venerdì 9 dicembre 2011

Fascismo morbido l’eccessiva intrusività delle tecniche di comunicazione

Assistiamo in questi giorni a una situazione surreale.
Il governo del paese per opera tenace del presidente della repubblica è stato assunto da un gruppo di tecnici perché i politici avevano ormai perso la faccia e da due decenni macinavano aria fritta invece che governare.
I più importanti giornali finanziari del continente danno per scontato che l’Italia sia fallita nel senso che in un modo o nell’altro dovrà “ristrutturare” il debito perché in ogno caso non è in grado di onorarlo. I giornali di oltre oceano queste cose le dicevano già dall’anno scorso.
Il precedente governo è uscito formalmente di scena poco più di due settimane fà dopo aver detto e confermato che tutto andava bene, che gli italiani sono ricchi e che quindi non c’era alcuna crisi.
Il nodo della questione è il fatto che il presidente del consiglio precedente era un individuo che nella sua persona sommava il politico e il proprietario o il controllore di quasi tutti i mezzi di comunicazione del paese.
Risultato gli italiani dopo vent’anni di cura (cioè di avere ascoltato pressochè la sola voce del padrone in quanto unica udibile) sono convinti di essere ricchi e che non esista alcuna crisi.
La priorità per il nuovo governo era dunque quella di dire agli italiani la verità che era stata loro taciuta così a lungo e infatti lo ha fatto.
Gli italiani non hanno affatto recepito le cattive anzi pessime nuove.
Siamo in uno scenario nel quale è ritenuto da alcuni probabile da altri inevitabile un complessivo impoverimento di tutti gli italiani dal il ceto medio in giù con all’orozzonte sgradevolissime cose che vanno da abnormi aumenti di tasse se tutto va bene a tagli consistenti di pensioni e salari con periodi di ritardi nei pagamenti per un periodo di tempo difficilmente quantificabile quando cominceranno le procedure di “ristrutturazione” del debito.
In una tale situazione è ovvio che esploderebbe o più probabilmente esploderà la rabbia sociale.
Quella cura di “sobrietà” che la chiesa cattolica italiana con imperdonabile ritardo ha indicato come linea da seguire si realizzerà purtroppo non come comportamento virtuoso scelto dalle coscenze, ma come modo di vita imposto dai fatti.
Ci sono responsabilità politiche e morali ben chiare e individuabili che ci hanno condotto a questo punto e tutti quanti sapremmi indicarle.
Quello però che mi preme approfondire ora è che c’è un meccanismo di fondo nella società moderna che possiede una enorme potenza e il caso italiano, che sopra abbiamo descritto lo dimostra in modo straordianariamente evidente.
Cioè gli italiani non hanno aderito alla favola bella che ha raccontato il berlusconismo perché sono più stupididi o ignoranti degli altri (oddio, in parte un gap, un differenziale di accultramento c’è come hanno evidenziato gli studi di DeMauro ma questo è un altro discorso sul quale torneremo).
Quello che in italia ha colpito più che altrove per una serie di ragioni locali è la enorme potenza delle moderne tecniche di comunicazione e il fatto che la gente, noi, di questa potenza non siamo ancora consapevoli e quindi rimaniamo scoperti, rimaniamo rilassati con la guardia abbassata, nche oggi non ci rendiamo ancora conto che questi mezzi potenti possono e sono usati, perché questa è la loro ragion d’essere, per manipolare non solo il consenso in politica, in economia ecc.,ma anche le coscienze, l’intiero modo di pensare.
Non ci rendiamo conto che dietro al nostro televisore, dietro a quello che dicono i politici, dietro al modo come si vestono, al modo come si presentano eccetera c’è un dr. Frankenstein anzi ci sono molti dr.Frankenstein, occupati a tempo pieno e pagati per farci recepire le cose in modo da agire in un modo invece che in un altro.
E’ per questo che nel titolo ho usato l’espressione di fascimo morbido.
