Il
governo delle larghe intese, che gran parte degli italiani considera il governo
dell’inciucio con l’impresentabile Berlusconi, il responsabile del declino
italiano, è sembrato a prima vista che fosse stato assemblato in modo
furbo da un abile nipotino della balena bianca, quale è Enrico Letta.
Purtroppo
però l’elenco dei sottosegretari è un tale concentrato di personaggi decotti o
impresentabili ,che basta quello a far capire che questa classe politica non ha
ancora capito cosa sta bollendo in pentola nel paese reale.
Come se
non bastasse sono arrivati subito due micidiali ultimatum del domatore del
circo, l’aulico Berlusca : l’abolizione dell’ Imu subito e senza storie ,come fosse la priorità assoluta e la
bicamerale per rifare la costituzione ,che deve essere presieduta beninteso dal
PDL e cioè sempre dal solito domatore.
Letta è
stato incauto a non voler capire che fare un governo ,che di fatto è presieduto
da Berlusconi era una follia.
Se andrà
avanti così ,come è probabile, sarà uno spettacolo penoso quello che dovremo
sorbirci, e pericolosissimo in una
situazione sociale, come quella attuale ,nella quale la rabbia sociale potrebbe
esplodere ormai in qualsiasi momento.
Non pare
che nemmeno l’opinione pubblica si sia resa conto appieno, che se i dati
ufficiali certificano una disoccupazione giovanile al 40% come media nazionale,
questo significa che al sud si viaggia intorno a un 60% e queste sono cifre che
fotografano un disastro che è già in atto.
Non
parliamo di quanto indica la
Caritas sull’aumento esponenziale della povertà fra ceti che
solo poco tempo fa erano classe media.
Licenziati,
esodati, cassintegrati, partite IVA in perdita cronica sono un esercito già ora
e sta crescendo a vista d’occhio.
La gente,
queste cose le soffre, le sa per esperienza o se le sente raccontare e poi vede
in televisione il solito teatrino di politici ,che saranno anche stati scelti
in parte con le primarie, ma che vengono avvertiti come lontanissimi dai
problemi reali del paese.
Un
governo già nato male e una opposizione, che per ora non è in grado di
rappresentare una alternativa credibile di governo sono elementi, che
indeboliscono di per sè la democrazia.
Purtroppo
l’elenco di quello che non va non è ancora finito perché va valutato un’altro
elemento importante oltre al marasma economico, sociale e politico.
Si tratta
del fatto che da oltre un anno stiamo sperimentando e per di più con
insuccesso, forme politiche che sono già di emergenza.
Era di
emergenza il ricorso al “governo dei tecnici” e non dei politici di Mario
Monti; è di emergenza il ricorso al “governo delle larghe intese” attuale, è di
emergenza la rielezione alla massima carica dello stato di un presidente
parecchio anziano ,per la prima volta nella storia trattenuto per un
secondo mandato, ed è di emergenza il modo con il quale il medesimo presidente
ha gestito il suo ruolo in questi ultimi anni cioè tirando fuori ed al limite
tutti i possibili elementi da repubblica presidenziale, che la nostra
costituzione consente.
Formalmente
non siamo ancora usciti dal quadro costituzionale, ma siamo già da tempo al
limite estremo.
La
costituzione dei paesi democratici non prevede, che in caso di impasse politico
totale si possa ricorrere a un commissario straordinario.
Giustamente
non è considerato compatibile con gli ordinamenti democratici, per la semplice
ragione che la democrazia è una macchina dotata di marcia indietro, mentre le
dittature la marcia indietro non ce l’hanno, quando ci sono non ci si esce con
un voto che non c’è più o che è truccato.
Gli
antichi romani in questi casi ricorrevano al “dictator”, ma come suona male per
fortuna questa parola oggi.
Non c’è
nella storia un solo caso di dittatura salvabile ad una analisi storico-
razionale, ma si sa che ci si può cascare ugualmente.
Alle
scorse elezioni ci siamo giocati forse l’ultima carta, quella di Grillo.
Grillo è
realmente il nuovo non compromesso col passato.
Temo però
che gli manchi una cosa purtroppo essenziale : il tempo.
Grillo
sembra non aver capito che vanno anche bene tutte le cose che propone, va bene
il suo personale politico giovane,nuovo e pulito.
Purtroppo
però oggi la situazione è drammatica, quando il paese è pieno di disoccupati
non c’è il tempo materiale per fare campi scuola per le matricole, occorre
incidere subito perché può saltare tutto.
Le carte
nell’ambito della democrazia ce le siamo giocate tutte, abbiamo detto, ma
non è vero, perché in realtà le abbiamo giocate tutte meno una.
Quella
che la costituzione attuale indica come la strada maestra.
La
costituzione attuale infatti prevede come unico strumento in caso di impasse
politico il ricorso al voto ad oltranza.
Il
Presidente attuale, incensato da tutti i media, come se fossimo già sotto a un
regime a pensiero unico, ha ritenuto di non farvi ricorso,assumendosi una grave
responsabilità.
E’
assurdo però pensare di rischiare il caos dopo una serie di espedienti di
emergenza,senza almeno provare ad imboccare la strada maestra.
Se
andiamo avanti così la democrazia deperisce , perde credibilità ed a un certo
punto non viene più avvertita come indispensabile.
Andare a
votare ora ? ripetono i nostri tromboni negli editoriali di tutti indistintamente
i giornali,salvo quello di Travaglio, ma
cosa ne sarebbe del PD ?
E chi se
ne frega del PD, sarebbe trattato come si è meritato, il paese è più importante
del PD.
Vincerebbe
Berlusconi.
Forse, è
possibile, ma non è affatto certo e se
fosse anche così, meglio che si prenda direttamente le sue responsabilità
l’originale, che l’imitazione mascherata dalle foglie di fico col governicchio
Letta.
Questa è
la democrazia, se la vogliamo ancora e la vogliamo a oltranza.
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