Charlie
Hebdo : ennesima strage nel nome di Dio, ma non si può dirlo
L'Europa
colpita al cuore dalla strage dei vignettisti francesi di Charlie Hebdo
finalmente si spaventa e riflette su temi che si dibattono da decenni nei
circoli culturali, ma che non hanno mai raggiunto il grande pubblico, anche per
l'impreparazione e l'incapacità della politica di affrontarli.
"Scontro
di civiltà", "guerra di religione", "terrorismo in nome di
dio", erano tutte espressioni giudicate impronunciabili dal pensiero unico,
che predicava " multiculturalismo", "distinguere bene
l'Islamismo radicale dall'islam moderato", "aprire le porte a tutti
gli immigrati" eccetera.
L'ignoranza
è sempre una colpa, ma l'ignoranza, che si manifesta nelle classi politiche
europee lo è ancora di più perché il principio della rappresentanza, sul quale
si fonda la democrazia, presuppone una delega da parte del cittadino, che si
occupa d'altro, al rappresentante eletto perché si documenti per affrontare al
meglio i problemi della società e dello stato.
Purtroppo la
classe politica italiana sembra eccellere in impreparazione e non conoscenza
del problema anche in questa serissima circostanza della minaccia islamica al
nostro modo di vita.
Nella
giornata della strage, la televisione di stato, espressione della classe
politica ha denunciato nuovamente la propria pochezza non dedicando nemmeno uno
speciale all'avvenimento.
Lo ha fatto
La7 e lo ha fatto bene, dimostrando ancora una volta, che le qualità
professionali dove ci sono, come nella direzione di Mentana, vengono fuori
evidenti ogni volta che si presenti l'occasione.
Lo speciale
della 7, presentava due soli politici: Matteo Salvini e Lia Quartapelle, deputata del
Pd e mancata ministro degli esteri, per una provvidenziale impuntatura di Re
Giorgio.
La
prestazione della Quartapelle ,in quella occasione, ha dimostrato per l'ennesima volta che
mettere insieme un governo di ragazzotti sgomitanti, anche se dotati di vistosi
master e titoli accademici, che la Quartapelle
può vantare abbondantemente, non ostante la sua giovanissima età, come
ha fatto Renzi non è sufficiente per dare all'Italia il governo che
meriterebbe.
Non basta
provenire, come la Quartapelle, dall'ottimo incubatore di esperti di politica
estera, come è l'Ispi di Milano, per gestire politiche, oggi estremamente
complesse.
Come non
basta la passione politica, che la Quartapelle pure ha dimostrato di avere in modo perfino
eccessivo, per elaborare e portare avanti politiche efficaci.
Purtroppo la
tesi esposta dalla pur qualificata esponente renziana non era niente di più della solita solfa
buonista : non facciamo il gioco dei tagliagole, distinguiamo fra islamici radicali e moderati e poi
sopratutto non diciamo la bestemmia, secondo la quale ,ci sarebbe terrorismo
fondato su una religione.
Personalmente
ritengo pericolosissimo che si continuino a rimestare queste poverissime tesi, perché
quello che è successo a Parigi, a due passi da Pace de la Bastille, ha toccato
volutamente dei simboli fondamentali,
sui quali si
fonda la nostra civiltà e la nostra cultura.
Gli
ignoranti ed approssimativi disgraziati islamisti, che hanno sparato su
vignettisti, poliziotti e portinai ,pur nella loro ignoranza e nel loro
oscurantistico fanatismo religioso, sapevano di sparare al cuore dell'Occidente,
che sta nella filosofia illuminista.
Sparavano a
Voltaire, perché se la redazione di Charlie Hebdo avesse voluto scegliersi
un'immagine ,un icona, che la rappresentasse
avrebbe senza il minimo dubbio scelto il sorriso sarcastico di Voltaire,
scomparso 11 anni prima della rivoluzione, della quale fu il padre, dimostrando
così cosa significhi la forza del pensiero.
Questo è il
punto che va colto.
Non basta
dire e scrivere "io sono Charlie" come oggi stanno facendo tutti.
Prima di tutto
bisogna capire chi è Charlie.
Prima di
tutto occorre sapere che Charlie Hebdo conduceva innanzi tutto una convinta
battaglia contro l'oscurantismo religioso, contro la tendenza intrinseca di
tutte le religioni a contrastare la ragione e la scienza, a presentare i propri
miti fondativi ed i dogmi derivati, come l'unica verità, assoluta e definitiva.
Di
conseguenza, Charlie Hebdo picchiava duro non solo contro l'oscurantismo
islamico, ma anche contro quello cattolico e quello di tutte le altre
confessioni, contrastandolo, in nome della
ragione e della scienza, basata sul pensiero critico e quindi intrinsecamente
contraria a qualsiasi religione basata su un pensiero dogmatico.
Quelli di
Charlie sapevano bene che il cattolicesimo aveva nei secoli tratto dai sui
libri di riferimento la fonte per mettere in atto le peggiori carneficine della
storia, perpetrate in nome di dio.
Ma sapevano
anche bene, che la chiesa cattolica, i conti con l'illuminismo ed il pensiero
moderno, aveva cercato da tempo di farli e addirittura, dall'illuminismo aveva
tratto parecchi principi,fondativi del pensiero moderno, facendoli propri, come ad esempio la
dichiarazione dei diritti umani.
Non è poco,
anzi è fondamentale.
La Chiesa ha
da tempo riconosciuto, che quanto riportato nella Bibbia non è da intendersi come
di valore storico, ma solo come
metafora.
Questo
riconoscimento porta tra l'altro a inattivare la potenzialità negativa dei
numerosissimi passi dell'Esodo e sopratutto dei Re che incitano al massacro nel
nome di dio.
Così come,
questo riconoscimento ha potuto togliere di imbarazzo la chiesa laddove nella
Bibbia si sparano castronate storicamente evidenti.
La chiesa ha
capito che per sopravvivere doveva venire a patti col mondo moderno, anche
rinunciando a principi che fino al giorno prima proclamava come non negoziabili.
Il mondo
islamico ,invece, è lontanissimo anche solo da iniziare questo cammino diretto
verso una lettura ermeneutica e critica del Corano.
E' quindi
doveroso, stando così le cose, fare sapere alla gente quali sono i versetti del
Corano che incitano non alla misericordia, ma all'assassinio di chi si
macchierebbe di "blasfemia" cioè di rappresentazione o di critica di
Hallà o di Maometto o del Corano.
E prendere
atto del fatto obiettivo e facilissimamente dimostrabile che a quel precetto sono tenuti
sia i così detti islamici moderati che i così detti islamici radicali.
La religione
islamica, fino a quando non intraprenderà un cammino di lettura ermeneutica e
critica dei suoi testi è un incitamento all'annullamento di chi non è credente
musulmano ed è diretta a islamizzare il mondo, cioè a non tollerare altra
religione dell'Islam.
Se si negano
queste evidenze ci si prende in giro o peggio si ignora di cosa si sta parlando
o si è in mala fede.
Malissimo
quindi ha fatto l'esponente renziana, sopra citata a sostenere tesi fuorvianti,e
culturalmente debolissime, facendole
passare per illuminate.
Non è vero
che si fa il gioco dei tagliagole quando si dice che per l'Islam è doveroso
tagliare la gola ai "kafir", ai non credenti, anzi al contrario.
Guai se di
fatto ci "sottomettiamo".
Questo
sarebbe il peggiore tradimento alle idee degli eroi di Charlie Hebdo : la
ragione non va sottomessa mai a niente ed a nessuno.
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