Sta per finire
un anno e cominciarne un altro.
Allora la gente,
noi, siamo portati a fare bilanci.
Ma non è di
questo che vorrei parlare, anche perché, in crisi eravamo, ed oggi, siamo in
una crisi ancora peggiore, nonostante le ripetute panzane, sparate dai nostri
indegni governanti.
Mi interessa
molto di più, invece, guardare al futuro, ma non nel senso di cosa farò io o
cosa saremo noi l'anno prossimo.
Quello che mi
interessa è guardare al futuro, nel senso di ineluttabile e straordinario
progresso tecnologico.
Forse, è anche
per questo che i governanti, appaiono così incerti, e i politici, così terribilmente inadeguati.
Perché, se
fossero anche onesti e preparati, e non
lo sono, troverebbero ugualmente
parecchio difficile star dietro al progresso esponenziale della tecnologia.
Ho detto senza
volerlo “stare dietro”, perché, se è palesemente difficile, star dietro, governare questi fenomeni è quasi inverosimile
per uomini, che sembrano rimasti indietro di troppo.
Eppure il
compito della politica, con la P maiuscola, sarebbe proprio quello di governare,
cioè di indirizzare i fenomeni, non di
lasciarsi trascinare da loro.
Ci sono appena stati
servizi televisivi e paginate di
giornali per ricordare il mito positivo di John F. Kennedy e di Nelson Mandela.
Kennedy aveva dato a vedere di voler fare proprio questo
tipo di politica con la P maiuscola.
Il suo messaggio,
in sintesi, era questo: siamo la nazione
più potente del mondo, abbiamo risorse materiali tecniche e umane
impressionanti.
Se vogliamo, noi
siamo, per la prima volta nella storia dell'umanità, nelle condizioni di poter
risolvere i problemi, che né i nostri padri, né i nostri progenitori consideravano risolvibili, perché erano convinti che le discriminazioni
fra razze, classi e persone fossero ineluttabili per natura.
Invece noi siamo
nelle condizioni di poter vincere, per esempio, la povertà nel mondo e ridurre
drasticamente la mortalità per malattie endemiche soprattutto nei paesi
emergenti.
Siamo nelle condizioni
di vincere l'ignoranza , anche dove non esiste un sistema scolastico adeguato.
Ognuno ci mette
la sua parte di impegno.
Non chiedetevi
mai cosa l'America può fare di voi, ma
cosa voi potete fare per l'America e per il mondo.
Nelson Mandela è
stata un’altra formidabile icona di cosa rappresenta la politica con la P
maiuscola, realizzando l’abolizione dell’apartheid senza fare la guerra civile,
un’impresa quasi impossibile.
Questa, la
politica vera ed alta, oggi può proporsi obiettivi ancora più ambiziosi se si
propone di studiare, conoscere e capire le impressionanti potenzialità delle
moderne tecnologie, per usarle a favore del progresso e per il bene
dell'umanità.
Ecco, è di questo
che conviene parlare ora, vicino all’inizio di un nuovo anno.
Perché qualunque
sia il livello delle classi politiche nel mondo, la tecnologia andrà avanti.
Almeno questa è una
grosso motivo di soddisfazione : la stupidità, l’ignoranza, la corruzione, i pregiudizi,
i fondamentalismi e i dogmatismi non potranno farci nulla contro il potere
della tecnologia che ormai avanza di forza propria, piaccia o non piaccia.
Il progresso in
atto nella tecnologia è semplicemente impressionante e tale da prospettare scenari da fantascienza,
per il domani prossimo.
Propongo tre
esempi, che tutti probabilmente conoscono, per averne letto o visto, come anticipazioni di stampa, tre
fantascientifiche applicazioni, studiate dai gruppi industriali più
all’avanguardia come Google e Amazon.
- I Google Glass, gli occhiali ,dotati di telecamera incorporata
e di un piccolo schermo televisivo, che viene proiettato sulla retina, ovviamente
connessi col Web.
È uno strumento
detto di “realtà aumentata”, che consente a chiunque li porti di poter fare
foto e filmati dagli occhiali, in qualsiasi momento e situazione e di inviare poi
quelle immagini via Web ad altri, sui loro computer, tablet, telefonini o altri Google glass.
Si potranno
dettare messaggi e spedirli, si potrà vedere un notiziario televisivo o un
qualsiasi filmato, sempre camminando o in qualsiasi situazione ci si trovi, con
gli occhiali sul naso, si intende.
Roba da
fantascienza, indubbiamente, ma acquistabile in America da qui a poco, e in
Europa, pare, nella primavera prossima.
Ma comunque in
giro per il mondo ci sono già un sacco di questi strumenti, per poter testare il prodotto.
E pare che
abbiano riscosso un primo grande successo fra i chirurghi, che così possono
rivedersi le operazioni e valutarsi.
Si pensi
all'utilizzo di questo strumento, non come cosa bellissima, ma da
classificare fra i beni superflui, quanto invece per cosa potranno
diventare ad esempio per molti disabili.
