Costituzione della Repubblica
Italiana
Art 2 : “…tutti i cittadini sono uguali davanti alla
legge….senza distinzione di condizioni personali o sociali;
Art.25 “nessuno deve essere distolto dal giudice naturale
precostituito per legge”;
Art. “107:”i magistrati sono inamovibili”
Art 112 “ il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare
l’azione penale”.
Legge 361/ 1957 : i concessionari di servizi pubblici non
sono eleggibili a cariche pubbliche.
Nessun commento è necessario.
Fa quindi veramente pena vedere quello che rimane dei così
detti “poteri forti” scrivere tramite il
Corrierone, Il Sole di Confindustria , Avvenire della Conferenza Episcopale, si
intende mamma Rai a canali unificati, in perfetta e preoccupante sintonia con i
giornali e le TV della real casa berlusconiana, che per senso di responsabilità
occorre fare il governissimo con B., come se l’Italia fosse la Germania o l’Inghilterra
e non quel disgraziato paese che incautamente vota da vent’anni come capo della
destra un individuo per il quale è inutile spendere ulteriori parole.
No signori, non si può fare perché farlo significherebbe
uscire dalla legalità oltre che dal buonsenso e dalla decenza.
Non si può trattare con uomo che tutte le cancellerie
considerano un buffone e che ha esteso il suo discredito personale e politico agli
studenti, ai lavoratori ed agli
imprenditori italiani all’estero.
Facciamo finta di non saperlo e di essercelo dimenticato, ma
c’è un’altra cosetta che occorrerebbe ricordarsi e ricordare ai “poteri forti” a
proposito di spingere a fare un governassimo con B. a tutti i costi, ed è
questa : in oltre cinquant’anni di
storia la tanto vituperata DC con i fascisti non ha mai trattato e mai
significa mai, a cominciare da quando De Gasperi ha avuto il coraggio di dire
un no secco nientemeno che a Papa Pacelli, pagandone tutte le conseguenze nel ’57
nella famosa “operazione Sturzo” per le elezioni comunali di Roma.
E per il partito di B. oggi votano tutti i fascisti italiani di ieri e di
oggi.
Che lui sia o non sia filo-fascista non ha la minima
importanza, i fascisti votano per lui perché in lui vedono un riferimento per
le loro idee, questo è un fatto, non è un’opinione.
E’ ovvio che per fascisti non intendo i pochi nostalgici
rimasti, ma tutti quegli italiani anche
giovani o giovanissimi che oggi sposano la cultura fascista del “borghese
piccolo piccolo” e che politicamente sono espressi bene dal partito francese di
Marine Le Pen, per altro in grande ascesa, come chiarito in diversi post
precedenti su questo blog (1-4-13 e 1-3-13).
Sto scrivendo un’ora prima della prima seduta del Parlamento
per l’elezione del nuovo Presidente e quindi sono, come tutti, sotto shock per gli eventi di eri sera e notte, cioè della
decisione suicida di Bersani di proporre ai suoi gruppi parlamentari di votare come
Presidente, Marini, l’uomo scelto da B.
Personalmente ho la magrissima soddisfazione di non essermi
fidato del PD in mano a Bersani e quindi di averlo abbandonato alle ultime
elezioni a favore di Grillo.
Che la nomenclatura del PD, se pure non rappresentativa
della base, avrebbe privilegiato la propria temporanea sopravivenza e quindi
fosse da sempre favorevole all’inciucio, al di là dalle apparenti aperture di
Bersani a mosse dirette al cambiamento, ne ero assolutamente convinto fin da prima.
Che sarebbero arrivati fino a suicidare il loro partito per
volgari e bassi interessi di poltrona, infangando le storie e le tradizioni
politiche delle quali è portatore è un
atto semplicemente indegno.
Trattare con Berlusconi significa automaticamente
legittimare vent’anni di sfascio morale del paese, vent’anni nei quali c’era un
cittadino italiano più uguale degli altri di fronte alla legge degli altri,
cioè uno che la violava addirittura cambiandosela a piacimento, come se fossimo
stati ancora al tempo dell’Ancien Regime, prima della Rivoluzione Francese.
C’era uno che poteva fare quello che agli altri cittadini
italiani non era consentito, perché lui era lui e gli altri erano niente, come
diceva il soave Marchese del Grillo con parole più colorite.
Tutto a posto perché il personaggio era stato eletto e l’elezione
popolare sistema tutto?
E ricadiamo non a caso nella cultura politica fascista.
Anche Mussolini ed Hitler erano stati confortati da un voto
popolare.
Come andrà a finire non lo so, spero solo che Marini non
passi con tre voti di maggioranza o peggio che la sua candidatura non sia la
machiavellica foglia di fico per tirare la volata al re dell’inciucio : Massimo
D’Alema.
A dopo.
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