mercoledì 22 maggio 2013

Due partiti soli al comando per garantire la stabilità del governo : che barzelletta.





Il governo Letta è appena partito, ma che non sarebbe andato da nessuna parte lo si è capito subito.
Provvedimenti assunti ancora nessuno.
Anzi, ogni giorno un passo indietro sulla via della stabilità, perché quasi ogni giorno appare una proposta di leggi finalizzata a risolvere i problemi privatissimi della Cavaliere e relativa corte: indulti, amnistia, intercettazioni, associazione mafiosa, ecc, ecc.
I media dalla tv ai grandi giornali hanno ingannato i loro spettatori –lettori proponendo il pensiero unico secondo il quale l’unica soluzione politica possibile avrebbe dovuto essere il governissimo o  “governo di scopo”.
Il governo di scopo lo abbiamo avuto, ma quali sarebbero gli scopi concordati, nessuno si è degnato di dircelo ed ancora meno ci è stato detto con quali priorità erano stati messi in scaletta gli scopi medesimi.
Tanto che viene sempre più di sospetto, che non sia stato firmato nessun patto, con nessuna scaletta.
E che il patto vero sia stato: al Pdl il salvacondotto giudiziario per il Cavaliere, e al PD abbastanza sedie da placare i 1000 leaderini, tanto da evitare l’immediato sfarinamento di quel partito.
Intanto il senso di vuoto, di precarietà, di ansia e di sfiducia per il futuro aumentano.
Obiettivamente, nessuno si aspettava niente di più dal Pdl, dal momento che le uniche speranze per quel partito sarebbero le seconde file, che però hanno scelto in più occasioni di essere conigli sottomessi fino a quando il capo se sarà andato di sua volontà.
Il PD porta la responsabilità peggiore del disastro attuale.
Ha commesso l’ errore fatale da suicidio, inchinandosi agli astrusi e irreali disegni del vecchio Presidente, accettando quello che assolutamente non poteva accettare, cioè l’alleanza con Berlusconi.
Letta non ha voluto capire, che l’alleanza, oltre ad essere considerata di per sé ributtante dalla sua base e dai suoi elettori, era anche squilibrata fin dalla nascita, non essendo ragionevole mettersi nelle condizioni di accettare il perenne diritto di veto o meglio “diritto di staccare la spina” in qualsiasi momento a un Berlusconi braccato  dai tribunali.
Quale arma si è riservato Letta da giocare contro le minacce giornaliere di crisi di governo da parte di Berlusconi?
Pare solo nient’altro che una telefonata a Silvio o allo zio Gianni da parte del Quirinale.
È veramente un pochino tendente al nulla.
Sebbene abile, Letta, come tutta la corte degli  ex giovani del Pd riesce solo in tatticismi che  nascondono la totale assenza di una strategia a lungo periodo, basata su un qualunque pensiero.
Alla prova dei fatti, questi di leaderini si sono rivelati tutti quanti figli culturali e spirituali del compianto Belzebù Andreotti.
Unica loro idea: il potere per il potere, non per fare qualcosa di determinato nel quale si siano riposti degli ideali.
Quel partito si sta disfacendo, perdendo la faccia di giorno in giorno.
L’unico che ancora galleggia, ma che non si materializza mai, è il giovane Renzi.
Che ha però ha un difettuccio : per pescare a destra e a manca continua a non decidersi a dire da che parte pende e così facendo finisce per porsi anche lui come un politichino tutta tattica e niente strategie.
Né più né meno degli altri.
Anche lui appare sempre di più il figlioccio di Belzebù per cronica mancanza di spina dorsale e di coraggio.
Questo PD che è l’ultimo partito storico italiano sembra destinato all’estinzione.
Di questo c’è ben poco da rallegrarsi, perché il Movimento cinque stelle non sembra avere ancora la consistenza necessaria per inglobarsi la gran parte dell’elettorato di sinistra.
E il vuoto in politica è un disastro passeggero che di solito viene riempito dei peggiori.
Sarebbe il momento di mettere insieme non quel penoso comitato di saggi affrettatamente affastellato dal Presidente per prendere tempo, ma un vero comitato di salute pubblica, che comprenda  i più volonterosi e generosi della società civile, che ci sono, ma che non hanno visibilità e se ne stanno defilati ognuno nel suo studio.
Che si mettano insieme e si rendano visibili.
Grillo ha dimostrato la potenza e l’efficacia delle rete di Internet, ebbene che la usino.

Nessun commento: