Je suis Charlie
E' passata
una settimana dall'eccidio della redazione di Charlie Hebdo ed al
supermarket ebraico per cibi kosher di
Parigi.
C'è stata la
bella reazione corale del popolo francese, c'è stata la partecipazione molto
ampia di leader europei e medio-orientali alla "marche republicaine",
c'è stata sopratutto la forte e inaspettata partecipazione di tanti cittadini
europei che sono andati in edicola a comprarsi il il primo numero di Charlie
Hebdo uscito dopo l'attentato.
Tutte cose
positive per fortuna.
Trattandosi
però di un attacco terroristico, basato su una motivazione religiosa, ci troviamo
in un campo scivoloso, sia per la larga disinformazione e ignoranza della gente
nei riguardi delle religioni, sia per la reazione di molti, che si comportano
da anni da atei nella loro vita quotidiana, ma che hanno conservato i tabù e le
paure ancestrali, seminati dall'indottrinamento religioso, subito da bambini.
Si tratta, in
particolare, di tutti quelli che hanno reagito ai fatti di Parigi, dicendo o
anche solo pensando : va bene la solidarietà per le vittime degli attentati ,
ma con le religioni non si scherza, la satira dovrebbe arrestarsi di fronte
alle credenze religiose ed ai loro simboli.
Temo che
questo tipo di reazione sia diffusissimo, sopratutto in Italia ,a causa di ragioni storiche, per il fatto
che nel nostro paese non ci sono stati, purtroppo, gli eventi storici che hanno
indotto il resto d'Europa a guardare anche alla religione, usando i criteri del
pensiero critico, come sono stati la rivoluzione francese, ispirata dalla
filosofia illuminista, madre del pensiero critico, e, prima ancora, non c'è
stata alcuna diffusione della riforma protestante, sempre orientata verso il
pensiero critico, essendo stata questa schiacciata dalle spade dell'inquisizione.
Occorre
precisare però che la satira, se pure lecita, è utile solo se viene presentata
col dovuto buon-gusto, e possibilmente in completa assenza di inutili e
controproducenti volgarità.
Per esempio,
quando in Italia, alcuni decenni fa, è stato dato alle stampe "il
Male" pubblicazione di carattere satirico, che faceva largo uso di
immagini e vignette, non sono mai riuscito a leggerlo perché lo trovavo
irritante per la sua profusione di volgarità.
Occorre
quindi aggiungere anche che Charlie Hebdo non sempre riusciva a volare
abbastanza alto.
Personalmente,
fra i settimanali satirici francesi, ho sempre preferito "Le canard
enchainé", che trovavo di livello più elevato.
Ma queste,
stante la gravità dei fatti, sono sfumature.
La
popolazione più secolarizzata, che vive nelle grandi città italiane, può anche
essere orientata a ridere delle corbellerie assurde, pretese e predicate dal fondamentalismo islamico.
I
frequentatori dei mille bar sport dei nostri paesi, sono magari orientati a farsi grasse risate, quando il Senatore
Calderoli girava con un maiale al guinzaglio, per rendere "impuro" il
terreno , preteso per costruirci una moschea o centro islamico,ridicolizzando
una credenza apertamente assurda dell'Islam.
E quindi ,
una larga parte della nostra opinione pubblica sarebbe bene orientata a ridere
sulle vignette, che Charly Hebdo ha pubblicato nel corso degli anni per
prendere in giro alcune delle credenze più inverosimili degli islamici.
Ma le
medesime persone si farebbero molto serie e rimarrebbero parecchio imbarazzate
di fronte alle numerosissime vignette, che nel corso del tempo, Charly Hebdo ha
dedicato ad alcune delle non meno irrazionali idee, imposte addirittura come
dogmi, dal cattolicesimo.
Ho letto
un'intervista fatta nel 2013 al direttore di Charly Hebdo, perito sotto i colpi
di Kalashnikov dei fratelli Kouachi, nella quale il medesimo diceva grossomodo
: "nostro compito è usare la satira per fare riflettere la gente sui
comportamenti e sulle idee irrazionali, da qualsiasi parte provengano.
E quindi, se
ad esempio, il cattolicesimo continua a sostenere un'idea improponibile
razionalmente come quella dell'Immacolata Concezione o della verginità di
Maria, noi riteniamo lecito e doveroso
farci sopra della satira per indurre la gente a ragionare in modo razionale ed
a rifiutare le assurdità".
E qui la
larga o larghissima maggioranza dei nostri connazionali, ben disposti a
ridacchiare sulle assurdità, predicate dal fondamentalismo islamico, si
turberebbero e si dividerebbero, ma sopratutto non sarebbero affatto disposti a
ridere sopra a vignette sulla Madonna.
