Non è una lettura simpatica, non è una lettura piacevole, e allora che l’ho letto a fare questo libro se la sua lettura è più una sofferenza che altro? Per puro masochismo?
No, è che c’è praticamente in corso una crisi del governo Conte II e pare che in piena pandemia noi in quanto cittadini italiani siamo costretti a sorbirci le indegne liturgie delle crisi di governo perché quel grande statista di Renzi accreditato dai sondaggi di circa il 2% dei favori dell’elettorato toglierà la fiducia al governo se il medesimo non darà una poltrona almeno ai suoi proconsoli più quotati,a cominciare dalla Boschi e Rosato.
A noi interesserebbe sapere se e quando ci si potrà vaccinare, ma questa evidentemente non è la priorità di certi politici dei quali diventiamo ostaggi.
Il disgusto per un politica scesa così in basso è già grande, ma se si legge questo libro, diventa veramente intollerabile.
Sembra di rivedere quei libri confezionati a suo tempo da Travaglio sulle gesta non proprio gloriose del primo Berlusconi, fitte di testi di intercettazioni, motivazioni di rare sentenze e documentazione varia tratta da atti giudiziari.
Non sono stati loro temo a ostacolare la carriera dell’altro aspirante statista di Arcore, che infatti malgrado loro è riuscito a governare per vent’anni combinando pressochè nulla.
Ma non credo nemmeno che libri del genere siano inutili.
Per male che vada contribuiscono a fare da argine al dilagare di carrieristi senza idee e senza scrupoli che occupano cariche pubbliche col prevalente scopo di favorire affari privati.
E’ un libro di documentazione e quindi non anticipo né riassumo niente, chi vuole informarsi ha l’opportunità di farlo e non sarebbe affatto male che lo facesse anche se come già detto non propone una lettura esaltante.
Se il lettore è una persona addentro alla politica, non si meraviglierà troppo della contiguità fra politici e lobbisti.
Ognuno fa il suo mestiere.
Il politico se vuole realizzare qualsiasi opera ha tutto il diritto non essendo necessariamente un tecnico in quella materia di trovare l’opportunità documentarsi.
Per documentarsi può benissimo vedersi con gli imprenditori del settore, anzi è opportuno che lo faccia per capire di che cosa si parla.
Per capirne di più potrebbe andare a vedere gli impianti adatti a quell’opera.
Così come andare a vedere opere del genere già realizzate.
Lo dovrebbe fare.
Questo per dire che una confluenza e un intreccio fra politica e imprenditoria è nella logica delle cose, se uno si scandalizza per queste cose si vede che non sa bene di cosa si parla.
E per documentarsi un politico per incontrare un imprenditore spesso va a pranza con lo stesso e questo non mi pare che costituisca nulla di scorretto.
Bene.
Ma se un politico assume nell’ente pubblico che amministra il figlio di un funzionario di banca che guarda caso a stretto giro di posta accorda un prestito consistente alla ditta del padre del medesimo politico, che non si trovava in buone acque, beh, qui le cose stanno un po diversamente mi pare.
Oppure se un politico va ad abitare in un appartamento di un amico imprenditore che casualmente diventa amministratore di una azienda partecipata bah, anche qui le cose stanno diversamente.
Se un politico fa adottare un provvedimento che sembra fatto su misura per favorire solo una o due realtà economiche del suo territorio sulle quali vertono gli interessi di suoi stretti amici e collaboratori ,anche qui siamo in ben altro campo.
Ebbene i personaggi di questo libro vengono descritti come i quattro amici che si ritrovavano intorno a un tavolo del bar sport del paesello, che dopo pochi anni si ritrovano intorno a un tavolo di Palazzo Chigi.
Buon per loro si dirà.
E no non va bene perché se questi il costume di fare piccoli traffici di provincia approfittando di cariche pubbliche se lo portano dietro non va bene proprio.
Questa gente sembra fatta apposta per distruggere dal di dentro la credibilità della democrazia.
Perchè i traffichini di provincia se per nostra disgrazia hanno la furbizia e la capacità comunicativa del caso, quando arrivano a Roma magari si mettono a sfruttare la luce riflessa dei grandi leader da Blair a Obama ed allora c’è il rischio che la gente si metta a seguire il pifferaio magico del momento, ingannata dal favore popolare e incapace di percepire la incommensurabile differenza di livello delle personalità politiche in gioco.
Il pifferaio stravince le primarie del suo partito e arriva a Palazzo Chigi.
Non capita per fortuna tutti i giorni, ma capita ed è per questo che il libro di Belpietro vale la pena di sforzarsi a leggerlo.
Anche per prestarlo a qualche amico ingenuo quando finalmente si potrà andare a votare.
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