I sordi potranno
vedere scritto sullo schermo, proiettato nei loro occhi dagli occhiali, quello
che gli altri dicono e che prima non potevano conoscere, usando software già
comuni oggi.
Si pensi, poi, a
tutti gli sviluppi possibili, ad esempio : parlare nella propria lingua e fare in modo
che gli altri sentano nella loro lingua, perché includendo questo aggeggio,
praticamente, un piccolo computer, questo può far girare diversi programmi,
compresi quelli di traduzione.
- Come se non bastassero i Google glass, Google
ha impegnato capitali ingenti sul progetto dell’auto, che viaggia senza pilota.
L'auto che viaggia
senza guidatore umano, in prova ha già
fatto un numero enorme di kilometri, senza causare alcun incidente ed è lecito
prevedere che di qui a non molto apparirà sul mercato.
- Anche se Amazon
ha sfruttato le foto del “drone Amazon”,
per consegnare i pacchi al posto del postino, al momento giusto, per
poterlo usare ai fini della propaganda di vendita prenatalizia, è assolutamente chiaro, che la tecnologia dei
droni per uso civile (elicotteri in miniatura) è già in uso da tempo.
Ad esempio per
monitorare lo stato dei ghiacciai; per monitorare lo stato dei monumenti storici
o lo stato delle infrastrutture; per
portare viveri ai rifugiati in aree di guerra o siti difficilmente
raggiungibili; per semplice uso cine-fotografico nei deserti o altri luoghi
inospitali, eccetera, eccetera.
Ma al di là
delle meraviglie tecnologiche di Google e Amazon , i due settori, che
cambieranno in modo assolutamente radicale la nostra vita, nel prossimo futuro,
sono probabilmente la bionica e le
nanotecnologie.
Tutti abbiamo
sperimentato l'enorme aiuto, che ci possono dare i computer per fare cose. ma
soprattutto per usarli come espansione del nostro cervello, sia per accumulare
dati su supporti informatici, sia per cercare e usare i dati archiviati in
tempi velocissimi.
Ora, facciamo un
altro passo in avanti, e pensiamo a cosa saremo, quando alcuni dei componenti
dei computer saranno materialmente inseriti nel nostro corpo per migliorarne e
allargarne le prestazioni.
Questa è la
parte più intrigante della bionica.
Avrà impieghi
formidabili , e già ne ha parecchi, innanzitutto
per far sì che disabili non siano più disabili.
Per far vedere i
ciechi, o per far funzionare perfettamente un arto artificiale, come se fosse
di carne ed ossa.
Inutile
ricordare le gambe bioniche di Oscar Pistorius, che gli hanno permesso di fare
atletica ai massimi livelli.
Non da meno sono le nanotecnologie.
Possono usare componenti dei computer, su supporti tanto
piccoli, da risultare invisibili, aprendo scenari ancora più importanti e inesplorati
e non tutti, tali da non impensierirci.
Infatti, è noto
che moltissimi laboratori stanno lavorando per studiare congegni per i più
disparati usi militari.
Un altro campo
nel quale si sta lavorando alacremente nel campo delle nanotecnologie è quello
della fabbricazione di tessuti di tipo del tutto nuovo, ad esempio tessuti
totalmente idrorepellenti.
O vernici o
altri supporti da usarsi negli edifici per impedire in modo assoluto alla
polvere ed allo sporco di fissarsi, renderli autopulenti.
Non parliamo
poi, dei possibili impieghi in campo
medico diagnostico, dove è evidente, che usare congegni microscopici, da ingerire o da inserire nel corpo, in grado
di trasmettere dati di ogni genere, con tecniche totalmente non invasive, significa
essere vicini a disporre di strumenti diagnostici, non solo a dolore zero, ma
anche a disagio zero, per il paziente.
Questo è un campo nel quale perfino il termine
fantascienza appare inadeguato.
Se Kennedy,
cinquant'anni fa, poteva dire quello che ha detto, ed essere considerato
credibile, con la tecnica di oggi, enormemente più potente, 'l'umanità è già
ora in grado di vincere le sue battaglie, per la prima volta nella storia, allargando di
molto i limiti dell'umano.
Siamo, in questi
campi, talmente ai limiti dell’umano, che la politica, ma anche le religioni,
sono messi di fronte a realtà, che le sorpassano talmente di tanto, da essere
costrette ad annaspare e ad accampare vere o presunti dilemmi morali, quasi
sempre per mettersi di traverso alle
sperimentazioni ed alla ricerca.
Non è un caso ad
esempio, che i paesi europei, nei quali la ricerca sulle nanotecnologie è più
trascurata, diciamo per resistenze ambientali, sono l’Italia e l’Irlanda, cioè i
due paesi ritenuti teoricamente più cattolici degli altri.
Del resto, già
da parecchi anni, il decano dei filosofi italiani, Emanuele Severino, aveva
studiato in profondità la questione del potere della tecnica e aveva sostenuto,
che, ineluttabilmente, la tecnica ha preso il posto di Dio e nessuno è più in
grado di cambiare questo rapporto di forza.
La tecnica non è
né buona né cattiva.
