giovedì 15 gennaio 2015

Je suis Charlie



E' passata una settimana dall'eccidio della redazione di Charlie Hebdo ed al supermarket  ebraico per cibi kosher di Parigi.
C'è stata la bella reazione corale del popolo francese, c'è stata la partecipazione molto ampia di leader europei e medio-orientali alla "marche republicaine", c'è stata sopratutto la forte e inaspettata partecipazione di tanti cittadini europei che sono andati in edicola a comprarsi il il primo numero di Charlie Hebdo uscito dopo l'attentato.
Tutte cose positive per fortuna.
Trattandosi però di un attacco terroristico, basato su una motivazione religiosa, ci troviamo in un campo scivoloso, sia per la larga disinformazione e ignoranza della gente nei riguardi delle religioni, sia per la reazione di molti, che si comportano da anni da atei nella loro vita quotidiana, ma che hanno conservato i tabù e le paure ancestrali, seminati dall'indottrinamento religioso, subito da bambini.
Si tratta, in particolare, di tutti quelli che hanno reagito ai fatti di Parigi, dicendo o anche solo pensando : va bene la solidarietà per le vittime degli attentati , ma con le religioni non si scherza, la satira dovrebbe arrestarsi di fronte alle credenze religiose ed ai loro simboli.
Temo che questo tipo di reazione sia diffusissimo, sopratutto in Italia  ,a causa di ragioni storiche, per il fatto che nel nostro paese non ci sono stati, purtroppo, gli eventi storici che hanno indotto il resto d'Europa a guardare anche alla religione, usando i criteri del pensiero critico, come sono stati la rivoluzione francese, ispirata dalla filosofia illuminista, madre del pensiero critico, e, prima ancora, non c'è stata alcuna diffusione della riforma protestante, sempre orientata verso il pensiero critico, essendo stata questa schiacciata dalle spade dell'inquisizione.
Occorre precisare però che la satira, se pure lecita, è utile solo se viene presentata col dovuto buon-gusto, e possibilmente in completa assenza di inutili e controproducenti volgarità.
Per esempio, quando in Italia, alcuni decenni fa, è stato dato alle stampe "il Male" pubblicazione di carattere satirico, che faceva largo uso di immagini e vignette, non sono mai riuscito a leggerlo perché lo trovavo irritante per la sua profusione di volgarità.
Occorre quindi aggiungere anche che Charlie Hebdo non sempre riusciva a volare abbastanza alto.
Personalmente, fra i settimanali satirici francesi, ho sempre preferito "Le canard enchainé", che trovavo di livello più elevato.
Ma queste, stante la gravità dei fatti, sono sfumature.
La popolazione più secolarizzata, che vive nelle grandi città italiane, può anche essere orientata a ridere delle corbellerie assurde, pretese  e predicate dal fondamentalismo islamico.
I frequentatori dei mille bar sport dei nostri paesi, sono magari orientati  a farsi grasse risate, quando il Senatore Calderoli girava con un maiale al guinzaglio, per rendere "impuro" il terreno , preteso per costruirci una moschea o centro islamico,ridicolizzando una credenza apertamente assurda dell'Islam.
E quindi , una larga parte della nostra opinione pubblica sarebbe bene orientata a ridere sulle vignette, che Charly Hebdo ha pubblicato nel corso degli anni per prendere in giro alcune delle credenze più inverosimili degli islamici.
Ma le medesime persone si farebbero molto serie e rimarrebbero parecchio imbarazzate di fronte alle numerosissime vignette, che nel corso del tempo, Charly Hebdo ha dedicato ad alcune delle non meno irrazionali idee, imposte addirittura come dogmi, dal cattolicesimo.
Ho letto un'intervista fatta nel 2013 al direttore di Charly Hebdo, perito sotto i colpi di Kalashnikov dei fratelli Kouachi, nella quale il medesimo diceva grossomodo : "nostro compito è usare la satira per fare riflettere la gente sui comportamenti e sulle idee irrazionali, da qualsiasi parte provengano.
E quindi, se ad esempio, il cattolicesimo continua a sostenere un'idea improponibile razionalmente come quella dell'Immacolata Concezione o della verginità di Maria, noi riteniamo  lecito e doveroso farci sopra della satira per indurre la gente a ragionare in modo razionale ed a rifiutare le assurdità".
E qui la larga o larghissima maggioranza dei nostri connazionali, ben disposti a ridacchiare sulle assurdità, predicate dal fondamentalismo islamico, si turberebbero e si dividerebbero, ma sopratutto non sarebbero affatto disposti a ridere sopra a vignette sulla Madonna.
