Il più elegante epitaffio del berlusconismo l’ha scritto la filosofa De Monticelli nel suo libro sulla possibilità di fondare una morale sulla ragione, quindi in un contesto di tutt’altro genere e livello rispetto alla bassa politica italiana.
Nel primo capitolo dedicato all’atavica immoralità che alberga nella cultura civica e politica italiana la De Monticelli fornisce lunghe citazioni tratte dai famosi “Ricordi politici e civili” del Guicciardini.
Leggendoli si capisce perché il Guicciardini lo citano tutti per rifarsi alla sua individuazione della cura del “particulare” come la vera anima dell’italiano, ma quasi nessuno lo ha letto.
E infatti oltre ad essere le sue tesi francamente spiacevoli, il suo italiano è parecchio ostico e contorto, tale comunque da non invogliare alla lettura.
Le lunghe citazioni della De Monticelli sono comunque di interesse straordinario perché sembrano scritte per commentare gli anni grigi del berlusconismo e non quelli del cinquecento, ad ogni frase nella testa del lettore di oggi suona una campana che lo costringe a dire : ma non è possibile, questa è la fotografia del berlusconismo!
Ne elenco un florilegio :
“Pregate dio di trovarvi dove si vince”
Però attenzione, essere dalla parte giusta, alleati con un tiranno potrebbe essere pericoloso :”sotto un tiranno è meglio essere amico sino a un certo termine…godi anche tu della sua grandezza ..e nella ruina sua puoi sperare di salvarti”.
Questo l’hanno ben capito i suoi “traditori” palesi ed occulti.
“Chi sta a corte dei principi…stia quanto può loro innanzi agli occhi, perché nascono spesso faccende”.
Qui Guicciardini ha usato un termine oggi tanto attuale :infatti della pratica delle faccende se ne occupano i “faccendieri” di corte, vi viene in mente qualche nome?
E ora ne viene una proprio bella :
“Una delle maggiori fortune che possano avere gli uomini è avere occasione di poter mostrare che a quelle cose che loro fanno per interesse proprio , siano stati mossi per causa di pubblico bene”.
È incredibile, sembra proprio che questa frase sia stata scritta seppure cinque secoli prima per un personaggio oggi a noi ben noto.
“guardatevi dal fare quelli piaceri agli uomini che non si possono fare senza fare equale dispiacere a altri : perché chi è ingiuriato non dimentica…e chi è beneficiato non se ne ricorda”.
Ecco perché quella stessa persona della quale parlavamo in diciotto anni non ha fatto pressoché nulla di rilevante, non voleva dispiacere ai suoi elettori-sudditi.
“molti uomini si lasciano aggirare con le parole in modo che etiam non facendo tu quello che non volevi o non potevi, s’ha spesso, con quella finezza di rispondere , occasione di lasciare bene satisfatto colui al quale se da principio avessi negato, restava in ogni caso mal contento di te”
Attento a dire la verità, come a negare recisamente, meglio non essere di parola, meglio usare “finezza di rispondere” proprio come il personaggio che conosciamo, che di questa finezza ha usato ed abusato tanto spesso.
Ecco poi il colpo più secco del vero “immoralista” convinto : “fate ogni cosa per par buoni, che serve a infinite cose”.
E poi :”chi è in maneggi grandi o tende a grandezza, cuopri sempre le cose che gli dispiacciono , amplifichi quelle che gli sono favorevoli”
L’Osservatore Romano ha sotto i caratteri della testata i motti latini “uncuique suum” e “non praevalebunt” degni di tanto giornale.
I Tg di proprietà e quelli controllati dalla persona che conosciamo potrebbero mettere sotto la testata quella frase di Guicciardini, che riassume così bene in una riga la filosofia della casa.
E poi ancora :“el farsi fama che le cose ti vadano prospere ti giova, el contrario tu nuoce”
E infatti che in Italia siamo in crisi nera non si può dire e tanto i la persona in questione non ce l’ha mai detto se non ieri, sull’orlo del baratro.
“Lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a partito el cervello di chi ti ode”
Fantastico Guicciardini, ha inventato la filosofia di “colui” : se ripeti una balla mostruosa “gagliardamente” e in continuazione alla fine apparirà vera.
“non si può tenere stati secondo coscienza perché chi considera la loro origine tutti sono violenti…e da questa regola non eccettuo manco e preti, la violenza dei quali è doppia perché ci sforzano con le arme temporali e con le spirituale”
E bravo Guicciardini ci voleva anche l’altro mantra del berlusconismo : se una porcata la fanno tutti non è più una porcata, la doppia morale è servita.
“lasciare un bene presente per paura di uno male futuro è el più delle volte pazzia….altrimenti ti perdi il bene che tu potevi avere” ,
Cioè abbuffati oggi e lascia debiti e guai a che verrà dopo di te.
“non crediate a costoro che predicano sì efficacemente la libertà, perché quasi tutti, anzi non è forse nessuno che non abbia l’obiettivo agli interessi particulari”.
E finalmente l’ha detto: pensate ai vostri interessi “particulari”, aziende , casi giudiziari, affari. Come “colui” l’ha imparata bene la lezione di Guicciardini, non è mai uscito da questi ristretti binari, mai un colpo d’ala, troppo rischioso secondo la filosofia dell’ “immoralista”.
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