Papa
Francesco sta imponendo un cristianesimo francescano sì nel sociale, ma anche
tradizionale e populista in altri ambiti come bioetica e famiglia
Devo
confessare che per capire cosa fa papa Francesco, oltre a leggerne ovviamente
discorsi ecc. ho trovato di estremo interesse seguire quello che riportano i
siti del cattolicesimo tradizionalista o ultra tradizionalista.
In quei siti
vedo tutto lo sconcerto, che suscita questo papa a causa della personalità
sofisticata e sottile che si trovano di fronte.
E' ovvio che
la prima cosa che hanno capito era il fatto che la scelta a favore della
"chiesa dei poveri" fatta già cinquant'anni fa dal concilio Vaticano
II sarebbe stato la costante di questo pontificato e quindi si sono chiusi a
riccio sapendo che le conseguenze ovvie di quella scelta sarebbero stati
devastanti per l'enorme potere gestito dalla curia romana, con tutte le
degenerazioni riguardanti abusi sessuali e di ostentazione di vite perse nel
lusso più indecente, finanziate con una corruzione dilagante.
Si sono quindi preparati a contrastare questa linea cercando di mettere insieme i pareri
dei pochi economisti che ci tengono a definirsi cattolici oltre a quelli della
"finanza bianca" che non versa
in particolare buona fama nè buona salute.
Hanno quindi
preparato una linea di contrasto basata sul concetto che le idee sociali del
papa sarebbero incompatibili con una "sana" economia e quindi
sarebbero mal viste dal mondo degli economisti.
Compito obiettivamente difficile sia perchè gli ambienti cattolici che
negli ultimi decenni avevano con successo tentato per la prima volta di
"sdoganare" la linea economica
liberista e cioè in primis alcuni dirigenti di CL , Compagnia delle Opere ecc.
si sono squalificati da soli con comportamenti tutt'ora al vaglio della
magistratura, sia perchè gli "economisti" in senso lato non godono
certo di buona stampa nè reputazione dopo la verificata incapacità di prevedere
la devastante crisi economica tutt'ora in atto e dopo la misera discesa in
politica di uno dei suoi esponenti più noti.
Certo che questo papa sul piano sociale sta assumendo delle posizioni
che nemmeno gli esangui partitini dell'ultra sinistra sanno più presentare e
difendere con argomentazioni credibili.
Sentire un papa che da un'aula
dei barocchi e austeri palazzi vaticani cita due o tre volte i movimenti dei
"cartoneros", i recuperanti che lavorano nelle discariche delle
favelas del terzo mondo per sbarcare il lunario in uno dei modi più faticosi e
antipatici è una novità assoluta.
Ancora più assoluta la novità di un papa che quegli ambienti li ha
frequentati e li conosce direttamente e non attraverso gli appunti dei
segretari o le analisi sociologiche.
Nel ricco occidente, in crisi, ma sempre molto benestante, ci siamo
messi tutti la coscienza a posto considerando che tutto sommato le aree di
povertà si starebbero riducendo e che nei paesi in via di sviluppo stanno
progressivamente crescendo di numero i ceti medi i ricchi e gli ultra ricchi.
Vero se guardiamo alla tendenza a lungo periodo.
Falso se pensiamo che questa tendenza non nasconda un'altra tendenza,
estremamente pericolosa, diretta
all'aumento che appare incontenibile delle disuguaglianze, con effetti
destabilizzanti sulla tenuta del "patto sociale".
Falso se trascuriamo le sofferenze intollerabili di masse ancora
enormi che vivono con o sotto il famoso dollaro al giorno.
Questo papa
ha fatto una scelta di campo a loro favore, non c'è dubbio.
E proprio
non vale il pensierino piccolo-borghese, diffusissimo nelle nostre società
secondo il quale ci si tira fuori pensando e dicendoci : ma che colpa abbiamo
noi se ci sono i poveri e gli esclusi, non è colpa nostra.
La dottrina
sociale della chiesa ha sempre detto tutt'altro, affermando sì la legittimità
del diritto di proprietà privata, ma mettendo tali e tanti paletti
all'esercizio pratico di tale diritto da farlo seriamente traballare.
Il recente
discorso tenuto nell'ottobre scorso da papa Francesco ai Movimenti Popolari è
talmente forte da fare veramente riflettere sulla possibilità di un equilibrio
fra perseguimento del bene pubblico e difesa della proprietà privata.
La sua
polemica ricorrente sulla "società dello scarto", viene declinato in
modo da mettere in crisi la filosofia stessa sulla quale si basa il sistema
capitalistico, se non "corretto" da pesi e contrappesi.
