venerdì 25 novembre 2011
La controinformazione della Pravda berlusconiana
Credo valga la pena di insistere sul peso che può esercitare la controinformazione sistematica su un pubblico che non ama informarsi in modo decoroso.
L’illustrazione accanto al titolo penso che parli da sola.
Sono due giornali di oggi con due titoli che dicono uno il contrario dell’altro.
Facilissimo verificare chi ha ragione e chi mente al giorno d’oggi, basta accendere il computer o leggere un qualsiasi giornale di qualche prestigio professionale.
Facilissimo, ma l’elettorato berlusconiano, come hanno detto e ripetuto fino alla noia i più fini analisti amano sentirsi dire solo la favola bella della quale si sono invaghiti e se la realtà è un’altra, basta ignorarla sistematicamente.
Il titolo del Giornale di oggi è l’icona del berlusconismo. Non esiste, è talmente falso da fare tenerezza.
E’ vero che il Giornale lo leggono in pochi fedelissimi, ma come succedeva una volta con la Pravda, l’Unità e il Popolo d’Italia dà la linea.
È chiaro che i Tg, che sono il vero mezzo di apprendimento delle notizie per la stragrande maggioranza degli italiani, non possono lasciarsi andare a dichiarazioni così volgarmente sbracate, come fa l’organo di propaganda dell’ex regime berlusconiano, ma ne seguono la linea cercando di renderla appena appena appetibile in modo insinuante e indiretto.
E gran parte della gente se le beve perché il berlusconismo si è fondato ed è prosperato su questo assioma : dire alla gente solo quello che desidera sentirsi dire : va tutto bene, non vi metteremo mai le mani nelle tasche, fate i soldi con i mezzi che vi pare, non toccheremo mai i vostri privilegi, non contraddiremo mai i vostri preconcetti, divertitevi e perdetevi nell’intrattenimento infinito, sognate con la droga televisiva che vi fornisce la casa senza nemmeno chiedervi il canone.
Ma la crisi economico –finanziaria ha travolto il berlusconismo e la sua falsa filosofia.
Ed ora il conto verrà implacabilmente presentato a tutti gli italiani compresi i fedelissimi del caimano, che pensavano di avere blindato le proprie tasche con la acritica adesione alla bella favola berlusconiana.
Hanno finto di essere convinti delle panzane più ridicole come quella della nipote di Mubarak, quella delle cene eleganti, quella della persecuzione giudiziaria e del complotto dei poteri forti.
Per chi ha la memoria corta la macchina della propaganda berlusconiana ha perfino tirato fuori dagli armadi recentissimamente la maledizione mussoliniana contro le potenze plutocratiche della perfida
Albione che sarebbero dietro alla vendita dei titoli di stato italiani (in linguaggio più moderno ora li chiamano i peridi gestori degli hedge fund anglosassoni) ,ma la sostanza è sempre quella, dare agli altri la colpa delle proprie incapacità ed errori.
La Merkel sarà anche un po’ più tedesca del necessario, ma la sua logica è assolutamente intaccabile quando dice : avete aderito all’Euro firmando un patto col quale vi impegnavate a portare il debito al 60% del Pil, se pure gradualmente.
Ora son passati ben 11 anni e il vostro debito è al 120%,ed era al 113 al momento dell’entrata in vigore dell’Euro, cioè non avete fato nulla per ridurlo, anzi è aumentato.
Per quale ragione oggi i tedeschi dovrebbero aiutarvi, se lo facessero voi continuereste a fare più debito, ora tocca a voi ad essere più seri e ad onorare i patti.
Ora che la buffonata berlusconiana è finita è ora che chi lo ha appoggiato si svegli.
Sarà dura, come è stata dura per i lettori della Pravda dover verificare che in occidente si prosperava e da loro si moriva di fame, ma la favola comunista andava superata.
Prima cosa da fare ridimensionare il potere televisivo del pifferaio magico per evitare di finire nel burrone.
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