La giornata della memoria sempre più spesso stravolta da una
classe politica spesso sciatta se non ignorante
Penso che tutti sappiano che la giornata della memoria è
stata istituita il 27 gennaio per ricordare il 27 gennaio 1945, quando l'Armata
Rossa è entrata nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, scoperchiando
la porta dell'inferno.
La giornata della memoria è stata istituita a livello
mondiale per ricordare e rievocare il fatto storico della Shoah, cioè il
genocidio di 6 milioni di ebrei a causa della loro discendenza da madre ebrea.
Un genocidio fondato quindi sull'appartenenza razziale, come
interpretata dai Nazisti.
Ho constato con sorpresa che nei molti e variegati commenti
ai recenti tragici fatti di Parigi, si aggiungeva la voce preoccupata di molti
esponenti qualificati delle comunità ebraiche che lamentavano il fatto che di
fronte a una rinascente e preoppante rinascita dell'antisemitismo in Europa, in
Italia la giornata della memoria nel corso degli anni era stata spesso
stravolta nelle celebrazioni locali, perdendo del tutto il significato per la
quale era stata istituita, per diventare la ripetizione in seconda del 25
aprile.
Purtroppo sono stato testimone di una serie di celebrazioni
che ripercorrevano proprio questa strada assurda.
Bisogna finirla.
La nostra classe politica a livello locale non è spesso
meglio di quella nazionale della quale ripete le medesime sciatterie e
scivoloni culturali.
La Shoah non è stato un genocidio come gli altri, che impone
di essere ricordato solamente perchè nei numeri appare come il peggiore di
tutti.
E' stato invece un unicum nella storia e come tale va
ricordata, perchè solo in questo caso si è fatto riferimento alla razza.
Celebrare la giornata della memoria come se fosse la
celebrazione della Resistenza, degli internati nei campi nazisti, dei
prigionieri di guerra, delle vittime degli altri olocausti
nel mondo e nella storia, è un modo
scoretto di oscurare la Shoah, perché
tutti quei fatti sopra citati hanno altre sedi
e tempi per essere ricordati nella giusta cornice.
Oggi invece si celebra il fatto storico unico della Shoah ebraica, non solonper onorare le
vittime, ma soprattutto per cercare di immunizzarci per non ricadere nella
spirale delle insensatezze e delle bassezze morali che hanno permesso il
verificarsi della Shoah.
Come è noto l’idea della presunta esistenza di una razza
superiore e di razze inferiori non ha mai avuto nemmeno in quegli anni bui un
qualunque supporto che avesse una
qualche dignità non dico scientifica, ma almeno filosoficamente o ideologicamente supportata
da argomentazioni che stessero in piedi.
Anzi, se ci si documenta e si va a vedere che l’idea della
razza ariana superiore e della presunta razza ebraica dedita ad ogni nefandezza era stata supportata da un
giornaluncolo settimanale, che tirava
poche migliaia di pagine, fino a
quando i gerarchi nazisti hanno creduto
di non avere altro mezzo del quale servirsi e fecero girare le rotative fino a
quasi mezzo milione di copie.
E’ veramente impressionante oggi mettersi davanti le copie di “Der Stuermer”
il giornaletto presunto satirico che è stato
la colonna portante della
propaganda nazista.
Non ci scrivevano sopra certo degli accademici.
Era un foglio volutamente ultrapopolare che cercava di
cogliere l’attenzione con vignette che per anni hanno ripetuto la
stessa canzone.
Era un giornaletto che rasentando la pornografia
narrava presunti fatti di cronaca ,uno
per settimana, per lo più inventati o completamente stravolti con il quale
si metteva regolarmente in prima pagina
il malvagio ebreo che cercava di allungare le sue manacce sulla pura gioventù
ariana.
O che rubava a piene mani.
O che cospirava contro i tedeschi.
O che celebrava riti facendo scorrere il sangue di tedeschi.
Erano palesemente idiozie, che i cittadini del luogo el
quale sarebbero avvenuti sapevano bene non essere vere, ma l’esaltazione
collettiva per il “nemico” ebraico sul quale la propaganda scaricava le
decennali frustrazioni del popolo tedesco hanno fatto accettare anche queste
miserie.
Al processo di Norimberga, psichiatri e psicologi hanno colloquiato a lungo con Julius Streicher, ll
direttore editore di quel giornaletto e lo hanno descritto come il più mediocre
e meno dotato di intelligenza di tutto
il gruppo.
Quest’uomo oggi è del tutto sconosciuto, ma allora non lo
era affatto, non solo perché era il direttore di der Sturmer, ma perché
essendo nato come un gerarchetto di Norimberga, aveva avuto la
furbizia di mettere la sua città a disposizione delle parate naziste e per ricompensa
il fuerer gli lasciava il microfono per scaldare la platea prima che parlasse
il capo.
Abbiamo acquisito l’abitudine mentale di attribuire al
nazismo una classe dirigente di alto
livello tecnico, se pure tragica.
Questo però non era affatto il caso del povero Streicher, personaggio penoso e penosamente elementare e volgare, come le
sue vignette.
Appare ancora più inspiegabile la bassezza morale alla quale
si era piegata la grande maggioranza del
popolo tedesco che ha tollerato e onorato le volgarità di uno come Streicher per convincersi della
necessità di sterminare gli ebrei.
La borghesia colta, che c’era eccome.
La Chiesa cattolica e quella Luterana, sotterrate dal loro
indegno antisemitismo, che ha fatto da terreno di coltura per quelle idee che
erano palesemente in contrario assoluto del messaggio evangelico.
La Shoha è stato il male assoluto perché male assoluto è
stata l’indifferenza morale di chi faceva finta di non sapere e di non capire.
Chi ha gestito i campi come fossero aziende, non è meno
abietto moralmente di tutti quelli che
vedevano le vignette di Der Stuermer e non reagivano o peggio si divertivano.
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