero essere riconfermati al potere.
Il nuovo per governare le nuove situazioni ben difficilmente potrebbero essere loro.
Il nuovo, piaccia o non piaccia sono gli altri, i "trasversali", nè destra nè sinistra, ma che si definiscono per le soluzioni che propongono sul merito dei problemi e che comunque giurano che se al potere farebbero cose del tutto diverse da quelle che fanno coloro che hanno gestito il potere in questi anni.
Gli elettori lo sanno, ma sanno anche che questo ,cioè il nuovo, è sia la carta vincente, sia il problema dei 5Stelle e della Lega di Salvini.
Per i "moderati" andare a votare per il nuovo richiama da sempre il terrore del "salto nel buio", giratelo come volete, ma siamo sempre alle reazioni ancestrali.
Per fare il "salto nel buio" bisogna essere alle strette o usando una terminologia più popolare bisogna essere molto incazzati. Nella società di oggi, intorno a noi ci sono categorie sociali riconoscibili che sono e che hanno ragione di essere abbastanza incazzati da rischiare il "salto nel buio"? Penso proprio di sì.
Tanto per cominciare i giovani disoccupati o quelli che il lavoro non lo cercano nemmeno più, perchè comunque non c'è, e poi i giovani occupati nelle condizioni penose del lavoro precario, delle finte cooperative e nella posizione di finte partite Iva, per figurare non come dipendenti ma come professionisti autonomi.
Poi c'è quel vasto ceto, vicino ad una posizione maggioritaria che è il "ceto medio", che sta da tempo rotolando giù dalla scala sociale e che di questo se ne accorge sempre di più.
Un ceto medio di ex operai un tempo agiati, di partite Iva tendenti al rosso e che faticano a pagare le tasse, di ex privilegiati dipendenti pubblici, considerati ora poco più che parassiti a causa dei loro privilegi, di ex privilegiati bancari che vedono la mannaia dello "sfoltimento" degli sportelli sempre più minaccioso eccetera, eccetera.
Poi ci sono i milioni di cittadini ufficialmente qualificati dall'Istat come poveri. Basterebbe tutto questo elenco per raggiungere una maggioranza di elettori disposti a fare il "salto nel buio".
Penso proprio di si. Ma non è detto, perchè se i "moderati" finiranno per essere nuovamente tentati di dare retta per pigrizia o per conformismo o per paura, alla prima scelta della loro mente per l'usato sicuro, ci sarà anche e questo sarebbe anche peggio, una parte dei giustamente "incazzati" che cederà alla rassegnazione ed alla sfiducia e che non andranno a votare.
Vedremo come andrà in Francia e poi le schede arriveranno anche nelle nostre mani.
Ma da noi potrebbe anche andare peggio, perchè il nostro sistema elettorale ,tra l'altro ancora in fieri nelle manacce dei nostri attuali parlamentari potrebbe condurci diritto ad un nulla di fatto, magari già programmato nelle menti malate dei possessori di quelle manacce.
Non sarà mica perchè coloro sono tanto cinici da programmarsi l'allargamento dell'area degli sfiduciati inducendoli a starsene a casa per lasciare la politica agli "addetti ai lavori" e basta con partiti solo personali che alla fine coopteranno tutti o quasi a dividersi il potere e più nessuno o quasi che va a votare?
Sarebbe un bel fascismo bianco soporifero e apparentemente indolore, ma sempre fascismo.