O, se
vogliamo dirla in modo più tecnico, è del tutto evidente che le teorie
liberiste oggi imperanti e tradotte in pratica con le politiche economiche di
austerità non trovano il minimo appoggio nella dottrina sociale declinata da
papa Francesco.
E' curioso
rilevare che i siti che riportano il pensiero di chi si oppone alla linea di
papa Francesco non gli abbiano mai dato del comunista, forse perchè pensano che
la sua linea medesima sia anche peggio del comunismo secondo il loro punto di vista, in quanto chiaramente non ispirata
neanche lontanamente alle elucubrazioni dei teorici del comunismo storico, ma
discendente direttamente dal messaggio evangelico puro e semplice.
E' anche
curioso rilevare che in quegli ambienti si pensava di dovere fronteggiare un
pericolo transitorio e fugace.
I papi vanno
e vengono, si pensava, ma la curia resta.
Questo papa
a un certo momento verrà percepito come un populista spicciolo e questo lo
seppellirà, si pensava anche.
Ma
sopratutto si pensava che non ce l'avrebbe mai fatta a mettersi muro contro
muro verso ai potentati della curia.
E invece è
successo e le figure più rappresentative del tradizionalismo o dell'utra-
tradizionalismo stanno cadendo come i
birilli, una dopo l'altra.
Per reagire
adesso hanno tirato fuori, vendendole subdolamente come raccolte dei pensieri e
della vita del papa alcuni libretti o servizi televisivi nei quali si rivangano
gli screzi che l'allora Padre Jorge Bergoglio aveva dovuto subire dai superiori
locali della Compagnia di Gesù alla quale appartiene per sue presunte tendenze
ad usare metodi autoritari, come se la compagnia medesima non fosse stata
concepita dal suo fondatore che era un militare di professione, su un
canovaccio organizzativo di tipo militaresco.
Ma che ha
sconcertato i suoi avversari è il suo punto di vista che non è affatto euro-
centrico e nemmeno filo occidentale, ma è al contrario tutto incentrato sul
mondo emergente, che rappresenta i due terzi dell'umanità.
Non a caso
trapela dallo staff che si è scelto un
suo fortissimo impegno a trovare una via di dialogo con l'immenso gigante asiatico : la Cina.
I popoli dei
paesi emergenti fanno riferimento a culture molto diverse fra di loro, mas ia
che ci troviamo di fronte all'etica sociale confuciana, sia che si faccia
riferimento alle culture latino-americane, troviamo un forte radicamento
dell'idea di famiglia tradizionale.
Ecco allora
le posizioni chiaramente tradizionaliste espresse da papa Francesco sui temi
bioetici , sulla benedizione degli alti tassi di natalità, sulla riproposizione
della famiglia tradizionale, che sono fatti propri dal papa per parlare
preferenzialmente a quelle culture e non in quanto difese dal tradizionalismo
clericale europeo.
E' una
scelta strategica, che si capisce chiaramente, ma che non può non provocare
sconcerto e delusione in tutt'altri campi qui in Europa.
Per un
europeo con basi culturali di scolarizzazione medio- elevata che vive nel suo
tempo, un papa che esalta le famiglie numerose o numerosissime è un
irresponsabile.
Per il
medesimo europeo un papa che ripete i soliti limiti invalicabili su eutanasia,
aborto,regolazione delle nascite, morale sessuale, diritti dei gay eccetera è
uno che sta suicidando la sua chiesa, perchè questi discorsi sono del tutto al
di fuori del sentire con temporaneo.
Purtroppo le
cose stanno così.
Papa
Francesco fa una scelta strategica pensando che la sua chiesa possa
sopravvivere solo riferendosi alle praterie ancora suscettibili di possibile
espansione nel mondo in via di sviluppo, ma così facendo da per scontato che le
chiese in Europa chiuderanno, come hanno già chiuso nel nord Europa e in buona
parte dell'Est europeo.
Conciliare
le due cose non mi sembra possibile.
Il sentiero
è strettissimo.
Forse c'è
una sola via d'uscita ed è quella che il papa potrebbe percorrere facendo
praticare alla chiesa il francescanesimo originale in senso spirituale.
Trascurare
palazzi, istituzioni, dogmatica e fare riferimento al messaggio evangelico
originario.
Difficilissimo,
non impossibile, ma quasi impossibile.
Continuo a
pensare che anche se riuscisse potrebbe essere troppo tardi, ormai il mondi si
è cercato altri riferimenti.
Ma potrei
ovviamente anche sbagliarmi.
Se riuscisse
sarebbe bellissimo.
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