martedì 27 gennaio 2015

La giornata della memoria sempre più spesso stravolta da una classe politica spesso sciatta se non ignorante



Penso che tutti sappiano che la giornata della memoria è stata istituita il 27 gennaio per ricordare il 27 gennaio 1945, quando l'Armata Rossa è entrata nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, scoperchiando la porta dell'inferno.
La giornata della memoria è stata istituita a livello mondiale per ricordare e rievocare il fatto storico della Shoah, cioè il genocidio di 6 milioni di ebrei a causa della loro discendenza da madre ebrea.
Un genocidio fondato quindi sull'appartenenza razziale, come interpretata dai Nazisti.
Ho constato con sorpresa che nei molti e variegati commenti ai recenti tragici fatti di Parigi, si aggiungeva la voce preoccupata di molti esponenti qualificati delle comunità ebraiche che lamentavano il fatto che di fronte a una rinascente e preoppante rinascita dell'antisemitismo in Europa, in Italia la giornata della memoria nel corso degli anni era stata spesso stravolta nelle celebrazioni locali, perdendo del tutto il significato per la quale era stata istituita, per diventare la ripetizione in seconda del 25 aprile.
Purtroppo sono stato testimone di una serie di celebrazioni che ripercorrevano proprio questa strada assurda.
Bisogna finirla.
La nostra classe politica a livello locale non è spesso meglio di quella nazionale della quale ripete le medesime sciatterie e scivoloni culturali.
La Shoah non è stato un genocidio come gli altri, che impone di essere ricordato solamente perchè nei numeri appare come il peggiore di tutti.
E' stato invece un unicum nella storia e come tale va ricordata, perchè solo in questo caso si è fatto riferimento alla razza.
Celebrare la giornata della memoria come se fosse la celebrazione della Resistenza, degli internati nei campi nazisti, dei prigionieri  di  guerra, delle vittime degli altri olocausti nel mondo e nella  storia, è un modo scoretto di oscurare la  Shoah, perché tutti quei fatti sopra citati hanno altre sedi  e tempi per essere ricordati nella giusta cornice.
Oggi invece si celebra il fatto storico unico della  Shoah ebraica, non solonper onorare le vittime, ma soprattutto per cercare di immunizzarci per non ricadere nella spirale delle  insensatezze e  delle bassezze morali che hanno permesso il verificarsi della Shoah.
Come è noto l’idea della presunta esistenza di una razza superiore e di razze inferiori non ha mai avuto nemmeno in quegli anni bui un qualunque supporto  che  avesse una  qualche dignità non dico scientifica, ma almeno  filosoficamente o ideologicamente supportata da argomentazioni che stessero in piedi.
Anzi, se ci si documenta e si va a vedere che l’idea della razza ariana superiore e della presunta razza ebraica dedita  ad ogni nefandezza era stata supportata da un giornaluncolo  settimanale, che tirava poche migliaia  di pagine, fino a quando  i gerarchi nazisti hanno creduto di non avere altro mezzo del quale servirsi e fecero girare le rotative fino a quasi mezzo milione di copie.
E’ veramente impressionante oggi  mettersi davanti le copie di “Der Stuermer” il giornaletto presunto satirico che è stato  la colonna portante della  propaganda nazista.
Non ci scrivevano sopra certo degli accademici.
Era un foglio volutamente ultrapopolare che cercava  di  cogliere l’attenzione con vignette che per anni hanno ripetuto la stessa  canzone.
Era un giornaletto che rasentando la pornografia narrava  presunti fatti di cronaca ,uno per settimana, per lo più inventati o completamente stravolti con il quale si   metteva regolarmente in prima pagina il malvagio ebreo che cercava di allungare le sue manacce sulla pura gioventù ariana.
O che rubava a piene mani.
O che cospirava contro i tedeschi.
O che celebrava riti facendo scorrere il sangue di tedeschi.
Erano palesemente idiozie, che i cittadini del luogo el quale sarebbero avvenuti sapevano bene non essere vere, ma l’esaltazione collettiva per il “nemico” ebraico sul quale la propaganda scaricava le decennali frustrazioni del popolo tedesco hanno fatto accettare anche queste miserie.
Al processo di Norimberga, psichiatri e psicologi hanno  colloquiato a lungo con Julius Streicher, ll direttore editore di quel giornaletto e lo hanno descritto come il più mediocre e meno dotato di intelligenza di  tutto il gruppo.
Quest’uomo oggi è del tutto sconosciuto, ma allora non lo era affatto, non solo perché era il direttore di der Sturmer, ma perché essendo  nato come  un gerarchetto di Norimberga, aveva avuto la furbizia di mettere la  sua città a  disposizione delle parate naziste e per ricompensa il fuerer gli lasciava il microfono per scaldare la platea prima che parlasse il capo.
Abbiamo acquisito l’abitudine mentale di attribuire al nazismo una classe  dirigente di alto livello tecnico, se pure tragica.
Questo però non era affatto il caso del povero  Streicher, personaggio penoso  e penosamente elementare e volgare, come le sue vignette.
Appare ancora più inspiegabile la bassezza morale alla quale si era piegata la  grande maggioranza del popolo tedesco che ha tollerato e onorato le volgarità di uno  come Streicher per convincersi della necessità di sterminare gli ebrei.
La borghesia colta, che c’era eccome.
La Chiesa cattolica e quella Luterana, sotterrate dal loro indegno antisemitismo, che ha fatto da terreno di coltura per quelle idee che erano palesemente in contrario assoluto del messaggio evangelico.
La Shoha è stato il male assoluto perché male assoluto è stata l’indifferenza morale di chi faceva finta di non  sapere e di non  capire.
Chi ha gestito i campi come fossero aziende, non è meno abietto moralmente di  tutti quelli che vedevano le vignette di Der Stuermer e non reagivano o peggio si  divertivano.



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