Dopo aver scoperto che praticamente ignoravo i fondamentali della attuale situazione della Cina,anche se confortato ma non troppo dalla consapevolezza di condividere probabilmente queste mie lacune con la gran maggioranza degli italiani, ho intrapreso la lettura di una abbastanza lunga fila di testi, che i lettori potranno trovare recensiti in questo stesso blog.
Non so sinceramente se ora sto esagerando ad approfondire l’argomento, ma mano a mano che acquisisco nuove nozioni non solo mi affascina sempre di più questo enorme paese ed i suoi incredibili e velocissimi progressi, ma vedo anche la necessità di liberarsi dei fastidiosi pregiudizi che in materia ci ha instillato coi suoi potenti mezzi il nostro a volte ingombrante e intrusivo alleato americano, per cercare di capire quale è oggi la realtà della Cina indipendentemente dagli interessi geopolitici delle grandi potenze o conseguenti alle nostre opinioni politiche.
Ho quindi intrapreso la lettura del secondo libro della Amighini dopo “L’economia cinese nel XXI secolo” recensito pochi giorni fa ( http://gmaldif-pantarei.blogspot.com/2021/12/alessia-amighini-leconomia-cinese-nel.html ) , perché pur trattandosi anche in questo caso di un’opera di genere accademico (non per niente edito dalla Bocconi) mi pare si tratti di un approfondimento documentato e ben costruito che in un limitato numero di pagine (176) offre parecchio di più delle nozioni di base con uno svolgimento chiaro e leggibile anche dal lettore non specializzato.
E’ inutile sottolinearlo : chi fa i titoli per i libri come per i giornali è un operatore specializzato che sa andare a cercare parole, che evochino un interesse particolare o tocchino corde legate all’emotività.
In questo caso legare il libro fin dal titolo alla mitica Via della Seta è stata indubbiamente una trovata intelligente, anche se la cosa è perfettamente giustificata dal contenuto , perché se questa antichissima via che da Marco Polo in poi ha appunto acquisito contenuti mitici,vedremo dal libro che il progetto del Partito Comunista Cinese che in inglese titola “Belt and Road Initiative” BRI e in cinese “Yi dai yi lu” è molte cose insieme , ma tutte estremamente concrete e vanno dall’economia alla finanza alla geopolitica.
In effetti quello che ci hanno detto i nostri giornali e media vari sulla Nuova Via della Seta, è veramente troppo poco per capire di cosa si tratta.
Da quelle informazioni abbiamo appreso sostanzialmente che si tratterebbe di un potenziamento sia pure in grande stile di linee ferroviarie e marittime per stabilire comunicazioni più veloci e performanti fra la Cina e il resto del mondo.
In estrema sintesi è anche questo, ma le conseguenze pratiche saranno molto di più se è vero che la dirigenza cinese considera la BRI come la più ambiziosa delle sue strategie.
La Cina prima di tutto pensa ai suoi vicini asiatici con lo scopo ovvio di essere da loro percepita come la grande potenza di riferimento regionale prima ancora che planetaria e quindi è cominciando da loro che ha stipulato trattati regionali e bilaterali nella filosofia della Nuova Via della Seta.
Si tratta di vistosi investimenti in infrastrutture strade, ferrovie, porti, ma anche oleodotti vie d’acqua,elettrodotti,telecomunicazioni, scambi culturali e turistici, la gamma è molto ampia e finisce necessariamente nella geopolitica : cioè nel riconoscimento della Cina come grande potenza se pure in un ambiente caratterizzato dal multilateralismo e dal potenziamento della globalizzazione.
La dirigenza cinese ripete fino alla noia che il loro paese non ha e non ha mai avuto ambizioni egemoniche,come hanno ed hanno avuto invece gli Usa , ma pretende di essere riconosciuto come grande potenza, come è nella realtà delle cose essendo tra l’altro il primo esportatore ed importatore del mondo.
Questo libro ha il pregio di spiegare nel dettaglio in cosa consiste il progetto della BRI ,ma il suo scopo più particolare è quello di analizzare abbastanza nei dettagli quali sono gli aspetti della Bri nel campo della finanza.
Perchè in linea generale un qualunque sotto-progetto concreto della Bri si riferisce mettiamo nella costruzione di una qualunque infrastruttura d’accordo ma come si realizza in pratica una tale opera?
Si inizia con progetto che va finanziato e se l’iniziativa è della Cina è chiaro che la Cina medesima deve poter dimostrare al paese nel quale l’opera va costruita quali sono i vantaggi dell’opera per il medesimo paese sul quale l’opera si deve fare.
Innanzi tutto allora la Cina propone una linea di credito possibilmente in Renimbi, cioè nella moneta cinese.
Il lettore che si cimenterà con questo libro si ritroverà d acquisire una autentica cultura sulla politica che la Cina sta facendo per imporre la sua moneta come moneta internazionale, che le banche centrali devono usare per le loro riserve valutarie come Dollaro ed Euro (Yen, Rublo e Sterlina sono in seconda linea) cercando di soppiantare l’attuale netta preminenza del Dollaro.
Non entro volutamente nei dettagli tecnici, ma il lettore vedrà che la Cina sopratutto nel settore finanziario sta usando mezzi sofisticati per mettere insieme elementi che le correnti teorie economiche riterrebbero incompatibili come avere una moneta sostanzialmente non convertibile secondo le regole classiche, per consentire al governo cinese di dire l’ultima parola sui tassi di cambio conservando il vantaggio competitivo che consenta prezzi delle esportazioni relativamente bassi, ma contemporaneamente offrendo non pochi vantaggi per gli operatori commerciali tipici delle monete convertibili.
Se vuoi aderire alla proposta cinese di costruire la tale infrastruttura che fa parte della BRI potrai quindi accedere a un prestito cinese ovviamente con condizioni convenienti.
Abbiamo detto che la Nuova Via della Seta è strutturata in modo da costruire innanzitutto le nuove strutture previste dalla BRI nei paesi asiatici confinanti o vicini della Cina, per arrivare poi appena dopo al Mediterraneo e da qui in Europa ed al resto del mondo.
Tutti sappiamo che da tempo la Cina sta facendo una politica lungimirante per garantire l’approvvigionamento di energia ed altre materie prime alla sua gigantesca industria rivolgendosi a chi queste materie prime le possiede e quindi altre ai paesi del Golfo, si è da tempo rivolta a gran parte dei paesi dell’Africa.
Questi hanno grandi ricchezze minerarie ma purtroppo per loro hanno governi che in genere non offrono nessuna garanzia di affidabilità e quindi come si regola la Cina con la richiesta di garanzie per i suoi prestiti legati alla BRI ?
Chiedendo in cambio determinati quantitativi di materie prime come garanzia o terreni o proventi dalla vendita di materie prime.
E la cosa generalmente funziona anche se i casi di perdite quando si tratta di stati falliti o quasi si possono verificare.
Questo libro offre quindi una più che buona informazione e documentazione sulla Nuova Via della Seta, ma se qualche lettore ha interesse per la geopolitica e la finanzia internazionale, troverà veramente delle chicche, perché le soluzioni tecniche che la Cina sta da tempo mettendo in atto per fare della sua moneta lo strumento che vuole sono veramente originali e di grande interesse, pur essendo formalmente non del tutto ortodosse.