Beninteso,
non sulla base di conoscenze teologiche, che possano favorirli nel sostenere la
sensatezza o meno, della verginità di
Maria, ma estremamente terra a terra, perché si comporterebbero come se fossero culturalmente ancora bambini
piccoli, e quindi avrebbero paura, che se fossero colti a ridere su cose
religiose "il Diavolo andrebbe di notte a tirarli per i piedi", come
predicavano un tempo i curati di
campagna.
Questa è
probabilmente la situazione culturale oggi, che come si vede, si può pensarla
come si vuole, ma certo non aiuta a reagire ed a combattere il fondamentalismo
religioso.
Perchè
un'idea centrale sulla quale si basa il fondamentalismo religioso è questa :
sacralizzare delle cose o dei concetti, quasi sempre senza trovare conforto
nemmeno nell'autorità dei testi sacri di quella religione.
E questo è
proprio il caso della motivazione religiosa della strage di Parigi basata
sull'idea che la riproduzione dell'Innagine del Profeta Maometto sarebbe
vietata per non indurre la gente all'idolatria.
Chi ha in
casa un Corano provi ad andare a vedersi le seguenti Sure : 49,24 ; 3,6; 7,11;
11,64; 5,90 e vedrà come questi testi siano talmente evanescenti da
giustificare il fatto che la maggioranza degli islamisti non li riconoscono
come base della norma in questione, che appoggiano invece sugli Hadith, i detti
di Maometto, dei quali è ancora più difficile fare un'esegesi.
Cioè in
poche parole, il processo di sacralizzazione di una cosa o di un'idea, o di
un'usanza è spesso puramente arbitrario, però le norme generate divengono le
basi per indottrinare la gente e indurla a fare delle stragi di non credenti o
anche di credenti musulmani ma di diversa scuola giuridica , confessione o
semplicemente setta improvvisata.
Questa considerazione,
però, ci induce a pensare che se noi riteniamo, che sia sensato non poter
mettere in discussione la verginità di Maria, in base a quale ragionamento ci
dovremmo opporre alla famosissima credenza islamica delle 72 vergini a
disposizione nell'al di là per i "martiri" , gli " shahid",
che si fan saltare in aria, assieme al maggior numero possibile di infedeli "Kafir"
o di apostati "ridda"?
Se, come si
spera siamo tutti convinti che la
matematica valga universalmente per tutti, dovremmo essere pure convinti, che anche
la logica valga altrettanto per tutti e che cioè qualsiasi idea per essere
sostenuta debba essere basata su argomentazioni razionali solide, non sulla presunta
autorità di chicchessia, che si rivela così spesso arbitraria.
O ci si
ritrova concordi su considerazioni di questo genere, o appare veramente
difficile, trovare una base per opporci ai fondamentalismi, perché risulterebbe palesemente insensato sostenere
che siamo d'accordo nel combattere le affermazioni strampalate, in quanto
razionalmente insostenibili, dell'Islam, ma non abbiamo nessuna intenzione di
mettere in discussione quelle che ci
sono state propinate da un indottrinamento religioso, oggi improponibile, ma
che continua ad esistere, con poche aggiustature.
Intendiamoci,
è verissimo, che la Chiesa Cattolica ha avuto la saggezza o la furbizia, ognuno
la veda a suo giudizio, di accettare col Concilio Vaticano II, ad esempio la
dichiarazione dei diritti umani, che solo a fine ottocento Pio IX definiva
ispirati dal Diavolo, in documenti ufficiali.
La stessa
cosa non è stata fatta dall'Islam, che nemmeno si è mai mosso sulla strada per
avvicinarsi al pensiero moderno.
La Chiesa
cattolica, pur fra ambiguità e contraddizioni ha anche definito i testi sacri
di suo riferimento come "privi di valore storico" e quindi portatori
di metafore, da valutare con adeguata esegesi, ma non come "verità
letterali".
Questo è un
passo di enorme valore che l'Islam è lontanissimo dal mettere in cantiere, dal momento che
continua a valutare il Corano, come testo "trasmesso direttamente da Dio"
e quindi da "prendersi alla lettera".
La chiesa
cattolica è quindi in posizione di vantaggio, anche se la strada da percorrere
per parlare in modo comprensibile e accettabile all'uomo moderno è ancora
lunga.
Di
conseguenza, la medesima chiesa cattolica ora ha rinnegato gran parte delle
basi concettuali e dogmatiche, che un tempo l'avevano portata a ispirare le
stragi delle guerre di religione, eccetera.
