In tutta la campagna elettorale si è sentita per la prima volta una sola affermazione di sinistra.
Magari rimarrà anche l’ultima, ma almeno c’è stato
uno che non si è nascosto dietro all’imperante farisaismo del pensiero unico moderato
liberista.
Non voterò per Vendola, anche se ha avuto l’onestà di fare quella affermazione,
perché ritengo che il voto vada dato con cognizione di causa e non sull’impulso
sentimentale di un momento.
Vendola sta governando in Puglia e non risulta che
per esempio la gestione disastrosa della sanità di quella regione sia stata da
lui rivoluzionata.
I politici vanno giudicati su queste cose, cioè
per quello che hanno dimostrato di saper fare non per le promesse o per gli
slogan.
Però il fatto rimane.
Uno dei protagonisti della politica italiana ha detto una cosa di sinistra, che forse più
di una persona condivide, dopo l’alluvione delle cronache sul prode Depardieu
che per evadere le tasse del suo paese ne ha cercato un altro che lo ospitasse
per pagarne molto meno, cioè si è sottratto al dovere civico elementare per il
quale chi ha di più deve contribuire di più per chi invece arranca.
Vent’anni di Berlusconismo nei quali l’evasione
fiscale è stata giustificata da continui proclami ed è stata incoraggiata concretamente
da una serie di condoni hanno causato un
danno immenso non solo destabilizzando i conti dello stato, ma soprattutto incoraggiando
il già deplorevole vizio italico di privilegiare il proprio “particulare”
fregando lo stato, cioè tutti gli altri, appena possibile.
Non ostante le scempiaggini continuamente ripetute
sui presunti complotti anti- italiani della Merkel dopo quei vent’anni di libertinaggio
intellettuale prima ancora che morale ora avremmo bisogno di qualcuno che ci
insegni a diventare almeno un po’ tedeschi, cioè più seri.
Non dimentichiamo che anche Marx era tedesco e che
l’impianto della sua teoria politica basata sullo studio dei rapporti di forza
fra le classi è di una teutonica solidità.
Si può far finta di ignorare quella teoria per onorare l’attuale pensiero unico moderato
filo liberista, ma la struttura della società continua a determinare i rapporti
di forza nella politica come Marx aveva indicato.
Per passare
dalla teoria alla pratica, se il blocco sociale (usiamo questo termine visto
che usare la parola classe è oggi considerato quasi osceno) che ha sostenuto il
berlusconismo per vent’anni si sposta su un Berlusconi con il loden come è Monti, nella sostanza non
cambia assolutamente nulla.
La politica economica espressa da questo blocco
sociale rimarrà quella a favore dei
ricchi o meglio dei molto ricchi che diventeranno sempre più ricchi a
danno della classe media che scenderà sempre più in basso.
Questo fatto è stato recepito e deprecato anche da
Benedetto XVI non più tardi di due giorni fa ed è tutto dire.
Il berlusconismo si è basato sugli allettamenti direttamente
importati dal bagaglio dei Repubblicani americani.
Abolire ogni tipo di regolazione del mercato,
privatizzare tutto, affamare lo stato per farlo deperire, lasciare liberi
quelli che si arricchiscono perché daranno lavoro e incrementeranno i consumi.
Votate per i ricchi perché solo così potrete
diventare ricchi anche voi.
Il berlusconismo non ha inventato nulla, ha solo
copiato di sana pianta.
Italiani non vedete che successo ho avuto io come
imprenditore? Votatemi e tutti potrete diventare ricchi come me.
La maggioranza degli italiani ci ha creduto.
Il berlusconismo ha copiato la filosofia repubblicana,
ma essendo guidato da un personaggio penoso, circondato da una corte ancora più
penosa, non ha saputo realizzare nulla dell’impianto liberista e soprattutto
non ha abbassato le tasse né ha liberalizzato l’economia.
Oggi la cosa si ripete in modo ancora meno
credibile.
Il giochetto delle promesse elettorali incentrato
sulla litania : abbassiamo una tassa (l’Imu), senza aggiungere naturalmente per
alzarne un’altra (addizionali comunali e locali) è uno specchietto per le
allodole talmente infantile che non si capisce come faccia ancora a fare presa.
Va bene essere disinformati dal pollaio televisivo
ma basterebbe andare a confrontare i propri documenti fiscali per constatare
che l’abolizione dell’ICI di berlusconiana memoria è stata immediatamente assorbita
dalle addizionali Irpef successive, che
danno meno nell’occhio perché sono trattenute alla fonte sulle buste paga
mensili e quindi il loro peso sembra minore di quello dell’Ici-Imu che si paga
in due rate invece che in dodici.
Ma la sostanza non cambia.
Coè, che il gioco sia gestito dal ducetto di
Arcore, che ha già dimostrato di non essere capace né di abbassare le tasse, né
di fare delle vere liberalizzazioni, sia che sia fatto da un più presentabile Monti
che però non è riuscito a liberalizzare nemmeno le licenze dei taxi e che le
tasse le ha solo aumentate, ambedue perseguono la ricetta repubblicana -
liberista anglo sassone ma non sono capaci di attuarla nemmeno in parte.
Ben venga allora l’applicazione di una sana teoria
marxiana per aprire un po’ gli occhi alla gente.
Che si rendano conto che le classi sono state
abolite solo nella fantasia e dal pensiero unico moderato liberista, ma i
rapporti di classe continuano a dominare la società e la politica.
Votando Berlusconi o Monti voterebbero per il
medesimo blocco sociale, che ha
interesse a conservare l’esistente e cioè votano contro sé stessi, contro i
propri interessi .
Allora votando Bersani si va sul sicuro?
Ma per carità.
La vecchia classe politica di provenienza Pci dei
D’Alema e compagni per tutti gli anni del berlusconismo ha avuto una
preoccupazione primaria : non irritare i moderati e dimostrare che erano
moderati anche loro.
Purtroppo ci sono riusciti.
Il PD oggi, date le sue dimensioni anche in
previsione elettorale, può servire realisticamente a superare l’era di un berlusconismo pasticciato e di una moralità
deprimente, ma non da garanzie di una inversione di tendenza nella gestione
della politica economica filo liberista.
Per far questo occorrerà che sia tirato per la
giacca quotidianamente dai giovani inesperti ma puliti del Movimento a 5 Stelle
e dagli intransigenti di Igroia, Di Pietro, Verdi , CGIL, dal SEl di Vendola e dagli
Arancioni ancora in formazione, ma esistenti.
Come si vede, c’è ancora una sinistra in Italia,
ma è in profonda trasformazione e non alberga nel PD se non in minima parte.
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