Ho visto giorni fa una trasmissione intitolata :”secret
millionaire”, che parlava di un riccone americano ex immobiliarista di
successo, che arrivato all’età della pensione con i figli già sistemati e dopo
vere perso la moglie, viveva ovviamente, in una villa hollywoodiana di
ordinanza sulla costa della California.
Uomo pensoso cerca di dare un senso alla sua vita che
sia più alto rispetto a viaggi, party e partite
golf.
Abituato a intraprendere e a lottare tutti i
giorni, non cerca modi di passare il tempo, ma di mettere a disposizione degli
altri l’energia che ha accumulato negli anni precedenti.
Allora lascia nei cassetti e negli armadi gli
abiti griffati, si veste da persona normale e comincia un suo viaggio missione
nei quartieri più disastrati di Detroit, ex capitale industriale
dell’automobile, come tutti sanno, oggi però sconvolta dalla crisi economica e
con interi quartieri deserti e quindi incontrollabili, molti cittadini nella
miseria economica e umana, molta mala vita.
Dopo avere girovagato per farsi un’idea individua
in un quartiere una piccola organizzazione di volontariato, che lavora con lo
stile degli “alcoolisti anonimi”, cioè non provvedendo solo aiuto materiale ove
necessario, ma soprattutto parlando sistematicamente a piccoli gruppi, dove
ognuno mette a disposizione la propria storia perché sia di aiuto anche agli
altri e dove si cercano delle strategie per sopravvivere e possibilmente per
venire fuori dalle situazioni più disastrate.
Partecipa a diverse riunioni di gruppo, ascolta
molto ,condivide e cerca di dare una mano, cosa che prima di tutto consiste
proprio nel venire a conoscenza e condividere umanamente i guai degli altri,
che col solo condividere si sentono un po’ più leggeri.
Comincia quindi ad andare a casa di uno e
dell’altro cercando di conoscere meglio alcune persone ed a queste cerca di
aiutarle nell’immediato.
Fatta una conoscenza approfondita con quattro o
cinque persone, messo a conoscenza dei loro molteplici guai e scoperto che si
trattava di persone dotate di una notevole umanità e che solo la causalità ceca
nelle vicende della vita, aveva colpito duramente, dopo un certo periodo si
presenta per quello che è veramente : devi sapere che io ho lavorato duro, ma
sono anche stato baciato dalla fortuna e sono diventato un milionario, ti ho
conosciuto come una persona di grande spessore umano e quindi meritevole di un
aiuto da parte di chi, come me è in grado di dartelo, eccoti quindi un piccolo
assegno (di alcune decine di migliaia di dollari) per manifestarti la mia
simpatia e aiutarti a venirne fuori.
Ecco, mi sono detto, c’è anche un altro modo di
essere milionari.
Pochi giorni dopo casualmente tutti i mezzi di
informazione parlano di Sergey Brin, cofondatore di Google, il motore di
ricerca ormai diventato compagno di vita di chiunque metta le mani su un
computer, cioè praticamente tutti noi.
L’uomo o meglio dato la sua età, il ragazzo,
arrivato a sedere su un vistoso mucchietto di svariati miliardi di dollari (una
ventina) decide che la quantità abnorme di denaro posseduta gli impone di restituirne
una parte al resto dell’umanità, sotto forma di investimenti di interesse e
ricadute sociali.
Investe quindi parecchio in studi sui minerali
extraterrestri, possibili fonti di ricchezze impensate, ora che le risorse del
pianeta si stanno riducendo e alcune si stanno prosciugando.
Investe parecchio in sistemi di guida
automatizzata ( automobili che vanno senza guidatore) arrivando a risultati
sorprendentemente positivi dopo avere condotto test di centinaia di migliaia di
kilometri su prototipi fino a ipotizzare il possibile sbocco di veicoli utilizzabili
da tutti per il 2017.
Acquista immobili in quantità industriale Los
Alatos, in piena Silicon Valley per
affittarli a prezzi molto al di sotto dei prezzi di mercato a chi non può
permettersi di pagare di più.
Finanzia infine il progetto, venuto agli onori
della cronaca in questi giorni con il primo hamburger confezionato con carne
clonata, cioè prodotta da colture di laboratorio.
Progetto di enorme portata etica e ambientalista,
perché oltre a rendere non più necessaria l’uccisione di animali, supererebbe
la necessità di allevarli consumando quantità folli di acqua, bene sempre più
scarso e stopperebbe la emissione molto elevata dei biogas prodotti dagli
animali medesimi.
Quando nella nostra società appiattita sul
consumismo che produce come icona di sé stesso un numero sempre più elevato di
obesi, tutta tesa a valutare come positivo e da seguire, ciò che appare e non
ciò che è, con la conseguenza di esibire la propria volgarità al potere, si sente parlare di cosa sanno fare questo
tipo di milionari, capaci di pensare agli altri, alla scienza ed al bello,
sembra di intravedere la possibilità di un nuovo rinascimento.
Nel post del 19 maggio 2011 si era trattato lo
stesso argomento citando i maxy investimenti in opere sociali da parte del
notissimo milionario Bill Gates (il più ricco del mondo in classifica da più
tempo), con scopo tra l’altro di convincere gli africani che col l’ aiuto della
sua Ong. è possibile sconfiggere la piaga della malaria.
Il magnate americano David W. Packard ha provveduto
al restauro di Ercolano a sue spese.
L’italiano Diego Della Valle si è accollato le
spese per realizzare un progetto di restauro del Colosseo.
Warren Buffett, il più famoso gestore di fondi del
mondo, con il sopra citato, Bill Gates ha addirittura fondato un sodalizio il “The
Giving Pledge” (dare l’impegno) per riunire 81 miliardari del mondo, al momento della fondazione,
a impegnarsi pubblicamente per dare almeno la metà del loro patrimonio
accumulato, per la realizzazione di progetti
filantropici.
Al mese scorso il numero degli aderenti è salito a
113, che hanno sottoscritto l’impegno, con in gioco cifre enormi.
L’elenco dei filantropi è molto lungo.
C’è gente che il loro lavoro o semplicemente la
fortuna ha dotato di un mucchio di soldi e che sostanzialmente si sentono a
disagio nei confronti di tutti gli altri e che quindi si impegnano in una gamma
di donazioni che va dalle opere di carità tradizionali al finanziamento di
progetti scientifici, alla difesa dell’ambiente, al sostegno di progetti di
arte o di cultura.
Amici italiani, infatuati di Silvio Berlusconi, pensateci
su, fatevi un esame di coscienza, si può anche scegliere di meglio.
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