E' quindi
impensabile che oggi un fanatico si atteggi a terrorista nel nome del dio
cattolico.
Non avrebbe
appigli nè giustificazioni.
O meglio le
avrebbe molto chiare ed esplicite nei libri dell'Esodo e dei Re della Bibbia,
dai quali però , come si è detto sopra, è stato disattivato il "valore
storico e letterale", e quindi nessuno sarebbe più legittimato ad invocarle oggi, come ispirazione per fare
strage di non cattolici, anche se ieri le medesime frasi sono costate parecchio
all'umanità.
Nel Corano
le incitazioni alla violenza sui miscredenti sono numerose e concordanti, chi
ha in casa un Corano si veda ad esempio le seguenti Sure:
-4,56
-5,33
-2,191
-2,216
-8,12
-8,65
-9,5
-9,29
-9,39
-33,61
47,4
Queste
citazioni (http://digilander.libero.it/coranoislam/ )meriterebbero maggiore
diffusione, perché è indispensabile, prima di tutto, che la gente ne abbia
conoscenza, in modo almeno da irritarsi quando si sentono i politici ripetere
le solite vuote cantilene buoniste, secondo le quali non esisterebbero stragi
ispirate dalla religione islamica, non esisterebbe terrorismo islamico.
Non è così.
E' vero che,
probabilmente, moltissimi degli islamici presenti in Europa, siano desiderosi,
prima di tutto, di sbarcare il lunario e di dare un avvenire ai propri figli, e
quindi ,in moschea o al centro islamico non mettono piede.
Quindi è
verissimo che essere islamici non significa affatto essere convinti sostenitori
dei terroristi.
Però non
significa nemmeno che chi non aderisce alle associazioni islamiche terroriste
Al Quaida o al Califfato dell'Isis,( ma oltre ed al fianco di queste, ce è una
costellazione di altre sigle), è un aderente dell'Islam "moderato".
Per il fatto
che l'Islam, più visibile ,definito in Occidente "moderato", in modo
sbrigativo, come quello dei Fratelli Musulmani, ha solo accettato di partecipare
alla vita democratica degli stati, divefrsamente da come fanno Al Quaida il Califfato,ed associati, ma sull'Occidente
ed i suoi valori, cioè sui nostri valori e sul nostro modo di vita, la pensa
allo stesso modo dei tagliagole dell'Isis.
Per chi
voglia documentarsi rimando (come ho già
fatto più volte in articoli precedenti) al personaggio Al Banna ed ai suoi
scritti del periodo americano, perché sono illuminanti e sono autorevoli, essendo
Al Banna il cofondatore del medesimo movimento dei Fratelli Musulmani.
http://wikiislam.net/wiki/50_Point_Manifesto_-_Hassan_al-Banna
Cominciamo a
documentarci un momentino per capire di cosa stiamo parlando.
Poi
valutiamo i nostri politici, anche sulla base del loro atteggiamento su questo
problema, che è grave e serio, che non si risolve in un giorno e che ci
coinvolgerà probabilmente a lungo.
L'Islam
radicale va combattuto strenuamente prima di tutto sulla base delle sue idee,
cioè vanno prima di tutto combattute le sue idee, i suoi Imam, le moschee e i
centri islamici, che le propagano e i paesi arabi che le finanziano
abbondantemente.
Poi valutiamo
quale sia l'interesse del nostro paese e cioè se ha un senso che si continuino
a intrattenere rapporti amichevoli, con
i paesi arabi, che hanno investito somme ingenti per diffondere nel mondo le
idee pestifere, che sono alla base del terrorismo islamico.
Ovviamente e
prima di tutto l'Arabia Saudita che con la dinastia al potere ha dalla fine del
700 abbracciato e diffuso nel mondo l'Islam radicale nella versione del
Whahabismo.
Tra l'altro
gli studiosi di Islamismo sanno che la proibizione assoluta di rappresentare
l'effige di Maometto non è sempre esistita, ma è stata reso categorica proprio
dal Whahabismo nel '700, prima non lo era.
Oggi che i
sauditi stanno strangolando le 7 sorelle giocando sul prezzo del petrolio a
loro piacimento, rendendo sempre meno conveniente l'estrazione del petrolio in
America, finalmente anche gli americani , toccati nel portafoglio, cominciano a
dire cose sensate sull'argomento.
Il Wall
Street Journal ed europea ne parla tutti i giorni, compreso il 15 scorso, con
un articolo sul rapporto del Congresso sul possibile coinvolgimento saudita nei
fatti dell'11 settembre.
E non è
poco.
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