Beninteso, non sulla base di conoscenze teologiche, che possano favorirli nel sostenere la sensatezza  o meno, della verginità di Maria, ma estremamente terra a terra, perché si comporterebbero  come se fossero culturalmente ancora bambini piccoli, e quindi avrebbero paura, che se fossero colti a ridere su cose religiose "il Diavolo andrebbe di notte a tirarli per i piedi", come predicavano un tempo i  curati di campagna.
Questa è probabilmente la situazione culturale oggi, che come si vede, si può pensarla come si vuole, ma certo non aiuta a reagire ed a combattere il fondamentalismo religioso.
Perchè un'idea centrale sulla quale si basa il fondamentalismo religioso è questa : sacralizzare delle cose o dei concetti, quasi sempre senza trovare conforto nemmeno nell'autorità dei testi sacri di quella religione.
E questo è proprio il caso della motivazione religiosa della strage di Parigi basata sull'idea che la riproduzione dell'Innagine del Profeta Maometto sarebbe vietata per non indurre la gente all'idolatria.
Chi ha in casa un Corano provi ad andare a vedersi le seguenti Sure : 49,24 ; 3,6; 7,11; 11,64; 5,90 e vedrà come questi testi siano talmente evanescenti da giustificare il fatto che la maggioranza degli islamisti non li riconoscono come base della norma in questione, che appoggiano invece sugli Hadith, i detti di Maometto, dei quali è ancora più difficile fare un'esegesi.
Cioè in poche parole, il processo di sacralizzazione di una cosa o di un'idea, o di un'usanza è spesso puramente arbitrario, però le norme generate divengono le basi per indottrinare la gente e indurla a fare delle stragi di non credenti o anche di credenti musulmani ma di diversa scuola giuridica , confessione o semplicemente setta improvvisata.
Questa considerazione, però, ci induce a pensare che se noi riteniamo, che sia sensato non poter mettere in discussione la verginità di Maria, in base a quale ragionamento ci dovremmo opporre alla famosissima credenza islamica delle 72 vergini a disposizione nell'al di là per i "martiri" , gli " shahid", che si fan saltare in aria, assieme al maggior numero possibile di infedeli "Kafir" o di apostati "ridda"?
Se, come si spera siamo  tutti convinti che la matematica valga universalmente per tutti, dovremmo essere pure convinti, che anche la logica valga altrettanto per tutti e che cioè qualsiasi idea per essere sostenuta debba essere basata su argomentazioni razionali solide, non sulla presunta autorità di chicchessia, che si rivela così spesso arbitraria.
O ci si ritrova concordi su considerazioni di questo genere, o appare veramente difficile, trovare una base per opporci ai fondamentalismi, perché  risulterebbe palesemente insensato sostenere che siamo d'accordo nel combattere le affermazioni strampalate, in quanto razionalmente insostenibili, dell'Islam, ma non abbiamo nessuna intenzione di mettere in discussione  quelle che ci sono state propinate da un indottrinamento religioso, oggi improponibile, ma che continua ad esistere, con poche aggiustature.
Intendiamoci, è verissimo, che la Chiesa Cattolica ha avuto la saggezza o la furbizia, ognuno la veda a suo giudizio, di accettare col Concilio Vaticano II, ad esempio la dichiarazione dei diritti umani, che solo a fine ottocento Pio IX definiva ispirati dal Diavolo, in documenti ufficiali.
La stessa cosa non è stata fatta dall'Islam, che nemmeno si è mai mosso sulla strada per avvicinarsi al pensiero moderno.
La Chiesa cattolica, pur fra ambiguità e contraddizioni ha anche definito i testi sacri di suo riferimento come "privi di valore storico" e quindi portatori di metafore, da valutare con adeguata esegesi, ma non come "verità letterali".
Questo è un passo di enorme valore che l'Islam è lontanissimo  dal mettere in cantiere, dal momento che continua a valutare il Corano, come testo "trasmesso direttamente da Dio" e quindi da "prendersi alla lettera".
La chiesa cattolica è quindi in posizione di vantaggio, anche se la strada da percorrere per parlare in modo comprensibile e accettabile all'uomo moderno è ancora lunga.
Di conseguenza, la medesima chiesa cattolica ora ha rinnegato gran parte delle basi concettuali e dogmatiche, che un tempo l'avevano portata a ispirare le stragi delle guerre di religione, eccetera.
