venerdì 27 ottobre 2023

Domino rivista sul mondo che cambia Il ritorno del Medio Oriente Hamas e Teheran attaccano Israele per spezzare il fronte anti - iraniano. Ora la reazione israeliana può cambiare tutto. N 10 – 2023 – recensione

 



Sarà perché sull’argomento ho letto molto ,ma questa volta, l’editoriale di Dario Fabbri mi è sembrato meno spumeggiante del solito, anche se completo e puntuale.

Purtuttavia ,mi pare che questo numero di Domino dica quello che c’era da dire, cioè quello che il lettore vuole vedere, per potersi informare in modo adeguato sul recente conflitto fra Israele e Hamas, per ora limitato a Gaza.

Ho apprezzato in modo particolare il saggio di Virgilio Ilari, storico militare, che a quanto pare ha da sempre acquisito la prospettiva tipica della geopolitica.

Mi ha fatto piacere vedere stracciare i veli di ipocrisia, che annebbiano i protagonisti dei nostri media, quando si ammantano continuamente di diritto internazionale, diritti umani e crimini contro l’umanità.

Per carità non certo per giustificare gli stati, che ne aggrediscono altri ,senza essere provocati,capisco benissimo che la ragione di fondo per la quale i nostri media, ma in genere tutti quelli europei ,hanno assunto come una bandiera una lettura ultra-atlantica nelle guerre di Ucraina e di Gaza ,non deriva da un infatuazione ideologica, ma semplicemente dal fatto ,che la chiave di lettura dei pochi che studiano e si documentano, seguiti poi da tutto il plotone, si rifà ai testi politologici e di relazioni internazionali ,che hanno studiato all’Università e che sono rimasti ancora quelli basati sull’idealismo di Woodrow Wilson e i suoi 14 punti, sull’assetto post guerra mondiale e poi post guerra fredda, che immaginava un mondo unipolare sotto la guida del messianesimo americano, per la diffusione globale dei principi liberali e della democrazia.

Peccato che nel frattempo la rottura di quell’ordine mondiale a la subentrata crisi delle democrazie occidentali ,abbia fatto si ,che il mondo presente sia diventato leggibile solo usando la chiave di lettura della geopolitica, per definizione “realista” e non ideologica ,ma addirittura nemmeno basata su un’etica a prescindere.

La politologia accademica è rimasta presa completamente in contropiede da questi sviluppi e non ha saputo ancora rinnovarsi.

Il saggio di Ilari, che si è citato sopra, si sofferma opportunamente in una esposizione insolitamente ampia del pensiero di John Mearsheimer ,che penso si possa definire come il caposcuola appunto della visione “realista” della geopolitca, autore noto, ma non abbastanza ,se si pensa quanto il suo pensiero sia stato assorbito dallo “stato profondo” americano, che è quello che in ultima analisi tira le fila della giostra.

Non tento nemmeno di farne un’esposizione ,ma invito invece il lettore a procurarsi il numero 10 di Domino.

Oltre alla esposizione della situazione a Gaza, che significa anche accenno alle divisioni sul punto di rottura nella società istraeliana, sui rischi di estensione del conflitto al Libano e Siria per conto dell’ Iran, con la ormai abituale forma della proxy war, non si tralascia ovviamente la posizione attendista, ma molto interessata di Cina, Russia e Turchia, oltre alla estrema difficoltà dell’amministrazione Biden ,che è ormai apertamente contestato dall’ala più a sinistra del suo partito, che si sta manifestando per la prima volta come filo-palestinese.

Il numero di Domino, opportunamente ,non trascura un aggiornamento sulla guerra in Ucraina ,non tanto sugli eventuali spostamenti sulla linea del fronte, a proposito della quale c’è poco da dire, perché in realtà non succede nulla di rilevante da un bel pezzo, ma piuttosto sull’argomento che tutti ,dicesi tutti, ignorano colpevolmente e cioè : qual’ è il punto di vista dei Russi?

Si da quindi conto della situazione nelle quattro regioni ,rivendicate dalla Russia ,e con molta intelligenza ,si riporta la narrazione, inerente ad alcune parole chiave ,che si ritrovano nei manuali di storia di quest’anno delle scuole superiori russe.

Ciliegina sulla torta, questo numero di Domino riporta anche un articolo sulla situazione in Argentina ,appena andata al primo turno elettorale, con esiti verosimili ultra-populisti- peronisti .

E’ veramente incredibile questo fatto se si pensa ai ripetuti fallimenti storici delle figure politiche ,che si sono fondate su quelle ideologie, ma così va il mondo.


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