So che è storicamente inappropriata, però credo che il termine fascismo sia quello che nell’immaginario collettivo italiano sia capace di richiamare più immediatamente l’idea di oppressione, di imposizione, di dovere accettare un modo di vita non per scelta, ma perché insitillato quotidianamente da un potentissimo e intrusivo apparato di propaganda, che è riuscito a fare il miracolo di raggiungere almeno per metà del ventennio fascista uno strabocchevole consenso.
Oggi i tempi sono molto diversi, tutto è diverso, ma questo è il punto, quegli apparati di manipolazione della comunciazione, al tempo del fascismo storico erano artigianali, ma oggi nelle mani del progresso della tecnica e delle neuroscienze, sono divenuti ultrapotenti e potrebbero essere utilizzati per gli stessi fini di allora con estrema facilità, se non ci armiamo di antidoti adeguati.
Bastino pochi piccoli esempi piuttosto significativi.
Per quello che avete visto finora, vi pare che il Prof. Monti ,la piangente ministra Prof.Fornero , il super-tecnocrate Dr. Grillo siano gente da comparsata a Porta a Porta, Ballarò e cose di questo genere?
Mi pare che siano adirittura tutto il contrario, eppure a quelle trasmissioni ci sono andati, perché?
La metà abbondante degli italiani ai quali il berlsuconismo è sempre risultato indigesto e che quindi avevano in cuor loro festeggiato l’avvento di Monti, si sono molto irritati a queste sortite che hanno interpretato come un inaccettabile scadere di immagine inspiegabile.
E invece era spiegabile, perché ci è stato chiarito da alcune notizie giornalistiche, il nuovo governo ha affidato la gestione della propria immagine a un super esperto di comunicazione che è stato fatto addirittura sottosegretario e che si chiama Dr. Peluffo.
La scelta quindi non era loro, ma probabilmetne pur riluttanti se non schifati, si sono arresi alle tecniche di comunicazione scommetendo sulla loro potenza ed efficacia.
A livello inferiore è stato interessante scoprire che uno fra i pochi giovani emergenti nel Pd, il sindaco di Firenze Renzi, quando ha deciso di lanciarsi a livello nazionale due mesi fa, ha messo insieme una manifestazione che aveva la forma, ora è di moda dire “il format” diciamo di uno spettacolino nel quele ovviamnete lui era “l’attore” principale dientro al quale ci ha informato la stampa erano state ingaggiate addirittura tre agenzie di comunicazione.
Oggi qualsiasi politico, ma non solo, calciatore, cuoco o personaggio di una certa notorietà sforna il suo pezzo in libreria e la gente si chiede, ma questo, che non mi sembra un grande intellettuale, dove ha imparato a scrivere un libro?
Ovviamente non ha imparato affatto perché non è necessario, lui nella maggioranza dei casi non ha scritto nemmeno una riga perché alla bisogna hanno provveduto quelli che si chiamano “gostwriter”
scrittori fantasma ,fantasma perché per definizione non devono comparire.
Ma come sempre questo è il segreto di Pulcinella se sappiamo addirittura che il loro compeso medio di mercato è di 15.000 euro per libro e senza ricevuta fiscale.
Si dice, anche perché è assolutamente vero, che la politica è sempre più lontanta dalla realtà di tutti i giorni.
Ma allora come mai la politica ricorre più che mai e in modo massiccio a tecniche che la rendono ancora più “artificiale”, artefatta?
Attenzione perché fra l’artefatto, il non sincero e il falso, nel modo di sentire comune la strada è breve.
Se noi ci accorgessimo (e come abbiamo detto, non ne siamo ancora abbastanza consapevoli) che il politico Tizio dice una cosa non perché è vera, non perchè ci crede, non perché la pensa così, ma solo perché un esperto gli ha detto di dirla, allora ci verrebbe da dire : ma questa è tutta una buffonata, questi recitano una commedia, questi ci prendono in giro.
La pervasività nell’uso delle tecnice di comunicazione è arrivato a una tale potenza da mettere a rischio il funzionamento corretto della democrazia, anche perché noi spettatori ci caschiamo, non abbiamo ancora cominciato a contestare l’uso di tutto questi strumenti artificiali.
Abbiamo sempre creduto che un cretino non potrà mai diventare intelligente.
Ora non è più vero, perché ci sono mezzi per venderlo come intelligente e questo è pericoloso

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