E' quindi impensabile che oggi un fanatico si atteggi a terrorista nel nome del dio cattolico.
Non avrebbe appigli nè giustificazioni.
O meglio le avrebbe molto chiare ed esplicite nei libri dell'Esodo e dei Re della Bibbia, dai quali però , come si è detto sopra, è stato disattivato il "valore storico e letterale",   e quindi nessuno sarebbe più legittimato ad  invocarle oggi, come ispirazione per fare strage di non cattolici, anche se ieri le medesime frasi sono costate parecchio all'umanità.
Nel Corano le incitazioni alla violenza sui miscredenti sono numerose e concordanti, chi ha in casa un Corano si veda ad esempio le seguenti Sure:
-4,56
-5,33
-2,191
-2,216
-8,12
-8,65
-9,5
-9,29
-9,39
-33,61
47,4
Queste citazioni (http://digilander.libero.it/coranoislam/ )meriterebbero maggiore diffusione, perché è indispensabile, prima di tutto, che la gente ne abbia conoscenza, in modo almeno da irritarsi quando si sentono i politici ripetere le solite vuote cantilene buoniste, secondo le quali non esisterebbero stragi ispirate dalla religione islamica, non esisterebbe terrorismo islamico.
Non è così.
E' vero che, probabilmente, moltissimi degli islamici presenti in Europa, siano desiderosi, prima di tutto, di sbarcare il lunario e di dare un avvenire ai propri figli, e quindi ,in moschea o al centro islamico non mettono piede.
Quindi è verissimo che essere islamici non significa affatto essere convinti sostenitori dei terroristi.
Però non significa nemmeno che chi non aderisce alle associazioni islamiche terroriste Al Quaida o al Califfato dell'Isis,( ma oltre ed al fianco di queste, ce è una costellazione di altre sigle), è un aderente dell'Islam "moderato".
Per il fatto che l'Islam, più visibile ,definito in Occidente "moderato", in modo sbrigativo, come quello dei Fratelli Musulmani, ha solo accettato di partecipare alla vita democratica degli stati, divefrsamente da come fanno Al Quaida  il Califfato,ed associati, ma sull'Occidente ed i suoi valori, cioè sui nostri valori e sul nostro modo di vita, la pensa allo stesso modo dei tagliagole dell'Isis.
Per chi voglia documentarsi  rimando (come ho già fatto più volte in articoli precedenti) al personaggio Al Banna ed ai suoi scritti del periodo americano, perché sono illuminanti e sono autorevoli, essendo Al Banna il cofondatore del medesimo movimento dei Fratelli Musulmani.
http://wikiislam.net/wiki/50_Point_Manifesto_-_Hassan_al-Banna
Cominciamo a documentarci un momentino per capire di cosa stiamo parlando.
Poi valutiamo i nostri politici, anche sulla base del loro atteggiamento su questo problema, che è grave e serio, che non si risolve in un giorno e che ci coinvolgerà probabilmente a lungo.
L'Islam radicale va combattuto strenuamente prima di tutto sulla base delle sue idee, cioè vanno prima di tutto combattute le sue idee, i suoi Imam, le moschee e i centri islamici, che le propagano e i paesi arabi che le finanziano abbondantemente.
Poi valutiamo quale sia l'interesse del nostro paese e cioè se ha un senso che si continuino a intrattenere rapporti  amichevoli, con i paesi arabi, che hanno investito somme ingenti per diffondere nel mondo le idee pestifere, che sono alla base del terrorismo  islamico.
Ovviamente e prima di tutto l'Arabia Saudita che con la dinastia al potere ha dalla fine del 700 abbracciato e diffuso nel mondo l'Islam radicale nella versione del Whahabismo.
Tra l'altro gli studiosi di Islamismo sanno che la proibizione assoluta di rappresentare l'effige di Maometto non è sempre esistita, ma è stata reso categorica proprio dal Whahabismo nel '700, prima non lo era.
Oggi che i sauditi stanno strangolando le 7 sorelle giocando sul prezzo del petrolio a loro piacimento, rendendo sempre meno conveniente l'estrazione del petrolio in America, finalmente anche gli americani , toccati nel portafoglio, cominciano a dire cose sensate sull'argomento.
Il Wall Street Journal ed europea ne parla tutti i giorni, compreso il 15 scorso, con un articolo sul rapporto del Congresso sul possibile coinvolgimento saudita nei fatti dell'11 settembre.
E non è poco.


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