È però una forza
enorme, che l'uomo, forse, come dicono i filosof, non è già più in grado di
controllare, anche per i limiti del nostro cervello, che non può raddoppiare di
velocità ogni tot anni, come fanno i computer, a seguito del progresso tecnico.
La nostra natura,
però, ci spinge a provarci, diversamente
non saremmo più umani.
Non
dimentichiamo, che le nostre radici culturali, assorbite dall’evoluzione, sono
pur sempre negli immortali miti classici di Prometeo di Icaro e di Ulisse.
Come
ci ricorda Dante nei celebri versi del Cap. XXVI dell’Inferno riferiti al mito
di Ulisse :
“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a
viver come bruti,
ma per seguir
virtute e canoscenza”
La riflessione
filosofica va sempre presa in considerazione con il massimo rispetto anche in
questo caso.
Va detto però,
che la visione sopra riportata di Severino, risulta eccessivamente prigioniera di una cosmologia geocentrica.
Cioè, la tecnica
si è impadronita dell'umanità sulla terra , ma la scienza ha una prospettiva molto
più ampia.
La scienza
moderna parla infatti di un universo infinito ed eterno.
Margherita Hack,
diceva, che noi umani siamo dalle formichine, che si agitano nell'infinita
vastità del cosmo.
E quindi, la
nostra tecnica, pur potentissima, non può fare altro che solletico
all'universo.
E’ antipatico da
dirsi e da metabolizzare, ma l’universo è totalmente indifferente a noi ed a
quello che facciamo.
Se è lui dio, è
un dio che non ci ama e nemmeno ci odia, ma che ci è estraneo.
Lasciamo pure
perdere i miti religiosi di tutte le latitudini geografiche, tutte le teologie
e tutte le dogmatiche, utili solo per suggerire intuizioni, ma non certo per spiegare alcunché, e nemmeno più
per consolare l’uomo moderno.
Rimane però il
fatto, che chiunque coltivi interessi di carattere spirituale, usando le più
varie discipline, lo fa anche perché non può non rilevare la sensazione, l’intuizione,
chiamatela come volete, che quello che il senso comune intende come dio, sia
soprattutto dentro di noi.
Tanto da rendere
tutt’altro che inverosimile la famosa frase di Feurbach, condivisa poi da Nietzsche
: non sono gli dei, che hanno inventato
o creato gli uomini, ma sono gli uomini che hanno inventato gli dei.
E quindi, pur prendendo come punto di partenza, per
qualsiasi ragionamento, le acquisizioni della scienza, che allo stato ci
dicono, che il mondo appare governato dal caso, e che quello che chiamiamo
spirito, anima, pensiero finisce al finire del cervello, che con le sinapsi fra
i neuroni genera fisicamente il pensiero, niente ci impedisce di cercare con
decisione vie che possano rendere verosimile quelle intuizioni di cui si diceva
sopra, in base alle quali sia possibile rendere verosimile l’esistenza autonoma
del pensiero e dello spirito.
L’immortalità
del pensiero e dello spirito.
Lavorando quindi
sull’ ipotesi, portata avanti dalla riflessione filosofica e dalla teologia più
avvertita, secondo le quali, quello che chiamiamo spirito o pensiero, si possa considerare veramente qualcosa di più
e di diverso del prodotto fisiologico materiale del funzionamento dei neuroni
cerebrali e quindi risiedente autonomamente su qualche supporto, ancora ignoto.
L’enorme
vantaggio, che la scienza ha sulle cattive teologie, imbalsamate nei loro dogmi,
è il fatto che, per definizione, la scienza stessa è in continua evoluzione, e
le neuroscienze in particolare ci aprono di continuo a nuove conoscenze.
La tecnica
informatica, ad esempio, ci spinge a ipotizzare nuovi orizzonti a questo
proposito.
Oggi la memoria
dei computer ha fatto progressi talmente rapidi e clamorosi, che ci consente
oggi di archiviare quantità assolutamente enormi di dati, per quantità quasi
illimitate.
È quindi
tecnicamente possibile archiviare quello che ogni singolo essere umano ha
pensato nel corso di tutta la sua vita.
Riflettendo su
questo fatto, per analogia, è difficile non andare a coltivare delle suggestioni
affascinanti.
Per esempio, si
potrebbe ipotizzare, che ci sia già tutto il pensiero, elaborato dall'umanità nei 200.0000 anni, da quanto è comparso l’homo
sapiens sulla terra, archiviato da qualche parte, che la scienza non ha ancora
rivelato.
Le
nanotecnologie, poi, ci inducono a coltivare altre suggestioni.
Infatti, se
l’astrofisica ci consente, oggi, di conoscere l’universo come infinito ed
eterno, il nostro orizzonte, probabilmente, si dovrà allargare ancora di più, perché abbiamo di fronte a noi il campo, dove
c’è quasi tutto ancora da scoprire, dell’ infinitamente piccolo, oltre al
livello atomico e sub- atomico, che già ci ha rivelato le sorprese della
meccanica quantistica, che ha rivoluzionato la nostra cosmologia e le nostre
leggi fisiche, già una volta.