giovedì 10 gennaio 2013

Ma che i ricconi vadano al diavolo






In tutta la campagna elettorale si  è sentita per la prima volta una  sola affermazione di sinistra.
Magari rimarrà anche l’ultima, ma almeno c’è stato uno che non si è nascosto dietro all’imperante farisaismo del pensiero unico moderato liberista.
Non voterò per Vendola, anche se  ha avuto l’onestà di fare quella affermazione, perché ritengo che il voto vada dato con cognizione di causa e non sull’impulso sentimentale di un momento.
Vendola sta governando in Puglia e non risulta che per esempio la gestione disastrosa della sanità di quella regione sia stata da lui rivoluzionata.
I politici vanno giudicati su queste cose, cioè per quello che hanno dimostrato di saper fare non per le promesse o per gli slogan.
Però il fatto rimane.
Uno dei protagonisti della politica italiana  ha detto una cosa di sinistra, che forse più di una persona condivide, dopo l’alluvione delle cronache sul prode Depardieu che per evadere le tasse del suo paese ne ha cercato un altro che lo ospitasse per pagarne molto meno, cioè si è sottratto al dovere civico elementare per il quale chi ha di più deve contribuire di più per chi invece arranca.
Vent’anni di Berlusconismo nei quali l’evasione fiscale è stata giustificata da continui proclami ed è stata incoraggiata concretamente da una serie di  condoni hanno causato un danno immenso non solo destabilizzando i conti dello stato, ma soprattutto incoraggiando il già deplorevole vizio italico di privilegiare il proprio “particulare” fregando lo stato, cioè tutti gli altri, appena possibile.
Non ostante le scempiaggini continuamente ripetute sui presunti complotti anti- italiani della Merkel dopo quei vent’anni di libertinaggio intellettuale prima ancora che morale ora avremmo bisogno di qualcuno che ci insegni a diventare almeno un po’ tedeschi, cioè più seri.
Non dimentichiamo che anche Marx era tedesco e che l’impianto della sua teoria politica basata sullo studio dei rapporti di forza fra le classi è di una teutonica solidità.
Si può far finta di ignorare quella teoria  per onorare l’attuale pensiero unico moderato filo liberista, ma la struttura della società continua a determinare i rapporti di forza nella politica come Marx aveva indicato.
Per  passare dalla teoria alla pratica, se il blocco sociale (usiamo questo termine visto che usare la parola classe è oggi considerato quasi osceno) che ha sostenuto il berlusconismo per vent’anni si sposta su un Berlusconi  con il loden come è Monti, nella sostanza non cambia assolutamente nulla.
La politica economica espressa da questo blocco sociale rimarrà quella a favore dei  ricchi o meglio dei molto ricchi che diventeranno sempre più ricchi a danno della classe media che scenderà sempre più in basso.
Questo fatto è stato recepito e deprecato anche da Benedetto XVI non più tardi di due giorni fa ed è tutto dire.
Il berlusconismo si è basato sugli allettamenti direttamente importati dal bagaglio dei Repubblicani americani.
Abolire ogni tipo di regolazione del mercato, privatizzare tutto, affamare lo stato per farlo deperire, lasciare liberi quelli che si arricchiscono perché daranno lavoro e incrementeranno i consumi.
Votate per i ricchi perché solo così potrete diventare ricchi anche voi.
Il berlusconismo non ha inventato nulla, ha solo copiato di sana pianta.
Italiani non vedete che successo ho avuto io come imprenditore? Votatemi e tutti potrete diventare ricchi come me.
La maggioranza degli italiani ci ha creduto.
Il berlusconismo ha copiato la filosofia repubblicana, ma essendo guidato da un personaggio penoso, circondato da una corte ancora più penosa, non ha saputo realizzare nulla dell’impianto liberista   e soprattutto non ha abbassato le tasse né ha liberalizzato l’economia.
Oggi la cosa si ripete in modo ancora meno credibile.
Il giochetto delle promesse elettorali incentrato sulla litania : abbassiamo una tassa (l’Imu), senza aggiungere naturalmente per alzarne un’altra (addizionali comunali e locali) è uno specchietto per le allodole talmente infantile che non si capisce come faccia ancora a fare presa.
Va bene essere disinformati dal pollaio televisivo ma basterebbe andare a confrontare i propri documenti fiscali per constatare che l’abolizione dell’ICI di berlusconiana memoria è stata immediatamente assorbita dalle addizionali Irpef  successive, che danno meno nell’occhio perché sono trattenute alla fonte sulle buste paga mensili e quindi il loro peso sembra minore di quello dell’Ici-Imu che si paga in due rate invece che in dodici.
Ma la sostanza non cambia.
Coè, che il gioco sia gestito dal ducetto di Arcore, che ha già dimostrato di non essere capace né di abbassare le tasse, né di fare delle vere liberalizzazioni, sia che sia fatto da un più presentabile Monti che però non è riuscito a liberalizzare nemmeno le licenze dei taxi e che le tasse le ha solo aumentate, ambedue perseguono la ricetta repubblicana - liberista anglo sassone ma non sono capaci di attuarla nemmeno in parte.
Ben venga allora l’applicazione di una sana teoria marxiana per aprire un po’ gli occhi alla gente.
Che si rendano conto che le classi sono state abolite solo nella fantasia e dal pensiero unico moderato liberista, ma i rapporti di classe continuano a dominare la società e la politica.
Votando Berlusconi o Monti voterebbero per il medesimo blocco sociale, che  ha interesse a conservare l’esistente e cioè votano contro sé stessi, contro i propri interessi .
Allora votando Bersani si va sul sicuro?
Ma per carità.
La vecchia classe politica di provenienza Pci dei D’Alema e compagni per tutti gli anni del berlusconismo ha avuto una preoccupazione primaria : non irritare i moderati e dimostrare che erano moderati anche loro.
Purtroppo ci sono riusciti.
Il PD oggi, date le sue dimensioni anche in previsione elettorale,  può servire  realisticamente a superare l’era di un  berlusconismo pasticciato e di una moralità deprimente, ma non da garanzie di una inversione di tendenza nella gestione della politica economica filo liberista.
Per far questo occorrerà che sia tirato per la giacca quotidianamente dai giovani inesperti ma puliti del Movimento a 5 Stelle e dagli intransigenti di Igroia, Di Pietro, Verdi , CGIL, dal SEl di Vendola e dagli Arancioni ancora in formazione, ma esistenti.
Come si vede, c’è ancora una sinistra in Italia, ma è in profonda trasformazione e non alberga   nel PD se non in minima parte.




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