venerdì 26 novembre 2021

Miska Ruggeri : Apollonio di Tiana Il Gesù pagano. Prefazione di Luciano Canfora. Editore Mursia – recensione

 




Come recita il proverbio :l’appetito vien mangiando.

E infatti dopo avere potuto saccheggiare l’infinità di notizie sui miti greci esposti da Giorgio Ieranò in “Demoni, mostri e prodigi, l’irrazionale e il fantastico nel mondo antico” precedentemente recensito mi ero annotato di approfondire la figura di Apollonio di Tiana, grosso personaggio del primo secolo d.c.

Nato nel 15 dopo Gesù e morto nel 100, anche se le date non sono affatto certe a Tiana , attuale Turchia.

Filosofo, che non compare colpevolmente nei testi scolastici, ma anche conferenziere,profeta, taumaturgo.

Facciamola breve perché si tratta di un personaggio di primissima grandezza, anche se poco conosciuto?

Perchè con Simone Mago aveva di fatto conteso ai suoi tempi la fama a Gesù di Nazaret.

Che ne sappiamo noi lettori non specializzati in quel periodo storico, ed in particolare del perché allora prevalse il cristianesimo e non altre correnti spirituali?

Perchè il solo Gesù di Nazaret aveva l’esclusiva di fare miracoli e di predicare un coerente messaggio di umanità come ci dicono gli scrittori apolegiti cristiani?

La risposta che la storia è in grado di dare, pure di fronte a una situazione complessa e a fonti da prendere con le molle è semplice : il cristianesimo ha vinto perché Costantino ha deciso che quella fede e solo quella dovesse vincere per sue considerazioni di potere politico.

L’impero si stava disgregando.

L’influsso della filosofia greca una volta ritenuta graniticamente solida e in grado di descrivere il reale, come nella storia capita nei momenti di crisi e di cambiamento si mescolava a spinte irrazionali che inducevano a dare credito con uguale fiducia agli influssi magici orientali.

Il risultato era che in quel periodo dell’espansione del primo cristianesimo i personaggi come Gesù di Nazaret erano molti ed erano seguiti con fiducia e interesse.

Fra loro del nostro personaggio del quale ci sono pervenuti diversi scritti ne sappiamo parecchio sulla base sopratutto della “Vita di Apollonio di Tiana” scritta da Lucio Flavio Filostrato (170-245 d.c.), che il nostro autore Miska Ruggeri giudica attendibile nella sostanza pur contenendo anche aspetti diciamo così romanzati.

Ecco l’interesse per questo studio su Apollonio è in gran parte proprio nel consentirci di scoprire le molteplici e incredibili similitudini fra quello che sappiamo del Gesù storico, non il Cristo che hanno costruito i primi cristiani da San Palo in poi e le vicende di Apollonio.

Apollonio ci dice Ruggeri è molto simile a un santo cristiano.

La sua formazione pitagorica lo spinge a praticare l’ascesi come i primi monaci eremiti.

Questo significa imporsi una vita fortemente austera che comporta rinuncia alle ricchezze, un regime alimentare vegetariano stretto ed estremamente morigerato, auto-imposizione di una rinuncia a esercitare il sesso, pratica costante della meditazione.

Da Pitagora Apollonio ricava la convinzione che questo stile di vita di per sé porta l’uomo ad avvicinarsi agli dei o al dio che lo ricompensa fornendogli poteri sovra-umani.

L’abilità di guarire gli storpi, i ciechi.

Addirittura la facoltà di resuscitare un morto o affetto da morte presunta.

La capacità di comparire contemporaneamente in due luoghi diversi.

Al processo al quale lo sottopone Domiziano nel momento clou evita l’umiliante punizione scomparendo semplicemente.

Parla le lingue e comprende il linguaggio degli animali potendo così interagire con loro.

Ma legge anche il pensiero degli uomini.

Appare dopo la morte ad alcuni discepoli.

Ha capacità profetico-divinatorie.

La sua nascita avviene accompagnata da un prodigio.

Da appena adolescente comincia a studiare Pitagora e inizia a praticare uno stile di vita austero accompagnato a privazioni se pure non esagerate.

Si spoglia dei suoi beni e pratica fra l’altro il voto pitagorico del silenzio per lunghi periodi.

Fa il primo discepolo Damis e si reca in Mesopotamia dove apprende i culti orientali ed il significato dei sogni.

Ma il suo viaggio verso l’Oriente del quale evidentemente sentiva il fascino lo porta direttamente in India dove incontra i Brahmani, che praticavano una spiritualità legata al culto del sole, usavano un bastone con effetti magici e praticavano forme di levitazione.

Come Gesù ,dimostra di possedere una forte sensibilità sociale e predica in favore dei poveri.

Più volte si scaglia contro specie di “mercanti nel tempio”.

Non ha buona opinione dei potenti ed ancor meno delle gerarchie religiose.

Vuole riformare le religioni esistenti

Ecco però Apollonio tiene a chiarire di non essere un mago o uno stregone, anzi condanna questi atteggiamenti come dovuti a pura ignoranza che va superata, ben sapendo come sia diffusa fra il popolo credulone e invita allo studio della filosofia.

Non vado oltre perché il libro va gustato nella sua interezza.

E’ un libro scritto da persona coltissima.

Confesso che mi ero accinto a leggerlo contando sul fatto che l’autore è un giornalista se pure specializzato e non un accademico e quindi mi aspettavo appunto una trattazione giornalistica.

Non è così anzi questo libro è ancora più ricco e documentato di come usano gli accademici di professione, ma è leggibilissimo.

Ha anche il vantaggio di illustrare senza dirlo in modo esplicito le caratteristiche fondamentali dell’epoca quei secoli primo e secondo dell’era cristiana così impregnati di irrazionale e di magia.

Oggi dopo due millenni la religione cristiana come anche le altre religioni istituzionali sono vittime di uno spirito dei tempi che non trova più in loro le risposte ai propri problemi e quindi sono probabilmente destinate a estinguersi.

Ma dopo la lettura di saggi su quei famosi due secoli nei quali il cristianesimo è stato riforgiato e si è istituzionalizzato a poco a poco guardando anche solo alle solenni liturgie si rilevano evidentissime le radici non del pensiero del fondatore ma le derivazioni da quella spiritualità magica irrazionale, miracolistica.

Tanto per dirne una il tempo di Asclepio ricorda Ruggeri non era altro che una Lourdes moderna.






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