Peccato che i berluscones siano prevalentemente
nella fascia di età del loro capo, peccato perché le statistiche dicono ,che in quella fascia
l’uso delle moderne tecnologie è minima.
Se le usassero
avrebbero difficoltà a bersi la
inverosimile propaganda ,dopo la condanna definitiva del loro capo, che esce
dalla loro parte politica, perché con un Pc e un collegamento internet ci si schiariscono le idee in tre secondi.
Cominciamo allora con il link (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/05/berlusconi-fan-duce-duce-e-al-fatto-gomez-e-travaglio-mondezza-mangio-cuore/241646/) dove si può
tranquillamente vedere il filmato che riprende il comizio del gran capo, sotto casa sua e la relativa manifestazione.
Le grida duce! Duce! e le braccia alzate nel
saluto romano sono lì documentate dal video.
Seconda osservazione , una delle così dette
amazoni, con incarico governativo, ha dichiarato che alla manifestazione “eravamo
in 300.000”.
Ora dalla foto di Palazzo Grazioli in Via del
Plebiscito 102, Roma, messa sotto al titolo, è assolutamente evidente, che gli
organizzatori hanno scelto giustamente un posto simbolico per loro, ma
abbastanza angusto da potere evitare figuracce, nel caso di scarsa
partecipazione.
Con un po’ di soldi, che alla politica non mancano
e una decina di pullman, qualche centinaio di persone, spesate per partecipare
e girare per Roma, non è certo difficile trovarle anche in agosto.
Siamo abituati alle cifre assurde, sparate da
partiti e sindacati, dopo le loro
manifestazioni, ma l’aritmetica e la geometria non sono opinioni politiche :
basta determinare l’area dove si svolge una manifestazione in metro quadri e
moltiplicare quel numero per 3, massimo 4, che è il numero di persone massimo
che può contenere un metro quadro e il gioco è fatto. Semplicissimo.
Mille per quella superficie minuscola è già un bel
numero.
Ristabilite proporzioni e un minimo di razionalità, la prima cosa che non riesco a non dire è che
finalmente i fatti mi danno ragione, nel senso che da anni scrivo su questo
blog (23-11-2008; 10-6-2010;21-11-2011;29-1-13; 16-5-2013; 26-6-2013) ,che il
berlusconismo ormai sopravvive solo come rappresentanza del modo di pensare “para-
fascista”, come quello che sostiene Marine Lepen in Francia.
Se siamo arrivati ai seguaci, che quando
Berlusconi si affaccia alla finestra, lo accolgono come abbiamo detto, qualcosa
di vero in senso fattuale e non di commento ideologico pare che ci sia
veramente.
Ma ancora non si può dirlo, non sta bene.
A questo proposito è sintomatico l’articolo di
fondo scritto oggi dal pur coraggioso direttore di Repubblica, che non esita per
esempio a contraddire il fondatore azionista del suo giornale, Eugenio Scalfari,
quando deborda nelle sue prediche a difesa di Napolitano e della stabilità del
governo Letta.
Mauro analizza le argomentazioni sostenute da
Berlusconi e seguaci, per chiedere di cassare di fatto le sentenze avverse invocando
un salvacondotto giudiziario.
Giustamente mette in evidenza il fatto, che
non chiedono il salvacondotto giudiziario
perché Berlusconi è un politico, (sarebbe insostenibile), ma perché Berlusconi
sarebbe “diverso”, “speciale”, “insostituibile”, dotato di un carisma perenne.
E’ la invocata specificità –diversità che regge
tutto.
Correttamente Mauro cita poi l’atteggiamento di D’Annunzio
a Fiume o la teorizzazione di Carl Schmitt dello “stato d’eccezione” che invoca
il leader rivoluzionario, che si pone in contrasto allo stato costituzionale
stabilito perché ha la forza di costruirne un altro, modellato su un altro
sistema di diritto.
Per intenderci, Schmitt è ora rivalutato per altre
sue teorizzazioni, ma è stato pur sempre il presidente dei giuristi nazisti,
rischiando per questo il processo di Norimberga.
Cioè Mauro sottolinea il fatto che i ragionamenti
avanzati in questi giorni dai berluscones hanno un loro significato, solo se si
riferissero, non a un politico europeo contemporaneo, ma a un leader
rivoluzionario, che si appresta appunto a demolire uno stato, per costruirne un
altro di altro tipo.
Non ci sono ovviamente le proporzioni, perché una
persona dotata di senno possa, immaginare Berlusconi in quella veste e quindi
come qualificare gli atteggiamenti sopra descritti?
Mauro li definisce come segnali di assolutismo,
autoritarismo, bonapartismo.
Ce n’è abbastanza, ma è veramente strano che
ancora non si riesca a pronunciare la parolina : “fascismo” o almeno “para-
fascismo”, come più correttamente si definisce l’ispirazione dei movimenti neo-fascisti,
nell’Europa di oggi di tipo Lepenista.
Perché avere paura delle parole, un certo
termine, quando un termine ci vuole, ci vuole.
Nessun commento:
Posta un commento