C’è un problema prioritario di dignità da riconquistare.
Sembrava che il serio bocconiano Monti potesse essere l’uomo
giusto per farlo,ma non lo è stato perché
non poteva esserlo.
Come avrebbe potuto ristabilire la legalità reggendosi sui
voti dei berlusconiani ,che la avevano violata in continuazione e delle finte
opposizioni PD ecc che non hanno mai realmente stoppato il berlusconismo, perché
avevano trovato conveniente stipulare con lui continui patti spartitori, vedasi
per ultima la vicenda del Monte Paschi.
Ristabilire la legalità
significa in poche parole abrogare tutte le leggi ad personam e ad aziendam
fatte passare dal berlusconismo.
C’è stato per vent’anni in Italia un cittadino più uguale
degli altri, che non era nemmeno eleggibile in quanto gestore di aziende
concessionarie di servizi pubblici, ma che ha fatto il presidente del
consiglio; che non poteva ricoprire cariche politiche in un paese civile perché
aveva in mano tutti canali televisivi
del paese meno uno e quindi poteva fare disinformazione e indottrinamento quotidiani
a difesa dei suoi interessi privati; che ha affrontato una sequela di processi
in condizioni di disparità assoluta a confronto dei comuni cittadini, perché era
in grado addirittura di adattare il codice penale e di procedura penale alle
sue convenienze facendo sparire ad esempio il reato di falso in bilancio e
aumentando a dismisura i termini di prescrizione eccetera, eccetera.
Quindi prima di tutto un governo responsabile deve abrogare tutte
le leggi che hanno contraddetto l’articolo 1 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza
e la uguale dignità di tutti i cittadini di fronte alla legge, perché negli ultimi
vent’anni l’Italia è stata una signoria non una repubblica.
Una signoria di potentati (banche, industriali senza
manifatture, ma gestori di servizi pubblici, preti e prelati che non si
vergognavano della parte in commedia) intrecciati fra di loro da interessi
privati senza bisogno di farsi rappresentare da nessun gran maestro, perché l’apparato
dei poteri era diventato tutto una immensa P2.
E quindi devono rendere conto tutti coloro che sono stati
attivi conniventi con questa signoria, a cominciare prima di tutto dalla casta
dei politici professionisti a vita,
buoni per tutte le stagioni e portatori di tutte le casacche, che avevano un
compito solo, evitare di governare perché il potere reale era trasferito altrove
e infatti per vent’anni non hanno governato.
Dire oggi tutti a casa (salvo rendere conto alla magistratura
dove questa riesce ad arrivare) a tutta
questa brava gente è proprio un trattamento generoso per chi ha condotto il paese
allo sfascio.
Bene fa quindi Grillo a chiarire ai suoi numerosi neo
parlamentari che non è moralmente accettabile dare la fiducia a chi si è reso
responsabile del disastro.
Grillo però sa anche che prima di tornare alle elezioni è
indispensabile appunto trovare una soluzione tecnicamente accettabile per fare
passare alcune leggi non rinviabili come quelle sopra accennate, accompagnate
da una legge anticorruzione, che ristabilisca un trattamento premiante per chi
della corruzione è stato vittima, incentivando così la denuncia del malaffare.
Irrinviabili, ovviamente, misure di peso in campo economico,
a cominciare dal pagamento delle imprese fornitrici dell’apparato pubblico, per
tenere in piede una miriade di piccole imprese in gravissima difficoltà e
lavori pubblici e nel sociale a manovella per fare lavorare i disoccupati, checché
ne pensino gli arroganti bocconiani, che le loro disastrose ricette liberiste le
hanno già fatte sperimentare abbastanza.
A Bruxelles e Strasburgo ci deve andare solo qualcuno capace
di picchiare i pugni sul tavolo per rimettere tutto in discussione, altrimenti
fuori dall’Euro per riconquistare la sovranità finanziaria.
In sintesi le urgenze assolute sono archiviare il berlusconismo
e questa versione di Europa, dove come nel berlusconismo, non ci sono partner in condizioni di parità, ma qualcuno è molto
più uguale degli altri.
O ci si riesce o il declino italiano si esprimerà politicamente
nel procrastinarsi di un berlusconismo alla disperazione, che giocherà la carta
di rappresentare una base, che non ha mai saputo emanciparsi veramente da una
cultura politica fascista se pure ovviamente in forme nuove.
E’ sperabile che Grillo non sottovaluti la diabolica capacità
di Berlusconi di annusare l’aria e di mettersi alla guida di questa base cripto-
fascista, lepenista, populista di destra, che c’è ed è numerosa e composta da tutti quelli ai quali sta bene
rimanere così, senza cambiare nulla, perché sono convinti di difendere dei
loro privilegi reali o più probabilmente
immaginari, che vent’anni di indottrinamento e disinformazione sono riusciti a
fare loro percepire come reali.
Grillo, comunque vadano le cose, ha acquisito un merito
storico innegabile : è stato il primo politico che in vent’anni di declino è riuscito
a convincere un alto numero di italiani
che alzare la testa era possibile, che il sopruso non va subito ma va
contrastato e che è possibile farlo.
Ed è riuscito a farlo prima che le strade si riempiano di gente alle
quali prudono le mani da tempo
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